Nella cornice di Lucca Comics & Games 2022, Feltrinelli presenta un nuovo volume della sua apprezzata collana dedicata agli artwork dei grandi maestri del fumetto, che dopo avere valorizzato l’opera di artisti come Manara, Liberatore e Cavazzano ha riservato questo onore a Leo Ortolani con Musa. Un volume in cui il creatore di Rat-Man, su invito del timoniere di Feltrinelli Comics, Tito Faraci, manifesta il suo apprezzamento per grandi nomi del fumetto, come Kirby e Frazzetta, ritraendo la bellezza femminile nello stile di questi autori cari a Ortolani.
Con il suo artbook Musa, Leo Ortolani omaggia i suoi miti fumettistici
In occasione di questa presentazione di Musa alla kermesse lucchese abbiamo avuto occasione di incontrare Ortolani, con una piacevole chiacchierata in cui è emerso lo spirito dietro la nascita dell’artbook edito da Feltrinelli. La scelta degli autori da omaggiare non è stata semplice, ma per Ortolani era importante soprattutto preservane lo spirito autentico:
Sono tra i miei autori preferiti, cerco sempre, anche in Rat-Man, di omaggiare i grandi artisti che mi hanno ispirato, da Jack Kirby a John Buscema. Se guardate il libro, c’è un’immagine con una donna tigre con delle rocce alle spalle che ricorda molto Wolverine, è quella che io chiamo la posa alla John Buscema. Basandomi sulle opere degli artisti che cito nel libro, le loro donne sono esattamente come ho cercato di interpretarle, con la differenza che io non so disegnare! Ma se guardi, ad esempio, le donne di Frazzetta sono ricche di curve, così come i suoi uomini sono barbarici. Vedo anche le opere che si vedono nei musei, o chi si studia in storia dell’arte, vediamo diversi canoni di bellezza. Nelle storie di Ratman, abbiamo sempre una parodia: Rat-man dei supereroi, Brakko del poliziotto, Cinzia della transessualità. Le donne parodizzano le fotomodelle, di conseguenza l’approccio del disegno di questi personaggi è parodico. Se ci pensate, l’ideale erotico di Rat-man è Pamela Anderson, una donna che è vissuta con il gonfiometro., prima gonfio poi mi sgonfio, a seconda della persona con cui sta. Per Musa ho scelto un fisico normale, da modella d’arte classica. Se guardate anche all’arte classica, le statua del Canova hanno i fianchi larghi, non ci sono gambe chilometriche alla She-Hulk o vitino da vespa che puoi avere solo se non hai i visceri. Ho cercato di mostrare diversi canoni fisici in base agli autori che ho interpretato, e che sono citati nel volume.
Realizzare un artbook ha un processo creativo diverso, ma parlando di Musa Ortolani, con la sua tradizionale ironia, non nega di aver accolto con piacere la proposta di Faraci, pur sapendo che in precedenza questa possibilità era stata offerta a nomi sacri del fumetto nostrano:
Dopo gli altri artbook, di Liberatore, Cavazzano Manara, c’è stato ora questo calo di qualità, con il mio. Tito Faraci mi aveva anche proposto di cercare delle immagini già realizzate, tra cui poi si sarebbero scelte quelle da mettere nell’artbook. Si poteva prendere questa via facile, ma visto che su Instagram stavo già inserendo immagini simili, decido di seguire questa strada, continuando nel ritrarre queste donne, seguendo anche dei temi. Ad esempio le donne spaziali, quelle che hanno a che fare con la luna, il filone delle donne tigre. Ho cominciato e continuato a fare queste figure, sino a che non ho avuto una selezione da cui sceglierne venticinque, scartandone altre. Non tutte le immagini sono però presenti su Instagram, alcune le ho fatte e semplicemente scartate. Ne avevo addirittura una che era un omaggio a Ursula Andress con il suo bikini visto in James Bond. Un’altra era un omaggio a Madonna come vista nel video di Frozen, ma è stata scartata perché+ tutto questo nero, sul momento, non mi sembrava adatta alla colorazione del volume.
Musa è stata un’esperienza avvincente per Ortolani, che non nasconde di avere un’idea per un secondo artbook, profondamente diverso da Muse e che richiedere un diverso approccio produttivo:
Mi piacerebbe realizzare un artbook dedicato ai tarocchi, seguendo sempre questa strada. Onestamente, qualcosa ho già iniziato, non ho pubblicato nulla quindi non avete visto niente, ma diciamo che per gli Arcani Maggiori, che sono relativamente semplici, mi affido a quelli Marsigliesi, il problema è quando si parla degli arcani minori. Basta un minimo dettaglio non corretto che la carta assume un significato diverso. Con Muse mi son più divertito seguendo un percorso sugli artisti che adoro, mentre per i tarocchi è necessario uno studio dietro
Considerato il tema di Musa, non poteva mancare una riflessione di Ortolani sul concetto di bellezza e su come sia vissuta al giorno d’oggi
Ho la sensazione che oggi non ci sia un ideale di bellezza, si accettano tutti i corpi, in un modo anche sbagliato. Lo vedo con mia figlia, che ha una bellezza da far concorrenza a Gal Gadot, che mi dice di vedersi grassa, e cerco di farle capire un valore diverso di bellezza. Ribaltando la domanda, la bellezza è quella del corpo o va oltre?