A poche settimane dal debutto del primo volume Radiant Black 1 - Origini (poco) Segrete (trovate QUI la nostra recensione), saldaPress propone ai lettori italiani subito Radiant Black 2 - Team Up. Secondo volume della serie Image firmata da Kyle Higgins e Marcelo Costa che, dopo aver raccolto consensi negli Stati Uniti, sembra aver catturato l'interesse anche dei lettori italiani rimasti orfani di Invincible, serie con cui condivide alcuni spunti e il tono in certi frangenti, e non solo.
Nel primo volume avevamo fatto la conoscenza di Nathan Burnett, giovane scrittore disoccupato e sommerso dai debiti, diventato supereroe per caso quando era entrato in contatto con la misteriosa tecnologia aliena nota come Radiant. Tuttavia la carriera di Nathan nei panni di Radiant Black è stata decisamente breve. Dopo essere entrato in contatto con la dimensione nota come l'Esistenza, da cui provengono i creatori del Radiant, Nathan apprende che ci sono altri Radiant sulla Terra e proprio scontrandosi con Radiant Red finisce in coma. L'Esistenza però non sembra essere un luogo accogliente e propone a Marshall, il miglior amico di Nathan, di accettare il potere del Radiant. Da qui riprende la narrazione del secondo volume: Marshall dovrà unire le forze con gli altri Radiant scoprendo anche che forse c'è un modo per riportare indietro Nathan dal coma, ma a che prezzo?
Radiant Black 2: team up e oltre
Radiant Black, Radiant Red, Radiant Pink e Radiant Yellow vengono attaccati dal misterioso Glitch che chiede loro di cedere i Radiant. I 4 mettono da parte le loro divergenze cercando prima di mettere fuori combattimento il nemico comune e poi fuggendo separandosi una volta capito che questi può sfruttare le debolezze dei diversi Radiant che conferiscono ad ognuno poteri diversie. Marshall fugge insieme a Radiant Pink che ha il potere di teletrasportarsi, proprio in uno di questi salti dimensionali i due finiscono addirittura nello spazio scoprendo che da qualche parte nell'orbita terrestre flotte di navi spaziali e robot mastondontici stanno combattendo una guerra totale. Qual è il ruolo dei Radiant e dell'Esistenza in tutto questo?
Marshall intanto cerca di adattarsi, con scarso successo alla vita del supereroe, "aiutato" dall'improvvisa comparsa di una serie di goffi supercriminali che sembrano dotati di poteri ottenuti tramite Radiant. Tuttavia Marshall non sembra tagliato per exploit da supereroe ed è sempre ossessionato dalla possibilità di salvare Nathan. Decide quindi di chiedere aiuto all'Esistenza ma entrare nella dimensione, e soprattutto uscirne, non sarà facile. La missione sembra incredibilmente andare a buon fine ma Radiant Black sembra essere ora non solo il destino di Marshall ma anche a sorpresa quello di Nathan! In tutto questo scopriamo le origini segrete di Radiant Pink e la sua improbabile connessione con il gentile Radiant Yellow.
Nervosi supereroi millenial
Radiant Black continua ad essere zavorrato dall'ingombrante paragone con Invincible e questo Radiant Black 2 - Team Up, sottotraccia, non fa altro che alimentare tale paragone. Higgins infatti lavora, a livello di scrittura, in maniera del tutto simile a quanto ha fatto Robert Kirkman con la sua serie: da un lato è evidente la volontà di costruire una trama orizzontale, dall'altro si cesellano alacremente i personaggi principali della serie con particolare attenzione, ovviamente, a Marshall. È una tensione narrativa che però non trova quasi mai il giusto ritmo ed equilibrio ma preferisce al contrario procedere quasi a compartimenti stagni risultando spesso sbrigativa o avara di informazioni. Prendendo in esame i primi due volumi, quindi 12 episodi in totale, ci vengono forniti davvero pochi elementi riguardo la misteriosa origine dei Radiant o, aggiungendo un altro filone narrativo proprio questo secondo volume, la loro presenza sulla Terra non limitata agli eroi, oppure ancora sulla guerra appena intravista nello spazio.
