Pam & Tommy, recensione: saints and sinners

Su Disney Plus è in arrivo Pam & Tommy miniserie basata sull'incredibile storia vera del sex tape registrato da Pamela Anderson e Tommy Lee.

Avatar di Domenico Bottalico

a cura di Domenico Bottalico

-

Arriverà su Disney Plus, ovviamente all'interno dell'offerta Star visti i contenuti "trasgressivi", a partire dal 2 febbraio con i primi 3 episodi e poi con un episodio a settimana raggiungendo gli 8 totali, la divertente Pam & Tommy miniserie prodotta da Hulu e basata sull'incredibile storia vera del sex tape registrato da Pamela Anderson e Tommy Lee e poi trafugato dall'abitazione di quest'ultimo e finito in maniera rocambolesca sul web, allora in rapida ma decisa ascesa, nel 1997.

A vestire i panni di Pamela Anderson c'è una irriconoscibile Lily James mentre in quelli di Tommy Lee c'è un tarantolato Sebastian Stan a cui si unisce Seth Rogen nei panni di Rand Gauthier ovvero colui il qualche che avrebbe materialmente rubato il nastro. È bene sottolineare come i contorni della vicenda siano stati chiaramente "romanzati" e resi appetibili per un pubblico televisivo anche perché i risvolti reali sono tutt'oggi ancora poco chiari e soprattutto perché la serie è stata sviluppata senza la testimonianza diretta dei veri Tommy Lee e Pamela Anderson ma solo attraverso la ricostruzione fatta in vari articoli e libri pubblicati dai due nonché dai pochi atti giudiziari a disposizione.

Pam & Tommy, dr. feelgood

Siamo nel 1995: Pamela Anderson e Tommy Lee si sono sposati e nella lussuosa villa sulla colline di Los Angeles del batterista dei Motley Crue sono in corso dei lavori di ristrutturazione per accogliere al meglio la coppia. Rand Gauthier è il capo carpentiere della squadra di operai al lavoro e sicuramente il più esasperato dai continui sbalzi di umore che portano Lee a cambiare continuamente idea sulla ristrutturazione, come se non bastasse poi il batterista non sembra molto propenso a pagare regolarmente gli operai tant'è vero che Gauthier è già oltre la bancarotta.

Un incredibile malinteso porta ad un alterco fra Lee e Gauthier che viene licenziato senza essere pagato. Settimane dopo Gauthier si introduce nella villa cercando di recuperare la sua cassetta per gli attrezzi ma viene accolto da Lee e dal suo fucile a pompa. Convinto di non aver fatto nulla di male e che il suo debito vada saldato in qualche modo, Gauthier passa i mesi successivi ad escogitare un piano per entrare nella villa e trafugare la cassaforte.

La maldestra rapina architettata da Gauthier riesce ma quello che riesce a ricavare dal contenuto della cassaforte è ben poca cosa rispetto alla misteriosa cassetta in cui si imbatte per caso fra gioielli e l'arsenale una volta appartenuto a Lee. Mentre inizia il racconto in analessi del corteggiamento e del matrimonio di Tommy e Pamela, che la leggenda urbana vuole essersi svolto in totale in soli 4 giorni, Gauthier scopre che la cassetta è un sex tape girato amatorialmente dai due.

Insieme all'amico e regista di film porno Uncle Miltie (interpretato da Nick Offerman) decidono quindi di commerciarlo ma tutte le case produttrici rifiutano la proposta non avendo a disposizione le liberatorie dei due involontari protagonisti. Poi l'illuminazione: perché non venderlo per corrispondenza sfruttando un nuovo e capillare strumento in rapidissima crescita come internet?

Il sex tape inizia a circolare seppur lentamente e solo dopo molti mesi Tommy Lee si accorgerà del furto della cassaforte. Inizierà una caccia al nastro a tutto campo che metterà a dura prova la relazione fra Tommy e Pamela entrambi vessati anche da una carriera tutt'altro che in ascesa. Quando poi una copia del nastro arriverà nelle mani dell'editore del magazine Penthouse, che vorrebbe pubblicarne dei fotogrammi, la situazione deflagra in una battaglia legale dai risvolti impensabili.

Mentre il matrimonio fra Pam e Tommy va a rotoli vessato dall'attenzione dei media, internet offrirà ai due una scappatoia: l'Internet Entertainment Group di Seth Warshawsky offre ai due la possibilità di arginare la sua diffusione semplicemente cedendo al gruppo i diritti di sfruttamento. Si potrà vedere il video a pagamento su un sito web del gruppo mentre tutte le copie pirata in circolazione potranno essere perseguite a norma di legge.

