Morgan Lost Night Novels: La mente di ghiaccio, la recensione

Morgan Lost conclude il ciclo delle Night Novels con l’arrivo inesorabile della peggiore nemesi del cacciatore di serial killer. La nostra recensione de La mente di ghiaccio.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Come un imprevedibile finale di fine stagione da piccolo schermo, Morgan Lost ci propone all’Empire, il piccolo cinema d’essai, il culmine delle Night Novels con l’arrivo ormai piuttosto prevedibile del nemico numero uno del cacciatore di serial killer: Wallendream.

Il maestro Claudio Chiaverotti, per dare seguito alle richieste dei lettori, ha pensato di far tornare la pericolosa rockstar dei serial killer, a patto di trovare un modo quanto più originale possibile e fuori dagli schemi. In una New Heliopolis ormai fuori controllo, con una lotta segreta per la direzione del Tempio della Burocrazia, per primeggiare e salire al potere occorre davvero qualcosa di straordinario, qualcosa come riportare in vita proprio il pericoloso criminale, magari in una forma completamente nuova e invincibile come… una mente di ghiaccio.

Morgan Lost, la mente di ghiaccio

Le vittime con in bocca una rosa nera, la persecuzione della dottoressa Pandora Stillman, l’amore impossibile per Greta e quel suo voler essere immortale. Tutto questo è Wallendream, un personaggio che per diverse storie ha rappresentato l’altra faccia della medaglia dello stesso Morgan Lost.

Come ogni autentica nemesi che si rispetti, Wallendream è sempre stato presente nelle storie di Morgan Lost, nonostante la sua dipartita messa in scena nell’albo Dove muoiono i clown nel ciclo delle Dark Novels. In questo ultimo albo delle Night Novels, La mente di ghiaccio, scopriamo che il cervello di Wallendream è stato preservato e che sarà impiantato in un corpo praticamente invincibile… o quasi.

La dottoressa Lansdale, ormai fuori controllo mentre cerca di governare il Tempio della Burocrazia, vuole sfruttare la rinascita del supercriminale servendosi della tecnologia e della medium Berenike Kolh, ma una volta riportato in vita, Wallendream diventa inarrestabile e sfugge al controllo della Lansdale e della Sezione 5. Ovviamente, il primo pensiero della rockstar dei serial killer sarà uccidere Morgan Lost e tutte le donne che ruotano attorno a lui, cominciando dal capitano della polizia Regina, riducendola in fin di vita, per poi proseguire con Pandora Stillman, alla quale ha riservato un trattamento speciale…

Questo finale di fine stagione, pensato da Claudio Chiaverotti, rispecchia davvero quei grandi classici da film horror, con una serie di elementi imprescindibili: un mostro invincibile, l’eroe perseguitato che cercherà di salvare la bella di turno dal mostro e, per finire, un finto finale edificante accompagnato da un cliffangher. Sembra non mancare nulla, e vi assicuriamo che di carne al fuoco ce n’è davvero tanta.

Forse fin troppa.

La mente di ghiaccio è una forte commistione di eventi e passaggi chiave dell’intera storia portante dell’intero ciclo delle Night Novels, forse un po’ troppi per essere concentrati in un solo albo, o ancora mai come adesso, si rendono davvero opportune le classiche 98 pagine del vecchio formato “bonellide”, che anni fa apparteneva a questa incredibile testata.

Tornano le vicende dell’immemore Greta e Didier Laffont, che, ovviamente, patiranno entrambi il ritorno di Wallendream, ma mai come adesso giocherà un ruolo fondamentale il dualismo di Abel Krieger/Amanda Lansdale. Anche quando pensavamo che Wallendream fosse “risorto” in un modo piuttosto poco originale, il prosieguo della storia regala un fortissimo colpo di scena, che renderà la sua presenza ancor più pericolosa di quanto potessimo immaginare, confermando la rockstar dei serial killer una costante dell’esistenza di Morgan Lost, proprio come potrebbe esserlo un Joker per Batman.

L’albo di fine stagione delle Night Novels è sicuramente degno di questo ruolo, tuttavia, siamo convinti che meritasse maggiore spazio relativamente ad alcuni passaggi chiave della storia. Forse, l’ennesima dimostrazione che un personaggio come Morgan ha ancora davvero tanto da raccontare, come dimostrano le vignette finali.

Alle tavole il tridente che ha portato avanti quasi per intero il ciclo delle Night Novels, ovvero Val Romeo, l’instancabile Giovanni Talami e Matteo Mosca, tre stili inaspettatamente ben amalgamati per apparire in poco più di 60 pagine con un risultato davvero sorprendente. La copertina di Fabrizio De Tommaso ci regala un profilo di Wallendream alla vecchia maniera, non artificioso come appare nell’albo, ma che come al solito prova a farsi beffe del nostro cacciatore, con un risultato davvero da applausi.

Morgan Lost, The show must go on

Ci sarà un’altra stagione di Morgan Lost?

A meno che l’autore voglia lasciarci con un finale pressoché sospeso, siamo certi che Morgan Lost avrà un’altra stagione. Anzi, vogliamo dare per scontato che quest’albo sia stato pensato più come un cliffhanger che come finale, a causa di tutti quei punti interrogativi sollevati nel corso di queste pagine, dove l’ordine dei poteri presenti in New Heliopolis viene sovvertito repentinamente e con nuove dinamiche, per non parlare della minacciosa forma con la quale di palesa Wallendream.

Quasi invincibile…sì lo abbiamo scritto, ma non vogliamo rovinarvi le sorprese che vi ha riservato l’autore.

L’appuntamento è alla prossima stagione di Morgan Lost, ricordandovi: Chi è un eroe senza il suo nemico?

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