La Casa di Carta: anteprima della quarta stagione

Abbiamo visto in anteprima i primi cinque episodi della quarta stagione de La Casa di Carta, la serie spagnola di Netflix

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a cura di Manuel Enrico

Tra pochi giorni, il 3 aprile, Netflix metterà a disposizioni degli appassionati il nuovo capitolo de La Casa di Carta, la serie spagnola che ha segnato un altissimo indice di gradimento nel pubblico, diventano uno dei prodotti di punta del servizio di streaming.

La Casa di Carta, sin dalla sua prima stagione, si è fondata su una narrativa adrenalinica, che impone allo spettatore un ritmo rapido e che copre, all’occorrenza, un’eccessiva sospensione dell’incredulità, elemento essenziale per godersi al meglio la serie. Le idee degli sceneggiatori, infatti, spesso sono esagerate, frutto di una trama che basa la propria solidità del carisma del Professore, le cui intuizioni sono quasi sempre perfette, a cui il basista della banda aggiunge un ottimo spirito di adattamento quando la situazione precipita.

La Casa di Carta, la serie spagnola di Netflix torna in scena

E parlando di eventi imprevisti, la quarta stagione de La Casa di Carta ne è sicuramente ricca. Nei 5 episodi che abbiamo visto in anteprima grazie a Netflix, è subito evidente come si voglia cercare di scuotere una serie che sul finire della precedente stagione stava iniziando a mostrare una certa ripetitività. La sensazione è che la banda stia ora affrontando una sfida che li costringe a vivere uno dei momenti più duri della propria esistenza, grazie ad una serie di colpi di scena e rivelazioni che aumentano il livello di tensione della serie.

Sul finire della scorsa stagione, avevamo lasciato il gruppo di rapinatori alle prese con il grave ferimento di Nairobi e Lisbona finita nelle mani della polizia, situazione che aveva precipitato il Professore nella disperazione. Condizione non certo semplice per l’attento pianificatore, che si trova a dover convivere con la consapevolezza che la donna amata sia stata uccisa e il dover intervenire per salvare la vita a Nairobi.

Nel frattempo, all’interno della Banca Centrale di Spagna la situazione è sempre più dura, con un’evoluzione dei rapporti personali, iniziata nella precedente stagione, che rischia di diventare esplosiva, ulteriormente complicando una rapina che sembra non andare come era stato previsto.

La quarta stagione de La Casa di Carta prende avvio con un episodio che amplifica le suggestioni narrative del finale della precedente stagione, riportando gli spettatori nel giusto mood per tornare al fianco della banda. Il fulcro emotivo, inizialmente, è proprio il Professore, mai visto così fragile e disperato come in questo avvio di stagione. Peccato che questa intensità venga presto accantonata, per tornare alla solita narrazione ipercinetica che contraddistingue sin dalla sua prima apparizione La Casa di Carta.

Ritorno alla rapina del secolo

Gli eventi all’interno della Banca Centrale di Spagna vengono indeboliti da un’eccessiva attenzione alle crisi dei rapporti tra i membri della banda. In una situazione come questa, la scelta di dare così tanto risalto a questo elemento, pensato come alleggerimento della tensione della storia, risulta posticcio, aumentando troppo quel senso di irreale che inizia a diventare una debolezza della serie. Se da un lato è comprensibile voler inserire delle tensioni nervose per dare colore alla serie, dall’altro l’assenza di un equilibrio in questa gestione emotiva sembra il risultato di una volontà degli sceneggiatori di volere tenere in piedi una storia che inizia a risentire di una certa stanchezza.

Abbiamo personaggi che si comportano in modo palesemente assurdo, con il solo fine di fornire nuovi spunti per reggere la struttura della serie. Una rapina raccontata in due stagioni, in effetti, è una bella impresa, considerato come cinema e serie TV ci abbiano insegnato che le rapine sono sempre azioni rapide e in cui l’aspetto emotivo non ha molto spazio. La Casa di Carta ha ribaltato questa tradizione, offrendo invece una narrazione prolungata, basata principalmente sulla costruzione emotiva e su una alternanza dei ritmi narrativi tutto sommato gradevole.

Una caratteristica che ritroviamo anche in questa quarta stagione, dove l’alternanza tra presente e passato consente di rivedere in scena vecchie conoscenze e approfondire la personalità di alcuni personaggi, cercando in tal modo di dare un’apparente credibilità ad alcune azioni che paiono, comunque, surreali. Il tutto all’interno di una dilatazione dei tempi eccessiva, che porta lo spettatore a dimenticare, nonostante la scansione temporale ricordata da un’apposita grafica, che la rapina è in corso da soli tre giorni. E a poco servono i flashback per interrompere questo racconto frenetico, che rischia di confondere lo spettatore.

Lo sviluppo dei personaggi, infatti, tende a seguire dei binari prestabiliti, impedendo di creare dei colpi di scena credibili. In questi primi cinque episodi, l’unico vero sussulto arriva da un personaggio che avrà un ruolo essenziale per la sopravvivenza della banda, che, pur essendo uno stereotipo, mantiene quel minimo di spessore per fare da contrasto al resto dei protagonisti. Questa nuova comparsa avrà anche un ruolo centrale nel dar vita ad una scena ad alto tasso di bossoli ed esplosioni, che offre una bella scarica di adrenalina sul momento ma che a mente fredda strappa un sorriso per la sua incredibile assurdità.

E parlando di debolezze, dove la nuova stagione de La Casa di Carta mostra maggior crepe è la caratterizzazione dei personaggi, specialmente quelli storici. Tokyo continua ad essere il fulcro della banda, ma anziché sviluppare questa sua centralità in modo vario, la si rende sempre più una figura dall’attrattiva sessuale, privandola di un ruolo autentico che potrebbe renderla vera e non dare la sensazione che sia più impiccio che un vero apporto per la compagine di rapinatori.

Ma non solo Tokyo rimane vincolata ad una gabbia narrativa in cui non riesce a svilupparsi ulteriormente, considerato come altri personaggi (Palermo in primis) non mostrino alcuna evoluzione, ma sono utilizzati costantemente nello stesso modo, privando la serie di possibilità di svolte narrative.

Perché guardare La Casa di Carta?

Pur iniziando a mostrare innegabili fragilità, la quarta stagione de La Casa di Carta sta cercando di rimettere in rotta una serie che iniziava a perdersi, usando come leva il caos. Assistiamo ad eventi impossibili,  i personaggi si comportano in modo talmente imprevedibile da essere assurdi, creando però uno stupore nello spettatore proprio per questa fantasiosa visione della realtà, ambiziosa nel voler spingere gli spettatori ad accettare questo racconto. In realtà, la maggior parte delle situazioni più che mozzare il fiato per la tensione strappano un sorriso per la loro impossibilità, ma comunque tengono lo spettatore attaccato allo schermo per vedere sin dove si spingerà la sfrenata fantasia degli sceneggiatori.

https://youtu.be/VlsnAC_OfRo

Forse è questo il vero spirito de La Casa di Carta, cercare di spingersi sempre più nell’irreale, ma la domanda ora diventa: fin quanto potrà reggere questo fragile castello di carta? La risposta potrebbe essere negli ultimi episodi della quarta stagione de La Casa di Carta, disponibile da venerdì su Netflix.

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