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Nomen Omen Omnia: recensione del volume Panini Comics

Nomen Omen Omnia è il volume completo che racchiude la trilogia urban fantasy di Marco B. Bucci e Jacopo Camagni: qui la nostra recensione.

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a cura di Rossana Barbagallo

In sintesi

Nomen Omen Omnia: il volume Panini Comics di Marco B. Bucci e Jacopo Camagni, che racchiude la trilogia urban fantasy. La recensione.

La magia esiste, potente benché invisibile, e con essa le creature e le storie che le sono legate da secoli. Cosa succede, però, se la magia tenta di sopraffare la civiltà moderna, scontrandosi (e legandosi) con la tecnologia che oggigiorno dà impulso e movimento a tutto ciò che ci circonda? Magia e tecnologia sono le protagoniste di Nomen Omen, trilogia a fumetti di Marco B. Bucci e Jacopo Camagni pubblicata recentemente da Panini Comics in un omnibus che comprende anche storie aggiuntive e pagine inedite in Italia: Nomen Omen Omnia, corposo e suggestivo volume in cui la crescita individuale fronteggia la complessità della natura umana in uno scontro epico. La nostra recensione della nuova, fantastica edizione, tra queste righe.

Una nuova realtà

Becky Kumar, giovane creativa che lavora quotidianamente con la tecnologia, ha fin dalla nascita (avvenuta in circostanze enigmatiche) una rara malattia visiva che le impedisce di percepire i colori, chiamata acromatopsia. Ancora profondamente turbata per il recente incidente stradale che l’ha coinvolta e ha causato la morte del suo migliore amico, Nick, Becky cerca di godersi il giorno del suo ventunesimo compleanno in compagnia degli amici più cari. Tuttavia, qualcosa di spaventoso e inaspettato sconvolge non solo la sua vita, ma anche tutto ciò che Becky credeva di sapere sulla realtà.

L’incontro con un ammaliante quanto terrificante sconosciuto di nome Taranis, catapulterà Becky in un mondo in cui la magia vive e freme latente tutta intorno a noi, cercando di spingere contro le barriere dell’esistenza nota per fuoriuscire dal campo dell’ignoto e conquistarsi il suo posto nel mondo. A poco a poco, Becky inizierà a vedere i colori di questa realtà solo in apparenza nuova per lei, poiché parte del suo retaggio da sempre. E sarà chiamata a fronteggiare una battaglia di proporzioni epiche contro le “storie” che intendono sopraffare gli umani.

Uno sguardo d’insieme all'opera

Nomen Omen è stato incasellato all'interno del genere urban fantasy fin dalla sua prima pubblicazione, avvenuta nel 2017. Attribuire tale etichetta alla trilogia a fumetti di Marco B. Bucci e Jacopo Camagni, benché esatta, è tuttavia a nostro avviso riduttivo. È vero: c’è il fantasy, c’è la magia, ci sono le creature della mitologia e delle leggende antiche, e tutto ciò è integrato allo sfondo di una città contemporanea, gli smartphone, i droni, Instagram e la realtà virtuale. Ma nell'animo di quest’opera convivono tanti elementi in perfetto equilibrio tra loro da renderla una magnifica esplosione concettuale, una lettura trasversale che abbraccia più dimensioni immaginifiche per raccontare la complessità tanto della realtà umana quanto della fantasia.

Si viene travolti da un’avventura inattesa e rocambolesca dai ritmi serrati che coinvolge lo spirito più audace di ciascuno; si assiste a sequenze horror che accedono all'ambito del grottesco uscendone agghiaccianti e al contempo risvegliando la fascinazione per l’orrorifico; ci si inoltra nel mondo di una magia antica e potente che non è mero agitare di bacchette e recitare formule, ma trova la sua essenza nella fede in una realtà altra, nei nomi (i Veri Nomi), nel corpo, nel contatto (anche carnale) con l’altro. Ma soprattutto, si viene destabilizzati da Nomen Omen Omnia per la sua mancanza di veri eroi e veri antagonisti, buoni e cattivi, puri di cuore e malvagi fino al midollo. I confini sono resi labili, quanto lo sono nella nostra realtà quotidiana: l’essere umano non vive solo di bianco o nero e in Nomen Omen viene presentato tutto lo spettro di grigio che caratterizza ciascuno, senza eroi assurti a salvatori integerrimi dell’umanità, senza cattivi che intendono sbaragliare ogni cosa solo per il gusto di farlo.

