Luca: la Liguria instagrammabile da scoprire

I luoghi di Luca, il nuovo film animato Pixar, viaggio nella Liguria instagrammabile tutta da scoprire

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a cura di Manuel Enrico

Luca, Liguria e luoghi perfetti per fare delle belle foto, post su Instagram o selfie in stile Pixar? Eccovi la nostra "guida" ai luoghi del film per non perdervi nessun angolo magico durante le (speriamo) vostre vacanze estive! Delle tante magie realizzate da Luca, il nuovo film animato Pixar disponibile dal 18 giugno scorso su Disney+, la più strabiliante è l’aver saputo ritrarre un pezzo della nostra Italia con una delicatezza e una poesia incredibili. La Liguria dal vago sapore anni ’50 che Enrico Casarosa ha fotografato, infatti, è un personaggio silenzioso ma onnipresente in Luca, una compagna di avventure che si palesa nei suoi colori tipici, nei suoi inconfondibili caruggi e nel ritrarre visivamente una tradizione urbana secolare, fatta di terreno rubato ai monti e al mare. Quello che solitamente diamo per scontato, ossia la bellezza dei nostri luoghi, viene invece valorizzato da Casarosa e dalla squadra con cui hai lavorato per realizzare questo emozionante film d’animazione, lasciandoci quasi la sensazione che si tratti di una visione ideale, lontana dalla realtà. Invece, la Liguria di Luca esiste davvero, è fatta di luoghi che hanno ispirato le scene più amate del film, location da favola perfette per un selfie.

Da ligure, probabilmente potrei essere un po’ di parte, ma è innegabile che la Liguria sia ricca di posti incantevoli, come gran parte della nostra penisola. Casarosa, da buon genovese, non poteva che ritrarre la sua terra natale nel suo film, un amarcord animato arricchito da questa poesia di creature marine e competizioni paesane, ma nel dare vita al suo film ha seguito una tradizione dell’animazione Disney: la ricerca del vero.

Luca: la Liguria instragrammabile da scoprire

Ma quali sono i luoghi migliori per dei post da condividere sui social, Instagram, Facebook o altri che siano? Dove farsi il "selfie perfetto" a tema Luca? Ai liguri, vedendo Luca, gli scorci paesaggistici realizzati possono ricordare più di una location, una sensazione dovuta all’abitudine dei team artistici di viaggiare molto per imparare a conoscere ciò che devono riprodurre, creando una sintesi emozionante di diversi elementi. Nel caso della Liguria, Portorosso, paesino in cui si svolge Luca, diventa l’incarnazione stessa di un tipico borgo marittimo della costa ligure, così ben rappresentato da riportare alla mente decine di posti instagrammabili, per usare un termine di moda ultimamente, tipicamente liguri.

Portorosso, tra finzione e realtà

Portorosso, spiacente di deludervi, non esiste. O meglio, non è un nome geograficamente reale, ma potrebbe essere la crasi tra Portovenere e Monterosso. Chi conosce le Cinque Terre, uno dei luoghi più incantevoli della costiera ligure di Levante (da Genova a La Spezia, per intendersi), ha bene presente la bellezza di questi piccoli borghi di pescatori che hanno mantenuto la loro aria tradizionale anche nell’epoca moderna.

Vedendo la piazzetta di Portorosso, sono due le location che subito vengono in mente: Vernazza e Boccadasse.

Vernazza è uno dei borghi tipici delle Cinque Terre, e la sua piazzetta a ridosso del porticciolo dei pescatori, per quanto priva di una fontana con mostro marino sconfitto, ricorda molto il centro di Portorosso. Le case costruite in questo lembo di terra rubato a onde e colline hanno i tradizionali colori pastello visti in Luca, che ne ritrae anche il tipico aspetto di casatorri, ossia una costruzione sviluppata principalmente in altezza, un’esigenza in una terra in cui il poco spazio doveva essere utilizzato al meglio. Per la casa della famiglia Marcovaldo, pare che l’ispirazione sia arrivata dalle casetorri di Riva Maggiore, altro paesino caratteristico delle Cinque Terre, vicino a Vernazza.

La struttura della piazza di Portorosso ricorda anche Boccadasse, borgo di pescatori che con il tempo è stato inglobato dall’area urbana di Genova. Il retaggio storico di questo agglomerato di case è rimasto inalterato nel tempo, ancora vengono rimessati i gozzi, le piccole imbarcazioni tipiche viste in Luca, nei viottoli di Boccadasse a ridosso del mare.

