La Letteratura Ergodica è un genere letterario contemporaneo che unisce il libro cartaceo all'ipertesto, in storie dalle molteplici sfaccettature che possono essere lette in modo non lineare, saltando tra i capitoli e curiosando all'interno del testo. Ci sono molti modi per narrare, e ancora di più per scrivere. L'atto creativo che coinvolge l'uso della parola, nello specifico della parola scritta, è uno di quelli che nel tempo si sono evoluti di più.
E non solo perché l'evoluzione grafica del segno ne ha da sempre condizionato la forma e l'utilizzo, ma perché il linguaggio stesso è in continua evoluzione, in un circolo di significante e significato che ha superato i limiti del foglio di carta ed è volato nel reame delle infinite possibilità. Questa breve introduzione vuole spiegare come sia nato un tipo di letteratura che travalica il limite del segno – il significante, e punta a trovare un significato più grande, che determina una nuova semantica in cui il mezzo è sfruttato in modo diverso rispetto ai limiti della narrazione lineare e dal linguaggio comune, sfruttando il libro in senso meno tradizionale, entrando nelle pagine e allo stesso tempo sconfinando nella quarta dimensione, spingendo il lettore a uno sforzo cognitivo superiore.
Il termine 'Letteratura Ergodica' (dal greco érgon “lavoro” e hodós “via, percorso”) è tradizionalmente attribuito a Espen J. Aarseth, l'informatico norvegese oggi cinquantacinquenne che ha definito e dato delle leggi al concetto di ipertesto, nello specifico al suo testo più famoso Cybertext: perspectives on Ergodic Literature (Johns Hopkins University Press, 1997). L'informatico sostiene che nella Letteratura Ergodica sia richiesto uno sforzo non superficiale per permettere al lettore di attraversare il testo. Perché la Letteratura Ergodica abbia un senso compiuto, dev'essere presente anche della letteratura non ergodica, in cui questo sforzo di comprendere il testo sia più semplice.Infatti, generalmente, perché la Letteratura Ergodica sia in qualche modo comprensibile ci deve essere una parte basilare composta di testo 'regolare' e una parte più 'difficile' che si dipana da esso, proprio come i collegamenti ipertestuali che completano e integrano un testo didascalico.Ma cosa intendiamo esattamente per Letteratura Ergodica e testi complessi? Facciamo degli esempi.
Potete trovare il testo di Espen J. Aarseth a questo link Amazon.
Alle origini: i Calligrammi
"Ma si può dire che la geometria è per le arti plastiche ciò che la grammatica è per l'arte dello scrittore."(G. Apollinaire)
La Letteratura Ergodica comincia, nei nostri esempi, con le opere del poeta francese Guillaume Apollinaire, che sicuramente la prof. di letteratura ha menzionato al liceo e di cui non ricordavamo l'esistenza fino a questo esatto momento. Apollinaire divenne famoso per l'inconsueto modo di riempire la pagina bianca con le sue parole. Non linearmente, da sinistra a destra, ma ad esempio disponendole in modo da formare un fiore al centro della pagina, in modo che significante e significato corrispondano in modo tridimensionale.
Nei Calligrammi, la sua opera più famosa, il significato delle parole corrisponde al disegno formato dalla loro disposizione sul foglio, creando un nuovo 'livello' di comprensione del testo, un livello sicuramente molto semplice ma d'effetto. Questo primo livello, a tutti gli effetti, è l'unico ufficiale nella storia della letteratura, il resto rientra nel contemporaneo, che deve essere ancora studiato e codificato.
