Quando in Avengers: Endgame, in uno dei momenti più emozionanti, Capitan America richiama al suo fianco tutti i Vendicatori, il boato degli spettatori nelle sale fu assordante. D’altronde, specie chi aveva passato anni sulle pagine dei comics dei Vendicatori, era dal primo Avengers che attendeva di sentire Cap pronunciare il motto degli Eroi Più Potenti della Terra, quel ‘Vendicatori, uniti!’ che da sempre precede gli scontri della formazione supereroica della Casa delle Idee. I Veri Credenti, però, sentendo questo grido di battaglia non possono fare a meno di ripensare a un momento tragico della vita della formazione guidata da Steve Rogers, in cui non ci fu questa chiamata alle armi, ma che venne anzi raccontato in un arco narrativo nei primi anni del nuovo millennio, intitolato inquietantemente Vendicatori Divisi!
Chi ha imparato a conoscere questa formazione al cinema, non ha potuto apprezzare appieno la tragicità, oltre all’eroismo, dei Vendicatori cartacei, che non solo hanno affrontato una serie di momenti di narrativa epica, ma hanno anche dovuto fronteggiare momenti molto tesi sul piano emotivo, tra morti eccellenti e situazioni poco gradevoli, anche sul piano narrativo. Dalla loro prima apparizione nel 1963, i Vendicatori hanno quindi rappresentato una delle formazioni più rappresentative del Marvel Universe, dove contrariamente a una testata corale come Fantastici Quattro o X-Men, in cui i personaggi tendono a vivere all’interno di una dinamica ‘familiare’ con l’eccezione di Wolverine, i membri della formazione godono di una propria indipendenza, vissuta in testate come Iron Man, Captain America o Thor. Un carattere di autonomia che ha portato anche alla creazione di formazioni mutevoli, in base alla continuity del periodo, con la conseguente presenze di eventi incredibili da cui, però, gli Eroi Più Potenti della Terra si trovavano a uscire sempre vincenti. Una tradizione rimasta inalterata sino all’arrivo di Brian Michael Bendis.
Vendicatori Divisi: la fine è l’inizio
Dopo avere offerto una visione differente e più cinica dei supereroi Marvel con l’universo Ultimate, in particolare con Ultimate X-Men, Bendis venne considerato come l’autore che avrebbe potuto dare nuovo smalto anche all’universo principale degli eroi della Casa delle Idee. Compito non semplice, soprattutto a inizio 2000, in un periodo di profonda rivoluzione, sia interna alla casa editrice che nel mondo del fumetto supereroico. La tendenza a mostrare un eroe meno invincibile e più umano, da sempre parte integrante dell’universo Marvel, sembrava essere divenuta la nuova trazione narrativa del mondo supereroico, convincendo gli autori a mostrare i lati umani e le loro fragilità, anche in modi precedentemente poco esplorati.
Gestire in quest’ottica una formazione come i Vendicatori non era semplice. Dal primo albo in cui nasceva la supersquadra, il mito di questi eroi li aveva resi quasi invincibili, che si trattasse di affrontare Ultron o di respingere i Signori del Male dalla loro base, senza dimenticare le new entry periodiche, tra cui personaggi con passati da villain, come Clint ‘Occhio di Falcon’ Barton o i gemelli Maximoff, Wanda e Pietro. Questa evoluzione, passata anche per la nascita di una seconda squadra di Vendicatori sulla costa pacifica degli States, si era dipanata per quarant’anni, ma con il nuovo millennio era ora di scuotere le fondamenta dei Vendicatori. E dell’Universo Marvel, nel suo complessivo.
Bendis era l’autore a cui in Marvel ci si affidò per avviare questa rivoluzione, che vide proprio in Vendicatori Divisi il suo punto di partenza. Un nuovo spirito che sapesse però rimanere fedele anche alla scintilla vitale che aveva portato alla nascita della formazione, un proposito che venne onorato anche nella scelta di far coincidere il primo numero della gestione Bendis dei Vendicatori con il ritorno alla numerazione originale della serie, una cifra che aveva un bell’impatto: numero 500. E per l’occasione, Bendis aveva le idee chiare:
“Disassembled doveva essere l’ultimo arco narrativo di questa era dei Vendicatori. I Vendicatori stavano vivendo un momento estremamente drammatico, con eventi tragici di cui ignoravano il motivo e l’origine, anche se lo avrebbero scoperto a breve, nel giro di due numeri. Una rivelazione che avrebbe sancito anche la fine di un’epoca. L’idea che abbiamo scelto era di non affidarci a un rinnovamento a tappe, ma dare vita a un nuovo inizio con una conclusione esplosiva dell’era precedente”
E così fu, considerato come Vendicatori Divisi rappresentò, nel 2005, un evento esplosivo. Soprattutto, considerato che in casa Marvel mancavano da qualche anno quei grandi eventi che nel corso degli anni ’80 e primi anni ’90 avevano caratterizzato momenti di rinnovamento all’interno della vita dei supereroi marveliani. Per dare vita a questa nuova era del Marvel Universe, dunque, Bendis aveva deciso di fare l’impensabile: sciogliere i Vendicatori.
