Dylan Dog è un eroe dei fumetti che nella sua lunga vita editoriale, che ha recentemente raggiunto il traguardo del 400° numero, ha saputo conquistare l’affetto di numerosi lettori, diventando una vera e propria icona omaggiata da film, videogiochi, audio fumetti radiofonici e anche da diverse parodie.
Pynpa Dog – Notte pengia
L’ultima parodia in ordine di tempo in cui l’Indagatore dell’Incubo è stato protagonista è stata realizzata dal disegnatore Paolo Francescutto su testi della redazione della rivista friulana Mataran. Una rivista di satira, umorismo e fumetti, nata nel febbraio 2015, che con diverse “forme” è stata nel tempo distribuita nelle edicole del Friuli Venezia Giulia. Da prima in allegato a Il Friuli e dopo un periodo stop, al termine della collaborazione con il settimanale, diventando una pubblicazione a-periodica, grazie alla TMS, casa editrice del free press PordenoneInTasca e UdineInTasca, trasformandosi infine una rivista “stagionale”, con un’uscita a luglio, con il numero “primavera-estate”, e a ottobre, con il numero “autunno-inverno”, che sono distribuiti gratuitamente nella regione attraverso una rete di Point. La redazione della rivista dopo aver lanciato nel 2019 le “Matarane”, un mazzo di carte da briscola reinterpretate da oltre quaranta disegnatori, fumettisti e illustratori friulani, ha recentemente pubblicato l’Almanacco Marataran 2020, che contiene, tra le altre cose, “Pynpa Dog – Notte pengia” una simpatica parodia di due pagine, in cui la Pimpa, la simpatica cagnolina a pois rossi che si comporta come una bambina, nata dalla fantasia di Altan nel 1975, si trasforma nell’Indagatore dell’Incubo.
Dylan Dog e il Friuli
Questa però non è la prima volta che l’inquilino di Craven Road 7 e il Friuli si “incontrano”. Nell’ottobre del 1995 fu, infatti, realizzato dall’“Istitut di Culture Furlane” di Udine, un numero speciale dell’Indagatore dell’Incubo tradotto friulano, allo scopo di diffondere tra i giovani la lingua friulana. Quest’albo, che ripresentò l’avventura “Alfa e Omega”, il numero 9 della serie mensile di Dylan Dog, è vera e propria chicca per i collezionisti dylaniti, ed è uno dei fuori serie più difficili da recuperare a causa della sua bassa tiratura, che si aggirava sulle 100 copie. La pubblicazione autorizzata dalla Sergio Bonelli Editore e stampata su carta patinata, fu realizzata utilizzando la copertina della Seconda Ristampa a cui fu tolto, in maniera “artigianale”, il bollino del prezzo utilizzando un semplice bianchetto, mentre il resto è completamente diverso. In seconda di copertina vi è la presentazione dell’albo con alcuni cenni sull’origine della lingua friulana e due adesivi, il primo con le informazioni inerenti l’editore, i traduttori e gli autori dell’albo (Tiziano Sclavi e Corrado Roi) e il secondo contenete il logo del già menzionato “Istitut di Culture Furlane”. La presentazione prosegue in terza di copertina, mentre in quarta di copertina furono pubblicate alcune pubblicità locali.