Buon Compleanno al creatore de I Simpson, Matt Groening

Il 15 febbraio è una data molto speciale per tutti gli amanti de I Simpson: festeggiate assieme a noi il compleanno di Matt Groening!

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a cura di Francesca Borrello

Tutti i fan de I Simpson e di Futurama sanno che oggi è un giorno speciale: Matt Groening infatti compie gli anni proprio il 15 febbraio. Autore della serie animata televisiva più longeva della tv, vanta tra le sue carriere quella di fumettista, disegnatore, produttore televisivo e anche doppiatore. La sua fama raggiunge ogni angolo del globo, con le sue opere tradotte e riadattate per inserirsi meglio nelle varie culture. Non in molti però conoscono Matt Groening oltre al suo nome e come sia arrivato al successo. Dalla vita prima de I Simpson (ora anche su Disney Plus), fino alla carriera musicale, vi portiamo alla riscoperta del creatore di alcune delle serie animate televisive più acclamate rivelandovi delle curiosità sulle sue opere. E voi, quanto conoscete l’autore della famiglia gialla più amata dell’animazione?

Dal ghost writing a Life in Hell: tutte le paure di Groening

Nasce nel 1954 a Portland, in Oregon, terzo di cinque figli. Fin dalla più tenera età, ha una passione per il disegno in cui però non si rivela poi così bravo, tanto da essere scoraggiato dai suoi stessi insegnanti. Complice forse il padre, anch’egli scrittore e disegnatore, e la sua stessa forza di volontà, il giovane Matt Groening non si arrende e porta avanti questa passione.

Tuttavia, sceglie un percorso di studi ben diverso da questo suo interesse: si laurea in Matematica e Fisica all’Evergreen State College di Olympia, a Washington, anche se più per dovere che per reale interesse. Una volta uscito dal sistema scolastico, fa i lavori più disparati, passando per un impianto di trattamento dei rifiuti fognari, un negozio di dischi e finendo per fare il ghost writer per un regista hollywoodiano.

Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che ben prima de I Simpson, Matt Groening disegnava un’altra piccola famiglia disfunzionale. Se all’inizio erano brevi strisce fotocopiate e distribuite in un angolo del negozio di dischi in cui lavorava, divenne ben presto popolare tra gli amanti della cultura underground. Fu proprio grazie a questa fama che riuscì a convincere il Los Angeles Reader a fargli pubblicare una striscia con cadenza settimanale, fino ad arrivare a essere pubblicata anche a livello mondiale.

Life in Hell, questo il titolo dell’opera, ha come protagonisti dei conigli antropomorfi e una strana coppia di gemelli amanti. In queste vignette, Matt Groening infonde tutta la preoccupazione, le ansie e il senso di inquietudine che lo attanagliavano negli anni ’70, quando ancora non riusciva ad avere un lavoro stabile. Il protagonista Binky è affiancato dalla sua ragazza, Sheba, e dal figlio illegittimo del primo, Bongo, con un solo orecchio. I tre dividono la scena con Akbar e Jeff, una coppia di amanti pressoché identici.

La nascita de I Simpson

Fu grazie alla popolarità sempre crescente di Life in Hell che Matt Groening venne contattato dal produttore James L. Brooks per ingaggiarlo per creare un adattamento televisivo sul canale Fox. Forse però, non tutti sanno che i Simpson nacquero proprio in quell’occasione, totalmente per caso e sul momento. Groening infatti stava aspettando di fare il suo ingresso nell’ufficio di Brooks per parlare di Life in Hell. Il creatore dei gialli però, fu colto dal dubbio che avrebbe dovuto cedere tutti i diritti d’autore delle strisce e decise quindi di proporre un’idea nuova e totalmente diversa dalla sua prima creazione.

Fece un veloce schizzo di questa famiglia disfunzionale dandogli i nomi dei propri famigliari. Come ammesso da lui stesso successivamente, non si sentiva poi così creativo in quel momento. Fatta eccezione per Bart, tutti i personaggi principali de I Simpson prendono il nome da persone realmente esistite. Abbiamo quindi Marge e Homer dagli stessi genitori di Matt Groening, Lisa e Maggie dalle sorelle minori dell’autore e Patty, la sorella maggiore. Lo stesso sergente Wincester, nella versione originale vanta il cognome da nubile della madre di Groening, Wiggum.

