Cosa avrebbe dovuto raccontare il prologo degli Anelli del Potere?

Il prologo degli Anelli del Potere ha omesso diversi eventi importanti accaduti in precedenza. Li abbiamo raccolti qui per voi.

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a cura di Lucia Lasorsa

-Redattrice

Il prologo degli Anelli del Potere (trovate la nostra recensione dei primi due episodi della serie Amazon qui) ci ha mostrato diversi eventi accaduti molto tempo prima della Seconda Era, il periodo storico in cui è ambientata la serie Prime Video basata sulle appendici al Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien (trovate i libri, i film e il merchandise qui su Amazon).

La narrativa della Seconda Era attinge dalle appendici al Signore degli Anelli e da altri scritti, come Il Silmarillion, che fu pubblicato postumo da Christopher Tolkien, figlio dell'autore. Il titolo si riferisce ai Silmaril, tre gioielli creati dal Fëanor, il fabbro elfo più abile di sempre, a Valinor, prima della Prima Era. I gioielli, l'opera elfica più preziosa e pregiata, racchiudevano al loro interno la luce e l'essenza dei due Alberi di Valinor, Telperion e Laurelin.

ATTENZIONE L'ARTICOLO CONTIENE SPOILER!Da questo punto in poi saranno presenti alcuni spoiler su Gli Anelli del Potere, per cui vi invitiamo a procedere con la lettura con cautela.

Cosa avrebbe dovuto raccontare il prologo degli Anelli del Potere?

La storia dei Silmaril

Il prologo degli Anelli del Potere si apre con una lezione di storia. Galadriel (Morfydd Clark) parla di quando gli Elfi vivevano felici a Valinor, illuminati dal bagliore dei loro due alberi, finché, un giorno, arrivò Morgoth per distruggere quelle fonti di luce e immergere il mondo nell'oscurità.

Ne seguì una sanguinosissima guerra, ma omette una parte consistente della narrazione, mutandone il senso. Gli Elfi non partirono da Valinor verso la Terra di Mezzo per una nobile missione per sconfiggere Morgoth, né per vendicarsi della morte dei loro alberi. Partirono perché Morgoth rubò i Silmaril; così, l'allora re Fëanor, legato in maniera morbosa e ossessiva ai Silmaril, e i suoi 7 figli giurarono di riottenere i gioielli perduti, abbattendo senza pietà chiunque osasse anche solo toccarli; la resa non era contemplata. Questo fu il Giuramento di Fëanor. Le guerre della Prima Era alla fine divennero una lotta fra il bene e il male, ma ebbero inizio perché Fëanor voleva indietro le sue gemme, motivo per cui il conflitto fu chiamato la "Guerra dei Gioielli".

I Silmaril hanno un impatto notevole sui successivi 6000 anni di storia, influenzando le motivazioni di Morgoth, le lotte intestine degli Elfi, i cattivi rapporti tra Elfi e Nani e molto altro ancora. Prima dell'Unico Anello, i Silmaril erano la creazione più importante della mitologia di J.R.R. Tolkien, ma poiché la serie Amazon non detiene i diritti per la trasposizione dei contenuti del Silmarillion, non è possibile inserire al suo interno tutta la narrativa presente in questo testo.

Le manipolazioni di Morgoth contro gli elfi

Nel prologo degli Anelli del Potere sembra quasi che Morgoth abbia distrutto gli alberi sacri degli elfi senza una ragione, ma non è così, perché i semi del conflitto erano stati piantati molto prima.  Morgoth aveva già dominato la Terra di Mezzo quando i primi elfi fecero la loro comparsa, ma alla fine fu respinto da Valinor da altri Valar. Dopo un periodo di prigionia, Morgoth finse di pentirsi, così ottenne il permesso di camminare liberamente nelle Terre Immortali. Morgoth sfruttò questa opportunità per creare disagio tra gli elfi, in particolare Fëanor, diffondendo voci false secondo cui i Valar volevano i suoi Silmaril e che suo fratello, Fingolfin, stava tramando di impadronirsi del trono. Fëanor credette a tutte queste menzogne, portando a una serie di sanguinosissimi conflitti tra gli elfi e alla forgiatura delle armi a Valinor, un evento senza precedenti.

Quando Fëanor condusse gli Elfi nella Terra di Mezzo, quindi, non stavano solo andando a sconfiggere un grande male: stavano voltando le spalle ai Valar a causa della sfiducia che Morgoth aveva seminato.

La complice di Morgoth, Ungoliant

Morgoth non distrusse da solo gli alberi di Valinor: con lui c'era Ungoliant, uno spirito oscuro primordiale dalle sembianze di ragno gigante. Fu proprio lei ad annullare la luce degli alberi Telperion e Laurelin, e fuggì con Morgoth nella Terra di Mezzo. Tuttavia, la loro alleanza non durò a lungo, e Ungoliant si nascose negli angoli più oscuri della Terra di Mezzo all'inizio della Prima Era.

Anche se il prologo degli Anelli del Potere non la menziona affatto, Ungoliant gioca un ruolo fondamentale nel futuro della Terra di Mezzo, poiché una dei suoi discendenti è Shelob del Signore degli Anelli, il gigantesco ragno che Frodo e Sam incontrano a Mordor.

