Nathan Never/Justice League - Doppio Universo, recensione: un blockbuster hollywoodiano

Nathan Never/Justice League - Doppio Universo: Nathan Never e la Justice League uniscono le forze contro Selena e i Tecnodroidi.

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a cura di Domenico Bottalico

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Nathan Never/Justice League - Doppio Universo è il secondo evento crossover fra gli eroi DC e quelli Sergio Bonelli Editore dopo l'ottimo Zagor/Flash – La Scure e il Fulmine. Nathan Never, eroe che meglio incarna lo spirito più sperimentale della casa editrice milanese, unisce le forze con la Justice League ovvero il gruppo più importante della casa editrice americana se non altro per la presenza di tutti i suoi eroi principali fra cui Batman, Superman e Wonder Woman. Il volume è firmato da Michele Medda, Bepi Vigna e Adriano Barone con matite di Sergio Giardo e colori di Daria Cerchi, Virginia Chiabotti e Mariano De Biase. Si tratta di una avventura che sin dalle primissime pagine spinge al massimo sul pedale dell'azione fondendo al meglio gli aspetti spiccatamente fantascientifici del personaggio bonelliano con quelli più spettacolari e supereroistici, nel senso più ampio del termine, del gruppo DC evocando sia le grandi saghe neveriane che quelle firmate da Grant Morrison a metà anni 90 sulla testata JLA.

Nathan Never/Justice League - Doppio Universo: un blockbuster hollywoodiano

Intrappolati in un remoto futuro e sull'orlo dell'estinzione, Selena e i suoi Tecnodroidi tramano vendetta contro Nathan Never e l'Agenzia Alfa. Per farlo Uranus, il braccio destro di Selena, ha individuato, su un Terra parallela a quella dell'odiato nemico, Cyborg un essere metà uomo e metà macchina che fa parte di un gruppo di eroi dalle capacità fisiche e morali eccezionali, la Justice League. Infettando Cyborg e prendendo il controllo delle sue incredibili capacità, Selena potrà tornare indietro nel tempo guidando così una invasione di Tecnodroidi che potrà garantire non solo la vendetta ma anche la sopravvivenza della sua specie.

Il piano tuttavia genera delle anomalie spazio-temporali che non sfuggono né all'Agenzia Alfa, nella persona di Sigmund, né alla stessa Justice League che, allarmata dallo strano comportamento di Cyborg, indaga sui segnali di fondo delle anomalie intercettando così quella parallela di Sigmund e Nathan Never. Un improvviso attacco dei Tecnodroidi costringerà quindi la League, con il mitico Cosmic Treadmill, ad aprire un varco verso l'universo di Nathan Never per soccorrere l'Agente Alfa e Sigmund.

Per la prima volta gli agenti dell'Agenzia Alfa si ritrovano al cospetto di veri e propri supereroi, esseri cioè dotati di capacità superumane. Passata la soggezione iniziale e appianata qualche inevitabile divergenza, i due gruppi iniziano a comparare le informazioni in loro possesso e organizzare un piano per contrastare l'invasione. Il piano prevede quindi di viaggiare fino al futuro remoto dei Tecnodroidi e manomettere la macchina che permette loro di aprire i varchi spazio-temporali. Gli eroi tuttavia cadono in una trappola: Selena apre quindi ben tre nuovi varchi nell'universo di Nathan Never in tre diverse zone del globo, compresa una all'interno dello stesso Alfa Building, costringendo gli eroi a dividersi in tre squadre.

Le battaglie saranno davvero improbe perché Selena ha un altro asso nella manica che riguarda l'evoluzione definitiva dei Tecnodroidi. Gli eroi dovranno così attingere a tutte le loro risorse fisiche e mentali, compresi un paio di interventi provvidenziali da parte di qualche insospettabile alleato, per sconfiggere Selena.

Nathan Never/Justice League - Doppio Universo: eroi senza confini

È indubbio che al momento di sviluppare il soggetto di Michele Medda e Bepi Vigna, Adriano Barone si sia chiesto quale Nathan Never e quale Justice League volesse rendere protagonisti di questo Nathan Never/Justice League - Doppio Universo. Una ricerca relativamente breve perché l'autore lombardo, come dichiarato in una nostra intervista pubblicata a ridosso di Lucca Comics and Games 2022, ha confessato di essere non solo un fan di Nathan Never, come è ovvio che sia, ma anche una avido lettore e fan DC. Questo aspetto a portato a trovare nell'idea stessa di blockbuster di fantascienza il punto di contatto, verrebbe da dire quasi di ingresso, fra i due universi narrativi.

Ecco quindi riaffiorare il Nathan Never della Saga Alfa, della Guerra contro le Stazioni Orbitanti e quello della Guerra dei Mondi e inevitabilmente quello dei mitici albi Giganti usciti fra il 1995 e il 1998 (seppur la Selena protagonista qui non quella Selena ma quella vista invece sulla serie regolare come specifica lo stesso Barone nei contributi redazionali del volume) mentre vero faro per lo scrittore è la JLA di Grant Morrison la cui influenza riemerge prepotente nel respiro del plot nonché nella sua risoluzione con lo spettacolare scontro finale. Nel corso dei capitoli infatti quella dei Tecnodroidi è avvertita davvero come una minaccia totale come quelle affrontate dalla League di Morrison in saghe come Nuovo Ordine Mondiale o La Pietra delle Ere.

