L'incontro con il cast di The Witcher a Lucca Comics and Games 2021

Abbiamo incontrato il cast di The Witcher a Lucca Comics and Games 2021, ecco tutte le anticipazioni sulla seconda stagione.

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a cura di Manuel Enrico

La seconda stagione di The Witcher è attesa con particolare ansia dagli appassionato del cacciatore di mostri. La conclusione della prima stagione ci ha lasciati in un momento particolarmente importante nella vita di Geralt di Rivia, come ben sanno i lettori della saga fantasy di Andrzei Sapkowski, portandoci ad attendere con ansia il proseguire della vicenda. Dopo aver visto in anteprima i primi due episodi della nuova stagione di The Witcher, in arrivo su Netflix dal 17 dicembre, abbiamo avuto la sensazione che questi nuovi episodi affronteranno con maggior attenzione il lato intimo dei personaggi, una convinzione che ha trovato conferma a Lucca Comics & Games, quando abbiamo avuto modo di partecipare a un incontro con il cast della serie fantasy di Netflix.

Come facilmente comprensibile, il ritorno della serie con protagonista Henry Cavill non poteva che generare curiosità negli spettatori, che dopo il finale della precedente stagione si aspettano di assistere a nuovi episodi ancora più spettacolari. Soprattutto, la speranza è che le critiche mosse al primo arco narrativo di The Witcher siano state recepite dalla produzione, aspetto che durante la nostra chiacchierata lucchese è emerso serenamente, trovando conferme da parte della produzione.

Il cast di The Witcher ci guida alla scoperta della seconda stagione

Ad agevolare questa riflessione è intervenuto anche l’isolamento imposto dal Covid, che ha interrotto la lavorazione della seconda stagione di The Witcher. La pandemia non ha solamente rallentato la lavorazione della serie, ma come ci ha svelato il product designer Andrew Laws ha spinto il cast a trovare nuovi modi per ricreare il mondo di Geralt:

“L’isolamento in cui ci ha costretti il Covid ci ha ricordato, tra le altre cose, l’importanza del mondo dell’entertainment, una consolazione in questo periodo duro. Allo stesso tempo, ha anche reso difficile realizzare le produzioni, considerate le nuove regole, ma questo ci ha anche spinti a cercare nuove soluzioni, nuovi modi per esplorare il mondo di Geralt. Nella prima stagione di The Witcher abbiamo iniziato a conoscere questo universo, ma con la seconda stagione volevamo esplorarlo al meglio, sviluppandolo con una nuova intensità. Farlo seguendo le limitazioni imposte dal Covid è stata la vera sfida, ma abbiamo trovato il modo di dare una profondità unica lavorando su ambienti più compatti, valorizzando i dettagli presi dai libri. “

A sentire le parole di Laws la separazione pare aver giovato alla seconda stagione di The Witcher, ma Lauren Schmidt Hissrich, showrunner della serie, ha una visione più articolata di come il Covid abbia influenzato anche a livello emotivo lo sviluppo della seconda stagione:

“Nonostante lo stop, infatti, abbiamo continuato a lavorare, anche se non nascondo che son stata felice di avere il tempo di star un po’ con la mia famiglia. Ma nel frattempo, continuavo a rileggere la sceneggiatura, pensare a come risolvere problemi realizzativi che prima del Covid non avremmo mai immaginato. La necessità è la madre dell’invenzione, e noi abbiamo lo abbiamo dimostrato creando soluzioni che non avremmo mai nemmeno pensato in situazioni ordinarie. Tuttavia, temevo che stare quattro mesi lontani potesse allontanarci. Soprattutto, una volta tornati sul set era necessario ritrovare una sinergia, ed ero preoccupata di come le nuove regolamentazioni o i rischi del Covid potessero rendere tutto più complicato. Invece, abbiamo sviluppato un nuovo modo di prenderci cura gli uni degli altri, ci ha resi ancora più uniti. Una vera famiglia”

Il concetto di famiglia ritorna spesso durante il nostro incontro, soprattutto quando la parola passa a Kim Bodnia, interprete di Vesemir, il mentore di Geralt.

Il ruolo ricoperto da Vesemir nella saga di The Witcher è importante, ma Bodia ci ha tenuto a precisare come la sua caratterizzazione del personaggio beneficiasse del suo vissuto, del suo rapporto con i colleghi:

“Far parte di questo gruppo è incredibile, siamo davvero una grande famiglia. E in questa famiglia sono compresi anche tutti i fan di The Witcher, una consapevolezza che ha fatto la differenza sul set. Nel lavorare su Vesemir ho potuto mettere il mio vissuto personale, grazie alle lunghe chiacchierata con Lauren, in cui abbiamo parlato di emozioni e di come avremmo sviluppato il personaggio. Quando sono arrivato nel cast, Vesemir era già magnifico, il più vecchio witcher in vita, che cresce le nuove generazioni dopo il Sacco di Kar Mohen.”

