L'alba del Sol Levante: Mei Lin e i cinesi al tempo di The Marvelous Mrs Maisel

Avatar di Francesca Sirtori

a cura di Francesca Sirtori

La popolazione degli Stati Uniti d'America è un vero e proprio "melting pot" di etnie, culture e tradizioni. Così recitano parecchi libri di testo che ancora oggi si studiano a scuola, alla scoperta del mondo al di fuori della propria patria e per allargare le proprie vedute. Ma cos'è di preciso il "melting pot"? Letteralmente "crogiolo", l'espressione indica un pentolone all'interno del quale vengono mischiati ingredienti anche molto diversi fra loro, al fine di preparare comunque una pietanza ottima e gustosa. Trasversalmente, "melting pot" si fa metafora della multietnicità che da sempre connota la popolazione america, nell'intero continente, e che da sempre diventa motivo di scontri fra razze. Tutto questo non poteva che risultare anche in una accurata ricostruzione storica quale è la trama di The Marvelous Mrs Maisel, serie originale Amazon Prime Video di notevole successo che non poteva esimersi dal raccontare questa convivenza in maniera più o meno esplicita, con tutte le difficoltà del caso. Una per tutte, la comparsa della comunità cinese nel corso della terza stagione.

Il colore del pericolo

Il luogo comune associa il colore rosso al pericolo. Avete presente quelle fastidiose spie sul cruscotto della vostra auto? Esatto, sappiamo a cosa state pensando: non sono solo rosse, ma anche gialle. Proprio questo colore diventa simbolo del pericolo nell'America di oltre un secolo fa, quando era sì connotata dalla multietnicità, ma anche dal pregiudizio e dal razzismo. Tutto il mondo è paese, e la suddivisione geografica e urbana in ghetti e quartieri abitati da comunità ben distinte non ha risparmiato nemmeno la "terra promessa" americana, il sogno di tantissimi emigrati europei e non solo tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento.

Risale al 6 maggio 1882 l'ufficializzazione del cosiddetto Chinese Exclusion Act, legge non troppo morbida che dichiarava l'esclusione della comunità cinese dal territorio nazionale americano, un blocco degli ingressi e la negazione completa al diritto di cittadinanza per i cinesi residenti. Se al giorno d'oggi si considerano gli asiatico-americani come uno dei gruppi più integrati tra le minoranze etniche sul territorio america, non si può affatto dire lo stesso del clima che si respirava 150 anni o giù di lì. La società dominante di razza bianca vedeva negli individui provenienti dalle terre del Sol Levante un vero e proprio pericolo da tenere d'occhio, senza distinzione tra cinesi e giapponesi.

La presa di mira degli immigrati in terra americana non è sicuramente da ridurre a questa comunità, considerata il nemico numero uno, il cosiddetto “pericolo giallo” (yellow peril) da soffocare e la cui attività era da contrastare. Al di là del contesto politico che si è creato da quell'epoca e che si è trascinato nel tempo, andando a interessare altre comunità etniche minori, il Chinese Exclusion Act è stato successivamente annullato nel 1943, grazie all'approvazione del Magnuson Act da parte del Congresso degli Stati Uniti d'America. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale infatti, la Cina faceva parte degli Alleati e il governo federale americano elogiò la resistenza dei cinesi e cercò di ridurre il sentimento nazional-popolare anticinese con l'abrogazione della legge di esclusione della comunità cinese, riammettendo anche la loro immigrazione nel Paese.

Sguardi stereotipati

Più libertà per i "musi gialli", dunque, come venivano offesi nel lungo periodo dal clima razzista che talvolta si respira ancora. Questa libertà giustifica dunque il ruolo importante che alcuni rappresentanti di questa comunità hanno svolto nella terza stagione di The Marvelous Mrs Maisel, dove l'attività indefessa e il potere difficilmente contrastabile dei cinesi si concretizza in pochi volti disparati, tra i quali spicca quello di Mei Lin, donna misteriosa e coinvolta in traffici loschi, ma di chiaro carattere illegale e mafioso. Il pregiudizio che torna a farsi sentire sotto il pelo dell'acqua anche nella regia di Amy Sherman-Palladino?

Sicuramente la trama non si tira indietro e presta il fianco a diversi cliché che hanno caratterizzato la cinematografia, ponendo la donna non solo nella scomoda posizione di mafiosa, o presunta tale, ma anche come antagonista di Midge, per due motivi principali. Il primo riguarda la relazione che nasce con Joel, ex marito di Midge ormai allo sbando e alla ricerca di un locale da acquistare. Una relazione che nasce proprio in virtù di questo locale, ricercato e acquistato a Chinatown; durante le trattative con i padroni cinesi, Mei fa da traduttrice tra la coppia e Joel, cominciando proprio così la loro frequentazione.

La storia sullo schermo

Come la mettiamo, dunque? Finalmente un subplot che riesca a mettere un po' di pepe in più nella questione sentimentale di Midge e riuscire (forse) a fare chiarezza almeno per quanto riguarda la questione con Joel? Non è questo il luogo per fare delle speculazioni sulla trama in sé, ma possiamo riflettere sulla scelta del personaggio di Mei e della presentazione della comunità cinese agli occhi degli spettatori. Sicuramente la serie punta i riflettori sulla questione etnica in maniera abbastanza fiacca e sottaciuta (ricordiamo che la famiglia natale di Midge è di origine ebraica), ma la luce si fa più forte con l'arrivo della presenza cinese, soprattutto se la osserviamo attraverso la lente socio-culturale del tempo, che abbiamo appena ricostruito.

La questione cinese, unita al personaggio interpretato da Stephanie Hsu, è un invito a una maggiore riflessione, ancora una volta, su due fronti. Il primo riguarda la rappresentazione stereotipica di etnie e questioni sociali nella produzione cinematografica (un tema che non si risolve nella sola focalizzazione sulla comunità cinese e che ci riserviamo di esplorare a fondo in seguito). Il secondo si riferisce all'importanza della presa in considerazione del periodo storico, ai fini di screenwriting, in grado di porre dei binari definitivi sui quali far correre la propria storia, con la possibilità di cambiare anche le sorti dei personaggi in questione.

Potete vedere La Fantastica Signora Maisel su Amazon Prime Video
Leggi altri articoli