Il mondo dei larp (o giochi di ruolo dal vivo) sta diventando sempre più famoso. Mentre da una parte i giocatori e gli appassionati continuano ad aumentare, dall'altra i giochi di ruolo dal vivo utilizzati in ambito formativo o professionale sono un fenomeno sempre più comune. Ma negli ultimi tempi anche la cultura mainstream e i grandi investimenti ad essa collegati hanno posato il loro sguardo sul larp: basti pensare a Disney, che ha voluto create nel suo parco in florida un'attrazione a tema Star Wars strutturata proprio come un gioco di ruolo dal vivo capace di accogliere migliaia di persone ogni giorno. Ma qui da noi in italia come stanno le cose? Cosa fanno i larper per divertirsi? Quali sono gli stili di gioco e i formati più in voga nel nostro paese? Trasformiamoci per un attimo in degli esploratori e cerchiamo di scoprirlo.
Come Alberto Angela
Quella dei larper, in Italia, è una popolazione schiva e misteriosa. Cercare di addentrarsi nel groviglio delle sue strane tradizioni e dei suoi bizzarri passatempi è un’impresa da sempre ritenuta impossibile da esperti e studiosi. Nonostante questo, alcuni coraggiosi antropologi hanno sfidato la ferocia e le superstizioni del bellicoso popolo dei giocatori di ruolo dal vivo per provare a raccontarci la loro cultura. Di seguito potrete leggere quanto hanno scoperto i pochi che sono riusciti a tornare indietro.
Larp: le Due Tribù
Il popolo dei larper si divide essenzialmente in due sette tra le quali corre un odio feroce e terribile, legato ad antiche credenze soprannaturali. Da una parte troviamo infatti il culto degli antichi, il cui credo affonda nelle nebbie del tempo, gli anni novanta, quando i loro gloriosi antenati portarono per primi il larp nella penisola. Il culto degli antichi venera con fervore uno stile di gioco classico, di stampo prettamente ludico, con forti richiami e rimandi ai regolamenti dei gdr da tavolo. Gli eventi preferiti da questa setta sono spesso scanzonati e leggeri, pieni di palle di fuoco, spade magiche e invasati che urlano chiamate a squarciagola.
Dall’altra parte della barricata, adombrati da una coltre di nebbia e spocchia, possiamo invece riconoscere gli apostoli del nord. Questi chierici vaganti sono stati folgorati sulla via di Oslo e ora ripetono come un mantra l’unico vero credo: quello del Nordic Larp, anche se questa definizione ha smesso di avere un vero significato da almeno cinque anni. Gli eventi in stile nordic tentano di tagliare i ponti con gli rpg cartacei e di creare regolamenti e meccaniche leggeri e pensati apposta per il larp, mettendo spesso in secondo piano le componenti più gamiste del gioco di ruolo. Gli apostoli del nord vedono come una bestemmia ogni interruzione dell’interpretazione e ogni cosa che possa spezzare l’illusione di verosimiglianza creata dai loro larp. I loro eventi sono impegnativi e intensi e, molto spesso, privi di una qualunque gioia. Leggenda vuole che, una volta ogni dieci anni, gli apostoli del nord si ritrovino in una palude per piangere in finlandese.
In realtà esisterebbe anche una terza setta, un terzo credo eretico e scismatico che da sempre serpeggia nel popolo dei larper: quello dei giocatori di Vampiri. Ma di essi non parleremo, poiché p:ortano sfortuna.
Larp: le Stanze Sotterranee
Per iniziare il nostro viaggio alla scoperta del popolo dei larper, dobbiamo addentrarci nel sottosuolo e sfidare i pericoli delle profondità ctonie dove si rifugia l’enigmatica stirpe dei larper da camera. Questi esseri schivi e fragili, resi quasi ciechi dalla perenne oscurità in cui hanno scelto di vivere, e del tutto terrorizzati dal contatto umano, si dilettano con eventi brevi e progettati per poche persone. I larp da camera sono spesso sessioni di pochissime ore, in cui i giocatori vivono un particolare scenario o una precisa situazione. Si tratta di eventi di frequente sperimentali e d’avanguardia. I migliori larp da camera sono come pietre preziose: dei piccoli gioielli che aspettano solo di essere estratti da un sottosuolo buio, inospitale, e abitato da gente parecchio strana.
Se volete avvicinarvi ai larp da camera, il consiglio migliore è quello di frequentare uno dei Larp Club ormai attivi in molte città. Se volete provare a leggere un prodotto "tosto" ma facilmente reperibile in negozio vi rimandiamo alla nostra recensione di "Prima Vennero", il larp da camera distribuito da MS Edizioni.
Larp: la Grande Piana
Al di sopra di quel labirintico sistema di caverne, dimora e prigione dei larper da camera, si estende a perdita d’occhio la grande piana dei festival, dove legioni di larper possono darsi battaglia mentre vengono scanditi terribili canti di guerra con accento romano. I grandi raduni, o appunto festival come a volte vengono definiti, sono eventi che possono coinvolgere migliaia di giocatori, ispirati alle enormi adunate tedesche, ovvero DrachenFest e ConQuest of Mythodea. In Italia, il raduno più grande e famoso è senza dubbio Battle for Vilegis.