Casa di foglie
"Mi sono perso dentro e non credo più che ci sia un'uscita."(M. Danielewski)
Un altro esempio è Casa di foglie, dell'americano Mark Danielewski. House of leaves è il romanzo d'esordio di quest'autore, pubblicato il 7 marzo del 2000 e diventato da subito oggetto di culto (grazie anche a una discreta pubblicità da parte di Stephen King). In Italia, Casa di Foglie è arrivato nel 2005, nemmeno a dirlo con Mondadori, ma l'entusiasmo si è spento presto e le copie sono andate esaurite molto lentamente, cosa che fece finire il libro fuori catalogo fino al 2019. La Mondadori ha perso un'occasione, e il libro, forte di oltre dieci anni di leggenda alle spalle, ha fruttato bene alla 66thand2nd, che ha saputo far fronte alla richiesta di questa perla nemmeno così piccola.
“Questo libro non è per te”, dice la prima riga dell'opera. Il che, ovviamente, è la chiave che spingerebbe qualsiasi lettore ossessivo-compulsivo a non staccarsi prima di pagina 726.Anche qui, tutto ruota inizialmente intorno a un manoscritto. Il giovane Truant trova gli scritti di un certo Zampanò, apparentemente un vecchio pazzo divorato dalla paranoia, a proposito di una casa e di un film/documentario girato dal fotografo e regista premio Pulitzer Navidson. Tra la ricerca di Truant, le note di Zampanò e il docufilm di Navidson, il lettore è chiamato a sprofondare e ad indagare a sua volta, nel mistero della Casa, casa in cui Navidson ha vissuto con la famiglia, una di quelle case che hanno la strana abitudine di cambiare. Qui il cambiamento e l'impossibilità di esprimere la conoscenza con le semplici parole sono il fulcro dell'opera.
La nave di Teseo
"Ciò che inizia sull'acqua, sull'acqua finisce, e ciò che finisce sull'acqua lì ricomincerà. Ciò che inizia sull'acqua..."(V.M. Straka)
S. La nave di Teseo (originariamente intitolato solo S.) è un romanzo scritto da Doug Dorst e concepito da J. J. Abrams (aspettate di sentire il seguito, per favore) nel 2013 e portato in Italia in una splendida edizione da Rizzoli nel 2014. È composto da La nave di Teseo, un romanzo scritto dal misterioso e fittizio V. M. Straka e dalle note a margine su quella specifica copia del libro – appartenente alla biblioteca della Pollard State University scritte da due sconosciuti (Jen ed Eric), entrambi universitari, che si scambiano periodicamente il libro e che stanno facendo ricerche sulla vita dell'autore per una lunghissima tesi volta a svelarne finalmente l'identità. Nella metafisica dell'identità, discussa già ai tempi di Eraclito e Platone, La nave di Teseo è un esperimento di pensiero che solleva la questione: se a un oggetto si sostituissero le sue componenti fondamentali, rimarrebbe comunque lo stesso oggetto?
È quello che sembra succedere al protagonista del romanzo, S., che attraverso l'acqua viene letteralmente lasciato cadere in vari momenti e tempi di una vita che non ricorda, in cui deve assecondare le aspettative di chi lo guida. Questa continua ricerca dell'identità è un tema condiviso dal personaggio inventato da Straka e dai due protagonisti del testo a margine, che cercano di dipanare la matassa del mistero che circonda Straka e le sue opere. In questo esempio il testo 'semplice' è il libro: La nave di Teseo, mentre l'ipertesto che lo accompagna è formato dalle note a margine, dagli appunti, dalle domande... ma anche dai fogli di carta, cartoline, lettere, telegrammi e tovaglioli di bar francesi che si trovano sigillati all'interno del libro stesso, in un'esperienza di lettura davvero unica che richiede uno sforzo anche 'fisico', oltre a quello di sfogliare il libro, che arriva fino alla crittografia.
ilmistero.doc
"I mobili, le tende, i tappeti, i libri sugli scaffali, il giardino, la strada che si snoda fuori dalla finestra, gli aceri in ore: tutto gli è straniero, alieno. Non è mai stato qui. C’è una scrivania, un computer, una sedia gialla. Si siede, preme spazio: sullo schermo appare un documento fatto di una sola pagina vuota. Il documento si chiama ilMistero.doc."(M. McIntosh)
Arriviamo ai primi mesi di questo 2020 con Matthew McIntosh, che con il suo theMystery.doc crea un piccolo mondo nel file di un computer. Pubblicato per la prima volta nel 2017, è solo nei primi mesi di quest'anno che Il Saggiatore lo porta in Italia come ilMistero.doc. Milleseicento pagine da analizzare, studiare, capire, attraverso una trama che non promette niente di semplice, conducendo per mano il lettore in una sfida in cui dovrà essere lui stesso a trarre le conclusioni insieme al protagonista.
