Sentite risuonare le note di un’inquietante colonna sonora ed echi di scene raccapriccianti e disturbanti, nella mente si forma l'immagine di una bambina dal volto orrendo che ruota la testa di 360 gradi? Va tutto bene, non siete improvvisamente impazziti, è solo L’Esorcista che diventando un cult del cinema horror, ha messo radici nella cultura pop e nell’immaginario collettivo come una delle pellicole più spaventose di sempre. Tanto spaventosa che, pare, vi siano stati casi di svenimenti, crisi epilettiche e isteria generale al suo debutto in sala il 26 dicembre 1973. Non stupisce che in molti paesi il film sia stato bandito dai cinema, ma pare che intorno a L’Esorcista tenda ad aleggiare una generale cappa di malasorte confermata dai fatti realmente avvenuti durante le riprese. Campione d’incassi in tutto il mondo, L’Esorcista è noto infatti non solo per l’angosciante terrore che provoca, ma anche per gli strani avvenimenti che hanno coinvolto il cast e la troupe nella sua produzione. A 48 anni dall’uscita del film, vogliamo narrarvi alcuni di questi fatti.
Un demone, una bambina e un esorcista
La trama narrata ne L’Esorcista si sviluppa partendo dall’Iraq: qui, presso uno scavo archeologico, viene riportata alla luce un’inquietante effige raffigurante il demone Pazuzu, al cospetto della quale si trova l’archeologo e sacerdote Lankester Merrin (Max Von Sydow). Il ritrovamento sembra essere il presagio di avvenimenti funesti, come scopriranno di lì a poco, dall’altra parte del mondo, l’attrice Chris MacNeil (Ellen Burstyn) e la figlia Regan (Linda Blair). Mentre Chris è impegnata con le riprese del suo nuovo film, Regan trova infatti in casa una tavola ouija e fa la conoscenza di "Capitan Gaio": questi, altro non è che Pazuzu evocato dalla bambina e pronto a possederne il corpo.
Regan inizia così a mostrare comportamenti allarmanti ai quali nessun controllo medico riesce a dare spiegazione. La morte dell'amico regista Burke Dennings (Jack McGowran) in casa MacNeil fa propendere i sospetti della polizia e della madre verso Regan. Non resta che una cosa da fare per Chris: rivolgersi al prete gesuita Damien Karras (Jason Miller) per operare un esorcismo. Padre Karras contatta quindi il suo mentore, l'anziano padre Merrin, che giunto sul posto avvia immediatamente tutti i preparativi per l'esorcismo insieme al collega. Il demone che ora abita il corpo di Regan è però tenace e non vuole abbandonare ciò che ritiene ormai suo...
Un regista e uno scrittore al lavoro su un progetto ambizioso
All'uscita nei cinema statunitensi il 26 dicembre 1973, L'Esorcista suscita grande scalpore, alcune sequenze vengono censurate, in alcuni casi il film non viene proiettato del tutto. Nonostante le controversie, le critiche, i malori, il film vince due Oscar e registra incassi notevoli (440 milioni di dollari al box office mondiale). Come si è giunti fin qui? Il punto di partenza è l'omonimo romanzo horror di William Peter Blatty pubblicato nel 1971 dalla Harper & Row. Blatty era rimasto profondamente colpito da un reale fatto avvenuto nel Maryland nel 1949 durante i suoi studi alla Georgetown University: passato agli onori della cronaca in tutto il paese, l'evento riguardava un ragazzino di 14 anni dal nome fittizio di Roland Doe che, dopo aver mostrato comportamenti a dir poco strani, si diceva fosse stato esorcizzato. Da qui, la stesura de L'Esorcista, di cui poco tempo dopo William Peter Blatty vende i diritti alla Warner Bros. L'autore non si ferma qui, però, e viene incaricato di scrivere una sceneggiatura che possa adattare il romanzo per il cinema.
