Dopo una lunga, interminabile attesa anche No Time to Die arriva finalmente nei cinema italiani. Sembrava che la pandemia fosse riuscita laddove avevano fallito LeChiffre e Blofeld, ma nemmeno il Covid ha impedito a James Bond ci concludere la sua missione, facendoci vivere l’ultimo capitolo della saga con protagonista Daniel Craig, iniziata nel 2006 con Casino Royale. Quella che all’epoca sembra un’eresia, il primo reboot della decennale saga dell’agente segreto di Sua Maestà, si è rivelata una storia appassionante che ci ha consegnato un Bond moderno e umano, profondamente diverso dai suoi predecessori, come potete leggere qui.
Per arrivare preparati alla visione di No Time to Die, abbiamo deciso di fare un piccolo ripasso delle vicende del James Bond di Daniel Craig. Contrariamente al passato, dove si cercava di mantenere una blanda continuità nei diversi cambi di interpreti, con Casino Royale si è voluto imprimere un nuovo slancio al personaggio di Bond, dando vita a un reboot. Occasione che ha concesso sia di dare al personaggio una dimensione più contemporanea, sia di creare una continuity più definita e centrata maggiormente sull’aspetto intimo di Bond.
All’interno di questa evoluzione rientrano i cinque capitoli di quella che possiamo considerare una vera e propria saga, composta da:
Casino Royale (2006)
Dopo aver assassinato due agenti dell’MI6 traditori, l’agente segreto James Bond (Daniel Craig) ottiene la licenza di uccidere. Contrassegnato ora dal codice operativo 007, Bond viene inviata in Madagascar per intercettare un trafficante di armi sospettato di fare parte di un’organizzazione terroristica globale. Durante l’inseguimento del criminale, Bond lo segue sino all’interno di un’ambasciata, dove viene ripreso mentre cattura l’uomo, durante uno scontro a fuoco con le guarda dell’ambasciata.
Dopo aver recuperato il cellulare del trafficante e avere appreso di una misteriosa organizzazione chiamata Eclypse, Bond, una volta a Londra, viene sospeso dal servizio attivo per via dello scandalo generato dalle sue azioni in Madagascar. Il suo capo, M (Judi Dench), gli intima di non occuparsi più del caso, ma 007 continua un’indagine privata che lo conduce alle Bahamas, convinto che sia il luogo verrà effettuato l’attentato preparato dal dinamitardo intercettato in Madagascar. Dopo aver sventato la distruzione del nuovo aereo di linea Skyfleet 500, Bond rientra a Londa, dove l’MI6 lo informa di avere identificato il mandate di questa operazione: Le Chiffre (Mads Mikkelsen).
Le Chiffre opera in borsa, gestendo fondi di speculazione che guadagnano grazie alle sue azioni terroristiche. L’intervento di Bond ha messo in difficoltà il criminale, che per recuperare quanto perduto organizza un torneo di poker, presso il Casino Royale in Montenegro. Bond viene inviato sotto copertura, accompagnato da Vesper Lynd (Eva Green), agente del tesoro incaricata di gestire il denaro utilizzato da Bond, oltre a tenerlo sotto controllo e aiutato da un contatto locale, René Mathis (Giancarlo Giannini). Durante la competizione, Bond viene inizialmente battuto da Le Chiffre, che sfrutta la sua eccessiva sicurezza per farlo cadere in un bluff. Quando Vesper rifiuta di concedere altro denaro a Bond, un altro concorrente, Felix Later (Jeffrey Wright), si presenta a Bond come un agente della C.I.A., offrendogli un accordo: denaro in prestito in cambio del merito della cattura di Le Chiffre. Bond accetta, batte Le Chiffre, e dopo esser sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento, viene infine catturato da Le Chiffre, che non esita a torturarlo per ottenere informazioni su quanto sia compromessa la sua organizzazione. In procinto di uccidere Bond, Le Chiffre viene ucciso da un misterioso sicario, che consente la liberazione di 007.
Durante la convalescenza, Bond e Vesper si innamorano, e l’uomo decide di lasciare l’MI6 per provare a vivere una vita normale. Durante un viaggio a Venezia, emerge una verità sconcertante: Vesper ha sempre lavorato per un certo Mr. White (Jesper Christensen), rappresentante di un’organizzazione segreta, responsabile dell’uccisione di Le Chiffre. Bond cerca di impedire la consegna del denaro vinto durante il torneo di poker, cercando di fermare Vesper, costretta a questo tradimento per salvare la vita dell’ex-fidanzato, rapito da Mr. White. Nell’impedire la consegna, Bond uccide i criminali ma assiste impotente alla morte di Vesper.
