Notte. Antartico. Ovviamente si gela, la base è ormai distrutta e solo due uomini sono sopravvissuti nella lotta contro il mostro alieno riemerso dai ghiacci e capace di prendere le sembianze di qualsiasi essere vivente. "Beh, che facciamo?", chiede uno. "Perché non aspettiamo qui ancora un po' e vediamo che succede?" risponde l'altro. La Cosa, il capolavoro di John Carpenter, si chiude così, lasciando gli spettatori in dubbio su quello che succederà dopo, una situazione che, notoriamente, non piace ai fan, che preferiscono risposte chiare.
Tuttavia adesso la nuova edizione in Blu-ray che sarà disponibile da ottobre potrebbe offrire una risposta definitiva, grazie alle sequenze commentate dal direttore della fotografia Dean Cundey, che ha rivelato un particolare piccolo ma probabilmente fondamentale.
Già da tempo però i fann hanno prodotto alcune teorie per provare a stabilire chi tra R.J. MacReady/Kurt Russell e Childs/Keith David fosse ancora umano. Una delle più diffuse, ma screditate più volte dallo stesso Carpenter, è quella che si focalizza sul fiato condensato che emette Russell parlando (e che invece non si vede nei controcampi dedicati all'altro attore), considerato segno di umanità. Il regista però ha sempre sostenuto che il fiato di Russell fosse visibile soltanto per una questione di luci. Inoltre è noto ed appurato che l'alieno non è in grado di riprodurre oggetti inanimati e che gli infetti ne sono quindi privi, mentre nella scena finale l'orecchino è ancora ben visibile su Childs.
Un'altra teoria, opposta, identifica l'alieno in MacReady per via della bottiglia di whiskey che ha con sé e per il fatto che tutti quelli a cui viene offerta durante il film poco dopo rivelano il loro aspetto alieno. Anche in questo caso però Carpenter ha sempre sostenuto che non si tratta di una prova decisiva: la bottiglia potrebbe essere diversa oppure si tratterebbe di una coincidenza fortuita che non dimostra nulla. Insomma potrebbe essere soltanto un falso indizio depistante, inserito nel film proprio per risultare contraddittorio, confondendo lo spettatore e rendendogli impossibile trovare una risposta definitiva.
Durante un'intervista con Rob Galluzzo, redattore di Blumhouse, Cundey ha rivelato però un nuovo e interessante dettaglio: con Carpenter avrebbe disseminato il film di un indizio, una luce, un piccolo riflesso negli occhi degli attori, che non sarebbe visibile nei personaggi infettati.
Ora dunque non vi resta che attendere ottobre, procurarvi il nuovo Blu-ray con definizione 2k, un TV con la stessa risoluzione, saltare alla scena finale e guardare Russell e David negli occhi per scoprire finalmente chi è umano e chi no.
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