Recensione: Oberon il Mago, Arti Shianti nel mondo di Lupo Solitario

Oberon il Mago è il primo librogame di una serie di quattro volumi che ci offrono un'unico e differente punto di vista sul mondo di Lupo Solitario assieme ad una pregevole edizione deluxe.

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a cura di Edoardo Cremaschi

Con Oberon il Mago, Joe Dever e Ian Page ci regalano un nuovo e drammatico punto di vista sul Magnamund, il mondo fantasy reso celebre dalla saga di librogame
Lupo Solitario . Siete pronti a partire nel vostro viaggio e sconfiggere il malvagio Re Stregone di Shadaki?

Nell’universo di Lupo Solitario

Le cronache di Oberon hanno luogo nello stesso continente fantastico di quelle di Lupo Solitario, nome che per molti - e soprattutto in Italia - è quasi sinonimo di librogame. Si tratta di una collana sicuramente pensata per gli appassionati delle avventure del Cavaliere Kai, ma che adotta delle precise accortezze per garantire che un anche lettore occasionale ne rimanga assolutamente soddisfatto.

Il nome "Oberon" è, tra l'altro, un adattamento interamente italiano: un omaggio all’opera Shakespeariana Sogno di una Notte di Mezza Estate, in cui questo è il nome del Re delle Fate. Il nome è stato scelto nel primo adattamento della saga in italiano del 1986 ad opera di Edizioni EL nella collana Librogame ed è andato a sostituire l’originale, GreyStar, che si riteneva fosse poco adatto ad un giovane che avesse deciso di comprare in quegli anni il volume da un edicolante.

La scelta è stata particolarmente felice ed apprezzata anche dallo stesso autore, Joe Dever, che ha dato la sua approvazione per riutilizzare l’adattamento per una nuova Edizione Deluxe nel 2016 ad opera di Vincent Books Edizioni ed attualmente in commercio - nonché l’edizione su cui si basa questa recensione.

I trent'anni che intercorrono tra le due edizioni sono un tempo che permettono di connettere una generazione di padri ai figli e consentono a questa nuova edizione di non limitarsi al solo mercato dei nostalgici, ma di entrare a giusta ragione in quello dei giovani appassionati di lettura fantastica.

Un orfano allevato dalla Magia

Oberon è un orfano, portato dalla corrente a seguito  di un naufragio sulle rive di un’isola celata dalla magia ed abitata da un popolo dimenticato, gli Shianti. Allevato come uno di loro, è ora diventato un agente nella più sacra delle missioni: sconfiggere il Re Stregone di Shandaki. Gli Shianti sono infatti convinti che solo sconfiggendo questo dittatore l’uomo potrà tornare ad avere il suo libero arbitrio, ma sono obbligati a non intervenire direttamente in virtù di un patto stretto con la loro Dea, Ishir, entità che dona loro il potere della magia.

Per Oberon l’avventura nelle terre dell’impero umano di Shadakin è un viaggio di scoperta degli usi e costumi di un popolo che è suo per sangue, ma che non conosce. Il lettore potrà fare propria questa sensazione, dal momento che il popolo Shadakin osserva parecchie strane usanze non sempre usuali e certe volte il buonsenso potrebbe tradirvi. In questo primo volume la sensazione di straniamento non è risparmiata nemmeno ai lettori seriali di Lupo Solitario, dal momento che le avventure del Cavaliere Kai si ambientano usualmente in un altro continente, più settentrionale.

Prima di cominciare l’avventura saremo chiamati a compilare una Scheda del Personaggio, un modo di decidere quali peculiarità Oberon avrà nella lettura in modo da farlo diventare ancora più personale.

Nella creazione del personaggio ci troveremo per la prima volta di fronte alla Tabella del Destino, un classico che appare in tutte le serie di librigioco firmate Joe Dever. Si tratta di una pagina in fondo al volume composta da numeri da 0 a 9 che devono essere sorteggiati chiudendo gli occhi e puntando la matita a caso sul foglio. Pur rappresentando, in teoria, le stesse probabilità di risultati che ha un lancio di un dado da 10 facce, la Tabella del Destino permette di maturare una certa “abilità mnemonica” nell'azzeccare i numeri più alti cercando di mimare i movimenti precedentemente praticati ad occhi aperti: il lettore si troverà, insomma, con risultati abbastanza diversi dal tiro del dado e spesso “influenzati”, consciamente o inconsciamente, dalle sue speranze in merito al risultato.

Il lettore dovrà usare la Tabella del Destino per determinare  il valore della sua Combattività, ovvero la sua capacità di farsi valere in uno scontro, e la sua Resistenza, ovvero il valore della sua salute e capacità di incassare i colpi. La Tabella servirà anche per determinare la Volontà di Oberon, caratteristica e risorsa intrinsecamente legata alle sue capacità magiche.

