Millennium Falcon: alle origini di uno dei simboli di Star Wars

Nato da un panino, disegnato e ridisegnato, forse copiato ma comunque uno dei simboli più iconci di Star Wars: il Millennium Falcon!

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a cura di Manuel Enrico

"È la nave che ha fatto la rotta di Kessel in meno di dodici parsec! Ho lasciato indietro le navi stellari dell’Impero! Non le navi mercantili, quelle è uno scherzo. Parlo delle più veloci navi da guerra imperiali! È abbastanza veloce per te, vecchio?"

Basterebbero queste parole per far sorridere un appassionato di Star Wars, che in questa citazione del celebre incontro nella tavera di Mos Eisly rivedrebbe subito il Millennium Falcon, la famosa astronave del più scanzonato pirata spaziale, Han Solo. Divenuta un simbolo della saga, il Millennium Falcon è una delle astronavi più riconoscibili della fantascienza.

L’importanza del Millennium Falcon è centrale per Star Wars. Sin dalle prime stesure della trama, Lucas vedeva in questa astronave, anche quando ancora non ne aveva trovato il nome adatto, un punto essenziale della trama. L’astronave doveva infatti rispecchiare la personalità di uno dei personaggi cardine, una sorta di cowboy spaziale, la base su cui poi sarebbe stato sviluppato il personaggio di Han Solo.

Andando oltre questi dettagli, è innegabile l’impatto che il Millennium Falcon ha avuto sull'immaginario collettivo della cultura pop. Ma come è nato questo simbolo di Star Wars? Come spesso accade, ci sono diverse storie delle origini, ma tutte sembrano ricondurre ad un punto di partenza originale: hamburger!

Dall'hamburger al Millennium Falcon

La leggenda vuole che l’idea del design per il Millennium Falcon sia venuta a George Lucas, quando si trovò davanti un hamburger mezzo masticato, affiancato da un’oliva. Le versioni di questa insolita genesi passano dal fatto che fosse l'hamburger fosse di Lucas al fatto che il panino fosse di un altro cliente, che lo aveva lasciato come avanzo sul piatto.

Tralasciando la leggenda culinaria delle origini del Millennium Falcon, andando a caccia di curiosità ed aneddoti sulla creazione di Star Wars su internet, cercando riferimenti nella quantità incredibile di documentazione emersa negli anni (grazie a blog incredibili come Kitbashed ), abbiamo cercato di ricostruire la storia del Millennium Falcon.

Dal Rebel Blockade Runner alla nave pirata

Il punto di partenza, ovviamente, sono le idee originali del creatore: George Lucas. Col passare degli anni, il successo di Star Wars ha fatto in modo che ci fosse una grande curiosità sul processo creativo della serie, e non poteva mancare la voglia di scoprire le origini delle stupende astronavi viste al cinema, in primis il Millennium Falcon.

La prima menzione dell’astronave che sarebbe poi divenuta il Millennium Falcon risale ad una delle prime stesure di Star Wars, quando era ancora concepito come The Adventures of Luke Starkiller (se non sapevate questa chicca, allora non avete il nostro speciale, rimediate subito!). Lucas, in questa sua elaborazione della base del futuro Star Wars, aveva già inserito la celebre scena in cui Luke denigrava l’aspetto del Millennium Falcon, stuzzicano l’amore di Han per la sua vecchia ferraglia:

  1. INT. MOS EISLEY SPACEPORT – DOCKING AREA 23

Chewbacca leads the group along a tall gantry overlooking a long Rube Goldburg[sic]-pieced together contraption, which can only be loosely called a spaceship. Luke gives Old Ben a skeptical look. Old Ben just smiles. As they approach the ship, it looks even more homemade and shabby than it did at a distance. The Wookiee calls out to someone inside the ship, but there is no reply.

LUKEWhat a piece of junk. This ship isn’t going to get us anywhere!

A tall figure steps out of the shadows of the imposing spacecraft. This is HAN SOLO, a tough James Dean style starpilot about twenty-five years old. A cowboy in a starship — simple, sentimental and cocksure of himself.