L'intento è chiaro: portare L'Esorcista sul grande schermo, ma per fare ciò è necessario che qualcuno diriga un progetto tanto potente sul piano emozionale e tanto ambizioso su quello registico. In prima battuta la Warner Bros rivolge il proprio interesse verso Stanley Kubrick e altri registi noti come Arthur Penn e Mike Nichols, ma nessuno di essi accetta l'incarico. Blatty è tuttavia deciso a far dirigere il film a William Friedkin, dopo essere rimasto affascinato dal suo approccio documentaristico applicato al film Premio Oscar Il Braccio Violento della Legge (The French Connection). L'idea dello scrittore è infatti quella di portare sullo schermo un'opera fortemente realistica e Friedkin sembra essere l'uomo giusto a tale scopo: Blatty resta talmente fermo sulla sua scelta da riuscire a convincere proprio tutti! William Friedkin al timone de L'Esorcista non perde dunque tempo nel portare sul set il suo approccio realistico, anche se a pagarne le spese sono talvolta i poveri membri del cast. Il regista vuole ottenere infatti dagli attori delle reazioni quanto più intense e veritiere possibile e per farlo non teme di adottare metodi "poco ortodossi".
Lo schiaffo a William O'Malley, interprete di padre Dyer, durante le riprese dell'estrema unzione a padre Karras; gli strattoni con delle corde e senza preavviso a Ellen Burstyn e Linda Blair; i colpi di pistola alle spalle degli attori; il getto di finto vomito su Jason Miller, che viene colpito in pieno volto anziché sul petto: sono solo alcuni degli escamotage che Friedkin utilizza sul set per scaturire reazioni sincere dal suo cast. Che spasso! In una recente intervista a The Hollywood Reporter William Friedkin ha inoltre dichiarato di aver ottenuto ottimi risultati alla direzione de L’Esorcista grazie al fatto di averlo girato con un occhio da credente, di aver lavorato con passione grazie alla fede. Non abbiamo dubbi, tuttavia, sul fatto che anche il resto dello staff possa aver sviluppato una propria fede religiosa durante le riprese, in conseguenza degli strani avvenimenti accaduti al limite del paranormale.
L’Esorcista: la paura dietro le quinte
Il film L’Esorcista, non c’è dubbio, è un horror con tutti i crismi (qui nella versione blu-ray di Warner Bros Horror Maniacs). Spaventoso, disturbante, sacrilego. Proiettato per la prima volta il 26 dicembre 1973, ha donato a molti un periodo di festività certamente “indimenticabile”. Tuttavia l’esperienza intensa data da questo film non è stata una prerogativa del solo pubblico in sala, quanto piuttosto anche degli addetti ai lavori. Sul set sembra infatti che, durante la realizzazione del film, si siano verificati strani eventi. Uno tra questi, l’incendio causato da un corto circuito che ha distrutto gran parte delle scenografie, con danni per 200.000 dollari. L’unica camera rimasta indenne dalle fiamme? Quella di Regan. Lo staff è stato quindi costretto a ricreare quasi interamente gli interni della casa dei protagonisti, spostando il set da New York a Washington.
Nove persone collegate al film hanno inoltre perso la vita durante le riprese. Ad esempio, Jack McGowran, interprete di Burke Dennings, è stato colto da un’epidemia influenzale pochi mesi prima l’uscita del film, ma sembra che nemmeno chi era in rapporti di parentela con gli attori sia stato risparmiato: tra questi, la nonna di Linda Blair e il fratello di Max Von Sydow. Qualcuno fortunatamente non ci ha rimesso la vita, ma di certo se l’è vista brutta, come Jordan, il figlio di Jason Miller, coinvolto in un incidente in moto mentre andava a trovare il padre sul set. Un set che molti hanno iniziato a pensare fosse maledetto, tanto da spingere William Friedkin e William Peter Blatty a invitare un sacerdote per impartire su di esso una benedizione.
Maledetto o semplicemente luogo di incidenti e sfortunate coincidenze, il set de L’Esorcista ha ospitato tuttavia anche quello che di lì a pochi anni sarebbe diventato un vero serial killer. Paul Bateson, la comparsa che interpreta un tecnico radiologo in una delle sequenze più disturbanti del film, è stato accusato di aver ucciso il giornalista Addison Verrill nel 1979 e di aver perpretato anche numerosi altri omicidi ai danni di persone omosessuali. Lo stesso Bateson ha confessato di essere l’autore di tali crimini, tuttavia non sono state trovate prove sufficienti ad avvalorare le accuse. Tali fatti hanno poi ispirato la realizzazione del film Cruising, dello stesso William Friedkin, interpretato da Al Pacino e Paul Sorvino.