Informata l’MI6, Bond si mette sulle tracce dell’organizzazione, scoprendo la posizione di Mr. White, catturandolo e recitando la prima volta la sua celebre battuta:
“Mi chiamo Bond, James Bond”
Casino Royale è la origin story di questo nuovo Bond. Più vicino all’originale cartaceo creato da Ian Fleming, il Bond di Craig è molto fisico, cinico e disilluso, brutale nei metodi, ma soprattutto umano, tanto da arrivare a innamorarsi di Vesper. La morte della donna diventa un elemento centrale nella definizione del personaggio, che sembra chiudersi ulteriormente ai rapporti con gli altri.
Quantum of Solace (2008)
Bond, catturato Mr. White sul lago di Como, è in fuga dai suoi uomini, che cercando di impedirgli di raggiungere una casa sicura dell’MI6 a Siena. Giunti nel rifugio, White viene interrogato sino a quando una delle guardie del corpo di M si rivela un traditore, che consente la fuga di White attaccando la direttrice dell’MI6. Nonostante questa debacle, l’MI6 scopre dell’esistenza di Quantum, organizzazione criminale con ramificazioni in tutto il mondo. L’unico indizio a disposizione di Bond è il nome di Dominic Green (Mathieu Almaric), noto miliardario ambientalista, che sembra aver assoldato un assassino per eliminare la sua compagna, Camille Montes (Olga Kurylenko).
Greene è in realtà membro di Quantum, e dietro la facciata di filantropo sta organizzando il supporto a un golpe in Bolivia, ordito dal generale Medrano. Questo colpo di stato consentirebbe a Green di avere accesso esclusivo alle risorse petrolifere del paese, ragione per cui i servizi segreti americani offrono silenzio sul fatto in cambio di un accesso privilegiato al petrolio boliviano. Durante un incontro di Quantum in Austria, Bond interviene per impedire questo accordo, ma durante la sparatoria che nasce all’interno di un teatro, viene ferita la guardia del corpo di un delegato britannico. Evento che nuovamente costringe M a punire Bond, che viene messo in sospensione e a cui viene tagliato ogni supporto, economico e logistico.
Convinto di esser sulla pista giusta, Bond si rivolge all’amico Mathis per organizzare un’operazione personale in Bolivia. Tuttavia, M scopre le intenzioni di 007 e invia un agente del consolato britannico, Strawberry Fields (Gemma Aterton) per intercettare Bond e rimandarlo in patria, ma l’agente segreto riesce a convincere Fields a unirsi alla sua missione. Bond partecipa con Field a un party di Greene, dove scopre le intenzioni dell’uomo, ma la sua copertura salta. Greene tenta di fermare Bond, uccidendo sia l’agente Fields, annegata nel petrolio e abbandonata sul letto di Bond, che di Mathis, che viene ritrovato nel bagagliaio dell’agente segreto, cercando di farlo incolpare. In fuga, Bond e Camille scoprono i veri piani di Greene: convogliare l’acqua della Bolivia in un lago artificiale, rendendola un bene estremamente prezioso sotto il controllo dello stesso Greene.
Bond scopre, con l’aiuto dell’agente americano Felix Later, dove Medrano e Greene firmeranno il loro accordo. Dopo avere fermato il piano del criminale, Bond lo interroga, scoprendo che Quantum è anche responsabile della morte di Vesper, ingannata da un agente dell’organizzazione, che dopo averla sedotta finge di esser stato rapito da un’organizzazione criminale. Dopo avere posto fine alle operazioni di Greene, Bond vola in Russia, dove intercetta Yusef Kabira, il finto fidanzato di Vesper, mentre sta nuovamente attuando la sua strategia ai danni di una giovane donna dei servizi segreti canadesi. Dopo averlo interrogato per scoprire i piani di Quantum, Bond vorrebbe ucciderlo ma decide infine di consegnarlo a M e all’MI6 per ulteriori interrogatori, azione che spinge M a riconfermare Bond come 007.
Con Quantum of Solace si conferma l’intenzione di dare vita a una continuity più consistente e incentrata su un unico nemico. Soprattutto, si vuole focalizzare l’attenzione sull’aspetto emotivo di Bond, che prende questa missione come una crociata personale, una questione di vendetta per la morte dell’amata Vesper. Interessante notare come i villain, pur operando all’interno di un’organizzazione mondiale, siano diversi dalle classiche spie dell’era bondiana tradizionale, lasciando emergere nuove tematiche come l’ingerenza dell’economia o la preservazione delle risorse naturali.
Skyfall (2012)
Durante una missione in Turchia, Bond deve recuperare un hard drive in cui sono contenuti dati che potrebbe tradire le coperture di agenti segreti della Nato. Dopo avere intercettato il mercenario Patrice (Ola Rapace), Bond lo affronta sul tetto di un treno di corsa, coperto a distanza dall’agente Eve Moneypenny (Naomie Harris). Quando Bond sembra in difficoltà, M ordina Moneypenny di sparare a PAtrice, nonostante la mancanza di un tiro pulito. La donna spara ma ferisce Bond, che viene quindi considerato ucciso in azione quando il suo corpo non viene trovato.
