Recensione: Codex Gigas - il bestiario di Memento Mori

Esploriamo il Codex Gigas , il bestiario dedicato al gioco di ruolo Memento Mori, ma anche risorsa di informazioni su folklore e mitologia medievale. Un Bestiarium, Herbarium, Lapidarium e Grimorium tutto in uno

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a cura di Stefano Panza

Codex Gigas porta nelle mani dei giocatori un manuale che pesca a piene mani dal folklore e dalla mitologia medioevali, traslitterandone i contenuti secondo le logiche e il linguaggio di Memento Mori e del suo regno dell’Oltre il Velo, un mondo accessibile solamente ai cosiddetti Erranti. Costoro sono uomini e donne colpiti dalla lebbra, il cui marchio ha portato loro in dono, se così si può dire, oscuri poteri e la capacità di vedere cose invisibili agli altri umani, oltre alla abilità di accedere nel regno dell’Oltre il Velo, un mondo dove regna la decadenza e la corruzione.

Codex Gigas non è il classico “manuale dei mostri”, e non è nemmeno e soltanto un bestiario e un grimorio, è questo e molto altro, il tutto racchiuso in un libercolo in perfetto stile medievale.Formalmente legato al gioco di ruolo Memento Mori, di cui ne rappresenta il primo supplemento, ha però lo scopo dichiarato di poter essere utilizzato anche con altri gdr.

Un libro con una storia

Se possiamo già anticipare che le creature, gli oggetti e gli incantamenti descritti nel libro traggono spesso e volentieri ispirazione dal folklore medioevale, scopriamo che anche il nome del libro stesso non è stato scelto a caso. Il Codex Gigas (“libro gigante”) è infatti un tomo medievale avvolto dalla leggenda, secondo la quale un monaco benedettino del monastero di Podlažice (in Repubblica Ceca) si sarebbe chiuso nella propria cella e avrebberedatto e miniato l’intero libro in una sola notte. I motivi di questo suo lavoro sono per lo più attribuiti a un tentativo di espiazione dei propri peccati, ma data la portata immane del lavoro che un libro del genere richiede, sembra che il monaco sia riuscito nella sua impresa grazie all'aiuto del diavolo. Questa leggenda è stata ulteriormente alimentata da un’illustrazione a piena pagina che raffigura un’orribile creatura che in molti hanno associato per l’appunto al diavolo (da qui il soprannome di “bibbia del diavolo”).Tornando al prodotto oggetto della recensione, gli autori del “nostro” Codex Gigas hanno preso questa leggenda, e ne hanno tratto ispirazione per creare una storia anche per questo libro. L’incipit del manuale ci introduce infatti Padre Hermann, un monaco benedettino che viene colpito dalla lebbra, divenendo così un Errante. Questa sua nuova condizione l’ha spinto all'estremo tentativo di soddisfare il suo Sogno, la realizzazione di un codice miniato, e l’incontro con una creatura dell’Oltre il Velo venuta a fargli visita, gli ha permesso la realizzazione di questo suo arduo compito.

Bestiarium, Herbarium, Lapidarium e Grimorium

Dopo una prima parte introduttiva legata alla Cosmogonia, ossia all'esplorazione sintetica di cosa è l’Oltre il Velo, cosa comporti viaggiare tra le sue lande e una macro definizione della “gerarchia sociale” delle creature che lo popolano, troviamo le quattro sezioni principali in cui si suddivide il libro nel suo arco descrittivo e narrativo: Bestiarium, Herbarium, Lapidarium e Grimorium.Il Bestiarium è il capitolo principale per numero di pagine ad esso dedicate, vi troviamo infatti ben 49 creature, ciascuna con quattro pagine a disposizione in una struttura fissa che vede la prima pagina dedicata a una breve descrizione o aneddoto, la seconda all'illustrazione della creatura, e le successive due alla descrizione del suo aspetto, un breve racconto e le insidie a cui prestare attenzione. Proprio nella pagina che accoglie l’illustrazione, per la prima volta, troviamo finalmente dei riferimenti al sistema di regole di Memento Mori. Per ogni creatura vengono infatti indicati due valori: la Difficoltà e i Punti Ferina, nonché una brevissima descrizione di due/tre righe che specificano attacchi speciali o comportamenti particolari adottati in combattimento.Un dettaglio molto succulento è la presenza di un paragrafo con l’indicazione di ciò che può essere ricavato dal cadavere della creatura (es. utilizzarne le ossa per realizzare particolari monili) o gli oggetti che solitamente porta con sé e che quindi è possibile recuperare, se ovviamente si riesce ad averne la meglio.

