Eravate davvero convinti che il male fosse sconfitto? Massive Darkness 2: Hellscape, distribuito in Italia da Asmodee, metterà bruscamente fine a questa vostra pia illusione! Un dungeon crawler fantasy cooperativo per 1-6 giocatori dove vestiremo i panni di potenti eroi, i Portatori di Luce, nel tentativo di fermare (questa volta per sempre, si spera) l’Oscurità che avanza. E questa volta, per farlo, andremo direttamente all’Inferno!
Massive Darkness 2: Hellscape: contenuti
Prima di entrare nel dettaglio di Massive Darkness 2: Hellscape andiamo a dare una rapida occhiata alle componenti che costituiscono il prodotto. La scatola si presenta di dimensioni medio grandi e di peso decisamente notevole: non sarà impossibile portarlo in giro da amici o in eventuali associazioni di gioco ma, francamente, potrebbe non essere il primo gioco che vi verrà voglia di portarvi dietro. Andando ad aprire il contenitore, il primo elemento che troviamo è il manuale di gioco: 52 pagine, contiene sia le regole per poter giocare sia le indicazioni per poter affrontare ciascuna delle undici missioni incluse.Nulla da dire su questo elemento del prodotto: le regole sono spiegate in maniera semplice e chiara; i pochissimi elementi poco chiari alla lettura si sono poi chiariti alla prima occasione di gioco. Anche sotto il punto di vista dell’editing siamo a livelli decisamente alti: non abbiamo riscontrato alcun errore di battuta o refuso.L’unica cosa a non averci del tutto soddisfatto, a voler proprio voler trovare il proverbiale pelo nell’uovo, sono le dimensioni del font: decisamente piccole. Messo da parte il volume troviamo le miniature di gioco. Sessantotto in tutto (6 eroi e 62 nemici), disposte su tre piani di un raccoglitore con spazi appositi per ciascun pezzo. Sebbene nel complesso il livello di questa componente di gioco sia decisamente elevato, con pezzi veramente ben caratterizzati e dettagliati alcuni elementi sono un po’ sottotono. Nello specifico, a nostro modo di vedere, i gargoyle non brillano particolarmente.
Massive Darkness 2: Hellscape: setup
Massive Darkness 2: Hellscape non fa della preparazione il suo fiore all’occhiello: inutile girarci intorno, questa fase è decisamente lunga e articolata. A seconda della missione scelta troveremo delle pratiche istruzioni da seguire che ci diranno quali plance usare e come “arredarle”. Purtroppo, a differenza di quanto visto, ad esempio, in Zombicide 2, in questo caso C’Mon non ha voluto (o potuto) utilizzare plance con alcune info (come le porte chiuse) prestampate che avrebbero velocizzato almeno in minima parte la cosa. A contribuire, talvolta sensibilmente, sarà anche il numero di partecipanti (o personaggi usati): per ciascuno dovremo non solo preparare la relativa plancia ma anche selezionare abilità, token speciali, equipaggiamento ecc ecc. Per completezza segnaliamo che, soprattutto nelle missioni più “corpose”, sarà necessario disporre di una discreta area di gioco: tra plance di gioco (spesso disposte in maniera non simmetrica), schede dei personaggi, miniature, mazzi e tutto il resto, la superficie necessaria a giocare si potrebbe fare piuttosto ampia.
L’antefatto
Dieci anni. Tanto è durata la pace dopo che i leggendari Portatori di Luce hanno sferrato il colpo decisivo ai danni dell’Oscurità, bandendo le sue orride creature dal piano materiale e permettendo a tutti di tornare ad avere una vita normale. Poi sono arrivati i sogni: forieri di distruzione e dannazione gettavano il mondo in una voragine infernale dove tutte le creature bruciavano. E a guidare questa distruzione questa volta non erano solo i Demoni, ma anche creature angeliche. I Portatori di Luce vennero richiamati all’azione. Scopo della loro missione indagare su cosa stia succedendo e porvi fine prima che una nuova Oscurità possa fare ritorno! Sebbene leggermente più articolata di quanto appena esposto, la componente narrativa si può ridurre a questo e dopo le prime missioni difficilmente tornerà in gioco.
