Ci avevano sperato tutti, Marco Bellocchio incluso, ma purtroppo Il Traditore è fuori dal concorso per il titolo di Best International Feature Film, nonché il nuovo modo di chiamare l'Oscar per il Miglior Film Straniero. Il film che narra la contorta storia del pentito di mafia Tommaso Buscetta e della sua collaborazione con il giudice Giovanni Falcone è ufficialmente fuori dalla lista diffusa quest'oggi dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
Si tratta di un duro colpo sia per i produttori del film che per l'intero cinema italiano che si vede privato della possibilità di concorrere alla premiazione più importante della categoria, nonostante il successo internazionale avuto dopo l'anteprima al Festival di Cannes. Le concrete speranze di vedere il film in concorso all'Oscar arrivarono con gli elogi della critica internazionale nei confronti di uno splendido Pierfrancesco Favino, così come dell'intero cast.
I complimenti arrivarono anche per la ricostruzione dell'ambientazione fedele dell'epoca, il rispetto e la rivalutazione della non facile lingua siciliana e, in particolar modo, la volontà di mettere al centro dell'opera la naturale tragicità e teatralità dei personaggi principali e secondari. Lo stesso Bellocchio, come accennato poco sopra, ci credeva tanto che durante un'intervista dichiarò:
"Sono contento di questa candidatura. È una possibilità, una chiave per entrare nella grande gara. Non mi faccio illusioni, ma farò tutto il possibile per aiutare Il Traditore in questo lungo cammino".
Le nomination per la novantaduesima edizione degli Oscar verranno annunciate lunedì 13 gennaio, mentre la cerimonia di premiazione si svolgerà domenica 9 febbraio. I film ancora in concorso sono dieci e tra questi troviamo Parasite di Bong Joon-ho (Sud Corea), Dolore e gloria di Pedro Almodovar (Spagna), Atlantics di Mati Diop (Senegal), The Painted Bird di Vaclav Marhoul (Repubblica Ceca), Truth and Justice di Tanel Toom (Estonia), I Miserabili di Ladj Ly (Francia), Those Who Remained di Barnabas Toth (Ungheria), Honeyland di Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov (Macedonia del Nord), Corpus Christi di Jan Komasa (Polonia) e La ragazza d’autunno di Kantemir Balagov (Russia). Una piccola particolarità riguarda Atlantics poiché se dovesse ricevere la nomination agli Oscar, sarebbe il primo film della storia proveniente dal Senegal. Già a Cannes l'attrice Diop fu la prima donna di colore a concorrere per il primo premio che poi fu dato a Parasite.
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