Pochi & Kuro, recensione: una miniserie dal creatore di Kaiju n.8

Pochi & Kuro racconta le vicende di un'umana, che cade nel regno dei demoni nel quale i terrestri sono un piatto prelibato

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a cura di Fabio Fagnani

È arrivata l'estate, il caldo, a breve inizieranno per la maggior parte degli italiani le tanto agognate e meritate vacanze. Sotto l'ombrellone o in un rifugio in montagna, o semplicemente a casa sul divano, una delle attività più in voga è la lettura, per fortuna. Ci sono tante opere che si potrebbero leggere durante una intensa giornata di caldo afoso, ma le temperature elevate, le distrazioni e le possibili attività alternative, spesso fanno propendere la scelta su qualcosa di semplice, divertente e magari anche breve. A queste caratteristiche risponde sicuramente il manga Pochi & Kuro, una miniserie di Naoya Matsumoto. Il mangaka ha ottenuto un successo internazionale grazie a l'autore di Kaiju No.8, edito in Italia da Star Comics, storia che ha per protagonista Kafka Hibino e il mondo dei kaiju (leggete la nostra recensione del primo volume). Pochi & Kuro è la seconda storia realizzata da Naoya Matsumoto, realizzata tra il 2014 e il 2015. Prima di questa, aveva realizzato la sua storia d'esordio, Nekowappa! (2009-2010).

Pochi & Kuro, la trama

La storia di Pochi & Kuro è semplice e spesso vive di cliché.  La trama è questa: una giovane umana, che verrà chiamata Pochi, cade nel regno dei demoni in circostanze misteriose, all'improvviso, e viene ritrovata da Kuro e Leo, due demoni. Nel mondo0 in cui vive Kuro, gli umani sono una pietanza rara e prelibata e una leggenda narra che chi mangia un essere umano potrà vivere per sempre. Tra Kuro e la ragazza, Pochi, però scatta qualcosa, sopratutto da parte del demone nei confronti dell'umana, ma gli altri demoni non hanno questo senso di protezione e Kuro cercherà di proteggere Pochi dai suoi affamati contendenti.

La narrazione di Naoya Matsumoto è molto semplice, piena di gag tipiche dei manga più semplice da un punto di vista narrativo, ma non per questo pieno interessante. Matsumoto ci mette davanti alla diversità, a due razze che si somigliano, ma non si conoscono, a due mentalità differenti, a due lingue complesse e di difficile comprensione. Pochi & Kuro è una lettura leggera, ma allo stesso tempo piacevole e interessante, ma sempre scanzonato.

Pochi & Kuro, una non-novità piacevole

Di certo non si può affermare che la trama di Pochi & Kuro sia qualcosa di originale o di mai visto, anzi spesso ai lettori più voraci e attenti, fa vivere dei de-jà vù. Naoya Matsumoto prende a piene mani dalla maggior parte dei gag manga che parlano di etnie o razze differenti: le incomprensioni, i cambiamenti, le lingue, le abitudini. Umani e demoni sono simili, ma molto differenti tra di loro e l'autore, complice il tratto molto semplice e in alcune circostanze non perfetto, ce lo mostra nel modo più diretto possibile.

Non aspettatevi una lettura adulta, stiamo parlando di uno shonen senza pretese di diventare un cult. Anzi, la miniserie composta da quattro volumi totali editi in Giappone da Shueisha e in Italia da Star Comics, sembra quasi che l'autore abbia utilizzato questa storia per mettere le basi, soprattutto a livello di disegno, prospettive, ritratti a Kaiju n.8 che è stato presentato in Italia come un vero cult e un manga che negli anni continuerà a migliorare e a creare una tendenza. Oggi, Kaiju No.8 è arrivato al terzo volume, in uscita il quarto il 22 agosto. Mentre, per Pochi & Kuro sono giù usciti i primi tre volumi e il quarto, che è anche l'ultimo, uscirà il 24 agosto.

I personaggi di Pochi & Kuro

In questa storia Naoya Matsumoto ha creato dei personaggi principali privi di una forte caratterizzazione quasi come a dare più importanza alla storia stessa, alle vicende, sottolineando che il centro nevralgico di Pochi & Kuro sono le relazioni e non gli elementi delle relazioni stesse. Matsumoto è bravo a farci immedesimare nelle difficoltà di comunicazione tra i personaggi, come se Pochi fossimo noi in un'altra nazione, spaesati, senza conoscere la lingua, senza avere punti di riferimento.

Kuro e Leo, l'inseparabile amico e collega demone, sono una coppia divertente, con caratteristiche ben riconoscibili. Pochi, invece, è una ragazza comune. In un mondo in cui gli esseri umani sono degli ingredienti rari e preziosi per un piatto gourmet, Pochi è mostrata come un elemento normale, standard, senza peculiarità. Una scelta, quella dell'autore, che pone al centro l'idea, la storia e come dicevo la relazione e non le caratteristiche dei personaggi che spesso coprono, ostruiscono, ingombrano, il proseguimento della storia.

Il volume di Pochi & Kuro

L'edizione di Star Comics è semplice, ma non lascia nulla al caso. E presenta la sovraccoperta, ormai quasi uno standard, ma è sempre bene sottolinearlo. Il volume è brossurato e non rigido, anche perché non si tratta di un volume deluxe o speciale come quello realizzato dalla stessa Star Comics per Dragonball. Il volumetto è di 192 pagine, nessuna a colori, per un formato di 11.5 centimetri per 17.5 centimetri - lo standard Star Comics. In un momento in cui ogni casa editrice e ogni manga ha ricevuto un aumento di prezzi per via del problema del reperimento della cellulosa, Pochi & Kuro viene proposto a un prezzo di euro 5,50.

Lettura piacevole, ma non essenziale

Pochi & Kuro è una lettura piacevole, semplice, ma non è da considerarsi essenziale o necessaria. È consigliata a chi ha voglia di leggere qualcosa a cui badare la giusta attenzione, senza aver paura di dimenticarsi un passaggio o di non ricordarsi il nome di un personaggio. A chi non ha pretese e vuole godersi un manga pieno di gag, ironia e un sottofondo filosofico sull'importanza della parità delle etnie.

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