La Lettera Perduta, recensione: l'importanza del ricordo
La Lettera Perduta, graphic novel di Manuela Santoni che affronta con delicatezza il tema della memoria. La nostra recensione.
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a cura di Rossana Barbagallo
In sintesi
Quanto è importante ricordare, anche se i ricordi fanno male? La nostra recensione de La Lettera Perduta, graphic novel di Manuela Santoni.
Gli errori del passato talvolta non possono essere rimediati, ma conoscerli e comprenderli può aiutare a non commetterli mai più. Ne La Lettera Perduta di Manuela Santoni riemergono i ricordi di uno dei periodi più bui della storia recente, quello della Seconda Guerra Mondiale, raccontati con grande delicatezza attraverso gli occhi di una bambina che impara a poco a poco dal passato. Un graphic novel che giunge dalla pubblicazione di BAO Publishing nella collana BaBao e, con rara sensibilità, segue quelle insicurezze dell'infanzia capaci di trasformarsi in coraggio e voglia di vivere, quando crescere significa apprendere dai ricordi e imparare dagli altri (anche da chi non c'è più). Di seguito, la nostra recensione de La Lettera Perduta.
Emma, Malpelo e Pietro
Nel piccolo paesino di Montequadrato vive Emma, una bambina piuttosto introversa, a cui manca la città, ha paura di nuotare e non è molto propensa a fare nuove amicizie. C'è qualcuno però con cui Emma gioca e dialoga: Malpelo, un gatto dal pelo rosso che... parla. Insieme, Emma e Malpelo scoprono qualcosa che, almeno all'inizio, li spaventa molto: una vecchia lettera, nei pressi di una cisterna nel bosco, sembra essere trasportata da una folata di vento misteriosa. In realtà è Pietro l'autore di tale evento, il fantasma di un ex soldato morto durante la Seconda Guerra Mondiale che conserva ancora l’ultima lettera ricevuta dalla donna amata.
Emma e Malpelo decidono di aiutare il loro nuovo spettrale amico, nel ritrovare la donna perduta di cui Pietro conserva ancora il dolce ricordo. Recuperare però tutti i frammenti di ricordi di quell'infausto periodo non è semplice e, come Emma apprenderà pian piano, sarà un percorso tanto doloroso quanto necessario. Pietro, fantasma che non trova pace, insieme ad Emma e Malpelo, rivivrà la dolorosa esperienza della guerra per giungere alla verità su sé stesso e sul suo amore per Tina.
La Lettera Perduta: crescere insieme agli altri
Raccontare il ricordo di un periodo buio come quello della Seconda Guerra Mondiale, è una cosa. Farlo con delicatezza, attraverso una narrazione che può essere vicina alla sensibilità dei più piccoli, è un’altra. Manuela Santoni riesce in questo senso ne La Lettera Perduta a “planare sulle cose dall'alto” (come disse Italo Calvino). Racconta la storia contenuta nel primo graphic novel curato interamente da lei (sceneggiatura e illustrazioni) con una sensibilità poetica che può essere compresa da tutti, avulsa da sofismi o grovigli concettuali.
La Lettera Perduta è inserita in questo contesto all'interno della collana BAO Publishing chiamata BaBao, contenente narrativa per ragazzi e per i più piccoli. La protagonista de La Lettera Perduta è Emma, bambina che frequenta la scuola elementare, testarda e introversa, un po’ restia a stringere amicizia con la compagna di banco, Caterina, salvo poi scoprire in lei un’amica sincera e altruista che condivide con Emma la passione per le Spice Girls. Il punto di vista è perciò principalmente quello della bambina protagonista, che si ritrova ad affrontare una nuova realtà, come può essere quella di un piccolo paesino di provincia di nome Montequadrato, nuovi volti, nuove sfide (quel salto dal trampolino della piscina che proprio la terrorizza).