“Un uomo si sveglia in una casa che non conosce. Una donna che non conosce lo chiama Amore, gli da un bacio, esce.” Da qui inizia la ricerca del protagonista: chi è, e cosa ci fa in quella casa? La risposta potrebbe trovarsi nel romanzo che sta scrivendo, un file nel suo pc chiamato appunto ilMistero.doc. Saltando tra le pagine del libro possiamo vedere fotografie, stralci di conversazione, appunti, tutti sugli argomenti più disparati. La bandiera americana sventola in molte fotografie, come aspettando. La ricerca dell'identità sembra essere il filo conduttore della moderna letteratura ergodica: tutto comincia con degli scritti, quasi che solo attraverso le parole si possa arrivare a comprendere il mondo.
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Un'analisi
Fra i diversi strumenti dell’uomo, il più stupefacente è, senza dubbio, il libro. Gli altri sono estensioni del suo corpo. Il microscopio, il telescopio, sono estensioni della sua vista; il telefono è estensione della voce; poi ci sono l’aratro e la spada, estensioni del suo braccio. Ma il libro è un’altra cosa: il libro è un’estensione della memoria e dell’immaginazione.(J. L. Borges)
Infinite Jest di David Foster Wallace, ma anche 4321 di Paul Auster, Rayuela di Julio Cortázar e Nibiru di Karl Tenbro, sono alcuni tra gli altri esempi di Letteratura Ergodica più o meno recente. Abbiamo parlato delle caratteristiche generali che rendono questo genere identificabile, ma vorrei fare una piccola digressione sul senso generale di questo fenomeno.
È evidente che questi libri, che diventano subito oggetti da collezione, sono diversi dal romanzo o dalla letteratura cosiddetta 'di genere'. La Letteratura Ergodica è un genere letterario dedicato ai veri Lettori, a coloro che fanno del libro un oggetto di culto e della biblioteca un tempio sacro. Sono libri, certo, ma richiedono quel tipo di passione che fa tornare indietro e rileggere la nota lasciata tre capitoli fa, che fa venire voglia di prendere appunti sulle pagine stesse per lasciare un segno dentro la storia, per aggiungere qualcosa a un prodotto vivo.
Le storie narrate nella Letteratura Ergodica parlano di ossessione, di meticolosità, di curiosità morbosa e pericolo nascosto in un libro, tutti sentimenti che il Lettore conosce molto bene ed è orgoglioso di condividere con i pochi eletti che la pensano come lui. Sono anche trappole psicologiche ben ideate. Il Lettore si trova a voler comprendere il mistero senza sapere se riuscirà a venirne a capo, alla fine, e allo stesso tempo si sente riluttante a condividere le proprie scoperte, da una parte geloso e dall'altra con il timore di fare spoiler a chi, come lui, potrebbe apprezzare l'esperienza. La Letteratura Ergodica è l'Escape Room perfetta, quella che puoi affrontare sul divano di casa, con un tè e una coperta in un giorno di pioggia. È un'ode alla lettura, una sfida nascosta in un libro, è la medaglia al valore che ogni Lettore vorrebbe nella sua carriera.
La Letteratura Ergodica è la dimostrazione che il Libro non smetterà mai di vivere e che nonostante la tecnologia il Lettore vorrà sfogliarlo, conservarlo, regalarlo e custodirlo come la cosa più preziosa che esista.
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