La triste realtà lavorativa degli animatori

La professione dell'animatore si trascina al giorno d'oggi una triste realtà dilagante.

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a cura di Roberto Strignano

Una nuova testimonianza sulla spiacevole prassi lavorativa di un comune animatore al lavoro per un progetto anime prodotto per un colosso del calibro di Netflix, emerge online e lascia parecchio spazio alle polemiche.

Precisamente, attraverso il proprio profilo ufficiale Twitter, l'animatore Ippei Ichii (responsabile delle animazioni per Zombie Land Saga Revenge, tra gli altri) ha dichiarato che gli addetti ai lavori hanno ricevuto delle basse offerte di remunerazione per la produzione di un anime per Netflix realizzato da Studio MAPPA (Jujutsu Kaisen, Banana Fish, L'Attacco dei Giganti: Stagione Finale, Yasuke, Chainsaw Man, tra gli altri), non specificando il titolo (potrebbe rifermi, tuttavia, a Yasuke dal momento che è stato lanciato sulla piattaforma streaming da poco con la produzione di MAPPA).

Il tutto a fronte di corpose ore di duro lavoro.

Ecco cosa ha dichiarato nel suo tweet:

"Sembra che un produttore di un anime realizzato presso Studio MAPPA per conto di Netflix abbia proposto di pagare 3800 yen (circa € 29,00) a frame. Il budget per una serie tv anime oscilla tra i 3800 e i 7000 yen (€ 53,16), quindi se accetti questa offerta, il prezzo unitario per gli animatori andrebbe al ribasso. Un monito: se ve lo chiedono, penso sia meglio negoziare per 15000 yen (circa € 113,00) o anche più. Non fraintendete, il mio disappunto è verso Netflix. Nonostante l'ingente capitale che possiedono, è un grande problema se contrattano tariffari così bassi. Vi sono per giunta possibilità che le remunerazioni siano ancor più basse se si tratta di un anime per la televisione".

L'animatore ha sollevato un polverone che ha incoraggiato altri professionisti a dire la loro.

La triste realtà lavorativa degli animatori - altre testimonianze

Difatti un freelance, che si firma col nome Zayd, ha commentato sotto il tweet dichiarando che i canonici 4500 yen (circa € 34,00) per frame sono di per sè pochi, rivolgendo le lamentele verso Netflix poichè permette che gli studi di animazione paghino addirittura meno della metà.

Ancora, un altro animatore su Twitter ha lamentato di essere stato pagato, incredibilmente, solo 250 yen (€ 1,70) per la realizzazione di un preview divenuto virale poichè relativo ad un progetto cinematografico, non specificando neanche in questo caso il titolo. Il lavoro era molto impegnativo perché si trattava di un progetto sul grande schermo che richiedeva una rifinitura di alto livello.

Con grande rammarico, pertanto, emergono nuove tristi testimonianze sulla mancanza lampante di un rapporto omogeno di tempi di lavoro-retribuzione per una vita dignitosa degli innumerevoli animatori giapponesi.

Di titoli anime ve ne sono tanti, così come chi si impegna per regalare agli spettatori un grande lavoro, ma, a quanto pare, non esiste ancora oggi un equilibrio tale che possa permettere a tutte le parti di godere del prodotto finale. Una esperienza che fa guardare sotto altri occhi, sicuramente meno fantasiosi e increduli, la gigantesca giostra degli anime.

Questa esperienza va ad aggiungersi ad una precedente, avvenuta a maggio 2021, in cui un animatore freelance aveva lasciato Studio MAPPA per condizioni di lavoro insostenibili. L'animatore denunciava la decisione dello studio di animazione di realizzare ben quattro show allo stesso tempo invece di formare lo staff al meglio così da non effettuare costantemente correzioni in corso d'opera. L'animatore, fra l'altro, si era fatto portavoce del malcontento dal momento che circa l'80% dei suoi colleghi lamentava la stessa tesi.

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