Le colpe del passato
Come si divide una formazione con membri stabili e onorari? Come si infrange quel ‘Vendicatori Uniti’ che da decenni è più di un semplice motto? Costringendo gli eroi ad affrontare per la prima volta un nemico che non possono sconfiggere, qualcuno che li costringa ad ammettere anche i propri errori: uno di loro, Wanda Mximoff. Mutante, figlia di Magneto e membro dei Vendicatori dal 1965, quando entrò nella formazione con il fratello Pietro (aka Quicksilver) e Occhio di Falco, Wanda ha vissuto la sua intera esistenza editoriale all’interno degli Eroi più Potenti della Terra, trovando l’amore nel sintezoide Visione. La sua natura mutante e la sua affinità alla magia la hanno resa potente, capace di stravolgere la realtà riscrivendola, una condizione che la ha portata a creare due figli immaginari, la cui origine è stata fonte di non pochi problemi con entità demoniache e che ha costretto i Vendicatori, con il supporto di Agatha Harkness, a cancellare questo ricordo dalla memoria di Wanda. Momenti che sono stati alla base anche della recente WandaVision, ma che son un antefatto essenziale di Vendicatori Divisi.
Bendis, infatti, vide in questo dettaglio la scintilla della rivoluzione dell’Universo Marvel, che non poteva che scaturire dai Vendicatori. Cogliendo questo capitolo apparentemente dimenticato, l’autore rende Wanda la responsabile della caduta dei Vendicatori, tramite una rivelazione incauta durante un momento di confidenza tra Scarlet Witch e Wasp, resa con la spontaneità di una chiacchierata qualunque tra due amiche, come accade nella vita reale. Questo lapsus di Janet, però, fa riemergere i ricordi di Wanda, portandola a architettare un piano che unisce la ricerca di una propria felicità con la fine dei Vendicatori.
Una caduta in disgrazia che coincide con il momento di massimo splendore degli Eroi Più Potenti della Terra, con Tony Stark al tempo anche Segretario della Difesa. Con perizia, Bendis sfrutta tutti questi dettagli per creare nel primo capitolo della saga, Caos, una serie di sconvolgenti eventi che destabilizzano i Vendicatori nel loro ruolo non solo pubblico, ma anche politico all’interno della società internazionale del Marvel Universe. Vedere Tony Stark accanirsi contro l’ambasciatore della Latveria, apparentemente ubriaco richiamando la sua dipendenza raccontata ai tempi de Il demone della bottiglia, è il primo segno di cedimento dell’aura di perfezione dei Vendicatori. Sensazione acuita dalla reazione di Stark al tentativo di Hank Pym di fermarlo, cui Testa di Latta risponde in modo acido, facendo riferimento al passato di marito violento del Vendicatore.
È solo l’inizio, cui seguiranno attacchi alla base dei Vendicatori da parte di Ultron e un attacco dei Kree, situazioni incredibili che porteranno alla morte di Visione e Occhio di Falco, e allo spezzarsi dello spirito di alcuni membri della formazione, come She-Hulk, Carol Danvers e Sam Wilson. Bendis orchestra quella che sembra una sequela di eventi incredibili, motivando il titolo Caos per questo arco narrativo, in cui i Vendicatori stessi sembra impotenti, incapaci di reagire. Nella loro apparente fine, Bendis presenta quello che sarà uno dei suoi tratti distintivi: una maggior interazione tra i diversi eroi della Marvel.