Il pregio di questi larp è quello di offrire un ambiente accogliente e senza barriere d’ingresso, dove chiunque può entrare a far parte del gioco. Ovviamente, questa loro impostazione li rende a volte più simili a grandi fiere che a quegli eventi curati in ogni dettaglio di cui tanto predicano gli apostoli del nord. E così nella grande piana si possono trovare splendidi condottieri, fazioni in lotta, damigelle in pericolo, eroici avventurieri ma anche un porcaro, un venditore di bibite, qualcuno che gioca a Magic in taverna, dei turisti tedeschi, un paio di vichinghi, un elfo, una decina di Jon Snow e il kaiser Guglielmo.
Certo, la coerenza non è la principale caratteristica di un festival, ma l’emozione di partecipare a una battaglia tra centinaia di giocatori o l’infinito potenziale di migliaia di persone da conoscere valgono ben qualche strappo alla continuità narrativa.
Larp: la Campagna
La campagna non è il luogo ameno che vi potreste aspettare. Non si tratta infatti di una terra bucolica e generosa, pronta a condividere i suoi frutti con hobbit grassocci e borghesi, ma di una terra di nessuno abitata da clan feroci e spietati. I Clan della Campagna sono ovunque. In qualsiasi regione. In qualsiasi paese. In qualunque bosco. Non esiste un metro quadro di terra in Italia dove qualcuno non abbia provato a fare una campagna larp.
I Clan delle Campagne si odiano da sempre. Ognuno di loro pensa di avere sottomano il larp migliore, di essere diverso, specialo e unico. Ognuno di loro, inoltre, sarà pronto a uccidermi dopo aver letto queste righe. La realtà, invece, è che quasi tutte le campagne sono perfettamente identiche tra loro. Si tratta appunto di larp a episodi, costruiti intorno a una storia iniziata magari dieci o venti anni fa. Questi giochi sono quasi sempre fantasy e dotati di regolamenti barocchi e ampollosi.
Le campagne sono spesso ambienti chiusi, per lo meno per quanto riguarda lo svolgimento del gioco, dove i nuovi partecipanti devono aspettarsi di fare molti eventi di gavetta prima di avere una qualche agency sul mondo che li circonda. Inoltre le campagne sono a volte fossilizzate in loro stesse, dando poco spazio all’innovazione e al cambiamento.
Le campagne non sono eleganti, non sono come le gemme del sottosuolo, ma nemmeno vogliono esserlo. Le campagne sono divertenti. Tra tutti i larp sono quelli che più si ricordano l’origine ludica del nostro hobby. Inoltre, poche cose sono entusiasmanti e gratificanti come far progredire un personaggio attraverso anni e anni di gioco. Come se non bastasse, a parte i larp da camera, le campagne sono sicuramente la forma più economica di gioco di ruolo dal vivo.
Come probabilmente avrete intuito, i larp di campagna sono dominati dalla setta degli antichi, anche se, di recente, nei pressi della selva oscura, anche qualche apostolo del nord ha iniziato a organizzare giochi di ruolo dal vivo con questa struttura.
Vista la loro capillare diffusione, è difficile trovare una campagna da consigliare. Tra le più antiche possiamo sicuramente citare Bollaverde e GRVItalia, ma sicuramente vicino a voi ce ne sono altre venti o trenta di cui, purtroppo, ignoriamo l'esistenza.
L'Arcipelago Effimero
Per concludere questa parte del nostro viaggio, dobbiamo navigare in un mare di pubblicità maldestramente pubblicate su facebook per raggiungere l’arcipelago delle oneshot, ovvero il tipo di larp più diffuso nel resto d’europa e, ormai, uno dei più importanti anche in Italia. Come dice la parola, i larp one-shot sono eventi chiusi in loro stessi, pronti per essere giocati senza preparazione pregressa e che riescono a mettere immediatamente tutti i partecipanti al centro del gioco.
Ogni anno vengono organizzati larp one-shot di qualsiasi genere e stile, spaziando da racconti di genere, come avventure sci-fi o poliziesche, fino ad arrivare a eventi sperimentali in cui nessuno capisce niente ma dove tutti dicono di essersi divertiti. L’arcipelago delle one-shot è saldamente dominato dagli apostoli del nord e qui questa setta mette in scena i suoi riti più importanti: i larp blockbuster, ovvero eventi colossali, coinvolgenti, curati, e costosi.
Per quanto il loro prezzo possa essere alto, nessuno degli altri tipi di larp riesce a suscitare meraviglia come questi blockbuster. Nessun altro evento porta i suoi giocatori a cavallo nella terra di mezzo, nello sprawl di una megalopoli cyberpunk, nelle viscere della terra dentro un bunker antiatomico o in una realtà alternativa perfettamente ricostruita dove una tetra svastica troneggia perfino sul sole.
Se volete saperne di più, vi consigliamo di controllare i siti web e le pagine facebook di gruppi come Eryados, Hup, Chaos League, Proxima, Terre Spezzate e molti altri.