Loki, secondo episodio: tutti i riferimenti e le citazioni

La Variante, secondo episodio di Loki. Ecco tutti i riferimenti e le citazioni presenti nella puntata

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a cura di Manuel Enrico

Chi lo avrebbe mai detto che alla fine Loki, il Dio dell’Inganno, sarebbe divenuto un agente della Time Variance Authority? Certo, non è stata una scelta particolarmente spontanea, quanto una costrizione imposta da questa organizzazione che vede nell’asgardiano l’unico modo per fermare una minaccia che rischia di sconvolgere il continuum temporale. Il fatto che il pericolo incombente sia lo stesso asgardiano potrebbe essere abbastanza fuorviante, ma saranno gli episodi di Loki, la serie Disney+ dedicata al personaggio del Marvel Cinematic Universe, a spiegarci questo intricato racconto. Viaggi nel tempo, universi paralleli e cataclismi imminenti sono gli ingredienti di questa serie, che affidandosi all’alchimia creatasi tra Tom Hiddleston e Owen Wilson si sta mostrando come un prodotto particolarmente divertente. Trattandosi di uno dei capitoli iniziali della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe, non potevano certo mancare riferimenti e easter egg a tema Marvel.

ATTENZIONE: quanto segue contiene una serie di importanti spoiler sul secondo episodio di Loki

Tutti cercano un eroe

Uno degli aspetti centrali di Loki, come spiegato dallo showrunner Mike Wauldron durante il nostro incontro, è quello di mostrare il ruolo dell’asgardiano, che nella sua caratterizzazione all’interno del Marvel Cinematic Universe ha subito una continua evoluzione, passando da odioso villain a scanzonato mascalzone. Non poteva quindi esserci colonna sonora migliore di Holding out for a hero? Brano di Bonnie Tyler del 1984, parte della colonna sonora di Footloose, film che diede un successo clamoroso a Kevin Bacon. Attore e film che vengono anche citati da Peter Quill come simbolo dell’eroismo dei terrestri in Guardiani della Galassia vol. 1. Da notare come Holding out for a hero sia uno dei brani più utilizzati per i trailer, visto che in questi giorni la abbiamo sentita sia in quello di He-Man: Revelation che come colonna sonora per il trailer del videogioco Marvel’s Guardians of the Galaxy.

Ma la domanda che si lega a questa canzone ci porta anche a chiederci chi sia l’eroe di cui abbiamo bisogno. Onestamente, è difficile vederlo in Loki, visti i suoi trascorsi, ma l’asgardiano potrebbe esserlo casualmente mentre persegue i propri fini.  Più complesso, a dire il vero, è capire chi sia il villain della serie. Sappiamo già che un altro Loki è al centro della caccia all’uomo della TVA, ma la sensazione è che ci sia qualcuno di ancora più letale che si muove dietro le quinte. Visto che si parla di viaggi nel tempo e con la presenza di Mobius, al momento puntiamo su Kang il Conquistare, noto nei comics Marvel per muoversi agevolmente nel tempo e che ha avuto in passato a che fare con i Giovani Vendicatori, di cui aspettiamo una serie, e con i Fantastici Quattro, che oramai sono dati per certi all’interno del Marvel Cinematic Universe.

Fare la storia, o usare la storia?

Come sappiamo, avendo a che fare con la linea temporale è quasi impossibile non incappare in alcuni momenti particolarmente noti. Se nel primo episodio, Gloriosi Propositi, abbiamo avuto modo di scoprire la verità sul leggendario D.B. Cooper, con il secondo episodio di Loki assistiamo nientemeno che all’eruzione dei Pompei, avvenuta nel 79 a. C.

Spettacolo offertoci a dimostrazione di una teoria di Loki, che sovviene al dio quando studia la fine di Asgard. Il riferimento è alla perdita della sua patria avvenuta in Thor: Ragnarok, dove Loki, Thor e la Valchiria causarono il Ragnarok, la fine dei tempi dei miti norreni, per fermare la sorella Hela, signora della morte, facendola scontrare con il demone Surfur. A quanto pare, ogni azione compiuta durante un evento di portata catastrofica, come una devastante eruzione o la fine di un mondo, può essere un ottimo luogo in cui nascondersi mentre si mina la stabilità stessa del tessuto del tempo.

