Lucifer e altre 6 serie tv basate sui fumetti che dovresti vedere

La terza stagione di Lucifer si è appena conclusa, ed a noi ha fatto venire una gran voglia di consigliarvi altre divertenti serie tv tratte dai fumetti!

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

La terza, e originariamente ultima, stagione di Lucifer si è da poco conclusa, trasmessa in Italia sul canale via cavo Premium Action, e in contemporanea su Infinity, dove alcuni episodi della serie tv sono a tutt'ora disponibili (ma lo resteranno per poco).

Lucifer, tra i beniamini di una folta schiera di amanti del serial investigativo di stampo più leggero (in sintesi: non troppi tecnicismi alla CSI, di cui per altro condivide la produzione ad opera di Jerry Bruckheimer), è stato infatti confermato per una quarta stagione, dopo il salvataggio da parte di Netflix che ne ha impedito la definitiva cancellazione.

La cosa curiosa sul serial è che non tutti conoscono le origini di Lucifer, e del suo strettissimo rapporto con il mondo dei fumetti, il che ha scaturito in noi una certa curiosità. Sostanzialmente ci siam chiesti quali siano le migliori serie tratte dai fumetti, ma decidendo di partire dalle basi, abbiamo prima ideato questo articolo, il cui scopo è quello di portarvi a conoscenza di alcune divertenti (e in certi casi eccezionali) serie tv tratte dai fumetti.

Prodotti con carattere, dignità, e anche un pizzico di ambizione. Non tutte ovviamente, ma solo alcune che ci è venuta voglia di suggerirvi e che non siano palesemente legate al mondo dei fumetti (tipo quelle evidentemente supereroistiche come Titans e affini). Pronti per il binge watching?

Lucifer

Visto che è il nostro aggancio alla concezione di questo articolo, non potevamo che partire proprio con Lucifer. Creata nel 2016 da creata da Tom Kapinos, creatore per altro di Californication, Lucifer deve i suoi natali ad un'opera di pregio assoluto nel mondo del fumetto, ovvero il Sandman di Neil Gaiman, in cui il personaggio fu introdotto e da cui poi si scollò per una propria autonomia a fumetti. La serie ha molto poco a che vedere con la controparte fumettistica, e pur mantenendo la volontà di raccontare la storia del Diavolo, arrivato sulla Terra dopo la decisione di prendersi una vacanza dalla sua eterna routine infernale, finisce per prendere un tono a volte più da teen drama che da seriosa novel sul senso del libero arbitrio.

Nel farlo il serial mescola parte dello stile di Californication, ma privo dei suoi contenuti sessuali espliciti, e una narrazione a la CSI, ereditata dalla produzione di Jerry Bruckheimer. La serie, diciamocelo subito, non esce troppo fuori dai confini del politically correct, ed a volte più che interrogarsi sul tema teologico o sovrannaturale finisce per essere un incrocio tra Streghe e Friends, eppure in fin dei conti Lucifer è divertente e godibile. Gran parte del merito è proprio di Lucifer, un diavolo elegante e raffinato, portato sul grande schermo dal talentuoso Tom Ellis, che oltre ad avere uno charme squisitamente inglese (l'attore, per altro, è gallese), riesce a fare un po' di tutto con una buona presenza scenica, compreso suonare il piano e cantare. Divertente con riserve insomma, ma godibile nel complesso. 

Wynonna Earp

Partiamo da un presupposto importante: Wynonna Earp non è una serie imperdibile. A questo punto vi chiederete perché consigliarvela, e il motivo è semplice: al di la del parere della critica, che ha estremamente punito la serie SyFy, Wynonna Earp è comunque uno show godibile e leggero, perfetto per riempire momenti di attesa tra una messa in onda e l'altra dei vostri show preferiti. Basato sulla serie omonima ideata da Beau Smith per Image Comics (poi passata a IDW), Wynonna Earp è una serie cosiddetta “weird western”, ovvero quel sottogenere che coniuga tematiche western con altre decisamente meno realistiche come la fantascienza o, in questo caso, l'horror.

Benché la versione originale sia molto horrorifica, la versione televisiva ha il pregio di abbondare con lo splatter, mantenendosi fedele a quello che è l'imprinting cartaceo, specie per ciò che concerne il carattere della sua protagonista. Ultima nata della famiglia Earp (ricorderete un bellissimo film con Kevin Costner), Wynonna caccia demoni con uno stile “badass” a metà tra lo stereotipo di un motociclista e quello di uno scaricatore di porto. Non aspettatevi chissà quale guizzo narrativo, ma per certi versi l'intero show è una goduria.

Le terrificanti avventure di Sabrina

Sappiamo cosa state pensando: “questo non è tratto dai fumetti, è un remake di una vecchia serie tv!”. Sbagliato! Sabrina vita da strega nasce infatti come spin-off fumettistico di Riverdale, sotto l'etichetta Archie Comics che, pensate, ancora oggi pubblica avventure per ambo i marchi. La versione anni '90 era, di per sé, una versione abbastanza edulcorata della Sabrina fumettistica che, come una sorta di versione alternativa di Buffy (trivia: anche questa ebbe a che fare con i fumetti), aveva a che fare con il mondo dell'oltretomba. Messo da parte quel buonumore squisitamente anni '90 che caratterizzava la tv dell'epoca, la Sabrina odierna è molto più cupa e dark, e l'intera prima stagione riprende in pieno le tematiche dell'horror paranormale, Satana compreso.

La serie è dark, oscura, e mette al centro della storia Sabrina Spellman, giovane strega in dubbio sullo stringere o meno un patto con Satana che sancisca la sua vita da strega “adulta”. Il serial, più che interrogarsi sul satanismo, è un'enorme riflessione sul patriarcato, sul senso della scelta e, ovviamente, sul libero arbitrio.