Nomen Omen Omnia è un’opera molto matura che indossa le vesti di un young adult, operando su più livelli, sia letterari che emozionali. Le commistioni sono diversificate ma legate in perfetta sintonia, il coinvolgimento emotivo è costante e tiene il lettore sempre sull'orlo del baratro, dove al di qua si trova la simpatia per determinati personaggi, mentre al di là vi è l’avversione per gli stessi. La stessa Becky, protagonista catapultata suo malgrado in una realtà a lei finora sconosciuta, diviene artefice e carnefice, plasma sé stessa e il mondo che l’ha risucchiata nel suo gorgo da milioni di colori e al contempo stabilisce vita e morte di chi si ritrova sul suo cammino. Una persona fatta di carne e sentimenti umani che, ritrovandosi in circostanze nuove e potenzialmente letali, tenta di fare del suo meglio con i mezzi e le buone intenzioni che ha, ma fallisce spesso e rovinosamente. Così come il suo nemico, l’antagonista di questa storia, per quanto si dimostri malefico e spietato, possiede intenzioni tali da rendere estremamente sfumato il suo ruolo di “cattivo della storia”.

Nella trilogia di Marco B. Bucci e Jacopo Camagni ci immergiamo in profondità, in un’apnea data dal coinvolgimento incalzante di questa storia che mescola fantasy, horror, sci-fi, avventura, con un occhio di riguardo tanto verso la cultura pop quanto le credenze e i principi magici che affondano le loro radici in tradizioni secolari. E lo facciamo perché è facile ritrovarci più in Becky, strega che inciampa e sbaglia, che non in un protagonista senza macchia che giunge in difesa di tutti. In Nomen Omen Omnia non si combatte, insomma, la classica e trita epica battaglia tra bene e male, ma tra elementi diversi e complementari tra loro:  la magia contro la tecnologia, la fantasia contro la realtà, il desiderio di pace e giustizia contro gli inevitabili inganni della natura umana.

Nomen Omen Omnia: ecco come si presenta

Approcciarsi a Nomen Omen Omnia significa trovarsi di fronte a qualcosa di estremamente originale. Già a partire dal titolo dell’opera. La scelta di utilizzare Omnia anziché Omnibus conferisce un ritmo quasi musicale, magicamente rituale, all'intero titolo e rappresenta una dichiarazione in merito al contenuto: il volume che andremo a leggere interessa il primo arco narrativo della saga ideata da Marco B. Bucci e Jacopo Camagni, un omnia dedicato a Nomen Omen, che nel suo secondo arco narrativo cambia nome e si trasforma in Arcadia. Tra le mani abbiamo insomma il ciclo completo che racchiude la prima parte della storia, incastonata in un volume che anche a livello visivo fonde in sé la dicotomia magia-tecnologia, urban e fantasy (se vogliamo rimanere entro etichette sicure), passato e futuro.

La copertina cartonata leggermente gommata è innanzitutto piacevole al tatto (benché probabilmente più soggetta a graffi e segni), ma è soprattutto nelle illustrazioni su prima e quarta di copertina che troviamo l’energica originalità degli autori e della loro opera. Becky e Taranis sono i soggetti rappresentati, con colori fluo, accesi e vibranti, quali il verde, il viola e l’arancio. La scelta non è casuale e segue lo spirito sinestetico infuso all'intero libro: la magia, afflato intangibile della realtà, può essere percepita a livello sensoriale attraverso i colori, nei loro accostamenti più contrastanti e brillanti. Il verde che domina su tutto, inoltre, richiama apertamente la magia utilizzata dalla stessa Becky, strega assimilabile per certi versi alle più celebri dell’immaginario collettivo quali Malefica o la Strega dell’Ovest. Nomen Omen Omnia cattura lo sguardo, avvinghia il lettore e lo attrae nella sua rete magica.