Il Primo Fratricidio e la Maledizione di Mandos

Le ragioni che hanno spinto gli elfi ad andare nella Terra di Mezzo sono quindi decisamente meno nobili di quanto Galadriel ricordi nel prologo degli Anelli del Potere. Quando iniziarono la ribellione di Fëanor contro i Valar e la ricerca dei Silmaril, Fëanor aveva bisogno di molte navi per il viaggio; così, il suo popolo si avvicinò agli elfi Teleri che vivevano sulla costa, ma quando questi si rifiutarono di consegnare le loro navi, Fëanor li massacrò nel famigerato Primo Fratricidio, noto anche come Fratricidio di Alqualondë, che fu anche il primo spargimento di sangue dell'Aman, il continente in cui sorge Valinor.

Questo tragico evento fu seguito da un altro che non viene menzionato nella serie: la Maledizione di Mandos, conosciuta anche come Fato o Sorte dei Ñoldor. Come reazione al Primo Fratricidio, il Vala Mando apparve e pronunciò una terrificante profezia secondo cui la casa di Fëanor sarebbe stata portata alla distruzione dalla sua brama per i Silmaril, che non li avrebbe mai avuti indietro e che Fëanor e i suoi discendenti sarebbero stati banditi per sempre da Valinor. Questo spiega meglio perché gli elfi non sono tornati alla loro vecchia casa dopo la fine della Guerra dell'Ira, e perché il permesso di salpare verso Valinor è un grosso problema per elfi come Galadriel, negli Anelli del Potere. La Maledizione di Mandos affliggerà i discendenti di Fëanor fino alla fine della Seconda Era.

La Guerra dei Gioielli

Durante la prima fase della Guerra dei Gioielli si scontrarono Morgoth, appena giunto nella terra di Mezzo, e gli elfi (già presenti nella zona) guidati dal re Thingol. Fëanor fu invece protagonista della Dagor-nuin-Giliath, la Battaglia-sotto-le-Stelle che gli costò la vita. I Ñoldor misero quindi da parte i loro dissapori e si unirono per il Dagor Aglareb, la Battaglia Gloriosa, uscendo vittoriosi dopo aver assediato, insieme anche agli uomini, la roccaforte principale di Morgoth, imprigionandolo lì per 400 anni.

Morgoth massacrò gli elfi nella Dagor Bragollach e nella Nírnaeth Arnoediad, la Battaglia delle Innumerevoli Lacrime. Infine, giunse la Guerra dell'Ira, durata oltre 30 anni e terminata con la caduta di Morgoth.

Le ragioni della sconfitta di Morgoth

La vittoria nella Guerra dell'Ira può essere attribuita quasi interamente al padre di Elrond, il mezzelfo Eärendil. Eärendil era in mare quando i figli di Fëanor distrussero la sua casa a caccia del Silmaril posseduto da sua moglie Elwing. Sebbene Elwing fu risparmiata dalla grazia dei Valar e riportata al fianco di suo marito, il loro insediamento fu distrutto e i loro due figli catturati.

Così, Eärendil salpò per Valinor, dove intendeva chiedere l'aiuto dei Valar contro Morgoth. Il suo coraggio è stato premiato quando i Valar accolsero la sua richiesta di aiuto, e la loro partecipazione nella Guerra dell'Ira fu fondamentale per la sconfitta di Morgoth.

Le conseguenze della Guerra dell'Ira

Galadriel conclude frettolosamente il suo racconto dicendo semplicemente che, alla fine, gli elfi uscirono vittoriosi dallo scontro con le forze del male, omettendo, però, tutti gli eventi importanti accaduti all'indomani della Guerra d'Ira. La mappa stessa della Terra di Mezzo fu sconvolta a causa dei danni causati da Morgoth e delle battaglie che ne sono seguite, mentre ai due figli di Eärendil fu data la possibilità di scegliere tra il loro retaggio elfico e quello umano; Elrond scelse il primo ed Elros il secondo. Morgoth, nel frattempo, fu nuovamente trascinato a Valinor, ma questa volta fu espulso attraverso la Porta della Notte per dimorare, disincarnato, nel Vuoto. In eterno.

Come altra conseguenza della Guerra d'Ira, i Valar eressero un'isola per premiare gli uomini che avevano combattuto Morgoth; in seguito, l'isola divenne nota come Númenor e il primo uomo a governarla fu Elros.

Cosa è canonico per Gli Anelli del Potere?

Anche se non è possibile scendere nei dettagli della storia, i Silmaril vengono comunque nominati nel prologo degli Anelli del Potere, quando Elrond vede il martello di Fëanor e lo riconosce come "lo strumento che ha forgiato i Silmaril", aggiungendo che i gioielli sono stati fonte di "tanta bellezza... e così tanto dolore". Questa parte finale allude alle lunghissime guerre con cui Fëanor e i suoi figli cercarono di tornare in possesso dei Silmaril, causando massacri fra gli stessi elfi.

A tal proposito, anche il Giuramento di Fëanor è ancora canonico per la serie. Mentre la voce fuori campo di Galadriel narra le vicende, possiamo vedere alcuni elfi in armatura disposti in cerchio offrire le loro spade, una scena che rievoca moltissimo i figli di Fëanor che prestano il loro terribile giuramento.

Quando poi vediamo Finrod circondato da orchi e cadaveri di elfi che galleggiano nel fuoco, potremmo pensare di essere di fronte a una breve rappresentazione del Dagor Bragollach, una delle battaglie della Guerra dei Gioielli, mentre l'immagine di un'aquila che combatte un drago è un riferimento alla Guerra dell'Ira.

Gli Anelli del Potere è disponibile per la visione in esclusiva su Prime Video dal 2 settembre. Per maggiori informazioni riguardo la serie, dove e come vederla, vi consigliamo la lettura di questo nostro articolo. Per accedere ai tanti contenuti di Prime Video comodamente dal vostro televisore acquistare il Fire Stick TV.

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