Il catalogo di Amazon Prime offre spesso serie TV decisamente “fuori dal coro” e non è la prima volta che il colosso americano decide di puntare su opere poco canoniche, che spaziano al di fuori dallo standard della serialità italiana. Negli scorsi mesi la piattaforma di streaming aveva proposto Made in Italy, la prima serie TV italiana arrivata in anteprima su Prime rispetto ai canali tradizionali generalisti (frutto di un accordo con Mediaset) ed ora, con La Scatola Nera – progetto prodotto da Roberto Bosatra / ZEN Europe, scritto insieme a Alessandro Betti e Elia Castangia – viene aggiunta al catalogo un’opera sicuramente originale per genere e approccio.
La Scatola Nera ci viene presenta in anteprima da quasi tutto il cast al completo durante un evento organizzato da Amazon e ci è parsa da subito come un prodotto originale in diversi aspetti. Si tratta di una comedy–crime incentrata su un cast corale composto da otto diversi personaggi, interpretati dal co-autore Alessandro Betti e altri sette interpreti – Antonio Ornano, Marta Zoboli, Enzo Paci, Luca Cesa, Marta Dalla Via, Marial Bajma Riva, Ilaria Serantoni. La coralità della serie è orchestrata – negli otto episodi che la compongono – dedicando ciascuna puntata ad uno dei personaggi.
Otto personaggi per dieci giorni
La storia narrata in La Scatola Nera si concentra sui dieci giorni spesi insieme da questo gruppo in una sorta di ritiro di lavoro. I personaggi fanno parte di una compagnia teatrale riunita da Tobia (Alessandro Betti) che ha deciso di contattare vecchi amici e giovani promesse con l’obiettivo di mettere in scena in un teatro di spicco la pièce comico-surreale scritta proprio da Tobia quasi dieci anni prima. Per riuscire in tale impresa, su indicazione della regista Monica (Marta Dalla Via), Tobia decide di preparare il lavoro teatrale in un casolare isolato di sua proprietà, non troppo lontano dal teatro dove si svolgerà la prima dello spettacolo. Qui inizia la storia narrata nella serie, caratterizzata da un continuo andirivieni di passato, presente e futuro – montato ad arte – dove i protagonisti si dovranno confrontare fra loro e con se stessi, in un luogo a tratti claustrofobico al fine di raggiungere lo stato dell’arte nella rappresentazione dei rispettivi personaggi teatrali.
Proprio il dualismo continuo è il cardine di tutta la serie. Dualismo tra attori e personaggi. Dualismo della messa in scena della serie, ove lo spettatore è continuamente trasportato tra il presente delle prove al casolare al futuro della prima, due linee temporali che scorrono in parallelo raccontandoci otto storie diverse, svelandoci un pezzettino di verità in più su ognuno dei protagonisti, sulle sue paure, insicurezze, speranze e desideri, anche quelli più oscuri. Questa narrazione è gestita con un ottimo montaggio alternato, che permette, senza fatica, di seguire l’evoluzione delle due storie narrate, seguendole e gustandosele ogni minuto sempre di più.
Risate serie
Diciamolo chiaramente: La Scatola Nera non è affatto una commedia con gli applausi registrati – è una storia del non detto che parla di quella parte della verità che ogni persona (e personaggio) vuole nascondere, omettere e modificare per poter continuare ad andare avanti nella propria vita.
E’ una serie che parla di segreti e patti con sé stessi necessari per poter affrontare la quotidianità a fronte degli errori del passato e delle prospettive che ogni individuo ha di sé. L’alternanza fra “vita reale” e opera teatrale – messa in scena della messa in scena stessa, una commedia degli equivoci in un ancora più claustrofobico caveau di una banca – regala dei perfetti stacchetti comici per godere ancora di più del clima noir della storia principale.
Questa eccelsa alternanza permette di godere della serie sia gradendola con un episodio ogni tanto, sia guardandosela tutta senza sosta. La storia scorre bene, i personaggi continuano a rivelarsi sempre di più e la trama di svela – poco alla volta – In maniera organica e chiara. Da “classica” storia di fatti e persone, poco alla volta, la narrazione vira verso il tono noir che la storia principale vuole (inizialmente) nascondere ma che i personaggi svelano nelle loro relazioni e nei loro scontri verbali.
Fuori dal coro
Ma La Scatola Nera non si ferma qui, per nulla. Oltre a una trama fitta e tantissimi dialoghi serrati (ben scritti e ben recitati), siamo di fronte a un’ottima produzione sotto tutti i punti di vista. Scordiamoci – tanto per capirci – l’Apri-tutto del buon René Ferretti: questa è un’opera ben realizzata in termini di mezzi e persone, di qualità vera. La ricercatezza delle inquadrature, soprattutto negli scambi ”uno vs uno” dei personaggi, non è mai banale e regala una più che discreta ricercatezza visiva, catturandoci per la naturalezza con cui ci racconta la storia.
Personalmente, due personaggi abbiamo trovato spicchino in particolare nel proseguo della storia. Antonio (Antonio Ornano) , un attore mediocre che non vuole accettare il suo status, e Marta (Marta Zoboli), attrice in cerca di un palcoscenico con cui rilanciarsi.
Questi due personaggi ci hanno appassionato e regalato i momenti migliori della nostra visione, quasi tutta d’un fiato. Il risultato che abbiamo potuto godere nella sua totalità, in anteprima, è decisamente notevole e prende le distanze dalla serialità standard per permetterci di vivere una storia originale e anomala ed intrigante in grado – pur usando diversi luoghi comuni su attori e star presunte tali – di permetterci di Entrare in sintonia con i personaggi e percepire la loro umana storia, le loro paure ed i loro desideri.
Amazon Prime Video dovrebbe essere provato da chiunque abbia già in uso il poliedrico servizio di Amazon Prime: lo avete praticamente a costo zero se siete già abbonati al Prime o in alternativa potete iscrivervi da questa pagina!