Se ciò non dovesse essere abbastanza convincente per chi si avvicina a quest’opera per la prima volta, questa edizione di Panini Comics presenta diversi altri elementi che ci spingono a consigliarne ulteriormente la lettura. Nomen Omen Omnia contiene infatti al suo interno le storie aggiuntive e i contenuti inediti che finora non erano stati presenti nei volumi singoli italiani, rendendo completa l’esperienza della lettura e aggiungendo elementi necessari a una più ampia comprensione della trama. Chiude una postfazione di Marco B. Bucci che racchiude gli intenti in merito alla realizzazione di Nomen Omen Omnia e lega maggiormente il lettore non solo al libro, ma anche ai suoi autori, unitamente alle cover di numerosi autori. La carta utilizzata per le pagine, inoltre, è spessa e lucida: la “carta Panini” che rende un volume corposo come questo più resistente alla prova del tempo e dell’utilizzo (che sappiamo già, sarà assiduo).

Esse contengono le dettagliate illustrazioni di Jacopo Camagni, mai troppo statiche, sempre tese a delineare corpi in movimento, anche il più impercettibile. Esse sono pienamente godibili soprattutto nelle numerose tavole che riempiono l’intera pagina o nelle splash page, dove scenari e personaggi sono evidentemente molto curati e tesi verso un certo realismo. I colori curati da Fabiola Ienne e Fabio Lucania non sono “rinchiusi” all'interno di palette definite, ma quando presenti si mostrano come una vera e bellissima esplosione percettiva che non permette di scollare gli occhi dalla pagina. Azzeccata anche la scelta di affidare a Fabio Mancini la realizzazione delle sequenze oniriche di Becky, più morbide e tenui, che creano atmosfere soffuse appartenenti a un mondo altro. Infine, il volume di Nomen Omen Omnia è dotato di un segnalibro, elemento spesso agognato soprattutto in libri dalle dimensioni importanti come quello che ci troviamo tra le mani. Ovviamente, anch'esso di un brillante verde fluo.

La lettura di Nomen Omen Omnia è un must da non perdere, a nostro avviso, soprattutto ora che essa è possibile grazie a una versione completa da collezione. Un urban fantasy che tuttavia contiene molto di più di quanto si possa credere: il fascino della magia antica, la nostalgica suggestione di creature e storie delle leggende, la vicinanza alla crescita individuale della protagonista e la dualità morale che traspare da questa storia di umano errare. E ancora terrore, avventura, sensualità, e un susseguirsi incalzante di emozioni che solo un mondo come quello creato da Marco B. Bucci e Jacopo Camagni può suscitare.

Voto Recensione di Nomen Omen Omnia



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - L'urban fantasy che non ci si aspetta, ricco di commistioni...

  • - ...ma anche denso di suggestiva magia e nostalgica fantasia;

  • - Immersivo, coinvolgente: i protagonisti sono umanamente in errore, come potrebbe esserlo chiunque di noi;

  • - Illustrazioni e colori fantastici, da cui è impossibile staccare lo sguardo;

  • - Un Omnia curato, dalla copertina alla scelta della carta...

  • - ...passando per le storie aggiuntive, fino ad arrivare all'agognato segnalibro e alle cover variant

Contro

  • - La copertina leggermente "gommata" può essere facilmente soggetta a segni e graffi

Commento

Nomen Omen Omnia è il volume completo di Panini Comics che racchiude l'opera completa del primo arco narrativo creato da Marco B. Bucci e Jacopo Camagni, una trilogia realizzata con cura che dimostra come la stessa sollecitudine sia stata utilizzata anche per la costruzione di questo volume unico. Definirlo urban fantasy, benché corretto, è abbastanza riduttivo: Nomen Omen Omnia è una lettura che abbraccia più generi con naturale sintonia per raccontare tanto la complessità della realtà umana, quanto quella di un mondo magico e intangibile che sembra compenetrarsi con la prima. Un'opera immersiva e matura, in cui il confine tra eroi e cattivi è così labile da essere estremamente reale. Curato e dettagliato a livello delle dinamiche illustrazioni e dei molteplici colori, Nomen Omen Omnia colpisce in questa sua versione già a partire dalla copertina - fluo, vibrante, accesa - presentandosi come un'opera completa anche all'interno grazie alla presenza di storie inedite. Attendiamo con ansia il suo naturale prosieguo, Arcadia, di cui è disponibile finora il primo volume della trilogia.

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Nomen Omen Omnia

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