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Barone tuttavia è anche bravissimo nel caratterizzare in maniera asciutta e puntuale i personaggi attraverso la loro interazione in momenti strategici per la narrazione giocando sulla loro emotività e sulle diverse visione del mondo ovvero su concetti base come eroismo, giustizia, dovere. Da un primo e più semplice livello, ovvero il confronto fra professionisti della sicurezza come l'Agenzia Alfa e quello dei supereroi, si passa al cuore narrativo del racconto. Da un lato la "malinconia" e l'introspezione di fondo di Nathan Never sono messi a dura prova dal confronto con il solare Superman prima o da quello con il ferreo Batman dall'altro la scelta di caratterizzare i Tecnodroidi come sull'orlo dell'estinzione - e il confronto finale fra Batman, Nathan Never e Selena - rende tutta la lettura più viva e vibrante, quasi attuale e "realistica".

Il grande pregio della scrittura di Adriano Barone rimane però senz'altro quello di aver saputo equilibrare una componente di accessibilità per tutti i tipi lettori, anche e soprattutto quelli casuali, con quella da fan che trova in numerose citazioni e easter-egg la sua cifra: dalla scelta di una particolare Selena, all'inserimento di Atom nella vicenda (per riprendere il più possibile la formazione Silver Age della Justice League), dal recupero della Macchina del Tempo di Sheckley fino al suono "hh" tipico del Batman morrisoniano.

Sergio Giardo e lo stile widescreen ma non solo

Dalla presenza di stili di disegno fortemente influenzati dal fumetto americano o nipponico fino al rimaneggiamento, se non addirittura alla esplosione, della così detta gabbia bonelliana per organizzare la tavola, storicamente le maggiori sperimentazioni e innovazioni grafiche in seno al fumetto popolare italiano sono avvenute su Nathan Never. Questa sfida viene raccolta, ancora una volta, anche in Nathan Never/Justice League - Doppio Universo dall'ottimo Sergio Giardo divenuto negli ultimi anni un vero pilastro della produzione neveriana nonché uno dei disegnatori in forza all'editore milanese dallo stile più riconoscibile.

In questo senso Giardo metabolizza benissimo la lezione dello stile widescreen di colleghi come Bryan Hitch trovando una sintesi molto efficace con quella leggibilità tipica dell'impostazione tradizionale del fumetto Bonelli. In pratica il disegnatore piemontese espande la tavola limitando al minimo qualsiasi schema fisso ma anche la stessa ripartizione in riquadri se non strettamente necessaria all'interazione dei personaggi. Da un lato diventa centrale quindi la figura, la corporeità e la fisicità dei supereroi ma anche degli stessi eroici Agenti Alfa, che diventa volano delle tavole sia dal punto di vista grafico, con sbordature e inquadrature che ne esaltano la plasticità dei movimenti, che meramente narrativo lasciando allo scrittore il compito invece di condensare quante più informazioni possibili proprio nel disegno senza eccedere nel testo.

In tal senso risultano fondamentali gli inserti, soprattutto nelle splash-page (da segnalare che al netto dell'ispirazione "cinematografica" dello stile widescreen vi sono pochissime doppie splash-pages) che diventano la vera cifra stilistica del volume mentre tagli e ripartizioni geometricamente più regolari si alternano in maniera efficace a tagli trasversali più dinamici e inquadrature più spinte.

Da segnalare l'ottimo lavoro del team di coloristi composto da Daria Cerchi, Virginia Chiabotti e Mariano De Biase. I tre giocano molto bene con le palette e le texture per diversificare i protagonisti: tinte piatte e texture più ricercate per Nathan Never e Agenti Alfa, maggiori sfumature e colori più "sgargianti" per la League. Anche da questo punto di vista di vitale importanza è stata la capacità di sintetizzare diversi aspetti dello storytelling come si evince dalla soluzione carica di effetti utilizza in maniera davvero efficace nell'ultimo atto del volume.

Il volume

Sergio Bonelli Editore presenta Nathan Never/Justice League - Doppio Universo in un volume cartonato formato 20x26.5 cm circa. La resa grafica è ottima grazie alla carta dall'ottima grammatura che esalta i colori così come la cura-cartotecnica è assolutamente ineccepibile con la rilegatura a filo e la rifilatura delle pagine che permettono una lettura agevole anche nelle tavole a vivo o nelle splash-page. Il volume è presentato sia con copertina regular, firmata dallo stesso Sergio Giardo, che con copertina variant firmata invece da Massimo Carnevale che potete acquistare sullo shop ufficiale del sito Sergio Bonelli Editore cliccando QUI.

Dal punto di vista redazionale è lo stesso Adriano Barone a firmare tre contributi. Il primo è una vera e propria introduzione e presenta i protagonista del crossover ma non solo. Se infatti gli antagonisti principali dell'avventura sono i Tecnodroidi, l'autore si addentra nello spiegare quale Selena gli eroi stanno combattendo con precisi e puntuali riferimenti alla continuity neveriana (con tanto di numero degli albi). In coda all'albo invece trovano spazio, fra alcuni bei bozzetti legati alle copertine, gli altri due contributi incentrati sull'emotività dell'incontro da un lato con il rapporto fra Nathan Never e Legs Weaver con Superman, Batman e Wonder Woman e dall'altro quello ancora più interessante fra l'Agenzia Alfa e la League mostrando le diverse prospettive fra eroi professionisti ed eroi per "vocazione".

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