Parlando di Munchkin viene subito in mente il celebre card game realizzato da Steve Jackson Games, ma ancora prima il romanzo de Il Meraviglioso Mago di Oz di L. Frank Baum. Ebbene sì, per chi non lo sapesse Munchkin è il nome della regione orientale immaginaria della Terra di Oz e i personaggi del gioco prendono spunto proprio dai fantasiosi personaggi dell'opera letteraria.
Per quanto riguarda il gioco da tavolo, il brand ha avuto talmente tanto successo da ritrovare milioni di appassionati in tutto il mondo e vincere importanti premi come l'Origins Award in qualità di miglior gioco di carte tradizionale nel 2001 e la Hall of fame Origins Award nel 2013. Se finora ci siamo divertiti osservando la bidimensionalità della serie tramite, appunto, le stampe sulle carte, adesso grazie a CMON, Andrea Chiarvesio, Eric M. Lang, l'illustratore John Kovalic e Asmodee Italia arriva Munchkin Dungeon che dona tridimensionalità ai personaggi più amati del brand. Addentriamoci anche noi all'interno di questo pericoloso e divertente mondo con questa recensione.
Munchkin Dungeon: unboxing
Prima di avventurarci all'interno delle meccaniche di Munchkin Dungeon, dobbiamo aprire le porte alle numerose e voluminose dotazioni di gioco. La scatola, infatti, non è piccola e ha misure decisamente generose (30 x 30 x 9,5 cm) con un peso di poco più di due chilogrammi. La qualità costruttiva è eccellente, con una grafica accattivante e una stampa retinata che ne garantisce l'impermeabilità e la robustezza in caso di urti.
All'interno della scatola troviamo un gran numero di elementi di gioco impreziositi dalle miniature. Quest'ultime sono esattamente 19 e in particolare abbiamo 2 Super Munchkin, 2 Boss, 5 Eroi e 10 Mostri Erranti. Insieme alle miniature troviamo 2 Plance Super Munchkin, 5 Plance Eroe, 5 Basi Colorate, 1 Tabellone Dungeon, 6 Dadi Combattimento, 10 Carte Stanza Mostro, 6 Carte Boss, 12 Carte Stanza Vuota, 60 Carte Bottino, 60 Carte Minaccia, 62 Segnalini Moneta, 16 Segnalini Minaccia, 12 Segnalini Pozione, 35 Segnalini Danno, 18 Segnalini Vergogna, 5 Indicatori Fama, 5 Indicatori Livello e un regolamento.
Nonostante il gran numero di elementi, alcuni di questi rischiano di essere sottodimensionati quando si gioca in più di 3 giocatori: 18 Segnalini Vergogna e 16 Segnalini Minaccia, infatti, sono pochi e per un gioco più preciso e veloce forse di dadi ne servivano almeno il doppio. Non sono gravi problemi che rovinano il divertimento complessivo, però capiterà a volte di doversi adattare con qualche stratagemma, come l'uso di carta e penna per segnare il risultato dei dadi e non rischiare di dimenticarlo.
Componentistica
Tutti gli elementi di gioco hanno una loro sistemazione all'interno della scatola e sono tutti ben protetti da cadute accidentali o particolari movimenti della scatola. Le miniature sono conservate all'interno di un contenitore di plastica da inserire dentro una scatola di cartone, mentre le carte, i dadi e i segnalini sono conservati all'interno di un contenitore di plastica richiudibile con un coperchio di plastica trasparente. Anche lo stesso regolamento e le plance sono protette da due sacchetti di plastica trasparenti richiudibili così da essere al sicuro da eventuali infiltrazioni di acqua o pieghe accidentali.
Per quanto riguarda la costruzione dei suddetti elementi, questi sono tutti egregiamente realizzati. I segnalini sono costruiti in cartone retinato spesso che dona robustezza e resistenza. Gli elementi in plastica come dadi e segnalini sono ben intagliati e non presentano irregolarità. Le carte presentano una telatura robusta che consente di mescolarle senza particolari rischi. Le plance di gioco sono realizzate in cartoncino sottile, mentre il tabellone di gioco è costruito con lo stesso cartone della scatola e con la stessa stampa retinata che ne consente una certa protezione in caso di caduta di liquidi durante il gioco o di urti.
