Le 10 migliori serie di fumetti Vertigo

Con la chiusura di Vertigo il prossimo anno, ci è venuta voglia di parlarvi di alcune delle più belle serie a fumetti partorite dall'etichetta americana, alcune delle quali hanno realmente riscritto le regole del mondo del fumetto e della narrativa.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

DC Comics chiuderà la linea Vertigo entro il prossimo anno. Lo dovreste sapere, e ve ne abbiamo già parlato, ma è inevitabile che pensare al mondo del fumetto senza Vertigo sia comunque un colpo al cuore. In Vertigo, infatti, sono nati alcuni dei personaggi più importanti del fumetto americano, ed in seno all'etichetta sono cresciuti alcuni narratori che, considerare oggi “seminali” sarebbe quanto mai riduttivo. Jason Aaron, Neil Gaiman, Garth Ennis, Grant Morrison, Brian K. Vaughn sono solo alcuni dei nomi la cui carriera ha avuto uno slancio grazie proprio a Vertigo, ed alla sua voglia di osare, cambiare, andare oltre i limiti imposti dal mercato americano, così profondamente legato al'ipertrofia supereroistica da non offrire, spesso, alcuna alternativa.

Vertigo muore, e le sue ceneri saranno cosparse all'interno della nuova etichetta DC Black Label. Una linea per adulti, pensata per offrire il meglio del meglio di sceneggiatori e artisti in storie del tutto inedite, o quasi. Difficile dire cosa effettivamente resterà delle idee originali della vecchia etichetta. Forse, allora, meglio rivolgersi al panorama delle serie tv, dove le serie Vertigo sono già state un florido (ma spesso sfortunato) appiglio per nuovi prodotti dell'intrattenimento televisivo, e se Swamp Thing e Constatine si sono rivelate un fallimento, quanto meno possiamo ancora aggrapparci a Doom Patrol e Lucifer, senza contare la possibilità che in futuro anche altre storie vengano poi trasposte in formato televisivo come, si spera, sarà il caso di Sandman.

Come sia sia, abbiamo pensato di salutare Vertigo nell'unico modo che ci sembrava logico, ovvero proponendovi una lista di quelle che sono le 10 serie che proprio non potete non aver letto con, in chiusura, qualche velocissima menzione onorevole, che la produzione Vertigo è stata veramente immensa, e riassumere tutto in 10 posizioni è stato davvero difficile.

Scalped

Scritta da Jason Aaron, che all'epoca era reduce del successo, sempre in Vertigo, della mini serie “The Other Side”, ma che nonostante tutto era praticamente un “Signor nessuno” nel mondo del fumetto, Scalped è spesso considerata uno degli ultimi grandi successi di Vertigo. Un canto del cigno, se vogliamo, di un'etichetta che nel 2006 aveva ormai irrimediabilmente perso sé stessa. Scaped è una serie noir violenta e cinica, ambientata per lo più all'interno di una riserva indiana del Sud Dakota, e con protagonista, ovviamente, un nativo americano: l'agente dell'FBI Dashiell “Dash” Bad Horse, che dopo anni di servizio in giro per l'America ha infine deciso di tornare a casa.

Qui si scontrerà da subito con i problemi più evidenti della sua comunità che, vittima di una forte disoccupazione e di diversi problemi di carattere sociale e amministrativo, è finita vittima di gioco d'azzardo, droga e prostituzione. Scalped è una serie cinica e fortemente critica verso la politica americana da sempre applicata alle riserve in cui i nativi sono stati forzatamente confinati. Non solo, perché Scalped è anche la serie più “televisiva” in assoluto del comparto Vertigo, evidentemente figlia di quel modo di raccontare le serie tv di stampo criminoso, che da The Sopranos è poi esploso con Breaking Bad. Scalped è, in tal senso, più che un fumetto, una lunga sequela di tavole di storyboard, disegnate con crescente maestria da R.M. Guéra. Esplosiva, e con una partenza da urlo, avrebbe meritato effettivamente di diventare una serie tv. E doveva succedere, se il progetto non si fosse poi arenato nel 2017.

Puoi cominciare a leggere Scalped partendo da qui.

Y: L'Ultimo Uomo

Ultimo vagito di creatività per una Vertigo che già si avviava verso la fine, Y: L'ultimo Uomo è la storia di Yorick, ultimo essere umano di sesso maschile rimasto sulla terra. In seguito ad un evento catastrofico, infatti, tutti i mammiferi di sesso maschile si sono estinti, lasciando il pianeta in mano ad i soli organismi di sesso femminile. Yorick Brown un escapista dilettante, e la sua scimmia Ampersand, paiono le uniche creature di tutto il globo ad essere ancora in possesso del cromosoma Y, e dunque le uniche a poter dare speranza ad un genere umano che, composto da sole donne, non pare avere chance di sopravvivere. Y è un racconto fresco e pungente, la cui abilità è quella di non scadere mai nel banale, al netto di una premessa narrativa che potrebbe facilmente mettere i piedi in fallo. Pubblicato per ben 60 numeri, ed apparso persino nella serie tv Lost (opere pop che ne citano altre), la serie è, ad oggi, il capolavoro di Brian K. Vaughn, anche al netto della recente (e bellissima) serie Saga.