I successivi tre capitoli, Herbarium, Lapidarium e Grimorium, trattano rispettivamente piante ed erbe, pietre e incantesimi. Qui si trova per l’appunto una descrizione sugli utilizzi e pericoli delle erbe e delle pietre presenti nel mondo dell’Oltre il Velo, ma anche cosa succede ad alcune piante o sostanze del nostro mondo quando si varca la soglia verso l’altro regno. Nel capitolo del Grimorio si parla invece di incantesimi, rituali e artefatti dal potere arcano a cui si può ricorrere a patto di fare attenzione ai pericoli e al prezzo che il loro uso comportano.La cosa particolarmente interessante, che rende la lettura molto piacevole e fluida, è la narrazione in prima persona di Padre Hermann, che ci accompagna nella descrizione di tutte le pagine del libro fornendoci una sua visione sulle esperienze e incontri vissuti, esposti comunque in maniera piuttosto obiettiva. In questo modo impareremo a conoscere il mondo dell’Oltre il Velo tramite i suoi occhi, i suoi aneddoti e la sua storia che, di fatto, va a legare tra di loro tutte e quattro le sezioni del libro.

Un supplemento multisistema?

Codex Gigas si è preposto come obiettivo quello di essere un valido supplemento per Memento Mori, ma al tempo stesso di poter essere una raccolta di informazioni da cui trarre spunto e ispirazione anche per altri giochi di ruolo.Questa scelta ha portato gli autori a dover limitare al minimo le statistiche delle creature e i rimandi al regolamento di Memento Mori, ma le informazioni presenti sono sufficienti per avere una bozza di quello che il Narratore potrà dettagliare in termini di valori e statistiche. Visto il taglio narrativo di Memento Mori una scelta di questo tipo non risulta affatto penalizzante e anzi, la presenza di statistiche e informazioni di regolamento limitate al minimo aiuta a non spezzare l’atmosfera narrativa durante la lettura delle avventure di Padre Hermann.Per chi invece non conosce Memento Mori, Codex Gigas è sicuramente una risorsa molto interessante da cui pescare informazioni da utilizzare in altre ambientazioni a sfondo medievale, ma non sfigurerebbe nemmeno in ambientazioni horror contemporanee.

Tra le mani un tomo medievale

Se possedete già Memento Mori non potete farvi sfuggire Codex Gigas, anche solo per averli affiancati in libreria a fare bella mostra di sé, perché se da un punto di vista meramente estetico l’acquisto è consigliato, averli entrambi ne amplifica l’impatto visivo.Il formato è il medesimo adottato in Memento Mori, ossia un A5 ben rilegato che accoglie 312 pagine, copertina rosso cupo effetto tela con scritte in fusione oro, e un segnalibro sempre color oro. Le pagine hanno un buon spessore, piacevole al tatto, con un delicato effetto anticato, mentre le illustrazioni sono tutte rigorosamente in bianco e nero, mediamente di buon livello (ahimè talvolta alcune illustrazioni, dal tratto un po’ troppo pulito, stonano con il taglio dell’opera nel suo complesso, ma in generale la qualità è sicuramente piuttosto buona). Alcune immagini delle creature non si pongono limiti nella definizione delle loro forme orribili, risultando in alcuni casi molto esplicite anche nel tratteggiarne i caratteri sessuali e amplificando ulteriormente il senso del grottesco di cui è pregna tutta l’ambientazione.Rispetto a Memento Mori si può notare un incremento nella cura dei dettagli, cosa che non può che fare piacere. Le pagine sono riccamente elaborate con decorazioni sui bordi o ad angolo che è davvero un piacere ammirare, tanto da doversi soffermare per osservarne i dettagli.

In Conclusione

Codex Gigas riesce a raggiungere lo scopo prefissato di ampliare e approfondire il mondo di Memento Mori (di cui ne è un supplemento), accompagnando il lettore tra le creature dell’Oltre il Velo, tra le sue pietre, erbe, piante e incantamenti, grazie alla scelta azzeccata di trasporre il manuale all’interno dell’ambientazione stessa, come opera scritta da Padre Hermann, uomo di fede colpito dalla lebbra e divenuto Errante. Se dopo una prima lettura di Memento Mori c’era il rischio di provare un’iniziale sensazione di spaesamento nel riuscire a collocare adeguatamente i personaggi all’interno del regno dell’Oltre il Velo, questo libro vi sarà sicuramente molto utile, perché ciascun elemento e ciascuna creatura sono sufficientemente caratterizzati da poter trarre da ciascuno di essi spunti per avventure e storie. Si può dire che l’esposizione stessa del suo contenuto vi spingerà a immaginarvi storie in cui inserire quella tal creatura, quel tale ingrediente tanto ricercato o così via.Pienamente raggiunto anche l’altro obiettivo di rendere il manuale ugualmente utilizzabile con altri giochi di ruolo, quindi anche da chi non ha mai letto Memento Mori. In questo caso il manuale va visto come una raccolta di informazioni da cui prendere spunto e ispirazione, ovviamente modificando o incorporando in qualche modo i riferimenti al mondo dell’Oltre il Velo e alla sua struttura gerarchica.Se le uscite legate alla linea Memento Mori continueranno a mantenere questo livello, non vediamo l’ora di vedere cosa ci riserverà il futuro.

Se vi siete persi la nostra recensione del manuale base di Memento Mori ed il Codex Gigas vi ha incuriositi è il momento di recuperarla!
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