Non volendo però inserire altri nomi di famigliari, decise di non utilizzare il suo nome o quello del fratello, optando quindi per Bart, che non è altro che un anagramma di brat, monello. Inoltre, uscì anche dalla stanza quando venne deciso il nome del nonno Simpson, ma per uno scherzo del destino, quello che venne scelto, Abrahm, era anche quello di suo nonno.

La perfetta famiglia disfunzionale venne così creata. Matt Groening li riempì di così tanti difetti, allontanandoli totalmente dalle perfette famiglie delle serie televisive di quel tempo. Questa particolarità però, non fece che aumentare l’interesse di James L. Brooks, che decise di affidargli la produzione dei cortometraggi da inserire nel suo programma.

Nonostante la famiglia dei Simpson fosse disegnata in un modo alquanto rozzo, dato che gli animatori avevano solo ricalcato i bozzetti di Groening, la serie di corti ebbe abbastanza successo da far pensare a Brooks di poterli sfruttare in modo diverso. Secondo una delle innumerevoli leggende che gravitano attorno a I Simpson, fu durante una festa di Natale che Brooks si convinse cavalcare il successo dei cortometraggi, trasformandoli in una vera e propria serie. La sua intenzione era risollevare l’animazione televisiva, persuadendo la Fox a mandare in prima serata i Simpson.

Tuttavia, i responsabili di Fox non erano totalmente certi che una serie di questo tipo potesse reggere per mezz’ora, ma Brooks riuscì a convincerli a lasciargli la totale autonomia nello sviluppo della serie. Un accordo che ha fruttato al canale un grande successo, tanto da meritarsi un Emmy e il titolo di serie animata più longeva della televisione.

Gialle curiosità e ispirazioni

Una delle curiosità che più affascinano dei Simpson è senza dubbio quella inerente al colore della pelle degli abitanti di Springfield. Ci sono diverse dicerie a riguardo e una tra queste è che Matt Groening volesse un colore che spiccasse subito all’occhio dello spettatore e che, trovandolo inusuale, si sarebbe quindi fermato sul canale per capire se fosse un problema di sintonizzazione della propria televisione. L’ipotesi più accreditata però, è quella di renderli estremamente riconoscibili e d’impatto per chiunque facesse zapping tra i vari canali. Sapevate inoltre che tutti i personaggi hanno quattro dita, tranne Dio e Gesù?

Un’altra delle curiosità che riguardano la nascita dei Simpson e della loro caratterizzazione come li conosciamo noi oggi, riguarda una delle frasi anzi, dei versi più celebri di uno dei protagonisti: Homer. Lo stesso storico doppiatore del capofamiglia, Dan Castellaneta, racconta come sia nata l’esclamazione di frustrazione “D’oh!”. Dato che sul copione questo suono era definito solo come annoyed grunt (un verso infastidito), Castellaneta chiese spiegazioni a Groening, che però gli diede carta bianca su come realizzarlo.

Il doppiatore quindi, decise di ispirarsi all’esclamazione tipica di uno dei personaggi ricorrenti dei film di Stanlio e Ollio che guardava da bambino. Lo scozzese Jimmy Finlayson, l’attore che lo interpretava, aveva dovuto sostituire l’esclamazione damn (dannazione) quando il proprio personaggio veniva infastidito, con un d’oooh prolungato, dato che all’epoca era impensabile pronunciare quella parola. A Groening l’idea piacque, ma per renderla ancora più efficace in termini televisivi, suggerì di accorciarla.

Come predire il futuro con I Simpson, gli anni ’90 e Futurama

Se c’è un alone di assurdità e mistero che permea la serie animata più longeva della televisione, è grazie a questa improbabile quanto accurata capacità di predire il futuro. Molte sono le “profezie” azzeccate da Matt Groening e dai suoi autori, e molti non riescono effettivamente come sia possibile.

Il creatore dei gialli però, ha svelato che in realtà non c’è un vero e proprio sforzo per azzardare le ipotesi sul futuro. Come anche confermato dall’autore Al Jean, si tratta per lo più di un nutrito gruppo di persone intelligenti e molto attente a ciò che succede, che affidano alcuni avvenimenti della storia a quelli più improbabili ed imprevedibili che potrebbero mai accadere nella realtà, finendo così per azzeccarne qualcuna! Ma come specificato, non tutto è un salto nel vuoto: ad esempio, riguardo alla presidenza di Trump, basta ricordare che già nel 1999 ne parlava lui stesso della possibilità di correre come potus.