HANThis ship has been to Terminus and back. There isn’t anyplace she can’t go. She may not look like much, but she’s special. I built her myself, and there is nothing faster… What can I do for you?

Questa sua trovata venne affiancata dallo studio che Lucas stava facendo per dare un’idea di come avrebbero dovuto essere le astronavi di Star Wars. Questo materiale è rimasto inedito per anni, fino a quando nel 2014 uno dei concept artisti del primo Star Wars, Colin Cantwell, mise all’asta del materiale mai visto sulla realizzazione di Una Nuova Speranza, mostrando agli appassionati bozzetti inediti e idee mai realizzate, coeve del lavoro svolto dall’altro grande concept artist di Star Wars, Ralph McQuarrie.

Ad esser particolarmente interessante è un foglietto su cui Lucas aveva abbozzato le sue idee per la forma e e le funzioni dei mezzi spaziali di Star Wars. Questo materiale era destinato a Cantwell, che fu il primo concept artist a dover elaborare il design dei mezzi di Star Wars.

Come si può vedere compaiono già i primi look di quelli che diventeranno gli X-Wig (Dart) e gli A-Wing (Stingray), oltre all’idea di caccia che siano ispirati ai velivoli della Seconda Guerra Mondiale (l’abbozzo delle future cabine di Y-Wing  e Snow Speeder). Non poteva certo mancare il precursore del TIE Fighter, che ribattezzato finned sausage, compre in questi bozzetti.

All’epoca, era indicato un’altra astronave, il cui ruolo non era ancora del tutto chiaro. Pensata come nave di sfondamento (Rebel Blockade Runner) o alternativamente come nave pirata. Come molte delle idee di Lucas, anche in questo caso si passò attraverso svariati ripensamenti, in cui il ruolo di questa nave continuava a cambiare. Da notare come accanto allo schizzo sia segnato ‘see book cover’, indizio di come il regista cercasse di dare ai propri collaboratori anche suggerimenti visivi già esistenti per aiutarli nel creare l’impianto visivo di Star Wars.

Scegliere un artista come Cantwell, comunque, fu una decisione non da poco. Cantwell era un appassionato di fantascienza, con una vera fissazione per i modellini di astronave, essendo un ottimo modellista e un pittore discreto. Prima del sodalizio con Lucas aveva collaborato con Kubrick per 2001: Odissea nello spazio, aiutando il regista a realizzare alcuni degli effetti più complicati.

Per Star Wars, Cantwell, partendo dagli schizzi di Lucas, iniziò creando prima gli Y-Wing, passando poi agli X-Wing, sino ai landspeeder, alla Morte Nera, al Sandcrawler dei Jawa e infine arrivando alla parte più complessa: il Rebel Blockade Runner. O nave pirata. O quel che sarebbe stato, considerato che nemmeno Lucas aveva le idee ben chiare, ed era su questa indecisione del regista che si stava sviluppando la nascita del Millennium Falcon.

Il lavoro di Cantwell era così dettagliato e curato, che parlando dei primi momenti di vita di Una nuova speranza, Joe Johnston ebbe parole d’elogio per il collega

“Colin merita un grande tributo per la visione iniziale di Una Nuova Speranza, quanto meno sotto l’aspetto dell’Hardware. È vero, molti dei suoi concept iniziali vennero rielaborati a diversi livelli, ma nel risultato finale  è ancora presente una forte impronta del lavoro di Cantwell”

Tuttavia, il nome forte dei concept artist di Star Wars è quello di un collega di Cantwell che si unì al team in un secondo momento: Ralph McQuarrie.

McQuarrie, quando fu contatto, ricevette un primo script su cui elaborare le sue prime idee. Il primo giorno in cui si mise all’opera, McQuarrie concepì subito la sua idea del Rebel Blockade Runner, andando ad evidenziare dettagli come il blocco motori, la forma allungata e la cabina sferica leggermente defilata.

McQuarrie continuò a lavorare su quest’idea, dedicandosi anche alla creazione del design dell’interno della cabina, per cui si ispirò a quella del bombardiere B-52. Di questo periodo, gli interni sono l’aspetto meno rimaneggiato in seguito, divenuti poi, grosso modo, il cockpit del Millennium Falcon come lo conosciamo.