Pam & Tommy, kickstart my heart

È bene subito sottolineare come Pam & Tommy non sia una docu-serie pur sfruttandone alcuni tratti come la ricostruzione più o meno fedele degli accadimenti e la chiarezza nel spiegare i cavilli legali legati alla diffusione del video soprattutto via internet oppure dal punto di vista registico quando movimenti di camera e montaggio indugiano frenetici sull'assalto mediatico subito dalla coppia sia prima che dopo la diffusione del sex tape.

C'è anche altro in questa miniserie in 8 episodi (con minutaggio che varia da 30 ai 50 minuti), si pesca infatti dalla commedia al drama arrivando fino all'heist con alcuni passaggi più grotteschi che portano alla mente certe soluzioni viste in Breaking Bad o Better Call Saul. Si tratta di un mix audace che mantiene tutto sommato alta l'attenzione dello spettatore pur non essendo sempre puntuale ed equilibrata: se il pene parlante ricostruito in computer grafica di Tommy Lee è un surreale diversivo con cui si entra in maniera altrettanto inusuale nella psicologia del personaggio, la serie cala un po' quando cerca di rendere simpatetico il personaggio di Gauthier con un Seth Rogen in evidente affanno nel rendere credibile il personaggio.

Tuttavia il nucleo tematico di Pam & Tommy è un altro ed emerge molto bene nella seconda parte della miniserie: mostrare, attraverso lo scandalo del sex tape, ovvero uno dei primi fenomeni virali del web, il cambiamento della percezione della "cosa privata" dalla "cosa pubblica". In questo senso da un lato c'è la battaglia legale combattuta sul terreno della violazione della privacy, e successivamente su quello del diritto d'autore con una causa che i due vinceranno nella realtà nel 2002, e poi la riflessione sulla diffusione delle informazioni, sulla loro velocità di circolazione e soprattutto sul danno d'immagine.

Quello di Pamela Anderson e Tommy Lee è un esempio doppiamente calzante. Sfruttando il contesto del passaggio dagli eccessi degli anni '80 di Tommy Lee ai rampanti anni '90 di cui Pamela Anderson è indiscutibilmente una icona, lo spettatore è portato inevitabilmente a riflettere su quanto la cultura pop (intesa qui come televisiva, cinematografica ma anche musicale) sia bruscamente e velocemente cambiata con l'ingresso nel nuovo millennio. Gli eccessi di Tommy Lee non sono più ascrivibili solo alla rockstar (seppur la miniserie ometta l'arresto per violenza domestica) mentre Pamela Anderson comprende a sue spese di non essere più solo l'oggetto del desiderio di milioni di uomini ma anche che di subire una mercificazione del corpo che il sex tape mette drammaticamente in evidenza (seppur la miniserie ometta l'esistenza di un altro sex tape, registrato con Bret Michaels il cantante dei Poison, di cui trapelarono solo 60 secondi e alcuni fotogrammi apparsi su Penthouse).

Il tutto viene filtrato, soprattutto negli ultimi due episodi, in una riflessione attuale, ma non preponderante, sulla disparità di trattamento fra uomo e donna soprattutto in seno alla battaglia legale che il sex tape scatena. C'è da sottolineare come Pam & Tommy in più di un frangente venga letteralmente trascinata dall'ottima interpretazione di Lily James e Sebastian Stan che lavorano non solo per avvicinarsi fisicamente ai due personaggi che interpretano ma anche per umanizzarli dipingendoli teneramente ingenui quasi come due adolescenti ancora fermi a cavallo fra gli anni '80 e '90.

Dal punto di vista tecnico la miniserie offre qualche interessante spunto come quelli registici citati poco sopra ma anche per una messa in scena che ricostruisce la Los Angeles di quegli più attraverso le luci e la fotografia, che in più di un frangente è volutamente anni '90, e luoghi che diventano non-luoghi come la mitica Sunset Strip o l'industria del porno che svanisce spostandosi in altri luoghi come Seattle per un cortocircuito che coinvolge anche una colonna sonora in cui l'hard rock appare solo di sfuggita lasciando il posto ad uno strano mix di dance e pop.

Pam & Tommy è un prodotto sicuramente sui generis per l'offerta Disney Plus ma consigliato soprattutto per i cultori della cultura pop ad ampissimo raggio, Pamela Anderson rimane indiscutibilmente una icona, e per coloro i quali sono affascinati dall'evoluzione di internet come medium. Consigliato anche in maniera collaterale ai fan dei Motley Crue e dell'hard rock in generale per una visione complementare al biopic uscito qualche anno sulla band capeggiata da Tommy Lee basata sull'omonima biografia The Dirt.

L'offerta di Disney+

Disney+ annuale Disney+ mensile
89,99€/anno 8,99€/mese
VEDI OFFERTA VEDI OFFERTA
Leggi altri articoli