Il 10 dicembre si è tenuto il Disney Investor Day, lo speciale panel virtuale dedicato agli investitori che ha presentato i piani per il futuro della Walt Disney Corporation e di tutti i brand ad essa collegata. Marvel compresa. E tra la marea di annunci e di trailer che hanno creato appetito agli investitori e, soprattutto, ai fan, c'è quello della serie targata Disney+ dedicata al dio degli inganni norreno interpretato magistralmente da Tom Hiddleston, Loki. Il nostro animo nerd scrive è rimasto particolarmente stuzzicato dal trailer che, per molti versi, svela ancora poco su quanto aspettarsi. Motivo in più per addentrarsi in un'analisi di tutti i riferimenti ai fumetti e agli easter eggs che siamo riusciti a scovare.
Loki: Dove eravamo rimasti?
La prima parte del trailer è dedicata ad un rapido recap della situazione di Loki e a rispondere a tutti quelli che si siano chiesti come fosse possibile che ci fosse una serie sul personaggio se esso è stato strangolato da Thanos in Avengers: Infinity War. La motivazione è semplice: il protagonista della serie non è il Loki perito nel 2018, bensì quello catturato dagli Avengers nel 2012 nel film a loro dedicato.
Come infatti ricorderà chi ha visto Avengers: Endgame, i nostri, nel tentativo di ricreare il Guanto dell'Infinito e di annullare gli effetti dello "snap" del Folle Titano, hanno viaggiato nel tempo (creando così linee temporali divergenti) per recuperare le Gemme dell'Infinito in altri momenti della storia. Tre di queste (Spazio, Tempo e Mente) si trovavano tutte nel 2012 a New York durante la battaglia con i Chitauri. i Vendicatori riescono a recuperare in quella linea temporale solo due di esse: quella del Tempo (custodita dall'Antico nel Sanctum Sanctorum ) e quella della Mente (nello scettro di Loki confiscato dall'Hydra).
Quella dello Spazio, contenuta nel Tesseract, purtroppo sfugge di mano ai nostri grazie ad un improvvido intervento dell'Hulk del 2012, permettendo al Loki di quel periodo di fuggire attraverso di essa. Il Loki che quindi sarà il protagonista della serie è quello di quella linea temporale alternativa, che quindi non ha usurpato il trono di Asgard in Thor: Dark World, che non si è riavvicinato al fratello alla fine di Thor: Ragnarok e che, soprattutto, non è morto per mano di Thanos.
Fuori dal tempo
Dopo essere atterrato nel deserto (probabilmente il deserto del Gobi, visto l'aspetto dei viandanti che lo ritrovano), Loki si troverà presto prigioniero nell'ascensore di un'enorme struttura moderna formata da infiniti piani (segnati con sigle strane). Ad accompagnarlo, un Owen Wilson baffuto che lo canzona. Da ciò che dice capiamo di trovarci all'interno della TVA. Anche per gli amanti del fumetto questa sigla non è particolarmente lampante, essendo apparsa poche volte negli anni. Si tratta della Time Variance Authority, una sorta di polizia del tempo situata al di fuori del tempo creata sulle pagine di Thor da Walt Simonson.
L'agenzia si occupa di verificare possibili alterazioni del flusso temporale ed eventuali paradossi, prendendosi anche la libertà di eliminare le timeline ritenute pericolose. In questa versione, però, dalla foggia dei vestiti indossati da Owen Wilson e, in seguito, da Loki, dall'aspetto che ha la tecnologia di cui dispongono e, soprattutto, dallo stile grafico utilizzato per il logo, pare essere legata all'estetica anni '60. E a proposito di Owen Wilson...
Mister Continuity
Dai sottotitoli, scopriamo che il nome del personaggio interpretato "dall'attore biondo che fa impazzire il mondo" (perdonate la citazione!) altri non è che Mobius M. Mobius, uno delle principali personalità all'interno della TVA che, assieme ai suoi soci Mr. Paradox e Mr. Ouroboros, ha fatto da giudice nel processo contro She-Hulk (nel sottovalutato ciclo di storie ad opera di Dan Slott) per decidere se eliminarla o meno dallo spazio-tempo. Particolarità che unisce i tre agli altri delle alte sfere della TVA è che hanno tutti lo stesso identico aspetto di uomo baffuto. L'aspetto di una leggenda tra gli autori Marvel: Mark Gruenwald.
Gruenwald per molti è ritenuto uno degli scrittori di Capitan America migliori, nonché uno degli editor più capaci che la Casa delle Idee abbia mai avuto. È stato uno degli esperti più meticolosi della continuity che tanto fa penare i neofiti Marvel e, soprattutto, il creatore dei Marvel Handbook, i volumi enciclopedici che la Marvel produce e aggiorna da anni con le statistiche di poteri e gli armamentari di ogni eroe e villain. Gruenwald è venuto a mancare prematuramente nel 1996 e, per sua richiesta testamentaria, le sue ceneri sono state mescolate agli inchiostri di stampa della prima ristampa del suo ciclo sullo Squadtone Supremo. Un'unione totale dell'uomo con la sua arte.
TimeCop ci fa un baffo!