I Simpson però non sono l’unica serie animata di successo di Matt Groening. Infatti, verso la metà degli anni ’90, l’emittente Fox decise che era giunto il momento di creare un’altra serie animata, affidandosi ancora una volta all'autore. Assieme a David X. Cohen, il produttore decise di puntare questa volta su una serie futuristica, nonostante questo richiedesse delle competenze in campo fantascientifico per realizzarla.

Cominciò quindi la ricerca di informazioni, che consisteva prevalentemente nel passare una grande quantità di tempo tra libri, film e serie tv di fantascienza. Questa viene definita da Groening stesso come la peggiore esperienza della sua vita da adulto. E come successe per I Simpson, la Fox non ne fu subito entusiasta, trovando i temi trattati non adatti per la rete. Matt decise quindi di autoprodursi il primo episodio, Pilota spaziale 3000, che convinse il canale televisivo ad approvarla, seppur con qualche remora. Fu solo con la creazione dell’episodio Io, coinquilino e dopo alcune trattative, che Groening ottenne l’indipendenza anche per Futurama.

L'avvento di Netflix e Disincanto

Se I Simpson e Futurama hanno conquistato il pubblico e la critica, non si può dire la stessa cosa di Disincanto, l’ultima delle opere di Matt Groening. La serie è la sua prima produzione ad apparire direttamente su un servizio streaming, Netflix. Il colosso americano, nel 2017 aveva chiesto a Groening di creare un nuovo serial, affidandosi totalmente al suo stile di animazione, per mandarlo poi in onda un anno più tardi. A differenza delle altre due produzioni, Disincanto ha un punto di vista prettamente femminile e più che a far ridere, cerca di far riflettere lo spettatore su importanti temi di vita quotidiana affrontati dalla protagonista Tiabeanie.

https://www.youtube.com/watch?v=2XqYpUo2KI8

Ambientato in un medioevo fantasy, Disincanto è riuscito a far parlare di sé anche grazie a molti easter egg in riferimento a Futurama che Groening ha inserito. Forse però, queste piccole chicche nascoste si sono rivelate un po’ troppe, per essere considerate da tutti un mero omaggio all’altra opera. Pur non essendoci alcuna conferma da parte degli autori, alcuni fan infatti hanno ipotizzato che Futurama e Disincanto siano parte dello stesso universo. Gli avvenimenti della nuova serie potrebbero avere luogo sia prima delle avventure di Philip J. Fry e dei suoi amici, sia in un futuro ancora più lontano e subito dopo un’ipotetica distruzione mondiale che ha riportato al medioevo il globo.

L'epoca dei Rock-Bottom Remainders

Staccandoci dalle creazioni fumettistiche e disegnate di Matt Groening, vi lasciamo un’ultima chicca sul creatore de I Simpson e Futurama. Forse non tutti sanno che l’autore fa parte di un gruppo musicale rock composto da famosi autori di libri e scrittori di quotidiani in lingua inglese: i Rock-Bottom Remainders. La band vanta tra i suoi componenti nomi illustri come ad esempio Stephen King e Maya Angelou, e furono fondati da Kathi Kamen Goldmark all'inizio degli anni '90.

La Goldmark era una musicista che di giorno lavorava in un’editoria e l’idea le venne quando, accompagnando uno scrittore in giro, pensò di creare un gruppo musicale letterario. Il progetto andò in porto nel 1992, quando i Rock-Bottom Remainders suonarono alla convention dell'American Booksellers Association ad Anaheim, in California, e prendono il loro nome da quelle copie rimaste invendute che vengono cedute a prezzi ridotti.

Dopo aver ripercorso i punti salienti della sua carriera, possiamo dire che Matt Groening è stato uno dei personaggi più influenti nell’animazione della televisione americana e mondiale, sdoganando così i cartoni irriverenti e politicamente scorretti, spianando un po’ la strada a creazioni come I Griffin e Bob’s Burgers.

Non ci resta quindi che augurargli un giallissimo buon compleanno!

Se volete esplorare le prime opere di Matt Groening, vi consigliamo questo volume che raccoglie alcune delle strisce a fumetti di Life is Hell!
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