Preacher

Basato su uno dei capisaldi della Vertigo degli anni '90, scritto da Garth Ennis e disegnato da Steve Dillon, Preacher è una di quelle serie che uno dovrebbe vedere anche solo per lo sfizio di scoprire dove andrà a parare. La storia è quella di un predicatore del Texas, Jesse Custer, che improvvisamente si scopre possessore di un potere divino: quello di obbligare le persone a fare qualunque cosa lui dica. La serie originale è sprezzante, scorretta e sporca come solo Ennis poteva concepire, e seppur abbia perso un po' di colpi sul finale è, ancora oggi, una lettura obbligata.

Lo show, nonostante mantenga intatte gran parte delle situazioni e dei personaggi originali, uno su tutti il vampiro punk rock Cassidy, edulcora alcuni passaggi della versione cartacea, complice l'oggettiva impossibilità di portare alcuni dei momenti decisamente fuori di testa ideati da Ennis in tv. Al netto di tutto Preacher è una delle migliori serie di genere, nonché uno dei prodotti migliori di cui possiate fruire su Amazon Prime. Arrivata di recente alla sua terza stagione, è anche una delle poche che non ha perso neanche un colpo.

Legion

Ambientato nell'universo dei film degli X-Men, Legion è ovviamente tratto dal mondo dei fumetti, sebbene l'eredità non sia specificatamente vincolata ad una serie, ma ad un personaggio, quello di David Charles Haller, meglio noto ai fan Marvel per essere il figlio illegittimo del Prof. Charles Xavier. Haller, o Legione che dir si voglia, è dunque un mutante, i cui enormi poteri gli permettono persino di cambiare la trama stessa della realtà. Schizofrenico, incontrollabile e potentissimo, è stato un nemico di lunga data degli X-Men, ed è stato artefice anche della morte di moltissimi personaggi celebri.

La serie è dunque basata su di un vero e proprio villain, ma al di la di questo Legion è uno show interessante perché si immerge senza mezze misure nello stato mentale, schizofrenico e paranoide, del suo protagonista. Pesantemente influenzata dalla cinematografia di David Lynch, Legion è una serie drammatica, cupa e visivamente sontuosa, quasi agli antipodi col filone cinematografico degli uomini X con cui, a conti fatti, ha da spartire poco e niente. Legion è infatti molto più concreta e, per certi versi, “realistica” delle sue controparti cinematografiche, e fa del dramma, più che della fiction supereroistica, il suo fulcro narrativo. Per altro, a dirla tutta, è il prodotto in questa lista tecnicamente più raffinato e appagante.

Umbrella Academy

Di Umbrella Academy abbiamo parlato a lungo, ma sinceramente varrebbe la pena parlarne ancora per un bel po'. Arrivata da poco su Netflix con la sua stagione d'esordio, lo show è tratto dall'omonima serie a fumetti ad opera di Gerard Way e Gabriel Bà, e racconta di un improbabile nucleo di eroi, alle prese con calamità varie, viaggi nel tempo, killer inossidabili e tanto e situazioni al limiti dell'impossibile. Ora, la Umbrella Academy originale ha un ritmo forsennato. I due volumi editi sino ad ora (un terzo è in dirittura d'arrivo) sono una corsa forsennata di eventi, situazioni e combattimenti, in quella che è una serie che ha lo spirito di un'opera squisitamente rock (più che pop).

Per questo motivo la lettura potrebbe essere indigesta a molti, ma stessa cosa non può dirsi del serial che, al di la dei gusti personali, riesce non solo a seguire la logica delle avventure cartacee (almeno a grandi linee), ma ad espandere anche molte delle tematiche assopitesi tra le pagine. La Umbrella Academy di Netflix è un dramma corale, quasi teatrale, con al centro una super-famiglia disfunzionale dal sapore quasi “stanleeano”. I personaggi sono degli outsiders che non riescono, apparentemente, a trovare un proprio posto nel mondo, e come dei moderni Misfits finiscono per emarginarsi anche all'interno della loro stretta cerchia sociale, schiacciati dal peso delle proprie responsabilità.

Happy!

Ispirato all'omonimo fumetto di Grant Morrison e Darick Roberston, Happy! (con punto esclamativo) è una serie fuori di testa e, senza mezze misure, forse il prodotto di questa lista che va visto per forza! La serie racconta di Nicholas "Nick" Sax, un ex poliziotto che sbanca il lunario come sicario a pagamento. Alcolizzato e tossico, Nick finirà coinvolto in una sparatoria, nel quale rischierà la vita. Al suo risveglio da uno stato comatoso, si troverà spiazzato dalla presenza di un buffo unicorno volante blu, il cui nome è per l'appunto “Happy”.

Il personaggio in stile cartoon altri non è che l'amico immaginario di sua figlia, il cui rapimento, obbligherà Nick e il suo stravagante partner immaginario a mettersi sulle tracce di un pericoloso criminale. Una serie assurda ma estremamente divertente, in cui il cinismo cupo e burbero di Sax, unito al suo fare sommario, sbrigativo ed estremamente violento, si scontra costantemente con il personaggio di Happy, nella strana rivisitazione del classico “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”, ma con più sesso e violenza di quanta se ne potrebbe mettere in uno show televisivo. Sax, portato su schermo con rara abilità da Christopher Meloni, è un personaggio moralmente ambiguo. Alcolizzato e costantemente allucinato, è una macchina da guerra che colpisce con violenza, in un mix a metà tra Eddie Valiant e Max Payne. Imperdibile

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