Organizzare un evento cosplay: l'intervista a Epicos

Organizzare un evento cosplay: l'intervista al creatore di Epicos, organizzazione che si occupa di intrattenimento a tema cosplay.

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a cura di Valentina Savalli

Si è da poco conclusa l’edizione primaverile del Festival del Fumetto, un evento a tema cultura pop ormai molto famoso che si svolge al Parco Esposizioni di Novegro, in provincia di Milano in due edizioni annuali, tendenzialmente nei mesi di febbraio e maggio. L’evento attrae migliaia di visitatori tra appassionati del mondo di fumetti, videogiochi, giochi da tavolo e cosplayers, ma dall’esterno non si possono minimamente immaginare le enormi difficoltà e problematiche da affrontare per poter organizzare un evento di tale portata.

Incuriositi da quello che si cela dietro l’organizzazione di questi eventi, abbiamo colto l’occasione per intervistare Luca Panzieri, il creatore di Epicos (che potete trovare su Instagram a questo profilo oppure sul sito web dedicato), l’organizzazione che si occupa di gestire gli eventi a tema cosplay per il Festival del Fumetto, ma anche per altri eventi molto importanti come Lucca Comics & Games, Romics e molti altri appuntamenti nell’universo dei cosplayers.

Organizzare un evento: l'intervista a Epicos

Parliamo di Epicos

Epicos è una realtà che si occupa di intrattenimento a tema a 360 gradi e nasce da quella che è sempre stata la mia passione da oltre 20 anni nell’ambito del cosplay unito all’esperienza fatta appunto nei villaggi Valtur e la mia formazione cinematografica a livello di regia, direzione artistica, spettacoli e cose del genere. Ho assemblato tutti quanti questi pezzi della vita e ho creato questa realtà che mi permettesse di lavorare rimanendo nell’ambito della mia passione. Ed Epicos si occupa di organizzazione eventi cosplay, organizzazione gare cosplay, management di cosplayers italiani e internazionali, creazione di format di intrattenimento per centri commerciali, cinema, parchi di divertimento, direzione artistica di spettacoli, tutto quello che riguarda intrattenimento con personaggi in costume, personaggi ispirati al mondo della fantasia.

Da quanto tempo ti occupi della gestione degli eventi cosplay?

Da ormai tanti anni, quasi 20. Nel senso che sono entrato nell’ambiente cosplay ormai dal 1998, quando una delle prime fiere a Roma era ExpoCartoon, mi sono trovato immerso in questo mondo iniziando prima come cosplayer, come concorrente, gareggiavamo con il gruppo di amici, ero minorenne all’epoca. E poi mi sono ritrovato a Fumettopoli a Milano nel 2004 prima a gestire la parte delle tracce audio della gara cosplay e poi, visto che avevo diversa esperienza sui palchi dei villaggi come intrattenitore, mi è stato proposto di presentare la prima gara e da lì poi è partita prima la conduzione delle gare e poi a seguire l'organizzazione proprio dei contest. Diciamo che il primo contest che ho organizzato è stato nel 2005/2006 e poi piano piano diciamo che è diventato il mio lavoro principale.

Da cosa è nata questa tua attitudine all'organizzazione degli eventi legati al cosplay? Qual è stato l'evento scatenante che ti ha fatto pensare "voglio organizzare qualcosa"?

L’attitudine a organizzare cose l’ho sempre avuta da quando ero ragazzino con gli amici appunto, partecipavamo alle gare cosplay e organizzavo io i gruppi, realizzavo un po’ i costumi per tutti quanti, andavo a montare la scena dell’esibizione che si faceva sul palco. E poi, ecco, da cosa nasce cosa, nel senso che mi è sempre piaciuto avere un po’ la gestione delle situazioni, soprattutto nei campi che mi piacciono particolarmente. E quindi, diciamo che sono partito da una passione che poi si è sviluppata e mi sono ritrovato a gestire le tracce audio perché facemmo una gara cosplay dove non ci partì la traccia audio, ci furono alcuni problemi tecnici, allora la volta dopo mi proposi con “ti dispiace se mi occupo io della parte tecnica della gara?” e da lì poi dopo si è sviluppata con la conduzione, il palco è sempre stata casa mia e andando avanti poi è stato “ok presenta, ti occupi anche dell’organizzazione, allora metti su uno staff”, crei le iscrizioni, crei dei format che col tempo si sono ovviamente sviluppati ed evoluti, quindi non c’è stata una vera e propria causa scatenante, è stata un po’ un’ evoluzione di quello che è sempre stato il mio modo di essere.

