Il disagio negli occhi di chi vede "davvero": Nora's Big Eyes, recensione
Il disagio di vivere in una società ostile e contraddittoria, nel graphic novel di Joe1, Nora's Big Eyes, edito da Feltrinelli Comics.
Advertisement
a cura di Rossana Barbagallo
In sintesi
Impegnato, politico, lisergico: è il graphic novel young adult Nora's Big Eyes, di Joe1, edito da Feltrinelli Comics.
Introspettivo e politico. Una riflessione amara su se stessi, la propria identità nella società e sul potere di quest'ultima nel costruire ruoli difficili da abbattere. Nora's Big Eyes è il titolo del graphic novel young adult a cui ci riferiamo, scritto e disegnato da Joe1 e pubblicato da Feltrinelli Comics. Tra illustrazioni "liquide" che compongono una sorta di lisergico (letteralmente) flusso di coscienza, si inserisce la constatazione sulla complessità dell'acquisire una propria libertà identitaria in un ambiente sociale che invece, da millenni, è impostato per stabilire i ruoli di ciascuno. Un'intensa presa di coscienza che tuttavia non sembra possedere velleità differenti da quella della "riflessione diaristica" a fumetto.
Nora's Big Eyes
Attraverso i suoi grandi occhi, Nora guarda se stessa e la società in cui vive: una ragazza, un’artista, una donna che cerca di convivere con l’immagine che percepisce di sé e quella che vede invece riflessa negli occhi degli altri. Con i suoi, di occhi, vede mostri e creature grottesche che riempiono il mondo con i loro pregiudizi, le loro attenzioni moleste, la pretesa di possedere e limitare le libertà altrui. Nora sente quanto sia soffocante talvolta essere una donna in questa società e per questo è sempre in bilico tra la voglia di vivere e amare e la paura invece di lasciarsi andare, di sentirsi libera da vincoli e pregiudizi e fidarsi nonostante il mondo non dia a una donna molti motivi per farlo.
Attraverso riflessioni politiche, religiose, sociali, Nora’s Big Eyes si fa carico di pensieri aspri ma acuti e doverosi. Con la figura ribelle e controcorrente, ma allo stesso tempo tenera e carica di timori che è Nora, vediamo i suoi occhi, grandi, cangianti in base ai capricci delle sostanza stupefacenti, e allo stesso tempo guardiamo attraverso di essi. E siamo spinti a vedere e riflettere a nostra volta. L’opera di Joe1 (al secolo Roberta Muci) rende manifesti i pensieri solo apparentemente caotici della protagonista, mescola constatazioni sulle ingiustizie del potere esercitato sulla base di ingannevoli ruoli di genere prefissati sin dall’alba dei tempi e ancora saldi in molte circostanze, a momenti introspettivi sui timori che possono scaturire nell’aprirsi agli altri. Da questo impasto risulta tutto il disagio causato da una società contraddittoria e troppo spesso soffocante, in un graphic novel stimolante, provocatorio, necessario: Nora’s Big Eyes potrebbe essere davvero un ottimo punto di partenza per la comprensione di certe dinamiche sociali da parte, soprattutto, delle giovani generazioni.
Ruvida e senza paura, l’opera edita da Feltrinelli Comics esprime inoltre riflessioni forti che nascondono però un nocciolo di estrema sensibilità. Particolarmente esemplificativo, in questo senso, lo scambio di battute tra Nora e il suo ragazzo (sempre dal volto in ombra, lasciato volutamente senza un nome) in merito alla figura della Madonna:
Vorrei davvero confortarlaCosa le diresti?
Che non è obbligata. Che può dire di no, scegliere per se stessa, per il proprio corpo, per la propria felicità e soprattutto che non avrebbe mai dovuto sentirsi in colpa.
Nora’s Big Eyes sembra capitare al momento esatto: le parole di Nora descrivono perfettamente l’ingiustizia e le storture di ideologie su base patriarcale, che negli ultimi tempi hanno trovato una delle loro peggiori espressioni nella decisione della Corte suprema degli Stati Uniti di abolire la sentenza Roe v. Wade, la quale rendeva legale l’aborto nel paese dal 1973. Nora sembra chiedersi allora, nel suo peregrinare lisergico tra le creature che la circondano, come può una donna sentirsi al sicuro, libera di scegliere in un panorama che intende minare costantemente la sua voglia di autodeterminazione, persino sul proprio corpo. Quesiti che nella dura ma brillante riflessione di Nora si possono estendere anche alle categorie LGBTQ+ o alle minoranze cui non sono concessi diversi diritti fondamentali. Politico, impegnato, maturo, il graphic novel di Joe1 merita parecchia attenzione, anche e soprattutto per le sue illustrazioni.
