Trent'anni dopo il suo debutto al cinema, La Bella e la Bestia non ha perso il suo incanto e continua a far sognare il pubblico: che abbiate visto questo film d'animazione durante la vostra infanzia o che oggi siano i vostri figli a guardarlo per la prima volta, sarete di certo concordi sul fatto che si tratta di una pellicola magica in grado di non invecchiare mai! Il 22 novembre 1991 La Bella e la Bestia veniva proiettata infatti nelle sale statunitensi, destinata a sbancare di lì a poco il botteghino, diventando la prima pellicola d'animazione a ricevere una candidatura agli Oscar come miglior film, segnando di certo un nuovo traguardo per casa Disney. Come è riuscito questo film a inserirsi in maniera tanto capillare nel tessuto della cultura pop? E qual è la storia dietro alla sua realizzazione? Celebrandone la prima apparizione al cinema, scopriamo insieme tutti i dettagli che non conoscevate de La Bella e la Bestia.
Una fiaba d'altri tempi
Le pellicole d'animazione Disney, soprattutto quelle delle origini, sono note per essere riadattamenti di fiabe, racconti popolari o celebri opere letterarie, come nel caso di Biancaneve e i Sette Nani, Pinocchio o Alice nel Paese delle Meraviglie. Così, anche il film d'animazione Disney diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise, La Bella e la Bestia, trae ispirazione da una fiaba pubblicata nel 1756, La Belle et la Bête, di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. L'opera dell'autrice francese è a sua volta una riduzione dell'omonima fiaba scritta da Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve nel 1740, tuttavia canonicamente la versione cui si fa più spesso riferimento è quella di Beaumont. Ciò probabilmente perché tale reinterpretazione è stata spogliata degli elementi più tragici e maturi che Villeneuve aveva invece inserito.
Sembra che diversi degli spunti che compongono tale opera affondino le proprie origini addirittura in alcuni racconti risalenti all'antica Grecia, come quello di Amore e Psiche o L'Asino d'Oro, dell'autore latino Apuleio, benché tracce di questa narrazione si trovino anche tra XVI e XVII secolo con Le Piacevoli Notti di Giovanni Francesco Straparola o Lo Cunto de Li Cunti di Giambattista Basile. La versione scritta de La Bella e la Bestia che tuttavia ha resistito alla prova del tempo rimane senza dubbio quella di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, trasposta in seguito in diverse opere: un film muto del 1920 diretto da Umberto Fracchia; una versione cinematografica francese del 1945 diretta da Jean Cocteau, in cui viene aggiunta la figura del perfido pretendente di Belle, Avenant, e i servi del principe trasformati in oggetti; ma anche un'edizione in versione animata prodotto nel 1952 nell'Unione Sovietica.
Già tra gli anni '30 e gli anni '50 Walt Disney progetta comunque di produrre una pellicola d'animazione ispirata a La Bella e la Bestia dopo il successo cinematografico di Biancaneve e i Sette Nani. Pare però che il debutto in sala della versione di Jean Cocteau demolisca tali sogni di gloria, facendo accantonare il progetto per diversi anni per non apparire come una sorta di “scopiazzatura“. È verso la fine degli anni '80 che i Walt Disney Studios prendono nuovamente in considerazione l'idea di trasporre la fiaba in un film d'animazione, forti del successo di un'altra opera cinematografica, La Sirenetta. Gli intoppi non sono pochi e la realizzazione de La Bella e la Bestia vede inizialmente una riscrittura totale della sceneggiatura nonché l'abbandono del progetto da parte del precedente regista, Richard Purdum. Assoldati quindi Gary Trousdale e Kirk Wise, sembra che il film possa prendere il via, con l'aiuto di Howard Ashman e Alan Menken al comparto musicale, cosicché alla pellicola sia conferito il taglio da "musical" che aveva avuto in precedenza anche La Sirenetta. La versione di Cocteau non viene però dimenticata e, alla fiaba di Beaumont, vengono associati diversi elementi della pellicola del regista francese che forniscono una nuova reinterpretazione della storia.
