In occasione dell'edizione 2019 del Lucca Comics sarà ospite della kermesse Patrick Stewart. Venerdì 1 novembre alle ore 11 al Teatro del Giglio, infatti, il grande attore inglese salirà sul palco insieme ad alcuni colleghi per annunciare ai fan Star Trek: Picard, la nuova serie TV di Amazon Prime Video che a gennaio 2020 vedrà il ritorno sul piccolo schermo dell'amato Capitano Jean Luc Picard. Per celebrarne il talento inoltre Lucca Comics dedicherà all'attore uno spazio sulla Lucca Walk of Fame. Anche noi abbiamo dunque deciso di rendergli omaggio, ripercorrendo la sua straordinaria quanto insolita carriera che, dalle polverose assi di legno del teatro shakespeariano, l'ha portato sulla plancia dell'Enterprise.
Velocità di curvatura 1. Un libro, in un giorno qualsiasi
Come sappiamo, ogni lungo viaggio inizia con un piccolo passo, e quello di Patrick Stewart è cominciato grosso modo alla fine degli anni Quaranta, in una mattina di scuola come tante, con un gesto semplice. Il piccolo Stewart – madre operaia, padre reduce di guerra con problemi di violenza a seguito di stress post-traumatico – se ne stava probabilmente in disparte quando la sua insegnante di inglese, come lui stesso ha raccontato, gli mise letteralmente in mano un libro di Shakespeare, dicendogli "ora alzati e recita".
A 15 anni Patrick lasciava la scuola per intensificare i suoi studi teatrali, poco dopo abbandonava anche il suo lavoro di giornalista di provincia e a 26 era già membro della prestigiosa Royal Shakespeare Company, dove ha recitato accanto ad altri future star come Ben Kingsley. Una passione travolgente e un successo crescente. Ma era solo l'inizio.
Velocità di curvatura 6. Da Star Trek agli X-Men
Il rapporto col cinema e con le serie TV inizia presto, già nei primi anni della sua carriera, perché si sa, il teatro dà tante soddisfazioni, ma pochi soldi. Così, mentre nei primi anni Ottanta si afferma in produzioni come Sogno di una notte di mezza Estate del maestro Peter Brook ed entra nel Royal National Theatre, lo vediamo apparire di sfuggita in Excalibur di John Boorman (qui il link di acquisto su Amazon) e in Dune di David Lynch (qui il link su Amazon), ma si tratta di piccoli ruoli e nessuno si accorge di lui, tanto che nel 1987, quando esordisce come protagonista di Star Trek: Next Generation (qui il link per l'acquisto) nei panni del Capitano Jean-Luc Picard, il Los Angeles Times lo definirà uno "sconosciuto attore shakespeariano britannico".
Visto il destino della serie classica, i suoi agenti sono convinti del fallimento anche di questa nuova incarnazione della creatura di Gene Roddenberry e così Stewart accetta, convinto di ritornare a breve a calcare il suo amato palcoscenico, ma con qualche soldino in più sul conto in banca. La storia andrà invece diversamente e quel personaggio gli assicurerà enorme fama presso il grande pubblico, aprendogli trionfalmente le porte di Hollywood, ma se Picard è rimasto impresso nella mente dei fan di Star Trek il merito, ovviamente, è proprio delle capacità recitative di Stewart, che ha saputo donare profondità e tridimensionalità al Capitano più amato dopo Kirk.
Questa sua avventura televisiva gli frutterà tra l'altro una candidatura allo Screen Actors Guild Award nella categoria miglior attore in una serie drammatica, nel 1995, e la partecipazione, sempre nei panni di Picard, nei film Star Trek - Generazioni (link all'acquisto), Star Trek - Primo contatto (link all'acquisto), Star Trek - L'insurrezione (link all'acquisto), Star Trek - La nemesi (link su Amazon), e nell'episodio pilota della serie televisiva Star Trek: Deep Space Nine (link per l'acquisto su Amazon). Ma la consacrazione definitiva arriva nel 2000 con l'interpretazione di un altro personaggio iconico e riuscitissimo: il Professor Xavier degli X-Men, un altro "grande, calvo ragazzo inglese con una voce profonda", come l'ha definito lo stesso Stewart, che lo interpreterà in X-Men (link all'acquisto), X-Men 2 (link all'acquisto), X-Men: Conflitto finale (link all'acquisto), X-Men: Le Origini- Wolverine (link all'acquisto), X-Men: Giorni di un futuro passato (link all'acquisto) e, soprattutto, Logan (link all'acquisto).
Velocità di curvatura 9.6. Logan
Nel film del 2014 di James Mangold infatti Sir Patrick Stewart ci ha regalato una delle sue interpretazioni più intense, merito anche dell'ottima sceneggiatura, un western crepuscolare travestito da cinecomic che riflette sul trascorrere del tempo e sulla fragilità degli stessi supereroi, mettendone in risalto la componente umana più che i superpoteri e lasciando così ampio margine per un'interpretazione più intimista e sentita. È forse l'apice della carriera hollywoodiana di Stewart, che ci regala un Professor Xavier inedito ed intenso, indimenticabile nella sua sofferta umanità.
Cosa ha in serbo per noi Patrick Stewart nelle sue future interpretazioni lo scopriremo presto. Tornare a vestire i panni di Jean-Luc Picard in una nuova serie potrebbe essere l'ennesima occasione per regalarci un altro grande ritratto umano, grazie anche all'età che potrebbe consentire a Stewart di aggiungere registri espressivi e contenutistici finora inediti per il personaggio. Noi lo aspettiamo con ansia e fiducia, e nel frattempo ce lo godremo al Lucca Comics dove saremo come sempre presenti. Voi ci sarete?