Prey: interrogativi insoluti del nuovo capitolo della saga di Predator

Quali sono gli interrogativi insoluti di Prey, il nuovo capitolo della saga di Predator? Scopriamoli insieme!

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a cura di Manuel Enrico

Prey
ha riportato il franchise di Predator alla ribalta, conquistando uno spazio nel palinsesto di Disney+, il servizio streaming del colosso dell’entertainment. Dopo anni di produzioni legate al franchise non proprio convincente, per usare un eufemismo, il film di Dan Trachtbenberg ha il merito di presentarsi ai fan con una storia che pur non brillando per originalità intrattiene e mostra uno scontro tra uomini e Yautja appassionante e adrenalinico. Il buon riscontro che Prey sta avendo presso gli spettatori sembra indicare che la saga di Predator sia in procinto di intraprendere una rinascita, una potenzialità che potrebbe fare luce su alcuni interrogativi insoluti di Prey.

L’avventura della giovane Naru (Amber Midthunder) ha spostato la time line della saga indietro nel tempo, contrariamente alla tradizione ambientazione contemporanea degli altri film, presentandosi come un prequel del primo Predator. Questo ha reso Prey un punto di partenza di cronologico, ma come vedremo ha posto il film in una condizione di precaria aderenza alla continuity, che potrà esser risolta solamente tramite capitoli successivi (o serie, visto la presenza di Disney+). Ma per ora, ci sono ancora molti interrogativi insoluti dopo la visione di Prey.

Quali sono gli interrogativi insoluti di Prey, il nuovo capitolo della saga di Predator?

La domanda che tutti ci siamo fatti: che ne è stato dell’astronave Yautja? Comparsa all’inizio di Prey per mostrarci l’arrivo del Predator, questo vascello è completamente sparito dal resto della pellicola, dopo che il Feral Predator ha iniziato la sua caccia.

Questa assenza può esser motivata dalla presenza di un auto-pilota, che una volta completato lo sbarco del cacciatore riporta il vascello alieno sul suo mondo natio, oppure prosegue la sua rotta con a bordo altri cacciatori, portandoli alle rispettive destinazioni. In alternativa, sull’astronave potrebbe esser presenti più Yautja come equipaggio, il che potrebbe lasciar intendere che ci siano altri Predator in attesa di confrontarsi con la tribù Comanche, pur di vendicare il compagno caduto

Il Feral Predator è il primo Yautja a visitare la Terra?

Ambientando Prey nel 1719, Trachtenberg ha reso il film con protagonista Naru un prequel di Predator, ma ha raccontato anche il primo incontro tra umani e Predator? Prima di Prey, la cronologia degli eventi del franchise aveva come incontri accertati l’incidente di Val Verde (Predator), l’attacco a Los Angeles (Predator 2), la spedizione Weyland (Alien Vs. Predator), il massacro di Gunnison (Alien Vs. Predator: Requiem), il pianeta di caccia (Predators) e l’incidente del Predator fuggitivo (The Predator).

Seguendo questa cronologia, in Alien Vs Predator (2008) viene raccontato come i Predator avessero eletto come terreno di caccia la Terra da millenni come dimostrato dallo stupefacente ritrovamento della Spedizione Weyland nel 2004. In tal senso, il Feral Predator non sembra essere il primo Yautja ad arrivare sul nostro mondo.

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Perché il Predator non ha il cannone al plasma?

Arma tradizionale degli Yautja sin dal primo Predator, il cannone al plasma, familiarmente ribattezzato ‘pappagallo’ vista la sua posizione su una spalla, non è comparso in Prey. Un’assenza che molti fan hanno mal digerito, ma che ha una sua liceità, precisata anche dal regista Dan Trachtenberg:

“La prima cosa che ho voluto eliminare è stato il cannone al plasma. Era come fornire al Predator la vittoria a tavolino. Invece, volevo che lo scontro risultasse il più eccitante possibile, senza privarlo di tutti i suoi vantaggi. Non avrà tutti i gadget che abbiamo visto nei precedenti film del franchise, ma avrà dei nuovi giocattoli che piaceranno al pubblico”

Considerata l’ambientazione storica, di quasi trecento anni antecedente a Predator, l’idea di Trachtenberg era di presentare un Predator che, pur essendo tecnologicamente superiore ai Comanche, non fosse così avanzato come gli Yautja del futuro.

Perché Naru non prede l’attrezzatura del Predator?

Gran parte della struttura narrativa di Prey si basa sul confronto tra lo stile di caccia del Feral Predator e quello di Naru. Dove il primo può affidarsi a strumenti tecnologicamente avanzati, l’altra conta invece su istinto e armi rudimentali ma efficace, una dicotomia che nel finale del film si risolve con la vittoria di Naru, che utilizza con arguzia proprio una delle armi dello Yautja. La presenza di questo arsenale letale avrebbe dovuto rappresentare una ricchezza per la giovane comanche, che preferisce portare la testa dell’alieno come trofeo ma non prende come spoglie di guerra le sue armi, uno dei maggiori interrogativi di Prey. Pur avendo dimostrato di non avere bisogno di questa dotazione avveniristica per sconfiggere lo Yautja, sembra poco credibile che Naru non abbia voluto cogliere l’occasione di avere un potente arsenale contro i nemici della sua tribù, come potenziali altri Yautja.

