Non solo di film e serie tv è fatto il Marvel Cinematic Universe, come dimostra la nuova serie animata Marvel What if...?, pronta a portate i fan dell’MCU in una dimensione narrativa diversa a partire dall’11 agosto, quando su Disney+ verremo guidati dall’Osservatore alla scoperta di vite alternative per gli amati personaggi del Marvel Cinematic Universe. Non poteva esserci momento migliore per presentare una serie animata come Marvel What if...?, considerato come gli eventi a cui abbiamo assistito in Loki e WandaVision abbiano ufficialmente introdotto anche nel contesto cinematografico degli eroi della Casa delle Idee il concetto di universo parallelo, aspetto centrale nella Fase Quattro dell’MCU.
Come ben sanno i lettori di comics Marvel, gli universi paralleli sono un concept narrativo appagante e complesso, che si configura in modo differente a seconda della tipologia di racconto che si vuole sviluppare. Se da un lato abbiamo un’interazione più stretta tra alcune declinazione del multiverso marveliano, come visto in saghe come Secret Wars o per lo Spider-Verso, in altri casi abbiamo assistito a delle realtà alternative più autonome, fini a sé stesse, come per Terra X. Nel caso dei Marvel What if...?, come vi abbiamo raccontato nel nostro speciale, Marvel era partita da un altro modus operandi, ovvero riscrivere alcuni passaggi epocali della continuity del Marvel Universe, offrendo interpretazioni differenti che mantenessero però inalterato lo spirito autentico dei personaggi. Esperienza riuscita, come dimostra la lettura del recente volume What if? Classic di Panini.
Ma come si inserisce questo spunto all’interno del Marvel Cinematic Universe?
What if?, le infinitè possibilità del Marvel Cinematic Universe
Un interrogativo a cui abbiamo avuto parziale risposta grazie all’anteprima di Marvel What if...?, che ci ha consentito di goderci i primi tre episodi della serie animata di Disney+. Esperienza che ha nuovamente confermato come dietro la gestione del mondo marveliano ci sia una progettualità che, nonostante un decennio di costante presenza, ha ancora molto da raccontare, affidandosi sia alla spinta narrativa di sceneggiatori e registi, ma anche al rispetto della lore del materiale originale. Sembrerà ironico, ma parlando di Marvel What if...? è giusto ricordare come il passaggio dalla carta alla pellicola abbia creato un’inevitabile modifica della storia dei metaumani marveliani, mutamento che ha però mantenuto inalterati i tratti essenziali del loro carattere. A ben vedere, il Marvel Cinematic Universe è un’altra delle tante Terre di cui si compone il multiverso marveliano, concetto che in What if...? sembra essere centrale nel legare tra loro diversi episodi.
I capitoli che abbiamo visto hanno come protagonisti eroi ‘alternativi’ che hanno già fatto emergere un discreto interesse alla presentazione del trailer: Captain Carter e T’Challa, quest’ultimo in una divertente versione Ravager. Il terzo capitolo mostratoci è un Marvel What If...? dedicato a un mondo senza Avengers, storia che non si integra solamente nell’MCU, ma che omaggia anche due dei primi What if? fumettistici. Dare vita a questi personaggi, per quanto affascinante, non era semplice, considerato che si doveva offrire agli spettatori avventure che mantenessero quel tono di familiarità con la versione ‘canonica’ del Marvel Cinematic Universe, ma che fossero comunque credibili all’interno di un contesto narrativo differente. D’altronde, era proprio questo elemento il cardine su cui Roy Thomas aveva basato il fulcro narrativo dei What if...? fumettistici, basandosi sulla celebre domanda di Stan Lee ‘E se…?’, con cui il Sorridente Stan era solito stimolare i suoi autori.
Fedeli alla scintilla primigenia con cui erano nati i What if? di carta, gli sceneggiatori guidati da A.C. Bradley, creatore della serie, hanno quindi mutuato dalla versione cartacea i tratti essenziali dello spirito dei What if...?, in primis chiamando in azione l’Osservatore, extraterrestre membro di una razza che testimonia eventi di grande importanza nell’Universo, senza mai interferire. A questo essere onniscente, vocalmente interpretato in originale da Jeffrey Wright, è consentito anche individuare i turning point della storia, quei momenti in cui la continuity si è trovata di fronte a un bivio, situazioni che creano infinite possibilità. Occasioni in cui, come ricorda nell’incipit di ogni episodio l’Osservatore, possiamo chiederci ‘E se…..?’.