Y: L'Ultimo uomo si reperisce con facilità qui.

The Invisibles

Tra le migliori prime, vere, opere inedite della Vertigo, The Invisibles è Grant Morrison all'ennesima potenza. Una serie psichedelica, folle e anarchica, in cui si racconta la storia dell'”Invisible College”, una sorta di società segreta anarchica il cui scopo è quello di combattere l'autoritarismo da parte di una razza aliena che mira a dominare la terra, il tutto con lo scopo di fermare la profetizzata apocalisse del 2012. Cospirazione, alieni, reminiscenze di Lovecraft e Dick: The Invisibles è stata una serie al di sopra delle righe anche per gli anni '90, proponendosi come una lettura folle e sperimentale, sintesi perfetta di quello che la Vertigo desiderava essere alle sue origini.

Transmetropolitan

Visto il successo dell'etichetta Vertigo nell'ambito delle storie dark, e quasi horrorifiche, DC pensò di seguire il medesimo trend e la stessa filosofia editoriale (ampia libertà espressiva, concessa ad artisti relativamente giovani) per mettere su un'etichetta che seguisse quella che era la revamp di metà anni '90 per il genere fantascientifico. Ne nacque così l'etichetta Matrix, poi ufficializzata al pubblico con il nome Helix, a causa dell'arrivo dell'omonimo cult con protagonista Keanu Reeves. DC, tuttavia, non riuscì a far breccia nel cuore dei lettori, e nell'arco del solo primo anno, gran parte delle nuove testate fu chiuso, portando alla cancellazione dell'etichetta nel corso di appena un biennio.

Nel 1998 Helix chiuse, ma dalle sue ceneri si salvò quello che, ancora oggi, è uno dei più lunghi archi narrativi mai creato dall'estro di Warren Ellis: Transmetropolitan, per altro uno dei più grandi successi di vendite nella storia del fumetto americano e non supereroistico. La storia era quella di Spider Jerusalem, uno scapestrato giornalista calato in un contesto distopico e futurista, in cui le persone sembrano aver perso ogni inibizione, ed in cui la società sta andando allo sfascio. Corruzione, politica, tasse, religione e sessualità sono solo alcuni dei temi trattati da un Warren Ellis prepotentemente sopra le righe, che utilizzò il suo Spider Jerusalem per criticare ogni aspetto del decadentismo della cultura capitalista. Non solo, perché per la sua ambientazione, Transmetropolitan è anche un vero e proprio cult della cultura Cyberpunk. 

Transmetrolitan lo trovi qui.  

100 Bullets

Siamo alla fine degli anni '90, e Vertigo comincia a subire il peso degli anni, complice quella che sarà una lenta ma costante esplosione dei fumetti sul mercato americano, che vedrà la progressiva e nuova ascesa del fumetto supereroistico tra le preferenze dei lettori. In questo ristagno, Vertigo troverà però nuova linfa grazie alla straordinaria intuizione di Brian Azzarello, uno sceneggiatore che sino a qual momento, non si era particolarmente distinto, e che aveva all'attivo sostanzialmente solo 5 numeri, quattro dei quali facenti parte di un'unica miniserie, per altro sempre di Vertigo: Johnny Double, disegnata da Eduardo Risso.

Azzarello pensa ad una storia in stile thriller noir, per i cui disegni arruola di nuovo Risso, sviluppando così l'idea di 100 Bullets, ovvero quella che è ancora oggi la sua serie più nota, nonché una delle migliori in assoluto per Vertigo, tale che risollevò le sorti dell'etichetta a cavallo del nuovo millennio. La trama è apparentemente semplice: il misterioso Graves offre a delle persone che hanno subito un'ingiustizia, la possibilità di vendicarsi del loro aguzzino, senza rischiare alcuna conseguenza. Basta accettare questa sorta di “patto col diavolo”; che Graves consegnerà alla persona una valigetta contenente una pistola e cento proiettili. Cinico, e caratterizzato da una violenza sia fisica che verbale esasperata, 100 Bullets intreccerà le storie di una moltitudine di personaggi, in un intreccio della durata di ben 100 numeri, che per circa una decade riportò Vertigo alla ribalta.

