Il regista di Moon Knight, Mohamed Diab, critica Wonder Woman 1984 definendolo un disastro. Mentre i fan del Marvel Cineamtic Universe attendono con ansia l’uscita su Disney+ di Moon Knight, il regista della produzione dei Marvel Studios si è lasciato andare a un poco lusinghiero commento sulla rappresentazione dell’Egitto, sua patria, vista nel secondo capitolo delle avventure di Wonder Woman al cinema.
Il regista di Moon Knight, Mohamed Diab, critica Wonder Woman 1984 per la sua rappresentazione offensiva dell'Egitto
Durante il nostro incontro con il cast di Moon Knight, Mohamed Diab aveva dichiarato come fosse soddisfatto dalla rappresentazione data nella produzione del Marvel Cinematic Universe. Parlando con SFX Magazine, invece, non ha nascosto di non avere affatto apprezzato come il film del DCEU abbia offerto una visione poco veritiera del suo paese natio:
“Mi ricordo di aver visto Wonder Woman 1984 e c’era una lunga sequenza ambientata in Egitto, era una vera disgrazia per noi. C’era uno sceicco, e questo per noi egiziani non ha alcun senso, l’Egitto era rappresentato come un paese del Medio Evo, sembrava il deserto.”
Diab non ha criticato solamente Wonder Woman 1984, ma ha confessato a ComicBook.com come abbia poca fiducia anche nei confronti di un futuro film del DCEU nuovamente ambientato in Medio Oriente, Black Adam:
“Sono stato abbastanza infastidito con la DC quando hanno ambientato Black Adam in un fittizio paese del Medio Oriente come scusa per assumere attori non egiziani, mentre era chiaro che ci si volesse riferire all’Egitto. Le possibilità di dare risalto alle rappresentanze non dovrebbero essere sprecate in questo modo. Ma non è totalmente un errore, considerato che è basato su una versione del fumetto in cui non si fa riferimento all’Egitto. Io ho voluto mostrare il talento egiziano in ogni occasione. Ogni cultura dovrebbe esser rappresentata dalla propria gente, quindi ho assunto attori, editor e costumisti, art direcotr e compositori che fossero egiziani”
Moon Knight arriverà su Disney+ il 31 marzo.
