Neko Wappa 1 di Naoya Matsumoto, recensione: look what the cat dragged in

Star Comics porta in Italia anche le opere precedenti a Kaiju No. 8 di Naoya Matsumoto a cominciare da Neko Wappa.

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a cura di Domenico Bottalico

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Sfruttando la scia dell'esordio di Kaiju No. 8, recuperate QUI la nostra recensione del primo volume, Star Comics porta in Italia anche le opere precedente di Naoya Matsumoto a cominciare da questo Neko Wappa. Si tratta di una miniserie di due tankobon dal taglio decisamente umoristico che, pur con premesse e ambientazione molto diverse, strizza l'occhio ad alcuni grandi classici del passato più o meno recente come Doraemon e soprattutto Dr Slump & Arale di Akira Toriyama.

Neko Wappa 1: look what the cat dragged in

In Giappone dimorano otto milioni di divinità e ci sono innumerevoli edifici sacri. Proprio sulla soglia di uno di questi edifici sacri, il santuario shintoista del bosco di Nekomata, viene abbandonata una bambina di nome Tama. Raccolta dalla famiglia di divinità che dimora nel santuario, dei simpatici quanto estremamente antropomorfi gatti, viene cresciuta con amore fino a quando non raggiunge l'età adatta per ritornare nel mondo degli uomini e per diventare, lei stessa, una divinità!

Si tratta di un compito non facile per Tama che sfoggia una invidiabile ingenuità soprattutto quando non si cura di nascondere le sue incredibili abilità di fronte ai due coetanei Oda e Torosuke. Ma non tutta l'ingenuità viene e per nuocere e quando Oda, appartenente ad una ricca famiglia, Tama dà fondo a tutto il suo entusiasmo esaudendo il desiderio di Torosuke salvandolo. La strada per diventare un divinità sembra a questo punto spianata tant'è vero che il santuario di Nekomata inizia a guadagnare prestigio presso i fedeli mentre la piccola Tama, entusiasta dei nuovi amici, decide di iscriversi a scuola.

Tutti questi cambiamenti, e il trambusto causato dall'esuberanza di Tama, attirano però le attenzioni del tempio rivale del Monte Kitsenubi che invia il piccolo Kibimaro Kitsenubi nella stessa scuola di Tama per ostacolarla e iniziare una lotta all'ultimo desiderio da esaudire. La prima fedele da contendersi è la piccola e carina Rikka. Nel frattempo al tempio di Nekomata si presenta Himiko Maeda, una ragazza che sostiene di essere posseduta da uno spirito maligno. In realtà non è propriamente così e sarà addirittura una divinità a fare visita al tempio per spiegare la situazione e affidare alle cure dei Nekomata la ragazza che diventerà di fatto la loro sacerdotessa donando così prestigio al tempio in rapida ascesa non solo fra i fedeli ma a quanto pare anche fra le divinità.

Neko Wappa 1: "potere del gatto... vieni a me!"

Esilarante, leggerissimo e a tratti surreale, Neko Wappa 1 è una lettura freschissima, veloce e coinvolgente che mescola diverse influenze le quali, riprendendo alcuni stilemi di generi come kodomo e majokko, trovano nella esuberante protagonista Tama il punto di convergenza configurandosi come un lettura ascrivile a grosse linee allo shonen sulla falsariga del già citato Dr Slump & Arale e del cult Carletto Il Principe dei Mostri. 

Da un lato infatti il carattere espansivo (ed esplosivo) ma ingenuo di Tama ricorda quello di Arale, dall'altro la presenza di una componente action, per quanto mitigata da soluzioni slapstick e volutamente esagerate, dona una certa dinamicità alla lettura con plot meno lineari, personaggi più partecipi ed in generale una narrazione che, seppur ancorata ad un schema prettamente verticale, non rinuncia ad inserire accenni di trama orizzontale rendendo il tutto più coinvolgente e meno episodico e fine a sé stesso.

È bene sottolineare come neanche l'autore Naoya Matsumoto, nella breve introduzione che compare su una delle alette della sovraccoperta del tankobon, nasconde il tratto distintivo e la vera ispirazione dietro la realizzazione della serie: i gatti. Antropomorfi, kawaii (estremamente carini) ma anche letali quando evocati da Tama, i gatti sono i veri protagonisti della serie. Le loro apparizioni sono esilaranti, basti prendere come esempio quelle dei genitori adottivi di Tama o ancora quelle dei vari gatti "speciali" evocati dalla protagonista, ma anche coccolosamente letali come quando, sempre Tama, sfodera il Megaton Pugno da Gatto. Insomma se siete "gattari" o "gattare" l'umorismo e l'azione a base felina di Neko Wappa sarà irresistibile.

Matsumoto si muove narrativamente in maniera sicura quindi nel solco di riferimenti chiari e ben rimaneggiati tuttavia è graficamente che Neko Wappa sorprende davvero. Con tratto sicuro, l'autore utilizza linee continue prediligendo così uno stile umoristico e facilmente accessibile ma senza rinunciare alle tipiche estremizzazioni caricaturali del fumetto nipponico esacerbando non solo le espressioni ma anche i caratteri somatici dei personaggi che vengono così caratterizzati senza aver bisogno di passaggi didascalici. Pur prediligendo linee continue, l'autore non lesina però né le linee spezzate né il tratteggio soprattutto quando la narrazione si fa più concitata e quando la componente action emerge, spesso in maniera fulminea. Funziona quindi molto bene il contrasto di stili che dona alla lettura un gusto unico e trasversale.

Da segnalare l'ottimo storytelling dell'autore merito di una organizzazione della tavola particolarmente ordinata. Lo coordinata prediletta è quella orizzontale che permette grossomodo di utilizzare sempre lo stesso schema da 3 strisce di riquadri che l'autore compone o scompone a seconda delle esigenze. Nel corso dei capitoli poi la soluzione viene ripresa o abbandonata in favore di una verticalità sempre ordinata o di soluzioni più audaci come splash page o riquadri a vivo.

Il volume

Star Comics presenta Neko Wappa nel suo classico formato entry level ovvero un volume brossurato da 11.5x17.5 cm. Da segnalare però la presenza della sovraccoperta che esalta l'accattivante copertina. Non sono presenti pagine a colori nel volume né contributi redazionali dei curatori italiani che in compenso si sono profusi in puntuali note esplicative. La scelta della carta è la classica usomano scura dell'editore perugino dalla buona resa e dalla discreta grammatura, da segnalare anche l'ottima rifilatura delle pagine che permette una lettura agevole.

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