A Londra, questo fallimento causa una rivoluzione negli ambienti dei servizi segreti. L’MI6 e il programma Doppio Zero vengono messi sotto accusa, e il nuovo responsabile del comitato di controllo, Gareth Mallory (Ralph Fiennes), mette in pensionamento anticipato M, suscitando l’ira della donna. A peggiorare la situazione, la sede dell’MI6 a Wauxhall è bersaglio di un attento terroristico, prova che M e l’agenzia siano un bersaglio. A sorpresa, Bond ricompare a casa di M, dichiarandosi pronto a tornare in servizio.
Dopo avere apparentemente superato i controlli medici, Bond viene incaricato di scoprire dove sia Patrice e recuperare le informazioni per scoprire chi sia dietro questi attacchi. Dopo esser giunto a Shangai, Bond risale sino a Raoul Silva (Javier Bardem), che si scopre esser un ex-agente dell’MI6, abbandonato anni prima da M, in cerca di vendetta. Dopo esser stato catturato e condotto a Londra, Silva ha modo di mettere in atto la sua vendetta: uccidere M durante un’udienza della commissione di controllo. Bond, aiutato da Mallory, porta in salvo M, trovando rifugio nella tenuta di famiglia, Skyfall. Qui organizza un’ultima difesa, al termine della quale M muore per via delle ferite. L’MI6 viene affidata a Mallory, che diventa il nuovo M, che riconferma Bond nel suo ruolo.
Con Skyfall viene messo in gioco il ruolo di Bond nell’MI6. La trama gioca, tramite la presenza di Silva, su quanto agenti siano sacrificabili, ma anche di come i tempi stiano cambiando, rendendo agenti come Bond un retaggio del passato, inutili in un’ottica moderna. Una visione che mette in difficoltà Bond, ma che si sposa con un primo sguardo nel passato di 007, che riesce a far comprendere alcuni dei suoi tratti caratteriali. Per i cultori della saga, ritornano due elementi classici del mito di Bond: il geniale inventore di gadget Q (Ben Whishaw) e la leggendaria Aston Martin DB5, vista per la prima volta in 007 – Missione Goldfinger (1964)
Spectre (2015)
A Città del Messico, Bond è sulle tracce di Marco Sciarra, membro di un’organizzazione terroristica, impedendogli di compiere un attentato. In una spettacolare lotta che ha come sfondo le celebrazioni per il Giorno Dei Morti, Bond uccide Sciarra, ma le sue azioni una ripercussione in patria, dove l’MI6 affronta il suo momento di massimo pericolo.
La nuova commissione per i servizi segreti, guidata da Max Debhing (Andrew Scott), sta cercando di chiudere l’MI6 e porre fine al progetto Doppio Zero, puntando alla creazione dei Nove Occhi, un programma hi-tech internazionale, basato sull’uso di droni e satelliti. Le azioni di Bond sono considerate prove di come sia ora di passare a un nuovo modello di intelligence, mettendo in una posizione precaria M, che non comprende quali siano le intenzioni di Bond. 007, all’insaputa di tutti, sta eseguendo le ultime volontà di M, che lo portano a Roma, per prendere parte a una riunione dell’organizzazione cui apparteneva Sciarra. In questa occasione, Bond scopre che a capo di tutto c’è Franz Oberhauser (Christopher Waltz), una figura centrale del passato dello stesso Bond, apparentemente morta vent’anni prima.
Dopo esser scappato da Roma, Bond riesce a trovare in Austria un membro di questa organizzazione: Mr. White. L’uomo, in fin di vita, svela a Bond tutto quello che sa, rivelandogli che tutti i suoi precedenti avversari facevano capo a Oberhauser. In cambio di questa informazioni, White chiede a Bond di proteggere sua figlia, Madeline Swann, divenuta un bersaglio. Durante la fuga, Bond e Madeline si innamorano, ma finiscono per trovare il nascondiglio segreto di Oberhauser nel deserto marocchino, dove l’uomo svela a Bond di esser il responsabile di tutto ciò che ha affrontato nel corso degli anni. Il padre di Oberhauser aveva accolto il giovane Bond alla morte dei genitori, suscitando l’ira e l’invidia di Franz, che dopo ucciso il padre e aver finto la propria morte, ha iniziato una nuova vita come criminale, con il nome di Ernst Stavro Blofeld, usando il cognome della madre.