Massive Darkness 2: Hellscape: il gioco
Una partita a Massive Darkness 2: Hellscape si svolge lungo un numero indefinito di round, all’interno di ciascuno dei quali troviamo quattro distinte fasi. Fase degli eroi. È, abbastanza intuitivamente, la porzione di gioco in cui saremo chiamati ad agire in maniera più attiva. Non vi è un ordine predefinito: saremo noi, ogni volta a stabilire quale Personaggio potrà agire. Nel corso della propria attivazione ogni Eroe ottiene tre azioni che potranno essere svolte, anche più volte, in qualsiasi ordine vorremo:
- Muoversi: conferisce due punti movimento. Questi potranno essere usati, oltre che per passare da una zona di gioco ad un’altra, anche per interagire con gli oggetti o aprire le porte (ciascuna opzione costa un punto)
- Attaccare: dovremo tirare i dadi a nostra disposizione e, in base al risultato ottenuto, infliggere (o subire) danni. A creare la nostra riserva di dadi partecipano armi, armature, capacità speciali e l'essere o meno in una zona di oscurità. Alla morte di ogni Nemico otterremo Esperienza e Oggetti.
- Recuperare: potremo recuperare, in qualsiasi combinazione, un totale tra due punti mana e Salute
- Riordinare l’equipaggiamento: per spostare un oggetto dallo zaino (dove è inattivo) alla plancia e/o per scambiare oggetti con altri compagni d’avventura
- Effettuare Azioni Speciali: elemento variabile a seconda della situazione e/o del personaggio utilizzato (ad esempio potremo curarci usando un oggetto).
Prima di andare oltre è giusto segnalare un importante particolare sull’Attacco: ogni volta che decideremo di farlo, oltre ai nostri dadi, nella riserva dovremo includere anche i dadi della creatura attaccata. Questo vuol dire che di fatto lo scambio di colpi sarà mutuale e ci sarà il rischio di essere feriti ogni volta che entreremo in combattimento (anche se ci sono modi per mitigare la cosa). E se la cosa nel complesso ci è piaciuta, ci sono alcuni elementi che ci hanno lasciato perplessi. Prima di tutto queste risposte possono arrivare anche nel caso di attacchi a distanza, e poi il fatto che quando, nella fase successiva, saranno i mostri ad attaccare gli Eroi non risponderanno.
- Orda: ottengono due azioni che possono essere usate per muoversi o per attaccare. in quest’ultimo caso alcuni risultati ottenibili con i dadi possono attivare eventuali capacità speciali. I Mostri Orda riconoscono nel numero il loro vero punto di forza:relativamente deboli la loro quantità aumenta all’aumentare degli Eroi in campo
- Mostri Erranti: compaiono per effetto di alcune carte o situazioni di gioco. Decisamente più forti delle creature base, il loro comportamento è dettato dalla, definiamola così, intelligenza artificiale riportata sulle carte
- Boss: gli avversari più temibili, sono presenti solo in alcune missioni. Anche in questo caso la loro gestione è affidata a quanto riportato sulla plancia che li rappresenta.
Abbiamo poi la Fase di Avanzamento: riducendola all’osso possiamo definirla come una piccola pausa dove dovremo (sì, è un obbligo) spendere eventuali punti esperienza ottenuti dall’uccisione dei Mostri (o da altri fortunati eventi) per far avanzare di livello i nostri Eroi e renderli così più potenti, forti e performanti grazie all’ottenimento di Abilità sempre più potenti o di nuovi Tesori. In maniera simile ad altri giochi (come il già citato Zombicide) il livello Eroe più alto determina anche il livello delle sfide che dovremo affrontare (quindi mostri più forti ma anche ricompense più ricche).A chiudere ogni round abbiamo la Fase dell’Oscurità: essenzialmente il “pressure system” di Massive Darkness 2: Hellscape. Un token avanza su un tracciato di nove caselle lungo il quale sono presenti eventi che si attiveranno mano a mano. Superata la nona casella si passa ad un tracciato più breve e maggiormente ricco di pericoli.
Varianti di gioco
Massive Darkness 2: Hellscape include due variazioni al sistema di gioco base. La prima è pensata per chi volesse affrontare l’oscurità usando un solo personaggio: visto l’innalzarsi della difficoltà di gioco avremo a disposizione 4 azioni invece delle solite 3. La seconda, la Sfida Hellbreaker, è pensata per chi vuole un piccolo brivido in più: in questo caso avremo un segnalino Latore di Vita in meno. In tutta onestà non sono elementi che incideranno radicalmente sulla fruizione del prodotto, le segnaliamo per amore di completezza.
Personaggi
Una dissertazione un po’ più dettagliata meritano, a nostro avviso, i sei Eroi che potremo giocare. Senza entrare troppo nei particolari, ci limiteremo ad esporre le differenze che rendono ciascun personaggio unico.