Il cast, la colonna sonora, i sequel
I protagonisti de L’Esorcista che tutti conosciamo oggi avrebbero potuto avere volti diversi. Primo fra tutti, padre Merrin, per il quale la prima scelta di casting è stata diretta verso Marlon Brando. A opporsi a tale decisione è stato il regista William Friedkin, ritenendo che Marlon Brando avrebbe adombrato gli altri attori a causa della sua fama “ingombrante”. Il secondo nome è stato quindi quello di Max Von Sydow, scelto per il ruolo dell’anziano sacerdote nonostante l’età: all’epoca delle riprese, l’attore aveva infatti 43 anni e per interpretare padre Merrin è stato sottoposto a lunghe ore di trucco, pari forse a quelle necessarie per rendere orribile il volto di Linda Blair a possessione completa. Padre Karras, invece, avrebbe potuto essere interpretato da Jack Nicholson o Stacy Keach, ma William Friedkin ci ha messo lo zampino anche stavolta: rimasto affascinato dalla pièce That Championship Season, ha voluto ingaggiare per il ruolo Jason Miller, autore e inteprete principale dell’opera teatrale.
Per la parte di Regan, Friedkin ha incontrato poi non poche difficoltà. Trovare infatti una giovane attrice per interpretare la parte di una bambina di 12 anni, non è stato affatto semplice e diversi nomi sono apparsi in lizza. Tra questi, quelli di Jamie Lee Curtis, Pamelyn Ferdin, Denise Nickerson, Sharon Stone e Kim Basinger. Il ruolo però è stato affidato alla giovane e audace Linda Blair, dopo l’audizione “a sorpresa”: la madre, Elinore Blair, pare infatti che abbia condotto la figlia alle selezioni senza un appuntamento e che Linda abbia sorpreso Friedkin con la sua conoscenza del romanzo di Blatty. Recitare ne L’Esorcista non è stato, tuttavia, una passeggiata per Linda Blair. A seguito dell’uscita del film, la Warner Bros è stata costretta a ingaggiare delle guardie del corpo a protezione della giovane attrice, presa di mira da minacce di morte rivolte da gruppi di fanatici. L’accusa? La presunta fede in Satana, di cui Linda Blair era ritenuta portavoce.
Ciò che ha reso L’Esorcista facilmente riconoscibile non è comunque soltanto il suo cast ricco di talento, ma anche la sua colonna sonora. In particolare il tema principale: Tubular Bells, brano tratto dall’omonimo album del musicista Mike Oldfield, benché inizialmente le musiche del film avrebbero dovuto essere curate dal compositore Lalo Schifrin. William Friedkin, particolarmente entustiasta dall’ascolto di Tubular Bells, ha fatto suo il brano rendendolo uno dei pezzi più conosciuti di sempre. La soundtrack è composta poi anche da brani realizzati da Jack Nitzsche e Krysztof Penderecki. Il sorprendente audio del film non comprende però solo la parte musicale: basti pensare alla voce del demone Pazuzu, doppiato dall’attrice Mercedes McCambridge. Per ottenere tale risultato, pare che la McCambridge abbia fatto uso per un certo periodo di alcol e sigarette, mentre alcuni dei versi del demone non riproducibili dall’attrice (nonostante la “dieta” ferrea) sono quelli di alcuni maiali.
Nonostante la sua aura spaventosa, pare che de L’Esorcista comunque non ce ne sia mai abbastanza. Dopo il successo del primo film, sono stati tratti due sequel rispettivamente nel 1977 e nel 1990: L’Esorcista II – L’Eretico, diretto da John Boorman, e L’Esorcista III, diretto invece dallo stesso autore William Peter Blatty. Il successo della prima pellicola non è stato replicato, tuttavia ciò non le ha impedito di rimanere nella storia, complici i due Oscar vinti (migliore sceneggiatura non originale e miglior sonoro) e il record mantenuto per lungo tempo come film “R rated” ad aver ottenuto i maggiori incassi nel mondo. Nel 2016 è stata tratta inoltre una serie TV dal titolo The Exorcist che si pone come sequel (e in parte come remake) al primo film, la quale ha ottenuto un discreto successo (nonostante la cancellazione della terza stagione dopo l’acquisizione da parte di Disney).