Dall'esterno ovviamente sembra tutto rose e fiori, ma sicuramente non è così semplice organizzare questo tipo di eventi. Quanto lavoro c'è dietro?

Chiaramente, come in ogni ambito lavorativo, sembrano rose e fiori ma non lo sono. Ci sono tante difficoltà e tanti ostacoli da superare. Per organizzare un evento o una gara cosplay dipende dal tipo di gara: se la gara è già affermata, quindi c’è già da tanti anni, la fiera è già conosciuta quindi il pubblico viene automaticamente, organizzare la gara è molto più semplice nel pre evento, poi durante invece è molto più complicato perché magari ci sono tante persone da gestire, ognuno ha le sue necessità, ognuno ha le sue richieste, c’è gente che si arrabbia quando perde e questa è una costante ormai in tutte le gare, e quindi ci sono le varie rogne. Mentre invece, per gare nuove, quindi le prime edizioni, è più complicato perché bisogna abituare il pubblico a un nuovo evento, a nuove dinamiche e a far riconoscere la bellezza del nuovo evento che sta nascendo.

Raccontaci qualche aneddoto/retroscena divertente, imbarazzante o difficoltoso capitato durante l'organizzazione di un evento cosplay.

Per quanto riguarda aneddoti divertenti e imbarazzanti, ne sono capitati tantissimi, puoi immaginare da oltre 20 anni in questo ambiente e 250 eventi organizzati e presentati, è capitata la qualunque. I primi che mi tornano in mente sono quando a un’ edizione del Comicon di Napoli un ragazzo vestito da Joker, fomentato come non mai, ha deciso di lanciarsi dal palco e farsi prendere dal pubblico, tipo rockstar. Fortunatamente il pubblico l’ha preso e non si è scansato, altrimenti sarebbe stata una tragedia. Un’altra situazione imbarazzante successe una decina di anni fa in un evento a Viterbo in cui gli organizzatori ebbero la brillante idea causa maltempo, di spostare la location dell’evento il giorno dell’evento stesso e lo spostarono dalla piazza centrale a un palazzetto dello sport, mettendo solo un cartello che indicava lo spostamento della location e ci presentammo nella nuova location, avevamo allestito tutto quanto, palco, stand e tutto. Eravamo lì all’orario di apertura dicendo e ripetendo “ok, adesso arriva la gente” e niente, fatto sta che a ora di pranzo non è arrivato nessuno! Ma non nessun cosplayer, proprio nessun visitatore! E la situazione è stata veramente molto imbarazzante e alla fine è finita a tarallucci e vino e siamo andati a pranzo tutti insieme e la cosa è morta lì. Questo sempre perché la comunicazione in un evento è tutto!

Quanto tempo occorre per poter organizzare un evento cosplay?

Per organizzare un evento cosplay, l’ideale è almeno un paio di mesi per poterlo comunicare a dovere. Poi è capitato anche di organizzarlo in due settimane, chiaramente la risposta del pubblico e dei cosplayers è diversa perché, come dicevo prima, se l'evento è già conosciuto non è un problema, se l’evento invece bisogna farlo conoscere, almeno un paio di mesi servono.

Cos'è per te Epicos?

 Epicos per me è il mio lavoro, è una mia creazione, è un po’ tutto. E’ un po’ il problema di chi lavora in proprio con la propria passione, che non lavori neanche un secondo e invece non smetti mai di lavorare, nel senso che la testa è sempre lì e bisogna essere molto capaci di staccare nel momento giusto per dedicarsi magari alla famiglia, alla vita privata e non fare in modo che il lavoro ti assorba a 360 gradi, cosa che purtroppo accade molto spesso. È il mio lavoro principale, io vivo con quello quindi tutto quello che riguarda il mio impegno è concentrato su quello: investimenti, fatiche, lacrime ma tante soddisfazioni.