All’epoca, però, McQuarrie stava ancora lavorando su un’astronave priva di una propria identità e di una funzione specifica. Tuttavia, l’idea su cui il concept artist si stava basando era quella di un blocco imperiale che aveva catturato questa astronave, per scortarla ad una prigione.

In una successiva lavorazione dell’astronave, McQuarrie realizzò dei bozzetti in cui la nave spaziale veniva ritratta dal davanti, con la sua cabina sferica ben evidente. Il design, in questo caso, ricorda il look tecnologico di serie a fumetti come Flash Gordon, che, ricordiamo, era stato il primo pensiero di Lucas ai tempi della scelta di realizzare un film di fantascienza.

Potrebbe anche esser frutto dell’impatto sull’immaginario fantascientifico di 2001: Odissea nello spazio, data la somiglianza del lavoro di McQuarrie con la Discovery, l’astronave del film di Kubrick. Ai tempi in cui si stava lavorando al primo Star Wars, le uniche fonti di ispirazione per astronavi ‘credibili’, erano proprio la Discovery di 2001: Odissea nello spazio e i mezzi della NASA. Se ripensiamo alla scena in Una nuova speranza in cui la nave diplomatica di Leia appare e la confrontiamo con il momento in cui la Discovery fa la sua comparsa nel film di Kubrick,  è difficile non ravvisare una certa somiglianza, quasi le due entrate in scena siano speculari nel movimento ma con una certa condivisione di elementi strutturali, dalla forma alla posizione dei motori.

Mentre McQuarrie stava lavorando ai suoi bozzetti, anche Cantwell stava elaborando le sue idee, soprattutto in merito alla famosa Pirate Ship pensata da Lucas. Di quel lavoro di Cantwell non ci sono grandi esempi, tuttavia più o meno in quel periodo compare un disegno di Joe Johnston che sembra una rappresentazione piuttosto fedele di quello che si sarebbe poi divenuto la base della futura Corellian Corvette, la nave consolare di Leia.

La prima versione del Millennium Falcon

Al disegno qui sopra, basta aggiungere il blocco dei motori esagonale pensato da Cantwell, ed ecco che tutti i dettagli della Corvetta Corelliana sono presenti: il lungo corridoio centrale, la cabina anteriore prominente e, infine, i motori. Ad onor del vero, l’idea di Cantwell era anche supportata da uno schizzo degli interni dell’astronave, in cui erano presenti anche indicazioni dei luoghi in cui si sarebbero certe scene del film.

Sono visibili anche gli alloggiamenti laterali pensati da McQuarrie, ma considerato che Cantwell iniziò a lavorare prima del collega al progetto, possiamo ipotizzare che McQuarrie sia stato influenzato dal suo design.

L’evoluzione della nave in questione portò alla creazione di un secondo modellino da parte di Cantwell, che venne utilizzato per vendere lo screnplay del film. Questa creazione introduce una cabina simile a quella dei B-17, un design che ricorda moltissimo il futuro cockpit del Millennium Falcon. In questa fase, l’astronave perde la sua possibile identità di nave pirata, venendo definita come Rebel Blockade Runner o ‘Astronave della Principessa’, come possiamo vedere dai bozzetti seguenti.

Questa forma dell’astronave compare anche un bozzetto di McQuarrie, relativo alla famosa nave pirata ancora in discussione. Il design sembra piuttosto simile al secondo modello di Cantwell.

Seguendo l’idea di Cantwell, McQuarrie continuò a lavorare sulla presunta nave pirata utilizzando quell’impostazione. L’idea che il futuro Millennium Falcon abbia questa forma continua ad animare i lavori dei concept designer, che lavorano sul modello di Cantwell per dargli maggior identità. È soprattutto McQuarrie a curare questa astronave, inserendo dettagli come le torrette e l’antenna, andando anche a dare maggiore struttura al corpo centrale dell’astronave. Viene modificato anche il blocco motori, che apparentemente perde la sua struttura esagonale in favore di un unico propulsore, come si vede in una successiva illustrazione di McQuarrie, in cui finalmente compare la nave pirata per come si sarebbe vista nel film.