Il colpo d'occhio, però, è dato certamente dalle miniature. Queste sono realizzate in plastica morbida e presentano 3 diverse colorazioni e misure in base alla loro utilità nel gioco. Ogni miniatura presenta un supporto per essere poggiata sul tabellone di gioco e tutto è ben intagliato e curato nei minimi particolari. Anche i dettagli più minuziosi, come ad esempio i denti della motosega di un personaggio o le corde dell'arpa di un Mostro Errante, sono ben visibili e non presentano alcun difetto di stampa.
Piccola parentesi riguardo alle carte e alle illustrazioni in generale: nonostante si tratti di un gioco del franchise Munchkin, queste sono diverse da quelle che si possono osservare nel classico card game. Sia come dimensioni che come font e colorazioni le differenze sono evidenti, ma queste sono unicamente stilistiche poiché l'originalità e l'ironia, nonché i marchi distintivi del brand, sono ugualmente presenti. Infine il regolamento è ben impaginato e facile da imparare grazie anche al riassunto delle regole presente nell'ultima pagina, ma presenta alcuni "buchi" e lascia a tratti troppa libertà all'interpretazione rendendo il gioco leggermente ostico da familiarizzare quantomeno le prime volte.
Preparazione
Munchkin Dungeon è un gioco da tavolo con meccaniche simili ai giochi di ruolo per 2-5 giocatori che abbiano un'età di 14 anni in su. In realtà noi crediamo che possa essere giocato tranquillamente anche in famiglia poiché non ci sono tematiche complesse o volgari e le regole non sono complicate da imparare. La durata del gioco si attesta sui 60-90 minuti, ma in base a come si evolve il gameplay potrebbero volercene di più o di meno anche a seconda di quanti sono i giocatori. Non ci resta, quindi, che addentrarci all'interno delle caverne del Minotarro o del Drago di Plutonio per scoprire le meccaniche di gioco.
Il setup iniziale è abbastanza veloce, il che sembrerebbe impossibile data la mole di elementi di gioco presenti. L'unica cosa da fare è preparare il tabellone di gioco disponendo nel modo corretto tutte le varie carte stanza e i mostri di turno. Si sceglie poi uno dei due Boss e si dà ad ogni giocatore la propria plancia eroe insieme a 4 carte minaccia, una pozione e una moneta. Da questo momento si può iniziare a giocare.
Munchkin Dungeon: quattro fasi ricche di segreti e pericoli
Ogni turno di gioco è composto sostanzialmente da 4 fasi principali, ovvero Buttare giù la Porta, Mettersi nei Guai, Risolvere la Stanza e Saccheggiare e Riposare. Queste permettono di compiere le seguenti azioni:
- Nella prima fase, nonché Buttare già la Porta, il giocatore di turno scende nel dungeon esplorando sempre almeno una stanza. Questo consente sia di ottenere dei bonus scritti sulla carta presente qui dentro, sia di aggiungere Segnalini Minaccia alla riserva sul tabellone. Possono essere buttate giù tutte le porte che si vogliono, ma quando è presente un Mostro Errante o un Eroe ci si deve obbligatoriamente fermare.
- Nella seconda fase, Mettersi nei Guai, i giocatori non attivi devono ideare delle trappole giocando delle Carte Minaccia contro l'Eroe di turno così da rendergli difficile la possibilità di accumulare Fama e quindi avere la meglio sugli altri giocatori. Ogni carta Minaccia giocata ha un costo in Punti Minaccia e richiede che vengano spesi i Segnalini Minaccia che nella fase precedente erano stati aggiunti dal giocatore attivo.
- Nella terza fase, Risolvere la Stanza, si combatte e il giocatore di turno lancia un numero di dadi pari al livello del suo Eroe mentre il giocatore alla sua sinistra lancerà tutti i dadi dei mostri, sia quelli Erranti che quelli Minaccia (ecco perché solo 6 dadi potrebbero risultare pochi). Il giocatore attivo può spendere una o più pozioni per lanciare dadi aggiuntivi, poi una volta che si confrontano i risultati si subiscono i relativi danni.
- Infine, l'ultima fase Saccheggiare e Riposare permette di guadagnare i bottini regalati dai Mostri Erranti qualora vengano uccisi nella terza fase. Se si riesce, si ottiene la ricompensa indicata sul tabellone e si possono spendere monete per aumentare il livello del proprio Eroe. Se invece si viene sconfitti, prima si perdono punti vita, se questi però finiscono allora si guadagna un Segnalino Vergogna e si riparte dell'Entrata del Dungeon per ricominciare l'avventura.