La Bella e la Bestia come la conosciamo
Forte dell'ispirazione data dalla fiaba di Beaumont e dalle innovazioni narrative che la pellicola di Cocteau ha offerto al racconto, il progetto de La Bella e la Bestia vede finalmente la luce, dopo tante peripezie, diventando di fatto la terza pellicola di quello che canonicamente viene definito Rinascimento Disney. Il film narra la storia del principe Adam, divenuto vittima della sua stessa arroganza: una fata a cui ha rifiutato ospitalità in cambio di una rosa, lo tramuta infatti in una spaventosa bestia dall'aspetto ferino, così come i servi nella sua magione vengono trasformati in oggetti. La maledizione potrà essere spezzata solo quando il principe troverà il vero amore, ma ciò dovrà avvenire prima che la rosa sia spogliata del suo ultimo petalo. Non sa che presto conoscerà la persona che potrà ribaltare il suo destino.
Maurice, un inventore del vicino villaggio, smarrisce la via di casa e trova riparo nella magione della Bestia: questi, tuttavia, non lo accoglie di buon grado e lo fa suo prigioniero. Appreso il triste destino del padre, la figlia Belle accorre in suo soccorso e si offre di prendere il suo posto al castello della Bestia. Quando Belle diventa la nuova "ospite" alla magione, il principe impara pian piano cosa vuol dire amare, ricambiato dalla giovane fanciulla benché il tempo trascorra inesorabile e un nuovo ostacolo si frapponga fra di essi: Gaston, l'avido e infido cacciatore che intende conquistare Belle, a qualunque costo.
Una colonna sonora da Oscar
Il lungometraggio d'animazione La Bella e la Bestia fa così la sua prima apparizione nei cinema statunitensi il 22 novembre 1991, incassando circa 331 milioni di dollari a fronte di un budget di 25 milioni: un successo indubbio che va a braccetto con le lodi della critica. A raccogliere quest'ampio plauso non sono solo Gary Trousdale e Kirk Wise, ma ovviamente anche il cast di doppiatori: Paige O'Hara e Robby Benson nel ruolo dei protagonisti, Belle e Adam/la Bestia (nella versione cinese, quest’ultimo è doppiato da Jackie Chan, sia nei dialoghi che nel cantato). Angela Lansbury, ovvero la celebre Signora in Giallo, e Bradley Pierce (ricordate Jumanji?) rispettivamente nei ruoli di Mrs. Bric e il figlio Chicco, i servi trasformati in una teiera e una tazzina.
Jerry Orbach, tra i protagonisti di lungo corso di Law & Order, è invece Lumiére, mentre David Ogden Stiers oltre a essere qui Tockins, ha prestato la propria voce a diversi altri personaggi Disney. A Richard White, Jesse Corti, Hal Smith e Rex Everhart sono stati affidati rispettivamente i ruoli di Gaston, Le Tont, Philippe e Maurice. Un lavoro di doppiaggio eccellente che si accompagna a un altro elemento del comparto sonoro rappresentativo de La Bella e la Bestia: le musiche che compongono la colonna sonora. Esse sono state scritte da Alan Menken, mentre i testi delle canzoni sono stati affidati a Howard Ashman. A quest’ultimo è dedicato La Bella e la Bestia, in quanto l’autore è deceduto pochi mesi prima del debutto del film.
Un particolare, quello della colonna sonora, che è stato fortemente voluto da casa Disney: inizialmente la sceneggiatura del film non prevedeva infatti la presenza di scene in musica o cantate, tuttavia il successo de La Sirenetta nel 1989 ha stabilito un cambio di rotta nella produzione, tesa così a fare de La Bella e la Bestia una sorta di musical animato. La decisione si è rivelata essere vincente, dal momento che ha consentito al film di guadagnare ben due Premi Oscar per la miglior colonna sonora e per la miglior canzone, ovvero Beauty and the Beast (a proposito di Oscar, il film è storicamente il primo lungometraggio d’animazione a essere candidato al prestigioso premio come miglior film). L’omonimo pezzo è cantato nella versione originale da Celine Dion e Peabo Bryson, mentre in quella italiana vede scendere in campo Gino Paoli e la figlia Amanda Sandrelli.