È indubbio che la lettura di Radiant Black 2 - Team Up sia più puntuale quando rimaneggia il paradigma del "da grandi poteri derivano grandi responsabilità". In questo senso, migliore risulta sia l'episodio centrale del volume, quello in cui Marshall si avventura nell'Esistenza per salvare Nathan, che quello finale con le origini segrete di Radian Pink. Il filo conduttore in entrambi i casi è l'insicurezza e/o l'inadeguatezza dei due personaggi. L'autore gioca, ancor più che nel primo volume, con le ansie e le paure di giovani personaggi che devono equilibrare una incerta vita privata con la nuova responsabilità di essere ora anche supereroi. Una responsabilità ed una consapevolezza che vengono filtrate per essere usate come strumento per esorcizzare proprio quelle ansie e paure anziché essere strumento di riscatto come tradizione del supereroismo classico. È questa forse la componente che maggiormente allontana Radiant Black da Invincible ma che deve ancora trovare la giusta amalgama e la giusta chiave di lettura soprattutto se rapportato alla componente sci-fi del racconto. Concludendo il paragone con Invincible, nell'opera di Kirkman le chiavi di volta sono state prima il classico racconto di formazione e poi il concetto di famiglia. Radiant Black manca ancora di focus in questo senso.
Dal punto di vista grafico Radiant Black 2 - Team Up non si discosta da quanto visto nel primo volume. Le linee lunghe e continue di Marcelo Costa continuano a creare anatomie spigolose che, unito ad un uso puntuale e preciso dei neri, crea uno stile asciutto e dinamico che strizza l'occhio al fumetto nipponico quanto basta soprattutto nelle sequenze d'azione dove da un lato vi è un uso intelligente degli effetti in termini di colorazione e luci e dall'altro si prediligono tagli dei riquadri meno convenzionali ed un layout sequenziale-retorico che implementa sbordature ed inserti. I layout ovviamente si fanno progressivamente più convenzionali quando l'azione cede il passo alla pure interazione fra i personaggi. Da segnalare l'ottima prova nel dodicesimo episodio, quello delle origini di Radiant Pink, dell'italiano French Carlomagno; convince meno invece Eduardo Ferigato nel nono episodio.
Assolutamente interessante è però l'episodio centrale del volume, sempre quello in cui Marshall entra nell'Esistenza già citato sopra. Qui infatti l'elemento dominante non è più la linea ma il colore con un ottimo lavoro sia di Costa ma anche del colorista Igor Monti. L'aspetto più interessante non è il progressivo lavorare in negativo sul nero ma l'implementazione di diverse tecniche, più pittoriche e illustrative, e di una certa estetica vaporwave, ma anche della sperimentazione con layout a doppia pagina di tipo sequenziale-produttivo. Una scelta che dimostra personalità e aggiunge sicuramente fascino alla lore del Radiant: bisognerebbe trovare ora un modo per implementare certe soluzioni anche al di fuori della dimensione dell'Esistenza staccandosi così dalla mera effettistica digitale o dalle linee cinetiche.
Il volume
Radiant Black 2 - Team Up è presentato da saldaPress in un volume brossurato con alette formato 16.8x25.6 cm, scelta che permette di calmierare il prezzo. Ancor più curata, dal punto di vista meramente carto-tecnico, è l'edizione di questo secondo volume con inserti luci in prima e quarta di copertina e scritte in rilievo. Sempre altissima la cura editoriale e redazionale con una traduzione e un adattamento impeccabili e molto scorrevoli e la presenza di un breve contributo ad inizio volume, un piccolo riassunto fondamentale per riprendere la lettura. Anche se il primo volume è uscito relativamente poco tempo fa questa è senz'altro una buona pratica qualora la periodicità delle uscite dovesse farsi meno regolare. Per quanto riguarda gli extra invece sono presenti l'immancabile galleria di copertine originali e la presenza del cifrario per il linguaggio alieno del Radiant, in più in appendice sono state inserite delle brevi storie umoristiche con protagonista Marshall e i clienti del suo videonoleggio.