Ci sono molte verità terribili al mondo, e un buon numero di esse è invisibile ai più. Per esempio, una cosa di cui pochi sono davvero consapevoli è il modo in cui ognuno di noi è di fatto una miniera di dati personali che vengono raccolti da decine di aziende al mondo.
Oh sì, molti vi diranno quanto è vero e quanto è scandaloso. Meno sapranno affrontare un eventuale dibattito, o riconoscere il nome di Cambridge Analytica se lo citate. Ma pochi hanno compreso la portata del fenomeno, e ancora meno persone sapranno spiegarvi come reagire. Una di queste persone è Stefano Novelli.
Hacklog Volume 1 è un manuale operativo per ottenere l’anonimato online. Novelli non perde molto tempo a raccontarvi che cosa fanno le aziende con i vostri dati, che cosa siano i misteriosi big data o perché la privacy è importante. Per affrontare temi del genere, d’altra parte, potete affondare i denti nel materiale offerto da gruppi come la Electronic Frontier Foundation o iniziative come Own Your Data.
L’autore spende solo qualche riga per almeno lasciarvi intuire perché l’anonimato potrebbe essere una buona idea, e poi passa subito a spiegare come ottenerlo.
Letture consigliateEvgenij Morozov, Silicon Valley: i signori del silicio | AmazonCarola Frediani, Guerre di Rete | AmazonEdward Snowden, Errore di Sistema | AmazonKevin Mitnick, L'arte dell'hacking | AmazonGlenn Greenwald, No place to hide. Sotto controllo. Edward Snowden e la sorveglianza di massa | AmazonCory Doctorow, Little Brother + Homeland | Amazon
Ed ecco come questo si rivela un libro prezioso, materiale di consultazione che tutti dovrebbero avere in casa. Non necessariamente per metterlo in pratica, ma magari anche solo per capire che non è facile come sembra.
Già, perché in giro per forum se ne trova a bizzeffe di gente pronta a giurarti che per ottenere la privacy perfetta bastano pochi click e una manciata di minuti. Ma se così fosse non si spiegherebbe perché Hacklog Volume 1 ha oltre 200 pagine.
Certo, buona parte di queste pagine riporta comandi da copiare nella console di Linux, e a tal proposito avrei sicuramente preferito un’appendice separata; avrebbe reso il testo più facile da leggere, e allo stesso tempo più immediata la consultazione in un secondo momento.
Hacklog Volume 1 è organizzato in 12 capitoli. I primi due spiegano quali sono le tracce che ci lasciamo dietro usando dispositivi digitali, e gli altri dieci spiegano come evitare di lasciarle, oppure come eliminarle dopo aver agito. Sul perché dovreste voler fare una cosa del genere, ognuno ha la propria opinione: in questa sede preme ricordare che non è e non sarà mai solo “una cosa da criminali”. Certo, la possibilità di nascondersi può essere d’aiuto ai cattivi di turno; ma se credete che se uno non ha niente da nascondere allora questa roba non serve, forse potreste dare un’occhiata al documentario The Great Hack (disponibile su Netflix); tanto per cominciare. E comunque se le toilette hanno porte e pareti forse un motivo c’è.
In ogni caso, Novelli ha la precisione di un cecchino. Prende in considerazione ogni bit, e per ognuno spiega con dovizia di particolari e istruzioni dettagliate come proteggere quella specifica informazione. Istruzioni pratiche e concrete, che potrete mettere in pratica anche subito.
Hacklog Volume 1 non è proprio un libro per tutti ma quasi. Chi ha una minima base di programazione lo capirà meglio, ma un suo grande valore è che anche chi non è preparato potrà mettere in pratica tutto. Ci vorrà solo un po’ più di tempo e qualche studio extra. A tal proposito è interessante il fatto che Novelli suggerisca anche risorse extra da consultare.
Ciliegina sulla torta, il libro è disponibile in versione gratuita, raggiungibile dall’omonimo sito. Tuttavia il consiglio è di comprare quella ufficiale, in ebook o in cartaceo (anche a colori). Non che ci siano grandi differenze, ma Novelli ha messo in piedi un sito, scritto due libri (questo è il primo) con un terzo in arrivo, creato un corso su YouTube. Insomma, ha lavorato un sacco e credo proprio che si meriti un po’ del vostro denaro.
Il libro si chiude con un tredicesimo capitolo, che è una nota conclusiva di mezza pagina intitolata “sii libero”. Qualche riga che, alla fine, vi persuaderà che avete ragione: la privacy è importante per tutti, perché è una delle colonne su cui si basa la libertà individuale e su cui possiamo costruire un sistema democratico sempre più solido. Senza privacy si naviga verso autoritarismo e violenza, ed ecco perché c’è bisogno di manuali come Hacklog Volume 1.