Non solo Vesemir è stato curato sotto l’aspetto emotivo, come spiega Joey Batey, interprete di Jaskier, uno dei giovani strighi che incontriamo nuovamente a Kar Mohen

“Tra le due serie, abbiamo parlato molto con Lauren su quale direzione dovesse prendere lo sviluppo di Jaskier. In un mondo come quello di The Witcher, Jaskier non poteva rimanere un semplice opportunista, dovevamo trovare una sua evoluzione che lo portasse a scegliere chi essere, che forma prendere in un mondo che sta mutando intorno a lui”

Una diversa meccanica realizzativa, dunque, che ha profondamente influenzato il concept di questa seconda stagione di The Witcher. La forza del cast, sentendo quanto ci hanno detto, è stata il cercare nella contingenza del momento, trasformando le limitazioni in nuovi spunti.

È stata questa meccanica a ispirare Lucinda Wright, nuova costume designer di The Witcher:

“Ho iniziato a lavorare a The Witcher con la seconda stagione, ma sin dall’inizio volevo ricreare armature e abiti che fossero interpreti dello spirito di questo mondo fantasy. La seconda stagione ha un approccio più cupo rispetto alla precedente, e volevo cogliere anche questo elemento mentre realizzavo i nuovi costumi. Motivo per cui non ho voluto nemmeno guardare quello che era stato nei videogiochi, mi sono concentrata sugli attori, ideando costumi che fossero perfetti per loro e per i loro personaggi, limitandomi a chiedere conferme a Laura su quello che stavo realizzando. Abbiamo anche trovato il modo di integrare le mascherine per il Covid all’interno di alcune armature, come quelle nilfgaardiane, cosa che ci ha consentito sia di lavorare in sicurezza che di avere una maggior quantità di attori in scena”

Come visto nell’anteprima della seconda stagione di The Witcher, Geralt porta Ciri a Kar Mohen, la roccaforte diroccata che gli strighi chiamano casa. Non è la prima volta che vediamo questo luogo, che è stato il teatro degli eventi visti in The Witcher: Night of the Wolf, l’anime che ci ha raccontato il passato dei witcher, focalizzandosi su un personaggio molto caro a Geralt: Vesemir.

Emozioni e profondità interiore nella seconda stagione di The Witcher

Il forte legame di continuity tra film animato e serie è un testamento della cura dello sviluppo della produzione di Netflix, ma Lauren Schmidt Hissrich precisa che si tratta di due sviluppi paralleli:

“Sin dalla prima stagione eravamo consci che Geralt avrebbe portato Ciri Kar Mohen. Una scelta fatta a prescindere dall’anime, che è stato sviluppato parallelamente alla prima stagione della serie, con un focus diverso. Sicuramente aiuta a comprendere meglio Vesemir e il mondo in cui si muove Geralt, ma serie e film animato possono esser goduti in modo autonomo”

Dello stesso avviso è Kim Bodnia. La natura transmediale di The Witcher è infatti un aspetto che la produzione della serie ha attentamente considerato, come confermato dall’interprete di Vesemir:

“Dopo aver giocato questo titolo incredibile, dare vita a uno dei personaggi è stato un’esperienza unica. Dopo averlo visto nel videogioco, ero preoccupato nel dare vita a Vesemir, ma dopo aver visto il fimo animato ero intenzionato a mostrare l’evoluzione del mentore di Geralt. E la cosa bella, è che si può guardare ogni produzione legata a The Witcher nel modo che si preferisce”

Durante l’incontro, dopo averci confermato che la seconda stagione di The Witcher eviterà di ricorrere nuovamente a linee narrative su più linee temporali, Lauren Schmidt Hissrich ha condiviso la sua passione per il lavoro fatto con The Witcher:

“Sono passati quattro anni da quando, nel 2017, ho cominciato a lavorare a questa serie. Per me è stata una grande responsabilità, considerato quanto questo mondo fosse amato, anche se all’inizio non ne avevo idea. Ho deciso di incontrare la community online, confrontarmi e ricevere le loro sensazioni, voglio che sappiano che siamo presenti per loro e che apprezziamo i loro feedback. E sembra che il nostro lavoro sia stato apprezzato, considerato che dall’uscita dalla serie sono aumentate sia le vendite dei libri che dei videogiochi”

Le dichiarazioni del cast ci hanno confermato le sensazioni positive avute durante la visione dell’anteprima dei primi episodi della seconda stagione di The Witcher.

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