Finalmente, dopo anni di silenzio, ritorna uno dei manga shoujo più belli e suggestivi di sempre. Sto parlando di Proteggi la mia terra (Boku no chikyū wo mamotte), anche conosciuto con il titolo internazionale Please Save My Earth, scritto e disegnato da Saki Hiwatari, edito ancora una volta dalla casa editrice Planet Manga. Proteggi la mia terra fu pubblicato in Giappone dalla Hakusensha dal 1987 al 1994 sulla rivista Hana to yume, e raccolto in seguito in 21 tankōbon.
In Italia il manga è stato pubblicato a partire dal 1998 dalla Planet Manga che ha annunciato proprio durante il Lucca Comics & Games 2021 l'intenzione pubblicare una nuova edizione in 12 volumi, anziché i 32 precedenti, a partire da aprile 2022. La conseguenza diretta di questa riduzione è l'aumento della pagine per volume, ben 300. Vi ricordo che la storia è stata adattata in una serie di sei OAV nel 1993, i cui diritti sono stati acquistati dalla Yamato Video nello stesso anno. Andiamo quindi a scoprire la storia di questo shoujo manga dalle tematiche varie, profondo e tenero allo stesso tempo, ma anche ricco di sentimenti dolorosi come le altre opere di Hiwatari.
"Facciamo un lungo sogno abbracciando questa Terra che amiamo alla follia. Desterà frammenti di un'altra vita incidendo nuove storie in due cuori che battono all'unisono."
Proteggi la mia terra 1: una storia d'amore dettata dalla Luna
Protagonista della storia è Arisu, nome che la madre gli ha dato in onore della protagonista di Alice nel Paese delle Meraviglie, un nome che a mio giudizio le calza a pennello. Arisu è infatti una sedicenne nata con un dono particolare ovvero è capace di comunicare con le piante e i fiori ma anche di capire gli animali che per questo si avvicinano a lei. Arisu viveva in campagna ma ha dovuto trasferirsi a Tokyo a causa del lavoro del padre. La ragazza è pervasa da un sentimento di nostalgia, non solo per il cambiamento che sta vivendo, Tokyo è infatti una città troppo grande per lei, dove gli alti edifici abbondano a discapito delle piante, che ne risentono e soffrono, ma anche per un motivo ancora avvolto nel mistero. Arisu si sente un pesce fuor d'acqua, è spaesata e fa fatica a stringere amicizia, fino a quando non incontra due suoi compagni di scuola, Jinpachi ed Issei, scoperti in un momento alquanto imbarazzante che porterà poi la ragazza a interpretare erroneamente il rapporto tra i due.
Perché questi due ragazzi hanno dei sogni ricorrenti che condividono fin dalle medie. Sono dei sogni strani, in cui sulla Luna c'è una specie di base al cui interno si trova un laboratorio. In questo laboratorio vivono sette scienziati, tra cui Gyokuran, il personaggio che contiene la coscienza di Jinpachi, un individuo dalla condotta esemplare che sembra il capo di questi scienziati e un archeologo ed Enju, la donna che contiene la coscienza di Issei, una paleontologa tranquilla e introversa innamorata di Gyokuran. Il loro compito è quello di osservare la Terra, registrare i dati riguardanti la politica e la natura di ogni nazione. Gli altri scienziati sono Mokuren, di cui Gyokuran è profondamente invaghito, una donna intelligente e bellissima, una biologa dotata di un potere misterioso; Shion, amico d'infanzia di Mokuren nonché suo fidanzato, un genio dell'ingegneria con uno spiccato senso della giustizia che Gyokuran considera suo rivale; Shusuran è una chimica e grande amica di Enju; Hiiragi è un linguista e infine Shukaido è un medico. Sembra che anche questi ultimo siano innamorati di Mokuren. Tutti loro provano un profondo attaccamento alla Terra, che guardano lontano dal loro laboratorio nello spazio e per il loro pianeta provano un senso di nostalgia, lo stesso che Arisu sente nel suo cuore.
Questi sogni avranno un senso solo quando anche Arisu inizierà a farli, scoprendo così di essere la reincarnazione di Mokuren. I tre ragazzi decidono quindi di mettersi alla ricerca delle quattro persone che condividono con loro gli stessi sogni, nella speranza di dare un senso all'intera vicenda senza sapere che una di quelle persone è più vicina a loro di quanto credano e si tratta del vicino di casa di Arisu, il piccolo Rin, di soli sette anni, il quale, dopo essere scampato alla morte, ricorda di essere stato Shion e forse è per questo che prova dei sentimenti così forti per Arisu.
Proteggi la mia terra 1: sentimenti che trascendono il tempo e lo spazio
Quella che ci troviamo tra le mani non è una storia shoujo come quelle che siamo abituati ormai a leggere. È una storia ricca di sentimenti, di malinconie e nostalgie per qualcosa che non riusciamo bene ad afferrare, che ci scivola tra le mani ma che sappiamo essere lì, nel nostro cuore e nel nostro animo. È una storia d’amore sì, ma non tradizionale, ricca di mistero, di fascino, una storia che lega per sempre il destino di sette persone.
Ha un fascino tutto suo Proteggi la mia terra, la cui trama prende vita in maniera fluida, qualche volta un po’ caotica, quando la narrazione si alterna tra presente e quel tempo remoto che ancora non ha una sua collocazione precisa. Veniamo trasportati indietro nel tempo, a una favola che quasi ci ricorda Saylor Moon e il sentimento di nostalgia che Usagi/Bunny provava guardando la Luna. È lo stesso per Arisu, anche se non ne compre ancora il motivo. Non è il fatto che si è trasferita in una grade città come Tokyo, non è neanche il fatto che lei può parlare alle piante, ma qualcosa che profuma di casa. Quel posto a cui tornare, quel posto in cui si è cresciuti ma che orami risulta irraggiungibile.
Quella casa è nientemeno che la Terra, che quelle sette persone hanno deciso di proteggere da lontano. C'è un motivo per cui Arisu può comprendere i sentimenti delle piante. Forse solo lei è in grado di comprendere la sofferenza che queste stanno provando, soffocante dal cemento delle città. Proteggi la mia terra non è solo una storia d'amore tra due persone, ma ci narra di un amore ancora più grande, quello verso il pianeta in cui siamo nati e che dobbiamo proteggere, proprio perché è la nostra casa, il luogo in cui abitiamo.
Lo stile grafico e la nuova edizione della Planet Manga
Se la narrazione è poetica e fluida, riscendo così a incantarci e a portarci indietro in un luogo remoto e disperso nel tempo e nello spazio, i disegni ci riportano indietro agli anni '90. L'autrice ha un modo dolce e delicato di descrivere e disegnare i sentimenti dei personaggi, le tavole sono pulite e ricche di dettagli.
Per quanto riguarda questa nuova edizione, il formato è il classico tankōbon, con una sovraccoperta che riporta una bellissima ed evocativa immagine di Arisu che abbraccia la Terra. Un edizione semplice ma curata. Nel primo numero i lettori troveranno anche dei semi da coltivare e prendersene cura.