Considerata la natura dei poteri che conducono alla fine dei Vendicatori, Bendis coinvolge anche Dottor Strange, lo Stregone Supremo. Un primo segnale di come i supereroi guidati da Cap non sarebbero più stati un universo a sé stante, ma avrebbero avuto una natura più fluida, coinvolgendo eroi differenti in base alle esigenze del momento. Non stupisce, quindi, che nel momento della rifondazione dei Vendicatori con New Avengers, quando Cap riforma la squadra in seguito all’evasione del Raft, vengano arruolati eroi di diversa provenienza, da Luke Cage a Spider-Man, cui presto si uniscono Wolverine e, appunto, Dottor Strange. Si cerca di trovare personaggi che possono motivare storie dei Vendicatori dai toni più disparati, che possano al contempo intrecciare le loro storie a quelle di altri ambiti del Marvel Universe, come nel caso dell’artigliato canadese, perfetto trait d’union con i mutanti. Intelligentemente, Bendis lascia che Daredevil rifiuti l’invito di Capitan America, per preservare il carattere profondamente autonomo e circoscritto delle attività del Diavolo Custode.
Vendicatori Divisi: i fan insorgono
Un’operazione come quella di Vendicatori Divisi era un rischio, ma Bendis, per sua stessa ammissione, non aveva considerato le potenziali reazioni dei lettori. L’autore era convito che anche i fan dei Vendicatori fossero desiderosi di un nuovo inizio per la formazione, e che avrebbero visto in questo capitolo finale della loro prima epoca un epilogo all’altezza. D’altronde, Bendis è riuscito a cogliere aspetti essenziali del mito dei Vendicatori, sia come squadra che come individui, affidandosi a momenti storici della squadra. Narrazione serrata, con un tessuto emotivo avvincente e capace di rendere omaggio al mito dei Vendicatori, specialmente con l’ultimo capitolo, Finale, un vero e proprio memoriale dedicato al mito degli Avengers, un amarcord venato di nostalgia e dubbi sul futuro degli Eroi Più Potenti della Terra divenuto il punto di partenza di una nuova generazione di Vendicatori, realizzato da un tema artistico incredibile, te cui Alex Maleev, Jim Cheung e George Pérez.
Ma come venne accolto Vendicatori Divisi dai fan, in realtà? Non proprio positivamente. Nonostante l’ottimismo di Bendis e della casa editrice al momento, le reazioni furono controverse, con i lettori che non apprezzarono questa rivoluzione impressa al Marvel Universe, come ha riconosciuto anni dopo lo stesso Bendis:
“Probabilmente ora non sarei più così sicuero, ma all’epoca ero convito che i lettori avrebbero concordato con me che fosse arrivato il momento di raccontare il momento più disperato degli Avengers una situazione così complessa da potersi risolvere solamente creando un qualcosa di nuovo. In pratica stavo distruggendo il mondo dei Vendicatori, e inizialmente i lettori non gradirono, considerato che sembrava avessi assunto il controllo di una serie non mia per distruggerla”
L’eredità di Vendicatori Divisi
Eppure, questo primo passo della gestione Bendis fu un passo fondamentale per la Marvel del nuovo millennio. La rivoluzione impressa da Brian Michael Bendis, infatti, fu l’inizio di un nuovo corso per l’universo della Casa delle Idee, che proprio da Vendicatori Divisi prese il via. La fine dei Vendicatori e ciò che era stato fatto da Wanda ebbe conseguenze inevitabili sul mondo dei supereroi Marvel, che ritrovò una coesione apparentemente perduta negli ultimi anni. Gli eventi di Vendicatori Divisi, infatti, ebbero ripercussioni dirette sulle vite dei singoli eroi, creando delle nuove linee narrative che portarono alla nascita dei Nuovi Vendicatori e a un altro grande evento firmato da Bendis, House of M, diretta emanazione di Vendicatori Divisi e capitolo fondamentale della storia degli X-Men. Senza la caduta degli Eroi Più Potenti della Terra, probabilmente, non avremmo avuto gran parte della costruzione del mondo Marvel dei primi anni del 2000, scaturito dalle conseguenze della follia incontrollata di Wanda.
Recuperare Vendicatori Divisi è il primo passo per comprendere l’evoluzione del Marvel Universe a inizio anni 2000. Bendis, con la sua gestione di alcune delle serie di punta della casa editrice. Recentemente, Panini ha ripubblicato all’interno della sua collana Must Have sia questo capitolo della storia dei vendicatori che House of M, due cicli con cui Bendis ha portato le avventure degli eroi Marvel nel nuovo millennio.