Da Boccadasse arriva anche uno dei simboli di Luca, il gatto Machiavelli, anche se Casarosa ha affermato che la sua prima ispirazione sia stato il don Vito Corleone de Il Padrino. Ci sono oramai pochi dubbi che il felino di casa Marcovaldo sia un omaggio a Seppia, micio dallo sguardo tutt’altro che amichevole (tipicamente ligure, col mugugno sempre pronto) divenuto una presenza fissa, e comunque amata, dei muretti di Boccadasse. Passare accanto a Seppia senza scattare un selfie oramai è impensabile, considerato che il micio ha anche un suo profilo Instagram, dove si ironizza sul suo muso perennemente infastidito.

La torre di Alberto

In Luca, Alberto si è costruito una sua dimora all’interno di una vecchia torre diroccata, su un’insola poco fuori l’imbarcadero di Portorosso. Cercandone la versione reale, restando in Vernazza possiamo affidarci allaTorre dei Doria, struttura facente parte del Castello di Vernazza, che domina l’altura sovrastante il porticciolo.

La costa ligure, specialmente a Ponente, presenta spesso strutture simile, ribattezzate Torrioni, tozze torri che ricordano le fortificazioni costruite dalla Repubblica di Genova, specialmente a Ponente, per difendersi dalle scorribande dei pirati saraceni. Uno dei più celebri è il Torrione saraceno di Alassio, che posto in uno dei punti più aperti del litorale alassino rappresenta un punto ideale per un bel selfie da postare su Instagram.

Tradizioni culinarie e non solo

In Luca uno degli elementi più riconoscibili della cultura ligure sono le trenette al pesto di casa Marcovaldo, servite come tradizione richiede: con patate e fagiolini. Se questo elemento di spicco è parte integrante della storia, non si può non riportare l’attenzione sul cartello fuori dalla latteria di San Giorgio, in cui sono citate l’immancabile focaccia (colazione ligure: focaccia nel cappuccino, prendere nota), la farinata e la focaccia al formaggio, che allude alla focaccia di Recco, una sottile sfoglia di pasta in cui è racchiusa la prescinseua, un formaggio a pasta molle tipico della zona.

Terra di mare e, inevitabilmente, di leggende legate agli abissi. Casarosa ha voluto omaggiare questa tradizione ricordando una leggenda tipica di Tellaro, secondo la quale un polpo, per avvisare la popolazione dell’arrivo di una nave di pirati saraceni, si arrampicò sul campanile di San Giorgio, suonando le campane per dare l’allarme. Una nota di folklore che Casarosa ha inserito sulla porta di casa della signora Marsigliese, dove campeggiano due polipi di metallo, che possiamo vedere durante una consegna di Giulia Marcovaldo.

A proposito di Giulia, il suo cognome potrebbe essere un omaggio a Italo Calvino, scrittore ligure, e al suo romanzo Marcovaldo ovvero lo stagioni in città.

Panorami imperdibili

Durante i primi istanti insieme, Luca e Alberto si lanciano in avventure incredibili, scoprendo luoghi che sembrano troppo belli per essere reali. Eppure, la Riviera Ligure può sorprendere per la sua stupefacente bellezza, passando facilmente da boschi impervi a grotte marine meravigliose. È pressochè impossibile non trovare simili scorci, sia a livello del mare che in posizioni più sopraelevate, come il Sentiero Azzurro di Vernazza, che porta anche alla Grotta del Diavolo, luogo in cui recarsi per uno scatto instagrammabile che omaggi una delle scene più pittoresche di Luca, o il cammino a ridosso delle scogliere della Via degli Innamorati nelle Cinque Terre o il sentiero che conduce alla Grotta dei Falsari a Noli, nella riviera di Ponente .

Nelle scene finali, quando Luca parte alla volta di Genova, guardando al mare si intravede un isolotto. Non è difficile assistere a scenari simili in Liguria, come a Bergeggi, dove dalla strada a ridosso delle onde è possibile scattarsi un selfie con alle spalle l’isolotto di Bergeggi.

Nei titoli di coda, in una scena si vedono Luca e Giulia mentre si godono una vista mozzafiato di Genova, in cui si vedono i tetti e i simboli della Superba. Se volete scattarvi un selfie per il vostro profilo Instagram che omaggi questa scena emozionate, non vi resta che andare in Spianata Castelletto, raggiungibile tramite un apposito ascensore.

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