Attraverso la sua nuova amicizia con il fantasma di Pietro e i dolorosi ricordi che pian piano l’ex soldato ricostruisce con il suo aiuto, Emma sviluppa però una consapevolezza più ampia. Di sé stessa, delle sofferenze altrui, delle meraviglie che anche una minuscola cittadina di provincia può riservare. Ma soprattutto, della storia che in tanti (troppi) spesso dimenticano in favore delle divisioni, senza accettare e rispettare le differenze e le unicità degli altri (errore in cui inciampa la stessa Emma quando giudica come una “brutta vecchiaccia” un po’ matta la donna che nutre i gatti del parco). La Lettera Perduta è allora un bellissimo percorso di crescita interiore, cui l’autrice si approccia con leggerezza e semplicità: anche noi, come Emma, durante la nostra infanzia ci siamo comportati probabilmente in maniera egoistica senza considerare il vissuto degli altri, e questo graphic novel rispecchia quel piccolo salto fatto verso la cognizione delle cose, dei sentimenti e della storia altrui.
L’importanza del ricordo
Affermare che La Lettera Perduta sia un graphic novel destinato esclusivamente alle fasce d’età più giovani, è sicuramente riduttivo. Già il solo inserire delle piccole protagoniste amanti delle Spice Girls, ci fa capire come la trama sia molto probabilmente ambientata negli anni ’90, strizzando così l’occhio alle generazioni che hanno vissuto l’infanzia in quel periodo e ora sono pienamente adulte. Benché poi Emma rappresenti un bell'esempio di crescita e accettazione dell’altro, la storia narrata nell'opera di Manuela Santoni è una più ampia panoramica sull'importanza del ricordo, soprattutto dei periodi più dolorosi. Ispirata dalla storia d’amore tra i suoi nonni, Santoni costruisce il legame tra Pietro e Tina attraverso la rievocazione delle loro esperienze durante la Seconda Guerra Mondiale.
Le deportazioni, la ricerca di nascondigli, la resistenza alla dittatura, sono tutti pesanti macigni sull'animo di chi li ha vissuti, ma diventano qui mattoncini che vanno a comporre quella memoria che talvolta viene smarrita o negata, per capire chi siamo davvero e cosa vogliamo nel nostro futuro. La Lettera Perduta rappresenta l’importanza di tale memoria: non è possibile negare quanto è accaduto, ma si può ricordare per far sì che non accada più e dare giustizia a chi è morto in certe circostanze. In questo, Manuela Santoni riesce a mantenere sempre un approccio molto delicato, che non risulta mai pesante, ma anzi commuove e al contempo rassicura: se comprendiamo e accettiamo la storia, il passato, il vissuto degli altri, c’è sempre una speranza che le cose vadano per il meglio e che i nostri legami si fondino sul rispetto.
Ricordare diventa qui una missione molto importante, per Pietro, Emma e i co-protagonisti coinvolti, che viene portata avanti in maniera quasi avventurosa. Questo lo vediamo soprattutto nell'energica freschezza delle illustrazioni realizzate da Santoni: tratti e colori sembrano frutto di pastelli, caldi e vividi, da cui le figure sprizzano pura vitalità. L’energia delle illustrazioni de La Lettera Perduta risalta inoltre dai dialoghi che spesso saltano fuori dai balloon, fuggono dai limiti imposti da questi ultimi per riempire i riquadri con esclamazioni o frasi a effetto. Perché quanto c’è da dire non può essere contenuto e tutto lo spazio disponibile diventa così il luogo per esprimersi, dialogare e trovarsi insieme all'altro.
Voto Recensione di La Lettera Perduta
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Temi affrontati con grande tatto e sensibilità;
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- Un percorso di crescita che strizza l'occhio sia alle nuove che alle vecchie generazioni;
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- L'importanza del ricordo emerge forte e necessaria;
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- Illustrazioni piene di energia;
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- I dialoghi fuori dai balloon esprimono la vitalità dei protagonisti
Contro
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- Nessuna nota da segnalare
Commento
Un graphic novel in cui è catturata l'essenza della sensibilità poetica dell'autrice, che con grande delicatezza racconta una storia sulla memoria e sull'accettazione dell'altro. La Lettera Perduta è infatti un bellissimo percorso di crescita, attraverso la conoscenza degli altri e del loro vissuto, ma soprattutto tramite la storia passata. Affrontare un tema come quello della Seconda Guerra Mondiale (benché ampiamente discusso nei media in generale) non è mai facile, ma Santoni riesce a trasportare il lettore in una dimensione fatta di rara sensibilità: commovente, ma anche rassicurante. I suoi disegni sono pieni di energia e vitalità e, insieme alla sceneggiatura, rappresentano un'ottima occasione per i più giovani per comprendere l'importanza della memoria. Graphic novel ampiamente consigliato anche agli adulti.