Luca, recensione in anteprima del nuovo film Pixar

Abbiamo visto in anteprima il nuovo film Pixar Luca: ecco la nostra recensione.

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a cura di Mabelle Sasso

Luca, il nuovo film Pixar diretto da Enrico Casarosa, sarà disponibile in streaming su Disney+, compreso all’interno dell’abbonamento, a partire da venerdì 18 giugno. Il film è la prima pellicola Pixar a essere ambientata in Italia, più precisamente in Liguria, e racconta la particolare estate di tre ragazzi preadolescenti: Luca, Alberto e Giulia. Inizialmente il film era previsto per la distribuzione cinematografica, tuttavia Luca è stato riposizionato in esclusiva streaming sulla piattaforma Disney in seguito a numerosi cambiamenti apportati alle uscite cinematografiche del 2020-21, facendo così di necessità virtù e condividendo lo stesso trattamento riservato per Soul, che è approdato sulla piattaforma lo scorso 25 dicembre, anch’esso disponibile per tutti gli abbonati senza costi aggiuntivi.

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Abbiamo avuto l’opportunità di partecipare sia alla conferenza stampa con il regista e il cast originale della pellicola, sia di vedere Luca in anteprima in streaming, anticipandone così l’arrivo su Disney+. Di seguito le nostre considerazioni su questa piccola, ma significativa, gemma del cinema di animazione.

Luca: ricordo di un’estate

Luca Paguro è un giovane mostro marino che lavora nella fattoria dei suoi genitori. Il ragazzo si tiene alla larga dalle creature della superficie, seguendo diligentemente le regole stabilite dai genitori, tuttavia è innegabile quanto sia affascinato dal mondo che si estende oltre i luoghi a lui conosciuti. Un giorno, assecondando la sua grande curiosità, decide di spingersi fino a riva, dove incontra e conosce Alberto, un altro giovane mostro marino.

A differenza di Luca, Alberto, si è avventurato in superficie più volte e si offre di insegnare al nuovo amico tutto quello che sa sul mondo degli umani. In breve i due diventano quindi inseparabili e decidono di avventurarsi fino al villaggio degli umani, spinti dalla loro curiosità e dal desiderio di trovare una Vespa. A Portorosso i due fanno amicizia con Giulia, una ragazzina allegra ma un po’ sopra le righe, con cui decidono di gareggiare a un’importante gara riservata ai bambini del paese. In questa nuova dimensione, Luca cerca di assaporare ogni attimo della sua nuova vita, cercando di fare suo ogni nuovo insegnamento e ogni nuova esperienza, alla scoperta consapevolezza di sé e dell’importanza dell’amicizia.

Stile e animazione

In questa pellicola è la storia a fare da motore principale, ragion per cui ci troviamo di fronte a personaggi caratterizzati da uno stile cartoonesco e che non eccedono nell’ostentazione dei dettagli. In una certa misura il character design dei personaggi non si allontana molto da quello di La Luna, il primo cortometraggio Pixar firmato da Enrico Casarosa, tuttavia questa continuità stilistica tra le due opere conferisce al regista genovese identità artistica con uno stile personale ben definito e riconoscibile dal pubblico.

Nel dare forma alla sua visione Casarosa e il team creativo di Luca hanno scelto un design dei personaggi semplificato, che potesse sovrapporsi perfettamente alla narrazione essenziale che vuole porre l’accento sui sentimenti e gli obiettivi dei personaggi e le atmosfere dei luoghi in cui si svolge la vicenda.

La Liguria di Luca, con la sua fittizia cittadina di Portorosso, è semplicemente splendida. La bellezza caratteristica dei piccoli borghi della Riviera si ritrova in ogni piccolo dettaglio: dalla tenacia di costruzioni addossate l’una all’altra, aggrappate alla roccia che si tuffa in un mare azzurro e turchese, alla rappresentazione di strade tortuose e impervie fino alla piazza centrale che si apre orgogliosamente al mare. Portorosso, un villaggio di pescatori, è costantemente illuminato da una luce calda e brillante che mette in risalto i colori caldi con cui sono costruiti i suoi edifici.

https://youtu.be/ndwH42k8U70

Luca però non esplora solo luoghi terreni (benché fittizi) come il villaggio dei mostri marini o la già citata Portorosso: il film, in diversi momenti, ci conduce anche al fantastico e meraviglioso, con i sogni del suo protagonista. La dimensione onirica è quella in cui l’estro creativo di Casarosa e degli artisti che hanno dato vita al film può viaggiare trascendendo dal mondo reale. I sogni di Luca sono grandiosi, animati da colori vibranti e mostrano le ambizioni e i desideri di questo ragazzino, la cui scoperta del mondo è appena cominciata e non vuole accennare ad arrestarsi.

Nel caso vogliate approfondire l’aspetto visivo del film, potete dare un’occhiata al processo creativo degli artisti dietro a questa pellicola, con molte informazioni sulla lavorazione, concept art e molto altro nel volume The The Art of Luca, disponibile per l’acquisto online.

Quando la semplicità è la ricetta perfetta

Luca è una storia di formazione in piena regola, ma è anche in parte un’opera semi-autobiografica: la vicenda si ispira a eventi dell’infanzia di Enrico Casarosa, il regista del film, e della sua amicizia con Alberto, il suo migliore amico.

Nel cercare di dare vita ai suoi ricordi sullo schermo, il regista ha scelto di raccontare una storia semplice, ma che fosse in grado di risuonare, su livelli diversi a seconda dell’età, con i sentimenti e i ricordi degli spettatori. Negli adulti il film porta a galla atmosfere e suggestioni di un passato ormai distante ma fissato vividamente nei ricordi di ogni persona, mentre nei più giovani il film spalanca una soglia che mostra loro personaggi nei quali potersi specchiare e riconoscersi.

Contrariamente a molte altre storie che sviluppano questo tema e che fanno leva esclusivamente su una parentesi di nostalgia, legata a quella percezione e ricordo di semplicità e felicità dei tempi che furono, in Luca non vi è traccia alcuna di tristezza, lontananza o rimpianto. Il film è pervaso invece da sentimenti più leggeri e idilliaci associati all’estate e alla preadolescenza e mette in scena una vicenda che culla lo spettatore con emozioni positive e la convinzione di poter afferrare i sogni con le proprie mani.

In relazione alle altre pellicole dello studio, Luca, appare forse più intimo e meno sperimentale soprattutto se paragonato alla “trilogia esistenziale” di Docter (Up, Inside Out e Soul), che pone al centro della narrazione ambiziosi quesiti sulla filosofia e la natura umana. Riteniamo però che un paragone simile sia ingiusto nei confronti di un film che ha come obiettivo quello di raccontare una storia dell’amicizia tra due ragazzini, nel modo più amorevole e onesto possibile.

Conclusioni

Luca è un film incantevole, che racconta in modo diretto e autentico la scoperta dell’amicizia e della grandezza del mondo. La semplicità, che potrebbe essere percepita come un potenziale punto debole di questa pellicola, cela in sé tutta la forza di un racconto che nel genere delle storie di formazione si colloca in modo quintessenziale: Luca non vuole essere né una storia grandiosa, né un racconto filosofico sui grandi temi che accompagnano l’esistenza dell’uomo e in questo centra perfettamente il suo bersaglio.

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