È uscito da poco il trailer italiano di Mad Max Fury Road, reboot di "Interceptor - Il guerriero della strada", film che regalò la fama a Mel Gibson, e che faceva seguito al primo capitolo del 1979. A firmarlo è lo stesso regista di allora, George Miller, che torna sul proprio lavoro rinfrescandolo con le tecniche cinematografiche moderne e le nuove strategie narrative. Mad Max: Fury Road esce in Italia a maggio 2015.
Il trailer è superlativo, e se il film dovesse essere valido anche solo la metà potrebbe essere uno dei migliori che vedremo la prossima stagione. L'ambientazione è la stessa vista negli anni '80: il mondo ha affrontato un'apocalisse, forse una guerra nucleare, e ora è una landa desolata in preda a bande di violenti predatori a caccia di benzina.
"In questo mondo", recita la sinossi ufficiale, "ci sono due ribelli in fuga che potrebbero riuscire a ristabilire l'ordine. C'è Max, un uomo d'azione e di poche parole che cerca di ritrovare l'equilibrio mentale dopo aver perso sua moglie e suo figlio, e Furiosa, una donna d'azione convinta che la sopravvivenza sia possibile se riesce ad attraversare il deserto e tornare alla terra dov'è cresciuta".
La presentazione non dice granché, è più o meno una fotocopia del film originale, ma questo secondo trailer di Mad Max: Fury Road ci mostra tutto quello che si può desiderare da un film simile. Azione concitata, esplosioni, costumi fantastici, veicoli artigianali e corazzati, un protagonista duro come il cuoio, personaggi secondari affascinanti. Insomma c'è il pacchetto completo.
Le sequenze raccontano un mondo senza legge e senza pietà dove "tutti son impazziti". La violenta esaltazione dei sopravvissuti però non è tutto: Mad Max Fury Road è, come lo fu l'originale, Cinema con la "C" maiuscola: fotografia e montaggio, immagini che parlano, che emozionano.
L'estetica di Mad Max è unica nel suo genere, un barocchismo venato di steampunk. Questa versione moderna è un inseguirsi di luci accecanti, le fiamme e il sole del deserto, eppure dipinge un quadro dalle tinte oscure e angoscianti. Insomma, sembra proprio che George Miller sia riuscito nel proprio intento, nel proporre un aggiornamento della propria opera del tutto convincente. Non una semplice copia fatta tanto per vendere qualche biglietto, ma una vera revisione artistica, profonda e ricercata pur nel suo essere cinema di genere.
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Un film che varrà la pena di vedere, sempre con il solito dubbio: i trailer dopotutto sono fatti da professionisti specializzati, e non è detto che rifletta davvero la reale qualità del film. Potrebbe essere un grande inganno, ma spero con tutto il cuore che Mad Max: Fury Road sia davvero quello che sembra.