McQuarrie sta ancora lavorando sull’assunto che questa astronave sarà scortata da caccia imperiali verso una prigione. Proprio curando questa scena, l’artista raffigura in un hangar, occasione in cui si vedono ancora delle linee morbide e con una forte influenza della Discovery di 2001: Odissea nello spazio, specialmente nella realizzazione dei gusci di salvataggio, che si possono vedere alle spalle della cabina.

Questa immagine viene successivamente modificata da Johnston, quando si decide di dare un tono più realistico al design dei mezzi, abbandonando le suggestioni classiche di Flash Gordon in favore di un’ispirazione più vicina ai grandi bombardiere della Seconda Guerra Mondiale. La nave pirata perde gran parte delle linee morbide, specialmente nelle decorazioni, in favore di un look più aggressivo, con uno spostamento delle bocche da fuoco

Brutte sorprese dall'Inghilterra

Tutto sembrava andare per il verso giusto, sino a quando in Inghilterra non uscì una serie televisiva di fantascienza che ebbe un successo clamoroso: Spazio 1999. Nel serial britannico, i protagonisti usavano un modello di astronavi, le Aquile, che aveva parecchie similitudini con la struttura del modello della nave pirata, al punto che Lucas le mise a confronto

Pronto a gettare al diavolo il suo lavoro, Lucas decise che era necessario prendere le distanze dal modello dell’Aquila. Dopo un iniziale cambio di alcuni dettagli minori, si arrivò a ridisegnare completamente il cockpit della nave pirata, rendendolo simile ad una testa di martello. Questa nave, ormai, era diventata nota ufficialmente come la Rebel Blockade Runner, divenendo poi la Corvetta Corelliana Tantive IV, a bordo della quale conoscemmo per la prima volta Darth Vader e Leia (ammesso che si siano visti in rigoroso ordine di uscita cinematografico, ovviamente).

Quindi, rimaneva ancora da decidere come realizzare la tanto agognata nave pirata. Insomma, quando si arriva al Millennium Falcon?

Alla ricerca della forma perfetta

Pensare che si sia arrivati al design del Millennium Falcon che conosciamo oggi partendo dai primi schizzi di Cantwell sembra impossibile. Come molti altri aspetti della lavorazione di Una nuova speranza, anche il Millennium Falcon ha avuto una genesi travagliata. Lo stesso Lucas affrontò questo argomento in The Making of Star Wars

“Il design dell’hamburger volante era il mio preferito. L’altra idea mi sembrava troppo simile a Spazio 199, offrendo una visione troppo convenzionale. Volevo qualcosa di innovativo, considerato che era l’astronave principale del film, mi serviva che avesse personalità. Pensai al design giusto durante un volo di ritorno da Londra: un hamburger. Non volevo assomigliasse ad un disco volante, ma volevo avesse una forma radiale che fosse al contempo diverso da tutto”

E qui si torna al discorso del nebuloso mito che avvolge la nascita della forma del Millennium Falcon, il cui unico elemento immutabile è sempre lui: l’hamburger. Quando Lucas rilasciò questa intervista per The Making of Star Wars si era iniziata un’opera di rifinitura anche del mito delle origini di Star Wars, motivo per cui certi elementi del processo creativo venne raccontati in una visione più romanzata.

Ma l’idea della  forma del Millennium Falcon ebbe anche altri padri, come racconta Joe Johnston in un suo post su Facebook

“La lavorazione sulla nave pirata era già in una fase avanzata, quando Lucas mi chiese di realizzare un nuovo modello di nave che non ricordasse nessuna serie TV. I tempi di lavorazione erano molto stretti, e Grant McCune e i suoi ragazzi avevano quasi ultimato il precedente modello.

Nei primi schizzi aveva ipotizzato una forma a disco, con i motori di forma orizzontale inseriti nella parte posteriore, in modo da distinguersi da tutti gli altri motori che erano principalmente di forma cilindrica. McCune mi chiese di incorporare alcuni degli elementi già realizzati per la Blockade Runner ed in seguito scartati, come la parabola del radar e la vecchia cabina, già sostituita da quella a forma di testa di martello.