Quando un mostro non viene sconfitto, questo rigenera tutta la sua salute nello scontro successivo. Quando, invece, un mostro viene sconfitto questo viene posizionato nel Cimitero. In quest'ultimo, però, possono esserci solo due mostri pertanto se ne verrà aggiunto un terzo, i due già presenti torneranno in vita nelle loro stanze pronti a combattere nuovamente.
Obiettivo: avere più fama rispetto agli altri giocatori
La partita termina quando un giocatore raggiunge 20 punti fama o quando il Boss viene sconfitto per 3 volte, tenendo però conto che dopo ogni sconfitta il suddetto avversario aumenta di livello e quindi diventa più complesso da eliminare. Alla fine della partita ogni giocatore conta i propri punti sommando alla fama anche i punti guadagnati dal livello e dai bottini, ma sottraendo eventuali punti vergogna. Vince, quindi, chi avrà ottenuto il punteggio fama più alto. In caso di parità vince il giocatore con meno punti vergogna e in caso di ulteriore parità vince chi ha più monete e pozioni totali rimanenti.
Perché giocare a Munchkin Dungeon?
Munchkin Dungeon è quindi un gioco da tavolo che riprende perfettamente le caratteristiche principali del franchise, nonostante la presenza di miniature e tabelloni. Non si tratta, volutamente, di un gioco complesso e profondo, anzi è incredibilmente leggero e scanzonato con delle meccaniche tanto semplici quanto divertenti. L'interazione tra i giocatori è alla base dell'intero gameplay ed è proprio la caratteristica principale che permette di fare anche lunghe giocate senza mai annoiarsi.
Questo non prendersi sul serio è, però, l'elemento cardine che deve essere tenuto in considerazione in fase di acquisto. Se infatti doveste giocare con persone che non apprezzano questo genere di giochi poco seri dove addirittura bisogna interpretare alcuni personaggi per avere dei bonus o evitare dei malus, allora la partita potrebbe risultare frustrante. Basti pensare che ad esempio nel caso in cui la parità finale vada ad oltranza, risulterà vincitore chi riuscirà ad interpretare al meglio il Drago di Plutonio mentre viene sconfitto. Insomma, è chiaro che l'intento del gioco è fortemente goliardico.
L'interazione tra i giocatori è diretta e continua, oltre che fondamentale per creare delle alleanza per sconfiggere un mostro o bloccare l'avanzata di un giocatore avversario. Questo espediente risulta ottimale per annullare il downtime perché costringe tutti i giocatore a rimanere concentrati e attenti costantemente. Interessante anche la libertà di potersi muovere senza limiti per la mappa, tranne quando in una stanza è presente un altro giocatore o ci sono dei mostri. Questo senso di esplorazione continua con il rischio di un pericolo sempre imminente, dona a Munchkin Dungeon un brivido niente male.
Gioco adatto a...
Munchkin Dungeon è un gioco dalle meccaniche molto semplici, ma dal divertimento davvero elevato. È assolutamente consigliato ai casual gamer o agli amanti amanti delle sfide che sanno anche non prendersi sul serio. Trattandosi di un gioco dove l'interazione tra i giocatori è massima e dove il game play è volutamente ridotto all'osso, potrebbe non risultare la scelta ottimale per gli amanti dei giochi in scatola più complessi e strategici. Astenetevi quindi dal proporlo ai giocatori che si prendono troppo sul serio anche durante la conta dei punti, perché quella è la parte più rischiosa per il mantenimento di un'amicizia. Lo spirito di Munchkin , se avete mai giocato al gioco di carte, è completamente riprodotto e riportato anche in questa versione "da tavolo".
Conclusioni
Nel complesso Munchkin Dungeon è un titolo che diverte e coinvolge attivamente i giocatori. La sua semplicità permette di essere giocato da tutti, sia da neofiti che da esperti e anche in famiglia, nonostante il limite d'età possa trarre in inganno i genitori più attenti. La realizzazione costruttiva è poi impeccabile, peccato solo per un regolamento non perfetto che costringe ad adoperarsi con metodi fai da te in alcune situazioni... ma in fondo anche nel gioco di carte l'ultima parola in caso di dubbi l'aveva la maggioranza dei presenti al tavolo!