Nella sua ascesa nel mondo del crimine, Blofeld ha avuto modo di vendicarsi di Bond, ferendolo causando la morte delle persone a lui care. È sempre stato lui a creare una serie di eventi che hanno messo in crisi sia Bond che l’MI6, in modo da agevolare l’opera del suo complice, Max Debhing, consentendogli di spingere la Corana ad accettare il progetto Nove Occhi, che avrebbe messo in mano a Blofeld il controllo dello spionaggio mondiale.
Durante la tortura, Bond e Madeline riescono a fuggire e tornare a Londra, dove avvisano Q e M del pericolo, cercando di impedire l’attivazione dei Nove Occhi. Catturato da Blofelde, Bond viene portato nella vecchia sede dell’MI6 a Wauxahll, dove gli viene posta una scelta: salvare Madeline o fermare l’attivazione dei Nove Occhi. Bond riesce a salvare Madeline e inseguire Blofeld impedendone la fuga, catturandolo e consegnandolo a M. Dopo aver recuperato la sua Aston Martin, Bond e Madeline lasciano Londra.
Con Spectre, si sarebbe potuto concludere l’esperienza di Craig come Bond, visto che il finale poteva essere visto come un happy ending per 007. In Spectre, finalmente viene rivelato chi fosse il nemico nell’ombra che si è sempre percepito nei film precedenti, andando a completare un ritratto intimo di Bond mai realizzato prima.
No time to Die (2021)
Dopo un’apparente intenzione di non tornare a vestire i panni di Bond (‘piuttosto mi taglio le vene’), Daniel Craig ha deciso di prestare un’ultima volta il suo viso a 007. Al termine di Spectre, Bond e Madeline si erano allontanati dal mondo dello spionaggio, ma il passato sembra non avere deciso di lasciarli tranquilli. Dal suo buen ritiro giamaicano (omaggio a Ian Fleming), Bond torna in azione quando il suo vecchio amico Felix Later chiede il suo aiuto per salvare lo scienziato Waldo Obruchev, misteriosamente rapito.
La ricerca dello scienziato si rivela parte di un intrigo più grance che porta Bond a incrociare la strada con una vecchia conoscenza: l’MI6. Affiancata dal nuovo agente DoppioZero, Nomi (Lashana Lynch), Bond si ritrova ad affrontare un nuovo villain, Lyutsifer Safin (Rami Malek), folle ex membro di SPECTRE in possesso di armi genetiche con cui minaccia il mondo. A rendere più complessa la situazione è un legame pericoloso tra Safin e Madeline, che diventerà un’ennesima prova per Bond.
Realizzare No Time to Die ha richiesto diversi anni, considerato l’iniziale reticenza di Craig. Anche gli attori coinvolti nel precedente capitolo, Spectre, avevano mostrato l’intenzione di tornare nel mondo di James Bond, ma, come aveva confermato a Metro.co.uk Dave Bautista, alias Hinx, tutto dipendeva dall’attore britannico:
“Siamo in attesa, con le dita incrociate, la conferma che Daniel tornerà a vestire i panni di Bond, solo allora potrebbe esserci una possibilità per il ritorno di Hinx”
Nel frattempo, si stava anche cercando un nuovo villain, che fosse al contempo in linea con i precedenti di Bond e che incarnasse una delle paure attuali. Dopo l’ingerenza dell’economia (Le Chiffre), il controllo delle risorse naturali (Greene) e l’ossessione del controllo stile Grande Fratello (Ernst Stavro Blofeld), per il produttore Michael Winslow era fondamentale trovare una suggestione che mantenesse questa attinenza al mondo contemporaneo:
“Per creare la sceneggiatura, iniziamo sempre chiedendoci di cosa ha paura ora il mondo. Per Spectre abbiamo affrontato il controllo e l’abuso delle informazioni digitali, quindi ci siamo chiesti cosa avrebbe fatto impensierire negli anni a venire. Vogliamo sperimentare con Bond, portarlo sempre verso nuove sfide, perché il pubblico a ogni nuovo film ha aspettative diverse. E come ispirazione, abbiamo sempre i romanzi di Fleming, una grande ispirazione”
Motivo per cui, infine si pensò di rendere Safin un esperto di ingegneria. La lavorazione di No Time to Die, oltre a questi primi elementi, si è dovuta scontrare con la pandemia, che ritardandone l’uscita al cinema, ha costretto la produzione a un’intensa opera di reshooting, a causa del product placement. Molti dei brand che avevano fornito prodotti al film per visibilità, infatti, hanno visto nel ritardo della pellicola una problematica, ottenendo di poter rigirare determinate scene in modo da inserire nuovi oggetti, in linea con il periodo commerciale coincidente con l’uscita in sala.
Un’uscita che, dopo una temuta release tramite Amazon Prime Video, finalmente è arrivata: No Time to Die sarà nelle sale italiane a partire dal 30 settembre.