Si dovrà poi scegliere cinque tra i sette Poteri Magici disponibili. Si tratta di specializzazioni magiche delle quali ci si potrà avvalere nel corso della avventura per affrontare in modo più efficiente certe situazioni o rendere disponibili nuovi bivi da poter scegliere.

L’elemento cardine dell'equipaggiamento di Oberon è costituito dall’Asta Magica, un bastone magico con cui si potrà incanalare il potere della magia ed utilizzalo in battaglia. Senza di essa, Oberon risulterà essere un combattente molto inferiore e vi converrà cercare di evitare ogni scontro nel caso non sia possibile attingere al suo potere. Usarla costerà un punto Volontà, ma si potrà spenderne altri per moltiplicare il danno che sarà inflitto al nemico di turno. Questa peculiarità di Oberon permetterà al lettore di fare delle scelte tattiche molto vantaggiose e sbarazzarsi velocemente di quasi ogni nemico a patto che si abbia abbastanza Volontà da investire e il risultato sulla Tabella del Destino per quel turno di combattimento risulti favorevole. Sarà però necessario trattenersi dallo spazzare via qualsiasi nemico con un’ondata di magia Shianti grezza: anche Oberon, come ogni mago del fantasy classico, dovrà infatti dosare le proprie forze a meno di non ritrovarsi sfiancato alla mercé degli eventi.

Alla ricerca della Pietra della Luna

Oberon abbandona l’isola degli Shianti per intraprendere la ricerca della Pietra della Luna, e non sarà un’impresa da poco. Si tratta infatti di una conoscenza antica e dimenticata, tant’è che il primo volume è unicamente dedicato alla ricerca dei Kundi, una tribù “primitiva e magica” che è l’unica a poterlo condurre sulla strada della Pietra, ma è anch’essa antica e dimenticata dagli uomini.

Il primo volume di Oberon è più che mai un romanzo di formazione. Abbiamo un eroe giovane ed ingenuo che dovrà imparare a trattare con i secondi fini del prossimo nel peggiore dei modi. Tutto il volume è costellato da scelte difficili che porteranno il protagonista a dubitare continuamente delle sue credenze, dei suoi principi e delle sue amicizie. La struttura a bivi del volume spingerà il lettore dolcemente lungo questa epopea dandogli l’effettiva sensazione di aver preso parte, con le sue decisioni, ai successi ed ai fallimenti di Oberon - e di fallimenti, la crescita del nostro giovane mago, ne richiederà parecchi.

Oberon il Mago è un libro difficile da portare a termine soprattutto per la difficoltà crescente delle sfide mano a mano che vi avvicinate all'obiettivo di questo capitolo le quali vi daranno la sensazione di scalare una montagna sempre più ripida - quando questo non avviene anche, parallelamente, nelle pagine del romanzo. Giocato onestamente è un titolo che potreste aver bisogno di ripercorrere più di una volta per arrivare al finale nelle condizioni di sostenere le vostre ultime fatiche: qualora vi troviate a farlo, vi consiglio di cambiare i Poteri Magici scelti all'inizio per permettervi di esplorare ulteriormente i bivi della storia.

L’Edizione Deluxe Vincent Books

Rispetto alla prima edizione (EL 1986), quella del 2016 di Vincent Books è davvero imponente. I 350 paragrafi del librogioco sono raccolti in un hardcover con sovracopertina. L’interno del libro è in bianco e nero stampato su carta porosa e ruvida, perfetta per far risaltare le illustrazioni originali in bianco e nero dell’edizione inglese.

La sovracopertina in sé è un oggetto da collezione. Il fronte presenta infatti una magnifica illustrazione di Alberto dal Lago, mentre l’interno ha stampata una mappa a colori del Continente dell’Impero Shadakin disegnata da Francesco Mattioli, artista dietro a tutti i lavori di map-making dell’universo di Lupo Solitario.

La Deluxe si completa di altre accortezze ad aumentarne il valore, come una prefazione e postfazione di commento storico all'opera ed il numero dei paragrafi in alto ad ogni pagina, utilissimo quando si scorre il volume in cerca del paragrafo successivo.

L’edizione ha anche un “Tallone d’Achille” dal momento che la stampa manca di una parte della scheda, il Registro di Combattimento. L’editore è prontamente corso ai ripari mettendo a disposizione il formato digitale di tutte le pagine della scheda del personaggio in modo che ogni giocatore possa comodamente stamparselo per giocare la propria avventura.

Personalmente, devo ammettere che questo difetto, benché oggettivo, l’ho scoperto solo quando ho ripreso in mano il volume per rigiocarlo in vista di questa recensione: sono solito infatti ricreare la scheda su un foglio di carta che poi uso come segnalibro, metodo che mi sento di consigliare a tutti in quanto molto pratico soprattutto se, come me, non giocate sempre nello stesso posto.

 
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