100 Bullets è stato ristampato in corso d'opera e si trova online facilmente. 

Preacher

Considerato come la Vertigo alla sua massima potenza, Preacher è ancora oggi un lavoro eccelso, ed una delle opere più belle e sfaccettate di Garth Ennis, che scelse all'epoca i disegni di Steve Dillon (negli anni sempre più spesso spalla di Ennis, come per il recente Jimmy's Bastards) per rappresentare la sua critica alla religione, mettendo in discussione non solo il concetto di fede, ma anche quello di Dio. Portato anche sul piccolo schermo dall'emittente AMC, Preacher racconta la storia del reverendo Jesse Custer, un prete fuori da ogni schema, con un'indole violenta e un passato criminoso. Investito di poteri divini, partirà alla ricerca di Dio con lo scopo di affrontarlo e ucciderlo. Violento, cinico, fortemente influenzato dalle atmosfere western, Preacher non ha perso molto smalto dalla sua pubblicazione originale anche se, forse, il suo più grande difetto è stato quello di chiudere le vicende in modo un po' troppo raffazzonato e frettoloso.

Preacher è stato ristampato, proprio di recente, in una comoda edizione deluxe che puoi acquistare qui.

Hellblazer

Creato da Alan Moore come personaggio per le pagine del suo Swamp Thing, John Constatine divenne ben presto uno dei simboli della Vertigo, pur essendo in realtà approdato sull'etichetta con una pubblicazione già ben avviata e di successo. Eppure, nonostante sia approdato in Vertigo a circa 5 anni dal suo esordio, è proprio sotto questa etichetta che il personaggio ebbe un boom di vendite e di popolarità, complice la scrittura di alcuni dei migliori sceneggiatori di sempre, tra cui Paul Jenkins, Peter Milligan, Warren Ellis, Grant Morrison e Neil Gaiman, che contribuirono a dare al personaggio quel suo fascino horrorifico e “moderno” che lo portò poi alla consacrazione.

Hellblazer è stata la serie Vertigo più longeva in assoluto, e con ben 300 numeri all'attivo ha continuato ininterrottamente la sua pubblicazione dal '93 al 2012, salvo poi tornare sotto l'egida di DC Comics, che nel 2012 riassettò il personaggio con una nuova rivista: Constantine. John, tuttavia, non era più lo stesso, e i fan se ne accorsero subito. Prossimamente Constantine tornerà in pista con una nuova serie a fumetti per l'etichetta DC Comics, ritornando alla vecchia titolazione di Hellblazer. Difficile dire se si sarà un successo o meno anche perché, come ampiamente dimostrato dai vari reboot, dal film con Keanu Reeves (Constantine) e dalla serie tv, i fan di Hellblazer sono molto, ma molto sensibili nei confronti del personaggio.

Difficile recuperare Hellblazer, ma questo è un buon punto di partenza per chi non lo ha mai letto.

Doom Patrol

Se dici "Vertigo" senza tirare in ballo la Doom Patrol, allora significa che ti sei perso uno dei migliori momenti del fumetto americano. La Doom Patrol, ovvero l'unico team di supereori ereditato da DC Comics, e forse uno dei progetti più stravaganti, eclettici e meravigliosi messi in piedi nel mondo del fumetto americano di genere. Ri-avviata da Vertigo con una sorta di soft reboot ad opera del geniale Grant Morrison, Doom Patrol arriva nel 1987 senza troppe pretese, complice un interesse di pubblico praticamente azzerato dalle ultime run sotto l'etichetta DC.

Morrison, tuttavia, riesce in una sfida impossibile: rendere beniamini dei lettori un gruppi di “losers”, dei veri e propri perdenti del supereorismo americano, con storie frizzanti e meravigliosamente disegnate. L'eco di Doom Patrol è ancora oggi così forte che è bastata una loro comparsata nella serie tv Titans a far andare il pubblico in visibilio, tanto da convincere Warner a sviluppare una serie dedicata proprio al supergruppo, la cui formazione e il cui stile narrativo è ereditato di peso da quei lontani racconti di fine anni '80.

Sperando in una ristampa delle storie classiche, si può sempre leggere la Doom Patrol dal suo recentissimo reboot. 

Sandman

Parlare di Vertigo senza parlare di Sandman non sarebbe proprio possibile. A lungo la serie di Neil Gaiman è stata infatti un sinonimo della stessa etichetta anche se, come successe anche per Swamp Thing, Sandman non nasce sotto la bandiera di Vertigo, ma lì viene trasposto dopo la sua fondazione. La serie di Gaiman, infatti, era già in corso di pubblicazione sotto il marchio DC Comics, e solo successivamente fu portata in Vertigo, assieme alla Doom Patrol, Shade: The Changing Man, Hellblazer e non solo. Ricco, sfaccettato, Sandman è stato uno dei più fulgidi esempi di gestione creativa demandto direttamente al suo autore.