Feci vedere gli schizzi preparatori a George, che propose l’asimmetria della parabola, i cannoni posti in modo opposto sulla struttura della nave. Dati i ridotti tempi di lavorazione, ebbi tempo di fare pochi disegni preparatori, visto che i modellisti avevano necessità di concludere presto i lavori”

L'accusa di plagio di Valerian et Laureline: verità o semplice analogia?

Nonostante si continui a parlare di hamburger, in molti hanno fatto spesso notare come alcuni aspetti di Star Wars sembrano presi dal noto fumetto di fantascienza Valerian et Laureline. Se molti hanno visto nel look ‘slave’ di Leia una somiglianza evidente con un outfit di Laureline, è proprio il Millennium Falcon ad essere al centro della più accesa diatriba.

Nel 1971 viene pubblicata un’avventura di Valerian et Laureline, L’Impero dei Mille Pianeti, divenuto poi l’ispirazione anche per il recente film di Luc Besson. In questa avventura compare l’astronave XB982, che ha una somiglianza con un certo cargo corelliano arrivato al cinema qualche anno dopo

A voler essere obiettivi, le somiglianza tra le due astronavi sono più dovute alla loro comune base strutturale, il disco volante. I dettagli che rendono iconiche le due navi spaziali sono molto diversi, senza contare che nel corso delle avventure di Valerian, l’XB982 subisce notevoli cambiamenti.

L'origine della forma del Millenium Falcon

Tornando all’idea di Johnston, per anni si è dibattuto su come si fosse arrivati alla sua idea del Millennium Falcon. Ad aver dissipato questo dubbio è stato l’artbook di Solo, lo spin off della saga dedicato al passato di Han Solo, in cui compare un’immagine in cui si vede uno dei primissimi schizzi di Johnston per il Millennium Falcon

A questo punto si comincia ad intravedere una certa familiarità con il Millennium Falcon che siamo abituati a conoscere, ma ci sono ancora alcuni passaggi. Nei bozzetti realizzati da Ralph McQuarrie della nave pirata che arriva nella base imperiale si intravedono parte delle prime modifiche apportate da Johnston, ma in un’immagine frontale dell’astronave di nota senza ombra di dubbio il celebre muso del Millennium Falcon già ben delineato

Dopo diversi layout presentati in vari storyboard, Johnston arriva a definire in modo definitivo la linea del Millennium Falcon, ora ufficialmente battezzato con tale nome, realizzando le schematiche del mezzo. Tra l’altro, se ogni tanto vi capita di scrivere male il nome della nave di Han Solo, non sentitevi in colpa, anche Johnston in quei lavori spesso chiamava l’astronave Millenium Falcon.

I laboratori dei modelli della Industrial Light & Magic iniziarono subito a lavorare sul nuovo modello di Johnston, utilizzando come soprannome per questo passaggio quello che Grant McCune diede all’astronave: The Pork Burger. Insomma, i riferimenti all’hamburger sembrano essere una costante nella vita del Millennium Falcon! Al punto che qualche bontempone pasticciò una vignetta di uno storyboard (l’arrivo del Millennium Falcon nell’hangar della Morte Nera), rendendolo un panino, consacrando definitivamente questa associazione di idee.

Una volta finalmente arrivati alla forma definitiva del Millennium Falcon, manca la parte più difficile: costruirlo! I modellini della forma definitiva dell’astronave vennero mandati in Inghilterra, precisamente ad Elstree dove venne realizzato il set dell’hangar di Tattooine. Qui venne ricostruito solo mezzo Millennium Falcon, la metà che si sarebbe vista nella scena in cui Han, Luke e compagni salgono a bordo in tutta fretta per scappare alle truppe imperiali.

Una volta realizzate le riprese di questa scena, l’ossatura del Millennium Falcon venne lasciata intera, mentre intorno venne costruito il set della Morte Nera.

Il Millennium Falcon è forse uno degli aspetti di Star Wars ad avere avuto la genesi più complessa, ma dobbiamo riconoscere che alla fine quel pezzo di ferraglia è divenuto il vero fulcro della saga!

 
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