Un dio fragile

Sin dal primo episodio di Loki, abbiamo visto come l’asgardiano sia privo della sua magia, equiparandolo a un uomo comune. Anzi, spesso risulta più indifeso dei Cacciatori della TVA, come dimostrato nel suo siparietto con la Cacciatrice H-15, sua nemesi in questa forzosa collaborazione. Andando in missione con Mobius, però, Loki chiede di avere un’arma, per ogni evenienza.

Mobius inizialmente porge a Loki due daghe, ma sarà proprio H-15 a imporre il disarmo del dio. La scelta di Mobius era comunque ottima, considerata che, tolta l’apparizione in Avengers dove utilizzava uno scettro contenente il Tesseract, in ogni momento del Marvel Cinematic Universe in cui abbiamo visto in azione Loki, il dio asgardiano ha utilizzato le sue due daghe in modo decisamente convincente.

Un brand che non si dimentica

La prima missione di Loki lo porta nel 2050, dove la squadra della TVA capitanata da Mobius interviene in quello che sembra essere un punto nodale del tempo. Durante questo incarico, gli agenti devono soccorrere degli uomini rimasti intrappolati in un gigantesco store della linea Roxxcart.

Difficile non ripensare alla Roxxon, nome che agli appassionati dei fumetti Marvel ricorda una spietata multinazionale che ha dato parecchio filo da torcere agli eroi della Casa delle Idee. Creata nel 1974 da Steve Englehart, la Roxxon fece la sua prima apparizione in Captain America vol.1 #180, imponendosi presto come una letale avversaria per alcuni di personaggi più amati della Marvel, al punto da esser anche la responsabile della morte dei genitori di Tony Stark, alias Iron Man, in seguito a una fallita acquisizione della Stark Industries.

Lui, lei, Loki

Colpo di scena del secondo episodio di Loki è l’apparizione dell’obiettivo della Time Variance Authority, che sapevamo essere un Loki alternativo, ma addirittura un Loki donna? In effetti non c’è da stupirsi, considerato che nei fumetti non sono mancati momenti in cui il Dio dell’Inganno, da sempre abbastanza gender fluid come previsto anche dal suo originale norreno, ha mostrato fattezze femminili. Se in Vota Loki la scelta di avere fattezze femminili era dettata da un calcolo politico, diverso è quanto accaduto dopo gli eventi di Ragnarok, evento che ha sconvolto la vita di Thor e degli asgardiani tra il 2006 e il 2009, al termine del quale il Dio dell’Inganno è apparso con fattezze femminili, Lady Loki.

La Lady Loki interpretata da Sofia deMartino sembra essere la variante temuta dalla TVA, le cui azioni avrebbero creato un multiverso di non facile gestione da parte dell’agenzia. Se dopo avere visto WandaVision si era ventilata l’ipotesi che il Multiverse of Madness in cui si muoverà Dottor Strange nel suo secondo film fosse una creazione della Scarlet Witch, vedendo quando accaduto in questo secondo episodio di Loki viene da domandarsi se non sia questo il momento in cui prende vita il multiverso Marvel.

Come dimostra la creazione di una spaventosa divergenza nella linea temporale, il culmine emotivo de La Variante, occasione in cui sullo schermo che mostra la nascita di un multiverso compaiono nomi di mondi noti ai Marvel Fan: Saakar (il pianeta visto in Thor: Ragnarok e al centro della saga fumettistica di Planet Hulk), Vormir (dove Natasha Romanoff scelse di sacrificarsi per raccogliere una delle Gemme dell’Infinito in Avengers: Endgame), Asgard, Ego (nientemeno che il padre di Peter Quill in Guardiani della Galassia vol. 2), Titano (mondo natio di Thanos, visto in Avengers: Infinity War) e Hala (il mondo centrale dell’Impero Kree, visto in Captain Marvel)

 Loki: La Variante

Dopo un primo episodio scoppiettante in cui abbiamo incontrato Loki, la serie dedicata al Dio dell’Inganno prende una direzione diversa. In Gloriosi propositi si è privilegiata la costruzione emotiva del personaggio, mettendolo di fronte alla sua complessa interiorità, una puntata d’apertura che predispone lo spettatore all’avventura di questa serie.

La Variante rappresenta una brusca accelerata del ritmo della serie, portandoci subito nel vivo della storia, mossa necessaria considerato che l’avventura di Loki durerà solo sei episodi. Una puntata intensa, con un ritmo ben scandito e che culmina con un climax ottimo, foriero di grandi eventi e che ancora una volta mette Loki nella posizione di esser un personaggio difficilmente catalogabile e incredibilmente affascinante.

Gli episodi precedenti

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