Locke & Key, recensione della seconda stagione del fantasy originale Netflix

La recensione della seconda stagione di Locke & Key, la serie originale Netflix che prosegue direttamente le vicende dei fratelli Locke.

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a cura di Francesca Sirtori

Avevamo avuto modo di vedere la prima stagione di Locke&Key addirittura in epoca pre-covid 19, nel lontano febbraio 2020, quando le vicende dei tre fratelli Locke, Tyler, Kinsey e Bode, erano comparse per la prima volta sugli schermi di Netflix in questa serie originale. All’epoca non ci aveva davvero convinto, tra luci e ombre di questa serie dark fantasy dal buonismo un po’ eccessivo.

La prima stagione era terminata lasciando in sospeso alcune questioni e creando un chiaro cliffhanger con la seconda stagione, in uscita venerdì 22 ottobre, completa di tutti i dieci episodi e di cui è già in produzione la terza. Scopriamo insieme allora, senza eccessive anticipazioni, le vicende del prosieguo di questa vicenda, tratta da una serie di graphic novel redatta da Joe Hill e con i disegni nati dalla mente e dalla mano di Gabriel Rodriguez.

Locke & Key, scambi di personalità e nuove relazioni

Innanzitutto, è bene specificare che il primo episodio si ricollega in maniera diretta e in totale continuità con il finale della stagione precedente, dunque recuperiamo insieme quanto visto l'anno scorso. Basata sul racconto di una casa popolata da chiavi magiche, le quali si rivelano essere in grado di apportare modifiche alle vite dei protagonisti in maniera non indifferente, la prima stagione si concludeva con la scoperta da parte dei fratelli e dei loro amici di una sorta di varco magico, all’interno del quale hanno gettato Dodge/ Echo per liberarsene, almeno in apparenza. Gli spettatori della prima stagione infatti hanno ben imparato che le chiavi sono capaci di trasformare anche le persone e le loro sembianze, dunque non si sono affatto liberati del nemico numero uno, anzi. Echo ha preso il posto del fidanzato di Kinsey, Gabe, e un altro demone è riuscito a uscire dal portale, prendendo possesso di Eden, un’amica dei nostri eroi, e i due ora complottano insieme alle spalle degli altri per eliminare i Locke.

Intanto Nina, la madre dei Locke, aveva proposto alla famiglia di andarsene dalla Keyhouse, la casa magica e infestata di Lovecraft, Massachussets, dove si erano trasferiti dopo la morte del padre, ma i tre figli sono ormai ben ambientati in questo luogo, non solo perché curiosi di utilizzare a loro piacimento le diverse chiavi, ma anche per le loro vite sentimentali e amicali che si stanno sviluppando. La serie riparte proprio da questi eventi, dove la giovane Kinsey sta promuovendo il film che ha realizzato con i suoi amici, mentre il fratello desidera solo passare del tempo con la sua ragazza e il piccolo Bode mette alla prova i nuovi poteri che sta conquistando grazie all'uso delle chiavi.

Come si cambia

In questa stagione però assistiamo a diversi cambiamenti, non solo fisici: se è vero che Kinsey ha cambiato colore ai suoi capelli e l’attrice che interpreta Eden è cambiata, possiamo finalmente notare come l’uso della magia sia ora a più ampio respiro. Non più solo i protagonisti più giovani, ma anche gli adulti ora diventano più attivi da questo punto di vista e vengono di conseguenza assunti ruoli nuovi da parte di alcuni personaggi, fondamentali per ricostruire il passato di Rendell Locke, il padre scomparso dei tre fratelli. Proprio la moglie intanto è protagonista a sua volta di un potenziale nuovo rapporto con Josh Bennett (Brendan Hines), un uomo estremamente appassionato della storia dei Locke e di tutto il loro misterioso passato. Che sia la “chiave” giusta per lei per poter riaprire il suo cuore in maniera pacifica, o questo incontro porterà nuove disavventure e tranelli?

Non solo la ex moglie, ma anche il fratello di Rendell, Duncan (Aaron Ashmore), di cui sapevamo ben poco, è ora pronto per aiutare i suoi nipoti contro Dodge, dopo aver annunciato subito nella première di stagione il suo prossimo matrimonio con il compagno Brian. Accanto a queste novità a livello di trama, la storia si complica e diventa decisamente più interessante e succulenta: i tre fratelli Locke stanno incrementando i loro poteri, sono chiamati a diventare i custodi delle chiavi e, di conseguenza, da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Seguiti da grandi problemi da affrontare.

La seconda stagione ora in uscita infatti ci consente di assistere a un cambio abbastanza evidente nel suo tone of voicese nella prima stagione i toni erano un po' più caldi e vicini a quelli di una classica avventura teen, ora la trama e gli avvenimenti assumono un aspetto ben diverso e le atmosfere si fanno anche più cupe. I nemici diventano ancora più forti, la posta in gioco per i fratelli Locke si alza, con necessarie e inevitabili perdite durante il percorso. D'altra parte, anche il numero delle chiavi aumenta, potendo crearne di nuove, e i demoni che stanno facendo il loro ingresso in scena non vedono l'ora di accaparrarsele. Una serie dunque di nuovi elementi abbastanza adrenalinici che ci hanno però condotto a un finale non all'altezza dello spessore che stava acquisendo la stagione, episodio dopo episodio, lasciandoci un po' l'amaro in bocca proprio sull'ultimo sprint e qualche dubbio su come possano svilupparsi ulteriormente gli eventi.

In conclusione

Questa seconda stagione di Locke & Key sicuramente ci ha coinvolto maggiormente rispetto a quella precedente, portando sullo schermo dei personaggi ancora giovani e freschi, ma più adulti e cresciuti rispetto all'anno scorso. Le loro emozioni sono sempre percepibili e i drammi derivanti dalle nuove responsabilità, e dalle loro conseguenze, sono chiari e palpabili, portando dunque a un risultato complessivo non del tutto eccezionale, ma decisamente migliore rispetto alla precedente stagione. Anche i temi affrontati sono importanti e delicati, primo fra tutti quello della perdita, di persone e dei ricordi, facendoci scappare anche qualche lacrima. Tutti presupposti che ci conducono a rimanere in attesa della terza stagione con aspettative abbastanza alte e curiosità non meno elevate.

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