Mago: fa della gestione del Mana il suo fulcro principale. E, in questo caso, la parola fulcro non è usata a caso. Questo personaggio usa infatti una ruota (l’amuleto degli Incantesimi) su cui gira una freccia, e su cui deve disporre le proprie abilità. L’abilità utilizzabile è quella indicata dalla freccia. Alcune abilità dovranno essere attivate volontariamente, altre partiranno in maniera autonoma. in qualsiasi caso usare un’abilità consuma mana e, inoltre, causa lo spostamento della freccia nel quadrante successivo. Inoltre il Mago può spendere mana per muovere la freccia e, così facendo, scegliere l’abilità da usarePaladino. un personaggio che ha la duplice funzione di stratega e buffer (potenziatore dei personaggi per i non anglofoni). Dispone di una plancia con tre effetti diversi, ciascuno legato alla presenza di un token sul campo da gioco: trovarsi dove è presente il token vuol dire ottenere il relativo effetto. Non solo il Paladino può associare a ciascuna abilità della plancia una delle sue Abilità e combinare i due effetti.
Questa la panoramica dei singoli Personaggi. Troviamo corretto aggiungere una considerazione sul loro sviluppo nel corso della partita: come nel capitolo precedente potremo infatti potenziare i nostri alter ego facendoli salire di livello.Tuttavia in Massive Darkness 2: Hellscape saremo di fronte ad una interessante novità: questa crescita non avverrà secondo dei binari pre-impostati ma saremo noi a guidarla scegliendo ogni volta se acquisire nuove abilità o se potenziare quelle già a nostra disposizione. Onestamente l’abbiamo trovato un modo molto semplice, e gradito, per personalizzare il nostro Personaggio e, con esso, il nostro stile di gioco.
Considerazioni
Partiamo con quello che forse è l’aspetto più importante ogni volta che abbiamo di fronte una nuova edizione di un prodotto già conosciuto: vale la pena comprare Massive Darkness 2: Hellscape? E la nostra risposta è: sì!Ed è una risposta che riteniamo valida sia che siate veterani del primo capitolo o che sia la prima volta che vi troviate ad affrontare l’Oscurità. Sebbene l'antesignano della saga non sia particolarmente datato, abbiamo qui un prodotto più moderno e fluido sotto diversi aspetti che trasportano il marchio verso nuovi lidi. Sicuramente alcuni elementi (in primis il diverso peso dell’oscurità, di cui parleremo a breve) potrebbero non soddisfare tutti, ma a nostro avviso i cambiamenti apportati rendono questo secondo capitolo migliore del precedente.
Gioco indicato per...
Massive Darkness 2: Hellscape trova nel giocatore american spinto il suo target ideale: qui saremo chiamati a lanciare tonnellate di dadi e, di conseguenza, la casualità potrà dire spesso la sua (anche se, va detto, avremo molti modi per indirizzarla nel modo giusto).Tuttavia il campo di applicazione si restringe ai giocatori abituali: nel complesso il carico richiesto da questo gioco (inteso sia come organizzazione e durata delle partite che come gestione dei Personaggi) difficilmente risulterà ben accetto da chi cerca un saltuario momento di svago.A seguire, visto il fatto che sarà possibile giocare solo in maniera collaborativa, è indubbio che il gioco sia indicato esclusivamente a persone che amino agire in concerto con gli altri giocatori e sappiano cooperare in maniera fluida e realmente collaborativa. E nel caso di Massive Darkness 2: Hellscape questo è quanto mai vero: le nette differenze tra i diversi Personaggi “impone” uno scambio dialettico tra i partecipanti, non fosse altro che per trarre la massima sinergia tra le diverse Abilità.
Massive Darkness 2: Hellscape: conclusioni
Massive Darkness 2: Hellscape è uno di quei casi, non così numerosi, di sequel che riesce a migliorare il suo predecessore senza alterarne la natura. Abbiamo qui un Dungeon Crawler che nonostante la massiccia quantità di dadi usati riesce a non trasformarsi in un gioco dove il cervello diventa un optional. Al contrario, proprio per la necessita di essere sempre sul pezzo, potrebbe non risultare di facile approccio a chi non è un habitué del gioca da tavolo (anche se, va detto, il sistema è abbastanza semplice da poter essere imparato molto velocemente).La forte caratterizzazione dei singoli personaggi, e la libertà di farli evolvere come preferiamo è un elemento molto gradito che permette di affrontare in maniera nuova le diverse missioni e di ridurre il pericolo del giocatore alpha che spesso caratterizza i collaborativi puri.Va tuttavia ricordato che abbiamo tra le mani un gioco dal fortissimo spirito american: vero, saremo chiamati ad impostare una strategia e, chiaramente, potremo influenzare l'andamento degli eventi, ma in ultima analisi saranno i (tanti) dadi tirati a decretare il successo o il fallimento delle nostre azioni. Se l'idea che il caso possa mettere lo zampino in un "piano (altrimenti) ben riuscito" allora è meglio rivolgersi altrove. Se invece vedete la cosa come una componente della sfida Massive Darkness 2: Hellscape non vi deluderà!