Suggestione narrativa accattivante, che la serie animata Disney presenta con carattere e personalità, cogliendo una perfetta sintesi tra il rispetto della formula narrativa fumettistica e la contestualizzazione all’interno del Marvel Cinematic Universe. Senza togliervi il gusto di scoprire quali siano questi universi alternativi, ci limiteremo a confermare la bontà del lavoro degli sceneggiatori, che sono stati abili nel creare situazioni in cui l’indole dei personaggi noti viene mantenuta inalterata, con modifiche che avvengono in modo ragionato e per via di atteggiamenti che sono frutto di una sostanziale modifica nel corso degli eventi.
In alcuni casi, come per l’episodio dedicato a Peggy Carter, l’aderenza agli eventi ‘canonici’, in questo caso Captain America: Il Primo Vendicatore, è più marcata, grazie alla ricostruzione di momenti centrali del film, visti da una differente prospettiva, che rimane comunque fedele ai tratti essenziali dei personaggi. Una costruzione emotiva scandita con un ritmo rapido ma ben curato, considerato che questi universi alternativi devono mostrarsi in episodi trenta minuti.
Se prendiamo invece il secondo episodio, dedicato a T’Challa e alla sua vita come Ravager, lo stravolgimento di alcuni volti noti è più marcato. In questo caso, la motivazione sembra più essere dovuta alla volontà degli autori di far risaltare con particolare vigore l’influenza positiva del personaggio del compianto Chadwick Boseman, il cui idealismo ha un impatto, onestamente, sin troppo esagerato su figure che siamo abituati a veder in tutt’altra veste. Va concesso che questo episodio si rifà alla narrativa de I Guardiani della Galassia, il contesto più irriverente e divertente del Marvel Cinematic Universe, figlio della narrativa di James Gunn, che ha recentemente importato questa sua visione anche nel mondo cinematografico DC con il suo Suicide Squad - Missione Suicida.
Nuovi, strani mondi
Nonostante questa comprensibile e poetica concessione, i tre episodi di anteprima di Marvel What if...? sono all’altezza delle aspettative. I fan del Marvel Cinematic Universe si sentiranno in un ambiente familiare, rivivendo le dinamiche interpersonali tra i diversi personaggi e stupendosi, al contempo, di come una semplice modifica di un evento possa dare vita a contesti narrativi così diversi. Agli sceneggiatori va tributato il merito di avere sempre rispettato il materiale originale, non si sono effettuate forzature per puro gusto citazionistico o per dare vita a situazioni pretestuose.
Una resa narrativa che viene impreziosita anche da una realizzazione tecnica appagante. Realizzati in cel-shaded, sotto la guida del responsabile dello sviluppo visivo Ryan Meinerding, i 9 episodi che compongono questa prima stagione mostrano fluidità di animazione e cura del dettaglio, visivamente colgono le sfumature dell’MCU cinematografico riproducendolo con fedeltà e concedendosi i giusti spazi di libertà per mostrare una propria personalità.
Ogni episodio della nostra anteprima ci ha deliziato per il suo rispetto alla continuity dell’MCU nel riproporre con attenzione maniacale location note e movenze dei personaggi, stupendoci con una colorazione viva e impeccabile, che concorre alla sensazione di trovarci nuovamente al cospetto di un prodotto di alta qualità dell’MCU, capace non solo di riprodurre le sensazioni visive dei capitoli cinematografici della saga, ma di realizzare situazioni cosmiche, specie nella presentazione, che echeggiano la maestria di maestri come Starlin e Shooter.
Il giudizio finale, ovviamente, si potrà dare solo dopo aver visto i restanti sei episodi, ma la sensazione è che Marvel What if...? sia una produzione centrale, stilisticamente e narrativamente, per gli sviluppi della Fase Quattro dell’MCU. L’identità del Marvel Cinematic Universe è ben radicata, ma la serie animata consente agli spettatori di lanciarsi in un divertente gioco di ricerca di citazioni omaggi, più attinente al contesto cinematografico che fumettistico. Una componente ludica vincente, considerato che questo meccanismo cementa la sensazione di familiarità all’MCU, dando a Marvel What if...? ulteriore fascino e senso di continuity, che viene sempre ricondotta alla sua giusta dimensione dalla discreta ma inconfondibile presenza dell’Osservatore durante gli eventi raccontati. Dopo Loki, grazie a Marvel What if...? il multiverso dell’MCU ha ulteriore carattere, confermando le aspettative dei fan per questa quarta fase del Marvel Cinematic Universe.