I soldati dotati di armatura e di manganello dalla punta luminosa potrebbero essere una reinterpretazione estremamente più sobria degli agenti della TVA, la prima linea operativa dell'organizzazione armata di armamentario futuristico, moto volante e una improbabile uniforme (parodia di quella di Judge Dredd).
Tra le altre bizzarrie di questo corpo di polizia c'è l'utilizzo del "Ret-Can", un cannone che elimina da ogni epoca il malcapitato bersaglio (facendo, di fatto, una ret-con, ovvero Retroactive-Continuity) e il fatto che, a parte il cognome diverso di ciascun agente, Tutti rispondono al nome "Justice".
Una figura nell'ombra
Ha destato la curiosità di tutti la figura incappucciata nell'ombra che tiene una lanterna e spaventa i soldati di poco fa. Secondo alcune speculazioni dei fan, potrebbe trattarsi di Richard E. Grant, uno dei membri del cast di cui ancora non si sa il ruolo. Sempre secondo alcune congetture fatte dai fan oltreoceano, l'aspetto di Grant si presterebbe perfettamente a interpretare il ruolo del "Loki classico" o, per dirla meglio, del Loki anziano.
Prima dell'enorme successo che l'interpretazione di Tom Hiddleston ha dato al personaggio, il dio dell'inganno veniva ritratto come un segaligno uomo con i lineamenti marcati e in età avanzata (se vi capita, date un'occhiata all'interpretazione che Esad Ribic dà di Loki nell'omonima miniserie). Che il "nostro" Loki sia stato preso in custodia dalla TVA non solo per permettergli di espiare le sue colpe, ma anche per fermare un futuro sé?
Uno e trino!
All'ingresso in aula di Loki, dietro il giudice interpretato da Gugu Mbatha-Raw, vediamo un bassorilievo raffigurante tre volti dalle espressioni differenti e le stesse tre figure sono raffigurate anche a figura intera all'esterno del palazzo. A molti questo ha subito ricordato i tre volti che compongono la testa del Tribunale Vivente, tra le entità cosmiche più potenti dell'Universo Marvel (se non La più potente) incaricato di essere giudice ultimo di tutte le azioni nel creato.
C'è però anche da dire che il casco che sembrano indossare e le linee verticali che passano per il loro video ricordano il design di un altro personaggio legato ai viaggi temporali: Kang, il signore del tempo discendente di Reed Richards che tanto filo da torcere ha dato agli Avengers e che vedremo nel terzo film di Ant-Man: Ant-Man e The Wasp: Quantumania
Post-Apocalypse, now!
Nelle successive scene, vediamo molto rapidamente una New York post-Apocalittica (con tanto di Stark Tower crollante), una sorta di bombardamento ma, soprattutto, la figura di una donna dai capelli rossi seduta di spalle che guarda un pianeta distruggersi.
La figura ricorda molto quella di Natasha Romanoff, se non fosse che la nostra Vedova Nera, morta su Vormir per permettere ad Occhio di Falco di ottenere la Gemma dell'Anima, all'epoca della sua dipartita, aveva un'acconciatura diversa. Ma chi siamo noi per ragionare di che aspetto dovrebbero avere i fantasmi?
Per un nuovo miracolo Asgardiano!
Ci sono ancora alcune chicche da analizzare. Per esempio la divinità dalla pelle rossa e le corna ritratta in una vetrata potrebbe essere sia una raffigurazione di Loki che di un altro villain diabolico del Marvel Universe, il demone Mefisto. Vediamo più avanti una scena con alcuni nerboruti che combattono. Uno di loro, oltre ad avere un aspetto e un costume molto simili a quelli di M'Baku (potrebbe però semplicemente trattarsi di una coincidenza ed essere solo un asgardiano), maneggia un martello dorato molto simile al Mjolnir del fratello Thor. Fratello che, a quanto lascia intendere il dio dell'inganno, potrebbe fare la sua apparizione nella serie.
La scena che però ha divertito molti fan dei fumetti e, con molto probabilità, il nostro talento nostrano Valerio Schiti, è quella finale, con un Loki sorridente e accompagnato da alcuni rassicuranti figuri vestito di tutto punto e con tanto di spilla per una sua fantomatica campagna presidenziale. L'omaggio è alla miniserie del 2016 Vote Loki, dove la campagna elettorale in quel periodo in corso negli Stati Uniti, viene ridicolizzata e paragonata ad una assurda e improbabile campagna elettorale del dio dell'inganno. Miniserie di cui Schiti ha disegnato una variant cover che gli autori della serie tv sembra abbiano apprezzato!
In conclusione...
Loki arriverà sugli schermi degli abbonati Disney+ l'anno prossimo e, oltre a Tom Hiddleston nel ruolo del protagonista, vanta nel cast la presenza di Owen Wilson nel ruolo di Mobius M. Mobius e gli attori Sophia Di Martino, Richard E. Grant, Sasha Lane, Gugu Mbatha-Raw e Wunmi Mosaku in ruoli ancora da precisare. La serie sarà composta di sei episodi e, francamente, non vediamo l'ora di poterli gustare!
Quale modo migliore di festeggiare l'imminente serie dedicata a Loki di una Funko-pop dorata in suo onore? La potete trovare qui!