Last Bastion è l’ultimo titolo nato dalla fervida mente creativa di Antoine Bauza, autore già noto al grande pubblico per una serie di giochi da tavolo molto famosi, quali Tokaido, 7 Wonders e Takenoko.
Last Bastion si discosta da questi titoli, mettendo in evidenza la poliedricità dell’autore: è infatti un gioco strategico collaborativo ed asimmetrico. I partecipanti dovranno infatti sfidare il gioco (rappresentato da un mazzo di carte) interagendo fra loro e cercando di portare a termine la loro missione. In particolare i giocatori interpreteranno quattro eroi intenti a combattere sulle mura dell’ultimo bastione assediato dall’esercito della Regina Funesta.
Gli Eroi
Gli eroi disponibili sono rappresentati da specifiche miniature e sono otto. Ogni eroe condivide le meccaniche di base (movimento, combattimento, punti vita, uso degli equipaggiamenti), ma ha anche un’abilità speciale unica. Le abilità sono molto diverse fra di loro e quindi distintive; è evidente che l’obiettivo dell’autore, nel disegnare queste abilità, non era quella di creare eroi fra di loro equilibrati ma piuttosto eroi sempre utili. Le abilità più forti infatti sono per lo più legate alla meccanica base del combattimento (fondamentale nel gioco), mentre quelle più “deboli” hanno effetto su elementi più strategici, rendendo questi personaggi di supporto ai primi ma, se usati bene, altrettanto determinanti nell’esito della partita.
Il Bastione
Il bastione è un edificio quadrato, assediato dai mostri sui quattro lati; al suo interno sono presenti nove quartieri, tutti diversi. Gli eroi potranno spostarsi fra di essi ed usare le abilità messe a disposizione: si va da mercato dove comprare equipaggiamenti, alla miniera dei nani dove preparare trappole contro gli assalitori, dalla taverna dove ripristinare le proprie energie, alla fontana divina che purifica dalla Morsa del Male.
L’Orda
L’esercito della Regina Funesta si presenta come un’orda molto varia di mostri che assediano le mura del bastione, cercando di superare le difese dei nostri eroi ed invadere l’ultimo baluardo del bene.
Le meccaniche dell’Orda sono rappresentate da carte; ognuna rappresenta un mostro che può avere tre effetti: uno attivato quando la carta viene pescata dal mazzo e giocata, uno attivo fin tanto che il mostro è in gioco ed uno che ha luogo alla morte del mostro stesso. Sono presenti ben diciassette effetti diversi che garantiscono varietà nello svolgimento della partita.
Gli effetti sono tipicamente negativi per i giocatori (tranne rari casi alla morte del mostro) e hanno una grande influenza sulle scelte strategiche dei giocatori, in quanto possono avere conseguenze devastanti sugli equilibri del gioco e sull’andamento della partita.
Su tutti spiccano: l’espansione del male nel bastione (attraverso le miniature Morsa del Male) e l’abilità di evocazione immediata di un nuovo mostro. Le Morse del Male sono molto importanti in quanto determinano, se arrivano a conquistare anche solo tre quartieri, la sconfitta da parte dei giocatori. L’evocazione immediata ha, oltre all’ovvio svantaggio di aumentare il numero di mostri assedianti, anche lo spiacevole effetto di riempire le linee nemiche: ogni lato del bastione può essere attaccato al massimo da tre mostri, ma quando questo numero è raggiunto, significa che l’Orda ha guadagnato la massa critica necessaria per attivare automaticamente effetti aggiuntivi contro i nostri eroi.
Bisogna inoltre tenere sempre presente che fra i mostri presenti sul campo di battaglia si aggirano…
I Signori della Guerra
Anche l’Orda, per quanto caotica, ha dei generali; questi sono detti Signori della Guerra e si aggirano sul campo di battaglia abbattendo le difese del bastione come se niente fosse. In termini di meccaniche di gioco i Signori della Guerra sono semplici carte mostro particolarmente forti, ma sono parte delle condizioni che portano alla conclusione della partita.
Vittoria e sconfitta
Le condizioni di sconfitta sono tre: tutti gli eroi sono morti o incapacitati, tre quartieri del bastione sono stati corrotti dalle Morse del Male oppure è necessario evocare mostri ma non sono più disponibili carte mostro.
Viceversa l’unica condizione di vittoria per i giocatori è quella di riuscire a sconfiggere tutti i Signori della Guerra presenti nell’Orda, prima che sia troppo tardi (cioè prima che le carte si esauriscano). Il gioco prevede che, nell’ambito della preparazione, il mazzo dei mostri sia strutturato in modo che i Signori della Guerra siano posti ogni otto carte a partire dal fondo. Questo ovviamente significa che si ha poco tempo per eliminarne uno prima di vederne arrivare un altro (o peggio, di finire le carte).
Difficoltà e Numero di giocatori
Il gioco prevede diversi livelli di difficoltà che consistono, banalmente, nel numero di Signori della Guerra da inserire nel mazzo. Nella sua semplicità, questo metodo permette al gioco di scalare molto bene ed ha un effetto ben evidente sulla difficoltà della partita.
Last Bastion prevede inoltre la possibilità di giocare con meno di quattro partecipanti, senza che sia necessario far assumere il controllo degli eroi senza giocatori. Questo meccanismo è applicabile a qualsiasi numero di giocatori e quindi permette anche le partite in solitario. L’impressione è che il gioco sia così un po’ più difficile, ma come sempre l’andamento della partita dipende molto anche da aspetti casuali e di fortuna.
Conclusioni
Last Bastion è un gioco che centra perfettamente l’obiettivo della collaborazione su un impianto strategico di media complessità. Il risultato è un gioco coinvolgente, dal ritmo elevato, divertente e allo stesso tempo che tiene con il fiato sospeso.
Gli elementi strategici sono diversi e le combinazioni derivanti da mostri, Signori della Guerra, Eroi, disposizione dei quartieri, determina una grande varietà di situazioni (anche se la meccanica di base rimane invariata e l’impatto di queste variabili è contenuto).
Materiali
Last Bastion è un gioco ricchissimo di materiale, la cui qualità però non risulta eccelsa. Il cartone è standard, le miniature di plastica e le illustrazioni, anche se accattivanti e molto colorate (l’effetto finale della plancia montata è notevole), di livello medio. Questo compromesso del livello qualitativo porta con sé il beneficio di un prezzo decisamente contenuto, se consideriamo la quantità di materiale offerta.
Una nota particolarmente pregevole è l’attenzione che è stata posta nella progettazione dei colori: il gioco infatti si vanta di essere “colorblind friendly”, adatto cioè a persone daltoniche. Questo è un aspetto di usabilità spesso trascurato da chi progetta giochi e che fa piacere vedere curato con la dovuta attenzione.
Gioco indicato per
Last Bastion è un must per chi ama i giochi collaborativi con un discreto livello strategico ma meccaniche lineari e semplici. La possibilità di variare la difficoltà permette anche ai più esperti di trovare il giusto livello di sfida, garantendo in tal modo partite non banali e difficili da vincere. Il numero limitato di giocatori rende la collaborazione reale ed aiuta il coinvolgimento, senza portare confusione al tavolo.