Come gestisci gli haters e quelle persone che muovono critiche rivolte all'organizzazione di un evento cosplay?

Di haters ce ne sono di diverso tipo: gli haters, che poi non sono haters ma quelli che muovono critiche costruttive, che fanno sempre piacere, perché si cerca sempre di andare incontro a quelle che sono le richieste e le necessità dei partecipanti, cercando sempre di creare un equilibrio con le necessità dell’organizzazione. E spesso, chi muove critiche non sa cosa c’è dietro e perché una decisione viene presa in base a quelle che sono le necessità. Poi invece gli haters “inutili” che sono quelli che criticano senza sapere e senza informarsi, che sputano sentenze e a quel punto non ci puoi fare nulla. C’è gente che ha detto tante cose assolutamente false e tanta gente che invece apprezza, anche perché non puoi mai essere simpatico a tutti e magari fai tante cose, tenti di soddisfare tutti quanti, poi dopo manca quel punto o quella virgola e, come in ogni ambiente, viene solo guardata la cosa che non va bene. Quindi gli haters sono molto relativi: se hanno motivo, se ne parla volentieri e si chiarisce, si trovano soluzioni, se invece vengono buttate sentenze a caso senza prove e argomentazioni la critica è completamente inutile.

Qual è stato l'evento che ti ha dato più problematiche durante l'organizzazione ma che alla fine dei conti ti ha donato maggior soddisfazione? C'è un evento che preferisci in particolar modo?

Sicuramente Lucca Comics & Games è un evento che ha tante difficoltà come, ad esempio, la location, la logistica, gli spazi, le necessità di palco, perché comunque quella gara va incastrata all’interno di tante attività di un programma molto vasto formato da concerti, attività degli sponsor. Quindi ci sono svariate cose da incastrare. Però chiaramente alla fine, quando prendi l’applauso, soprattutto prima della pandemia quando c’erano più di 20 mila persone sotto al palco, era una soddisfazione unica.

Se dovessi dare consigli a qualcuno che si approccia per la prima volta all'organizzazione di un evento cosplay, cosa consiglieresti per la buona riuscita di tale evento?

Innanzitutto valutate benissimo la data: questa è la prima cosa da valutare perché bisogna accertarsi che non sia in concomitanza con altre gare e con altre manifestazioni grandi, soprattutto se è una prima edizione. Valutate benissimo la città nella quale volete organizzare l’evento, il posto in cui organizzarlo, se è facilmente raggiungibile o meno. Valutate bene gli orari, quello che si può fornire al cosplay e quello che puoi inventarti per attirare più cosplayers. Purtroppo la gara ad oggi è un elemento importante ma non è più così indispensabile all’interno degli eventi perché gli interessi dei cosplayers della nuova generazione sono più incentrati sui social e sulla visibilità, quindi la gara c’è, è bella e tutto ciò che ne consegue, però non ha più quel tipo di presa che aveva prima. Quindi prima di organizzare una gara consiglio sempre di valutare bene tutte quante le difficoltà, perché molti sbagliano quando pensano “ok organizzo una gara e mi arrivano cosplayers a palate”, non è più così purtroppo, quindi bisogna capire bene se ne vale la pena, cosa e perché la vuoi fare, dove e quando la vuoi fare e valutare tutte quante le difficoltà che ci possono essere.

Conclusioni

In conclusione, se credevate che creare un cosplay in foam, materiale che potete acquistare su Amazon su questa pagina, non fosse semplice, anche creare un evento a tema cultura pop che comprende anche attività di intrattenimento e gare dedicate ai cosplayers non lo è, ma la prima cosa da tenere in considerazione è la passione: se si viene spinti dalla passione e la dedizione per il proprio lavoro, la riuscita di un evento è molto meno complicata di quanto si pensi. Lavorare con la propria passione non è semplice ovviamente, ma può portare davvero ad avere molte soddisfazioni. E in questo caso, è una bella rivalsa verso quelle persone che sostengono non si possa lavorare con il cosplay.

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