La sua particolarità, infatti, fu quella di essere pubblicato fintanto che Gaiman considerò di aver qualcosa da raccontare, la qual cosa portò alla chiusura della serie dopo appena 7 anni, e con all'attivo solo 75 albi, quando il personaggio era ancora all'apice della sua popolarità. La serie, fortemente sperimentale dal punto di vista narrativo (spesso, ad esempio, le storie non seguivano una linearità cronologica, con forti salti nel passato e nel presente dell'universo di Sogno) e visivo, fu anche il luogo di nascita di altri personaggi di successo, primo su tutti Lucifer Morningstar, che abbandonò il trono dell'Inferno nel ciclo di storie “La stagione delle nebbie”.

Il miglior modo di recuperare Sandman è con le sue recenti edizioni Deluxe. Le trovi qui. 

Swamp Thing

Tra i capostipiti del successo di Vertigo, nonché eredità, come le prime produzioni, dei fumetti DC Comics, Swamp Thing nasce in realtà nel 1971 sulla testata House of Secrets, scalando rapidamente le preferenze dei lettori sino a guadagnarsi una serie dedicata. Quando la Vertigo aprì i battenti, la serie passò sotto la sua bandiera, diventando un successo assoluto sotto la gestione di Alan Moore che approfittò della linea editoriale Vertigo per spingere il personaggio oltre quelli che erano i canoni dell'epoca imposti dalla Comics Code Authority.

Swamp Thing era un fumetto cupo, crudo, squisitamente indirizzato ad un pubblico adulto, e questo nonostante il suo rilancio fosse sostanzialmente progettato per fare da accompagnamento per un'uscita cinematografica. Nell''82, infatti, Wes Craven riportò al cinema la mostruosa creatura delle paludi, arrivata anche da noi con il titolo de “il mostro della palude”. Il film ebbe critiche altalenanti seppur, col tempo, sia diventato un cult, a differenza della run di Moore che, già all'epoca, si dimostrò una lettura di livello assoluto, considerata ancora oggi una pietra miliare del fumetto americano e seriale. Grazie a Swamp Thing la Vertigo si fece le ossa, mostrandosi come una alternativa reale e matura di quello che era il fumetto dell'epoca, permettendole così di incassare quella serie di invidiabili successi che la rese grande ed eterna. Un peccato che la recente serie tv sia stata subito cancellata.

Lo Swamp Thing di Alan Moore è stato ristampato proprio di recente, perché non approfittarne?

Menzioni d'onore

American Vampire

Scott Snyder, Rafael Albuquerque e il contributo, nel primo arco narrativo, di sua maestà dell'orrore Stephen King. American Vampire è stato, come Scalped, un fulmine a ciel sereno in una Vertigo ormai in caduta libera. Avventurandosi sui terreni spinosi di un genere, quello dei vampiri, ampiamente utilizzato in ogni anfratto della letteratura mondiale, Snyder e Albuquerque confezionarono una serie ricca di personaggi fantastici, twist narrativi eccelsi, e con una trama che si mescolava sapientemente ai principali eventi della storia americana. Ottima la trama, straordinari i disegni, peccato sia durata poco.

Sweet Tooth

Trampolino di lancio di Jeff Lemire, arrivata purtroppo quando ormai Vertigo era già agli sgoccioli, Sweet Tooth è stata in larga parte ignorata al di fuori del mercato americano. Eppure questa combinazione tra violenza e spensieratezza si è imposta subito all'attenzione dei lettori, tanto che lanciò Lemire come uno dei più apprezzati scrittori DC. Ispirandosi fortemente al racconto “La Strada” di Cormac McCarthy, e influenzato dai racconti di Stephen King, Lemire sceneggia e disegna una storia post-apocalittica in cui il mondo è abitato non solo da esseri umani, ma anche da creature umanoidi con tratti animaleschi. Caratterizzato da disegni di fattura quasi disneyana, Sweet Tooth è in realtà una storia molto cruda e cupa, in cui il contrasto tra innocenza e violenza si sublima pagina dopo pagina.

Fables

Probabilmente una delle serie più famose e lunghe della Vertigo, Fables è diventato nel tempo un vero e proprio franchise, tanto da contare addirittura su di un discreto videogame ad opera di Telltale: The Wolf Among Us. Combinando un mondo moderno e alcune delle più famose e amate favole e racconti del folclore mondiale, Fables ha esplorato, nel tempo, una moltitudine di tematiche, dall'amore all'emancipazione, alla ghettizzazione sino alla morte, grazie ad set di personaggi ereditato da racconti come Biancaneve e Pinocchio, ritratti nel corso della serie (ben 150 numeri, più numerosi spin off!) con cupa crudezza, in quella che è a tutti gli effetti la miglior trasposizione moderna, e a fumetti, di alcuni grandi classici della letteratura più classica. Grazie a Fables sono nati, anche solo per vaga ispirazioni, prodotti televisivi di successo come Grimm e il più celebre “C'era una volta”.

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