Introduzione
Un viaggio inaspettato, proprio così, quello sul set cinematografico de "Lo Hobbit" durante le riprese del terzo, e ultimo capitolo della trilogia di Tolkien, girato sempre da Peter Jackson nella ormai ribattezza Terra di Mezzo. A sud est dell'Australia la Nuova Zelanda è la patria delle avventure di Bilbo Baggins, Gandalf, e la compagnia dei nani. La dipartita dalla Contea, una visita a Gran Burrone per scoprire il segreto dell'antica mappa, un poco invitante soggiorno a Bosco Atro e poi via verso la Montagna passando per Dale, un Drago che era meglio non svegliare e infine lo scontro tra le potenze dei reami incantati in un terzo ed epico capitolo.
Ma non sono qui per raccontarvi la novella di Tolkien, ma piuttosto la visione di Peter Jackson, pioniere della cinematografia e ormai idolo tra gli appassionati che firmerebbero volentieri un contrattato per diventare reggenti di un mondo governato dalla scienza arcana.
Ho aspettato molto per scrivere questo pezzo, pensando a quale sarebbe stato il modo migliore per trasformare in parole quello che ho visto e scoperto durante il viaggio sul set – oltre a non poter rivelare nulla fino ad ora. Forse un'analisi delle tecnologie usate durante le riprese, o forse un taglio più generalista come farebbe una testata che parla di cinema, con interviste e dichiarazioni degli attori, o forse ancora un'analisi di come Jackson e gli attori hanno interpretato la visione di Tolkien. Il risultato è stato un mix di tutto questo. ma soprattutto ho voluto rivivere quel viaggio, e con esso tutte le piccole curiosità, emozioni e dettagli che si scoprono ora dopo ora nel magico mondo de Lo Hobbit.