Orlando Bloom – Legolas
Abbiamo conosciuto Legolas ne Il Signore degli Anelli, un elfo esperto in battaglia, e ora in questo film il tuo personaggio è più giovane, quindi meno esperto. Come questa situazione ha influenzato la tua performance?
Ad essere onesti, 60 anni sono un battito di ciglia nell'eterna vita di un Elfo. Quindi non penso che si possa parlare di molta esperienza in meno. […] È lecito immaginare che dopo questa avventura Legolas s'imbarcherà nell'avventura raccontata ne Il Signore degli Anelli come membro della compagnia dell'anello, per via dell'esperienza che ha maturato nelle vicende raccontante in questo film. Capite cosa intendo? La parte più interessante è proprio creare questo legame, gestire il personaggio per poi trasportarlo, senza distacco, in un'avventura in cui sono già stato coinvolto.
Hai avuto l'opportunità di ritornare nella Terra di Mezzo. Ad esempio, Viggo Mortensen, ti manca? Avresti voluto recitare ancora assieme a lui in questo film? Certo la storia non lo rende possibile, ma..
Si, assolutamente
C'è però Ian McKellen
È fantastico rivedere Ian, ma è anche fantastico lavorare con i nuovi attori. Ma con Viggo, sapete Viggo è stato un mentore per me quando arrivai qui per la prima volta in Nuova Zelanda, e ho fatto molto del mio lavoro con lui. Viggo ha influenzato molto la mia vita personale e quella creativa come attore. Sono stato molto fortunato. Non rifarò più un'esperienza del genere.
Cosa intendi?
È un'esperienza totalmente differente. Sarebbe bello pensare di poter rivivere un'esperienza come quella de Il Signore degli Anelli, ma, beh si, non è possibile.
Come ha cambiato la tua vita questo franchise come attore? Hai detto che eri solo ventunenne.
Il Signore degli Anelli è stato come il vento sotto le mie ali. Questo personaggio è stato un'opportunità senza uguali, per chiunque lo sarebbe stato. E mi sento molto fortunato nel poterlo impersonare nuovamente. Ero un po' nervoso all'idea, mi chiedevo "Funzionerà realmente questo innesto? Ha senso? E sarò all'altezza?". Ma è bastato parlare con Pete, Fran e Phil che mi hanno mostrato le loro idee e ho capito che avrebbe funzionato.
Hai trovato qualche nuova sfida per il tuo personaggio e il tuo ruolo in questo film?
C'è molto di nuovo da sperimentare. Intendo dire, avere a che fare con scene stunt (acrobatiche) è sempre interessante, perché Legolas è quel tipo di personaggio, con molti momenti di azione. Lavorare con Pete è sempre un'esperienza divertente e una sfida. Rende sempre tutto interessante e motivante da questo punto di vista. La posta in gioco e le aspettative sono sempre alte e tutto deve essere sempre fatto e fatto bene.
Hai dovuto preparati molto fisicamente prima delle riprese?
Ho avuto il mio da fare per tornare all'aspetto fisico, le caratteristiche fisiche proprie del mio personaggio, per fare i movimenti e le acrobazie giuste. Sono abbastanza bravo a cavalcare, e questo mi ha aiutato, anche se, beh, in questi giorni ho girato molte scene al green screen, in sella al mio "cavallo verde". (NdR: una sorta di toro meccanico verde simula la cavalcata). È la prima volta che giro scene a cavallo in questo modo, fino ad ora ho sempre usato un vero cavallo, ma immagino che con Evangeline dietro e tutto il resto, sarebbe stato difficile affidarsi a un vero animale. Ma abbiamo girato anche delle scene con un vero cavallo a inizio settimana, sul set di Dale, è stato bello.
Quando Peter ti ha chiamato la prima volta per Lo Hobbit, aveva già preso la decisione "Ti rivogliamo nei panni di Legolas" o è andata piuttosto "Ci stiamo pensando, tu cosa ne pensi?".
Mi ha chiamato e ci siamo incontrati in Inghilterra. Siamo rimasti in contatto negli anni e gli ho sempre detto "Quando dovresti mai avere bisogno di me, ci sarò". Quando infine si è impegnato ne Lo Hobbit, mi ha chiamato e mi ha detto "Abbiamo questa idea, cosa ne pensi?", ho risposto "Certo, sicuro". Abbiamo iniziato a parlare circa un anno prima dell'inizio delle riprese, e insomma, non avrei potuto dire di no.