Netflix, i progetti per l'Italia ai tempi della crisi

Felipe Towes di Netflix racconta la situazione delle produzioni in Italia, assicurando che tutto stia procedendo senza intoppi.

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a cura di Walter Ferri

Il direttore di Netflix incaricato delle produzioni internazionali originali, Felipe Tewes, ha recentemente fatto una chiaccherata con la testata statunitense Variety, rilevando uno spaccato della situazione in Italia. Nello specifico è andato a sondare le condizioni dei telefilm nostrani, nonché il supporto fornito dall'azienda a registi e attori del Bel Paese.

Ancor prima dell'entrata in atto della quarantena, molte delle produzioni sono state rallentate o fermate per garantire la salute del cast e degli addetti ai lavori. Prima a bloccare i motori è stata Zero, inedita serie dal sound rap che narra le esperienze di giovani di colore. Stando alle parole del produttore Antonio De Angelis, nonostante le riprese siano ferme, Netflix starebbe ancora supportando economicamente lo staff, gran parte del quale composto da neofiti o non-professionisti.

La terza stagione di Baby è stata colpita al momento della chiusura delle riprese. Ora la post-produzione viene portata avanti "seguendo rigorosi protocolli di sicurezza" sanitaria. Procede, insomma, ma con probabili rallentamenti alla tabella di marcia. Anche Curon, serie soprannaturale ambientata in nord Italia, si è trovata in quarantena nella fase degli ultimi ritocchi ed è oggi costretta ad appoggiarsi allo "smart working". Il suo produttore, Alessandro Mascheroni, tiene però a sottolineare che Netflix abbia fornito "immediatamente" supporto "morale ed economico".

In tutto questo, è confermata l'apertura degli uffici romani di Netflix, anche se non è ancora stata fornita alcuna data specifica per il taglio del nastro. Questa nuova presenza amministrativa avrà, secondo Tewes, "un'importanza profonda" per il rapporto tra la piattaforma di streaming e produttori locali.

Netflix, d'altronde, è una delle poche aziende che, pur lavorando nel settore dell'intrattenimento, si sta salvaguardando dal tracollo economico. Con tutti chiusi in casa, anzi, Netflix ha visto annettersi al suo servizio 15,8 milioni di nuovi abbonati paganti e le sue quotazioni di borsa hanno preso il volo a una velocità disarmante. Per un breve periodo le azioni del servizio on-demand hanno superato persino quelle di The Walt Disney Company, mettendo in soggezione gli investitori di tutto il mondo.

La pandemia rischia di stravolgere quindi anche il panorama dell'intrattenimento, offrendo a Netflix quelli che sembrano essere mesi di monopolio che infliggeranno una poderosa spallata alla concorrenza. Questo inciderà sicuramente sul modo di fruizione di cinema e serie, ma anche sulla loro produzione.

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