Il principe, il ballo e altre curiosità
La Bella e la Bestia è uno tra i film indubbiamente più romantici della cinematografia d’animazione. La storia d’amore tra Belle e il principe Adam è un chiaro esempio di ciò che l’amore è in grado di scaturire nella sua capacità di andare oltre la mera apparenza e le differenze (come ci insegna Belle); ma anche della possibilità di maturare la propria umanità a dispetto di ciò che il mondo esterno vede sulla nostra superficie (per quanto riguarda invece la Bestia). L’aspetto antropomorfo e bestiale di quest’ultima è un’elemento chiave nei disegni della pellicola che trasmette lo stato emotivo del personaggio attraverso le sue sembianze, ed è stato ottenuto dall'unione di diverse creature animali nel concept finale dell’animatore Glen Keane. Il corpo di un orso dalle zampe e la coda di un lupo, la testa di un bufalo e la criniera di un leone, le zanne di un cinghiale e l’arcata sopracciliare di un gorilla. Una sorta di chimera il cui unico elemento a rimanere umano sono gli occhi. Se si ha un occhio attento, durante le scene del film in cui Belle esplora il castello, è possibile inoltre notare diverse statue dai lineamenti animali: sembra che queste siano frutto proprio dei concept iniziali e scartati dell’aspetto che avrebbe dovuto avere la Bestia.
Al di là delle sembianze del protagonista, non c’è dubbio sul fatto che il principe e Belle formino una coppia fantastica, che dà il meglio di sè probabilmente nella celebre scena del ballo nella grande sala del castello. Per realizzare questa sequenza dalle atmosfere magiche è stato utilizzato un apposito software in un periodo in cui la CGI poteva sembrare ancora solo un lontano traguardo. Lo sfondo e i movimenti di camera nel seguire i protagonisti, intenti a danzare nella sala, sono stati ricreati quindi dal team di animazione sfruttando la tecnologia CAPS (Computer Animation Production System), sviluppata da Disney-Pixar. Il risultato, nonostante il tempo trascorso, è ancora sorprendente.
Nelle scene finali de La Bella e la Bestia è presente poi una scena dedicata a un altro ballo iconico, quello tra Belle e il principe Adam nelle sue sembianze umane. Tale danza è stata animata sugli stessi movimenti di un’altra coppia Disney: la principessa Aurora e il principe Filippo, del film La Bella Addormentata nel Bosco, del 1959. Casa Disney non è nuova ad elementi autoreferenziali e così troviamo anche un easter egg nella pellicola che richiama lo studio d’animazione: i cartelli che Maurice legge all'ingresso della foresta, indicano alcune località chiamate Anaheim, Valencia e Newhall, ovvero le città da cui provengono gli autori del film oltre che il luogo in cui si trova il Disneyland Resort. Di easter egg, a voler ben guardare, ce ne sono in realtà a bizzeffe: i due minuscoli teschi negli occhi di Gaston nel momento della sua caduta dal castello, che lasciano intuire quale sia il suo destino; la presenza dei due registi Gary Trousdale e Kirk Wise sotto forma di personaggi animati in una sequenza al villaggio; il libro che Belle legge nelle scene iniziali sembra raccontare proprio la storia de... La Bella e la Bestia!
Non proprio tutto è stato tuttavia utilizzato per comporre la pellicola. La canzone dal titolo Di Nuovo Umani (Human Again) è stata infatti eliminata dal montaggio finale del film, salvo poi essere salvata dallo spettacolo di Broadway dedicato a La Bella e la Bestia che ha avuto luogo per la prima volta nel 1994, oltre che a trovare posto nell'edizione speciale del film distribuita in DVD nel 2002 (è possibile acquistare un'edizione in Blu-Ray a questo link). Una nuova versione del film ha comunque trovato posto nella produzione cinematografica con un live action di recente uscita: La Bella e la Bestia interpretato da Emma Watson nei panni di Belle e Dan Stevens in quelli della Bestia, con Ian McKellen, Luke Evans, Ewan McGregor e Josh Gad.