Come faranno i Predator a prendere la pistola di Andolini?

In fan del franchise non hanno tardato a riconoscere in Prey la celebre pistola a pietra focaia di Rafael Andolini, il trofeo con cui gli Yautja omaggiavano Mike Hannigan (Danny Glover) in Predator 2. Questa arma è considerata uno dei punti saldi della cronologia di Predator, complice l’aver inciso una data precisa sull’impugnatura (1715) e l’esser comparsa in una storia a fumetti, Predator: 1718, in cui ne veniva spiegata l’origine.

Rimane ora il dubbio su come i Predator del 1997 potessero esser in possesso di questa arma, rendendo la presenza dell'arma in Prey uno degli interrogativi più complessi della saga. Nel fumetto Predator: 1718, il capitano Rafael Andolini nel 1718 era un pirata, che durante una razzia trova un tesoro di proprietà di una chiesa. Andolini vuole renderla, l'equipaggio si ammutina e cerca di ucciderlo durante una sosta su un'isola. Qui un Predator vede Andolini affrontare il suo equipaggio e lo considera una preda valida, ma mentre sta per affrontarlo si ritrova invece ad affiancarlo mentre il suo equipaggio lo attacca l. Terminato lo scontro, Andolini e il Predator stanno per duellare, ma un marinaio colpisce alle spalle Andolini, ferendolo a morte. Il Predator, dopo aver ucciso il marinaio, raggiunge il morente Andolini, che gli consegna la sua arma dicendo 'Take it', gesto considerato come un dono da un cacciatore all'altro. Stessa frase con cui la pistola veniva donata a Harrigan in Predator 2.

La presenza di questa arma in Prey è dovuta, come confermato dal regista, non dalla voglia di creare un punto fermo nella continuity della saga, quando di realizzare un vero e proprio easter egg di Predator 2:

“La pistola a pietra focaia che compare nel film, l’arma di Predator 2, non arriva dal nostro deposito, visto che un attrezzista la ha cercata, ma non si riusciva a trovarla. Il solo modo in cui è stato in grado di trovarlo è tramite YouTube, dove ha visto un fan che ne realizzava delle repliche, e la ha vista su uno scaffale alle sue spalle. Così l’ha contatto e abbiamo avuto la pistola, ci è stata praticamente data da un fan della saga”

Al netto di questa rocambolesca vicenda, la presenza della ‘flintock pistol’ può esser accettata come parte della continuity della saga, consci che la storia breva a fumetti Predator: 1718, contenuta nell’antologia A Decade of Dark Horse, non è mai stata espressamente dichiarata canonica. Il che lascia, tuttavia, ancora aperta la questione di come questa arma sia arrivata nell’armeria degli Yautja di Predator 2. Ma vista la presenza di questa arma in altri capitoli della saga, possiamo supporre che questo mistero verrà probabilmente svelato in futuro, oppure rimarrà uno degli interrogativi insoluti di Prey.

Vedremo nuovamente Naru contro i Predator?

Prey si conclude con la vittoria di Naru, che potrebbe diventare una figura chiave del franchise. Considerata la tradizione degli Yautja di non lasciare impunito chi sconfigge un proprio simile, come raccontato in altri media, verrebbe da chiedersi se i compagni del Feral Predator torneranno a esigere vendetta sui Grandi Piani. Il finale di Prey è degli interrogativi insoluti del film, visto che mostra una sequenza finale che, riprendendo lo stile pittorico tipico dei pellerossa, racconta della battaglia dei Comanche contro gli Yautja, ma in questo disegno sono presenti due navi aliene. Se da un lato i fan vogliono vedere in questo dettaglio un segno di un possibile seguito per Prey, il regista Dan Trachtenberg non ha fatto mistero delle sue speranze:

“Il nerd in me guardava il più avanti possibile, fin dove riusciva, prima che iniziassimo a scrivere questo film, ma l’adulto in me diceva “Non farti prendere la mano e sii cauto. Prova a fare il miglior film possibile, dritto all’obiettivo’. Tralasciando la sequenza dei titoli di coda, c’è qualcosa di consolante nel vedere un film che non sia solamente la prima parte di qualcos’altro, c’è un qualcosa di bello nel vedere un pensiero completo. D’altro canto, mi piace da impazzire che quello che avrebbe dovuto essere una scena post-credit in altri film, sia una sequenza animata nel nostro film. Il nostro finale è puro storytelling.”

Prey è al momento il prodotto con il miglior esordio di Hulu, e anche se non ci sono attualmente notizie in merito a un seguito, il successo di Prey potrebbe essere un segnale di ripartenza per il franchise.

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