Arte liquida
Nonostante la bicromia in bianco e nero, Nora’s Big Eyes è psichedelico: una sorta di trip intenso e illuminante che si svolge sulle chine decise ma sinuose di Joe1. Disegni flessuosi e morbidi che delineano figure in costante mutamento (soprattutto la stessa Nora), tanto da richiamare in un certo senso le gocce contenute in una lava lamp, con quei tipici movimenti fluidi che donano loro sempre nuove forme. Tavole lisergiche che contengono creature fantasiose, grottesche e vagamente inquietanti, che fluttuano e si allungano confondendosi tra le figure umane, anch’esse delineate da contorni fluidi che le rendono a loro volta quasi mostruose.
L’arte di Joe1 in Nora’s Big Eyes potrebbe essere definita “arte liquida”, non solo per l’idea di fluidità che comunica con le sue linee, ma anche per il senso di “galleggiamento” di Nora che viene trasmesso grazie a esse: un disagio costantemente presente in sottofondo dato dalla difficoltà di guadagnare una posizione netta in un mondo tanto incerto e contraddittorio, quella stessa “società liquida” di cui parlava Bauman. Qui Joe1 sembra rimodellarne i concetti, ne sposta i paradigmi, per applicarli al disagio del non poter affermare la propria identità all’interno di una cornice che esprime ostilità, potere, violenza. È davvero un’arte visionaria e fuori dagli schemi, quella di Nora’s Big Eyes, che risulta ipnotica: è facile abbandonarsi alle sue forme sinuose.
Veniamo però alla nota dolente. Questo graphic novel sembra essere infatti piuttosto autocelebrativo. Nora’s Big Eyes, nel suo quasi-flusso di coscienza, non intende raccontare una storia, quanto piuttosto spingere alla riflessione attraverso i pensieri della protagonista, intento notevole. Ma nel farlo sembra che ci si concentri più sull’originalità dei disegni che sulla narrazione vera e propria. Sembra dire costantemente “ammiratemi” e così di fatto la struttura non fa perno sul racconto, lasciandoci con un finale sì volutamente aperto a libera interpretazione, ma anche abbastanza monco, un non-finale. La lettura sembra, insomma, quella di un diario a fumetti, dove i pensieri sparsi trovano la propria espressione, tuttavia ciò lascia un po’ l’amaro in bocca poiché, esattamente come un diario, sembra che resti ancora tanto da scrivere proprio quando ci eravamo già affezionati a questa sorta di nuova eroina urbana. La lettura di Nora’s Big Eyes è comunque consigliata: ché attraverso gli occhi di Nora potremmo scoprire anche noi di avere gli occhi “giusti” per poter vedere la realtà.
Voto Recensione di Nora's Big Eyes
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
- Riflessioni aspre ma doverose e illuminanti: un graphic novel "necessario";
-
- Attraverso gli occhi della protagonista "vediamo" la società com'è realmente;
-
- Una sorta di flusso di coscienza ricco e lisergico;
-
- Illustrazioni sinuose, morbide, ipnotiche, fluide
Contro
-
- Sembra essere troppo autocelebrativo...
-
- ...tanto da lasciarci con un finale monco...
-
- ...per un'eroina che avrebbe invece ancora tanto da dire
Commento
Attraverso riflessioni politiche, religiose, sociali, Nora’s Big Eyes si fa carico di pensieri aspri ma acuti e doverosi. Con la figura ribelle e controcorrente, ma allo stesso tempo tenera e carica di timori che è Nora, vediamo i suoi occhi, grandi, cangianti in base ai capricci delle sostanza stupefacenti, e allo stesso tempo guardiamo attraverso di essi. E siamo spinti a vedere e riflettere a nostra volta. L’opera di Joe1 (al secolo Roberta Muci) rende manifesti i pensieri solo apparentemente caotici della protagonista, mescola constatazioni sulle ingiustizie del potere esercitato sulla base di ingannevoli ruoli di genere prefissati sin dall’alba dei tempi e ancora saldi in molte circostanze, a momenti introspettivi sui timori che possono scaturire nell’aprirsi agli altri. Da questo impasto risulta tutto il disagio causato da una società contraddittoria e troppo spesso soffocante, in un graphic novel stimolante, provocatorio, necessario: Nora’s Big Eyes potrebbe essere davvero un ottimo punto di partenza per la comprensione di certe dinamiche sociali da parte, soprattutto, delle giovani generazioni. Politico, impegnato, maturo, il graphic novel di Joe1 merita parecchia attenzione, anche e soprattutto per le sue illustrazioni. Nonostante la bicromia in bianco e nero, Nora’s Big Eyes è infatti psichedelico: una sorta di trip intenso e illuminante che si svolge sulle chine decise ma sinuose di Joe1. Disegni flessuosi e morbidi, in un'arte visionaria e fuori dagli schemi.